Pubblichiamo l’articolo uscito sul giornale Libertà il 6 Febbraio 2025 a cura di Paolo Gentilotti, inviatoci dal Viola Club Piacenza (si ringrazia il quotidiano per la riproduzione)
C’è un pezzo di Piacenza che tifa viola
«Felici per Fagioli, da noi esploderà»
di Paolo Gentilotti
Il pezzo di Piacenza che tifa Fiorentina, sta facendo i salti di gioia. Più o meno. Felice per l’approdo in viola di Nicolò Fagioli, il talentissimo di casa nostra che dopo più di dieci anni ha reciso il cordone ombelicale con la Juventus.
Nicolò Fagioli
Contratto di quattro anni: meglio cercare fortuna altrove, visto che Thiago Motta non lo ha mai messo al centro del progetto bianconero, in quello che doveva essere l’anno del rilancio dopo la devastante vicenda delle scommesse clandestine e della ludopatia, dalla quale si è liberato con fatica, impegno e supporto medico. Lo ricordiamo in un incontro con i giovani in un oratorio di Novara: tuta celeste, sguardo basso, mai un sorriso, a mettere in guardia i giovani, a dirgli di evitare quello che aveva provato sulla sua pelle. Ora si riparte quasi da zero: c’è un posto da guadagnarsi in Serie A e una Nazionale da riconquistare.
La purezza del tifo viola piacentino, era rappresentata dal grande Gianni Rubini: tante, tantissime volte, lui e l’avvocato Gianni Montagna sono andati insieme allo stadio di Firenze. «Ora Gianni non c’è più – ricorda Montagna -, ma se ci fosse avremmo trovato modo di litigare anche sulla faccenda Fagioli: eravamo grandi amici, ma con visioni diverse del calcio. Lui era forse anche più tifoso di me: basti pensare che sua nipote si chiama Viola…».
Montagna Castagnetti
Montagna è stato, oltre che avvocato e consigliere del Piacenza nell’era Garilli, consigliere di amministrazione della Fiorentina fino al 2019, l’anno in cui è uscita di scena la famiglia Della Valle. «Sono molto contento – continua – che finalmente un piacentino vesta la maglia viola. Spero per lui due cose: che non si perda in certi squilibri giovanili e che abbia in campo tutto lo spazio che merita, Il suo arrivo, insieme a quello di Zaniolo e prima ancora di Kean, dimostra come la Fiorentina abbia scelto la linea dei giovani talenti italiani: è un terzetto che potrebbe diventare anche la colonna vertebrale della Nazionale».
Di tifo fiorentino si nutre anche Riccardo Palmerini, presidente del Viola Club Piacenza. «Sono amico di Marco, il papà di Nicolò, dagli anni Ottanta, quando insieme eravamo nella Curva del Piace. Nicolò troverà a Firenze l’ambiente ideale per dimostrare tutto il suo valore e può ripercorrere la strada di Mutu: preso dalla Juve e diventato in tre anni a Firenze “il fenomeno”. Che è anche poi la strada che sta percorrendo quest’anno Kean. Tutti i siti viola lo hanno accolto molto bene ed è già un ottimo punto di partenza. Per me, poi, è un sogno che si avvera: qualche anno fa giocavo insieme al papà una partita di amatori, ci mancava un uomo e Nicolò entrò per una decina di minuti: fece tre gol, diede spettacolo. Da quel giorno ho sperato che potesse vestire la nostra maglia. Ho anche un altro motivo d’orgoglio: da poco si è iscritto al nostro club Roberto Reggi, ex-sindaco e presidente della Fondazione».
Riccardo Palmerini
“Farà come Mutu e Kean: preso in crisi dalla Juve e diventato un campione con la nostra maglia» (Presidente Viola Club)
Il tifo viola a Piacenza ha addirittura un altro club: si chiama Viola Club Piacenza DA13, dove “DA” sta per Davide Astori. Il vice- presidente è Gigi Castagnetti, altra icona della passione toscana. «Sono entusiasta dell’arrivo di Fagioli, ma penso che starà a lui dimostrare che ha fatto la scelta giusta. Firenze è un posto che ti accoglie come un re, ma è anche polemico e un po’ pettegolo, ti marca da vicino. Nicolò ha grandissime qualità e la grande occasione di rimettersi in gioco. Una cosa mi chiedo: perché non lo si vede mai sorridere?».
Cerri Di Cintio
Dai tifosi a chi lo ha conosciuto dal punto di vista tecnico. Massimo Cerri allenava al settore giovanile biancorosso, quando Nicolò muoveva davvero i primi passi: «Era il 2007, tutti vedevamo le enormi qualità di quel ragazzo. L’arrivo di Fagioli e Zaniolo dopo quello di Kean, dimostra come la Fiorentina abbia preso una strada ben precisa, che si indirizza ai giovani talenti italiani. Nicolò può essere al centro di questo progetto, contrariamente a quanto gli stava succedendo alla Juve. Sta aspettando da tanti anni il suo grande momento, spero che ora stia davvero per arrivare». Dello staff di tecnici che si muoveva sotto la guida del responsabile Stefano Rapacioli, faceva arte anche Andrea Di Cintio, ex biancorosso pure lui, da anni nello staff del settore giovanile dell’Atalanta. «Era fin troppo facile accorgersi delle grandi qualità del ragazzo: è ancora giovane, ora deve fare in modo di sfruttarle tutte fino in fondo, gli serve soprattutto la possibilità di giocare con continuità. Un ricordo? Un’amichevole Piacenza-Juventus Esordienti nati nel 2011, sulla panchina bianconera c’era Ravanelli: alla fine mi disse che era entusiasta di quel ragazzo, non sapeva che pochi anni dopo alla Juve ci sarebbe andato per davvero.