Prosegue senza sosta il lungo viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel vario mondo dei Viola Club. In occasione di questo numero, Alé Fiorentina ha conosciuto e scambiato due chiacchiere con Nadia Vestri, presidente del Viola Club Impruneta.
Nadia, quando nasce il vostro Viola Club? Ci racconti qualcosa di voi?
«Il Viola Club Impruneta è nato nel 1990, l’idea viene da un gruppo di ragazzi, Natalino ,Simone, Luigi e Maurizio, che hanno fondato il Club, poi si sono aggiunte altre persone… La sede è sempre stata presso la Casa Del Popolo di Impruneta, tranne per un breve periodo in cui era in corso una restaurazione. Il consiglio attualmente è composto dalla sottoscritta, Natalino, Filippo, Giacomo, Sonia, Stefano, Bernardo e Francesco».
Quanti soci contate attualmente? C’è qualcuno particolarmente tifoso?
«Per il campionato appena terminato abbiamo raggiunto i 200 soci; gli altri anni ne abbiamo avuti a volte anche di più, e nei periodi più critici per la squadra un po’ meno, però siamo stati diverse volte fra i primi dieci Viola Club del Centro Coordinamento. Particolarmente tifosi lo siamo un po’ tutti… C’è un gruppo che ha fatto tutte le trasferte di Conference, entrambi gli anni, Romeo, Nicola, Cesare, Alessandro, e nelle ultime di quest’anno anche Giacomo… Saltuariamente sono andati in trasferta anche altri gruppi, con aereo, pulmini, auto, a seconda di dove erano diretti».
Quando nasce la tua passione per la Fiorentina? Ti ricordi la prima partita dal vivo?
«La mia passione è nata tanto tempo fa, non ricordo però quale partita ho visto per la prima volta… Stefano si ricorda di aver visto Fiorentina-Sampdoria del 1990, Bernardo la prima trasferta con il Viola Club l’ha fatta a Perugia in Coppa Uefa con relativa invasione di campo e squalifica dello stesso».
Vi ritrovate per vedere le partite?
«Per vedere le partite ci ritroviamo, soci e non, al circolo dove abbiamo la sede: vengono sempre molte persone… Quando la Fiorentina gioca in trasferta ovviamente ci sono anche gli abbonati».
C’è qualche aneddoto che ti va di raccontarci?
«Per raccontare tutte le nostre avventure divertenti servirebbe un giorno intero… (ride, ndr) Abbiamo organizzato diverse cene con ospiti i calciatori, quando ancora era possibile averli. Nella prima cena organizzata abbiamo avuto ospiti Dunga, Buso e Faccenda, con il mitico massaggiatore Pallino Raveggi…. Poi nelle altre, che ovviamente non potevamo fare tutti gli anni, abbiamo avuto di nuovo Faccenda e noi non lo sapevamo perché è venuto in sostituzione di Toldo, convocato in Nazionale… quindi purtroppo è capitato che ha avuto lo stesso regalo della prima volta, perché essendo il paese del cotto abbiamo fatto uso di oggetti in terracotta diverse volte, e lui alla seconda tegola ha ringraziato perché doveva rifare il tetto…(non abbiamo fatto solo quelle però, abbiamo fatto anche altri oggetti tipici). In trasferta a Monaco si sono perse due signore che non riuscivano a farci sapere dove si trovavano; dopo aver fatto quasi il giro dello stadio, c’era anche della neve per terra, finalmente le abbiamo trovate e siamo partiti dopo più di un’ora rispetto a tutti gli altri. La prima finale di Coppa Italia a Roma avevamo 4 pullman, cena preparata da Vasco dell’Agriturismo Inalbi, nostro mitico socio, messa tutta su un solo pullman… solo che con tutto quello che successe, due pullman riuscirono a passare subito al casello… gli altri due rimasero bloccati insieme a molti altri e senza poter mangiare. Queste sono solo alcune…».
Prossime iniziative?
«Vorremmo fare la nostra cena dei trent’anni, che non abbiamo potuto fare causa pandemia, ma il prossimo anno saranno 35 e quindi probabilmente la faremo allora».
Veniamo alla squadra: cosa ti aspetti dalla nuova stagione?
«Dalla prossima annata vorrei un po’ meno sofferenza, sportiva ovviamente, qualche risultato che ci faccia essere orgogliosi della squadra che abbiamo… anche se lo siamo sicuramente tutti lo stesso, nonostante le critiche. Palladino no comment…».
Potessi dire qualcosa a Rocco Commisso, cosa gli diresti?
«Al presidente Commisso non saprei che dire… magari chiederei un giocatore che faccia veramente la differenza».
Un saluto ai tifosi che ci leggono?
«Un saluto a tutti i tifosi Viola e… non smettiamo di sognare! Grazie a tutti!».