Storia dell’A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 10°puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 11 di Alé Fiorentina del Luglio 1966

Tre allenatori per un campionato

I giocatori sudamericani non avevano recato alla Fiorentina quell’apporto concreto e determinante che i dirigenti avevano sperato. Prescindendo dalla sconcertante condotta di Petrone, il contributo tecnico e agonistico di Sarni e Antonioli era stato relativamente modesto: l’unico a salvarsi dal grigiore era stato Gringa, a favore del quale, per la sua riconferma, oltre che le indiscutibili doti tecniche anche se non completamente emerse, giocava la sua giovane età. Solo quest’ultimo quindi veniva riconfermato per il campionato 1933-34: gli altri sudamericani rivarcavano l’oceano senza lasciar rimpianti nei tifosi viola. Ridolfi, col nuovo campionato, iniziava una nuova politica: quella dei giovani. Per questo Pitto veniva ceduto all’Ambrosiana: Rivoli e Galluzzi insieme al portiere di riserva Venturini passavano alla Lucchese allenata allora da quell’Erbstein che sarebbe divenuto il più grande tecnico del dopoguerra forgiando il grande Torino e che sarebbe poi perito coi suoi ragazzi nel rogo di Superga; Bonesini e Borel cambiavano la maglia viola con quella rosanero del Palermo. Fra tutte queste cessioni quella che destò maggior perplessità nei tifosi viola fu quella di Borel che, partito Petrone, nel campionato concluso aveva dimostrato doti non comuni. Ma Ridolfi aveva messo gli occhi su un certo Viani che nella squadra di origine aveva dimostrato uno spiccato fiuto del gol e come vedremo non si era sbagliato. Insieme a Viani, prelevato dal Viareggio, venivano acquistati Perazzolo dal Padova, Scaglotti dall’Alessandria, Morselli dal Modena, Marchini dalla Carrarese, l’ungherese Baggiani dal Livorno e l’ungherese Ottavi. Ma una linea d’attacco fatta di giovani aveva bisogno di una vecchia volpe: per questo Ridolfi prendeva dal Livorno l’ormai anziano Nekadoma l’ex magiaro della Pistoiese 1926-27-28. Inoltre, a rinforzo della mediana imperniata ormai sul trio Pizziolo Bigogno Neri rientrava dal Modena Pizziolo II, il fratello di Mario.

Allenatore veniva riconfermato Rady che durante il campionato precedente aveva sostituito Felsner.

Al Bari e alla Pro Patria retrocesse in serie B subentravano nella massima divisione il Livorno e il Brescia. La Toscana sarebbe quindi stata rappresentata in serie A non solo dalla Fiorentina ma anche dalle gloriose casacche amaranto e con queste i viola avrebbero ripreso dopo lunga interruzione gli epici scontri dei tempi della Libertas e del Club Sportivo.

Proprio contro gli amaranto di Magnozzi e Busoni, Ridolfi faceva sostenere la prova precampionato più impegnativa il 3 settembre 1933. I livornesi già avanti con la preparazione disponevano assai agevolmente dei viola con un risultato che non ammetteva discussioni: 3 a 1. Magnozzi, come al solito, con la sua instacabile mobilità e la limpidezza della sua classe trascinava i suoi compagni al successo sia siglando il gol del pareggio parziale sia lanciando stupendamente in gol per due volte Busoni: da notare però che nelle file viola mancavano due uomini che rispondevano ai nomi di Pizziolo e Neri!

Altalena sconcertante e siluramento di Rady.

Il campionato 1933-34 si presentava piuttosto difficile specialmente tenendo conto che a fine campionato per formare il girone a 16 squadre sarebbero retrocesse tre compagini anziché due. L’inizio della lotta per lo scudetto si aveva il 10 settembre: ospite della Fiorentina il diavolo rossonero allenato in questo campionato dall’ungherese Viola.

Nonostante la preparazione sommaria e la conseguente mancanza di amalgama tra i vari reparti, i viola s’imponevano con uno splendido gol del rosso Perazzolo che al volo, su lancio di Bigogno deviato di testa da Nekadoma, dal limite dell’area fulminava Compiani. I nuovi acquisti Perazzolo e Scagliotti avevano ben impressionato anche se quest’ultimo terminato il militare era tornato “dal campo” solo da pochi giorni. “Comunque, anche in precarie condizioni di forma – scriveva Centauro – Scagliotti ha fatto vedere come egli sappia trattare il pallone e come conosca l’arte dello smarcamento e del passaggio: alcune fughe di Gringa sono state iniziate su servizio dell’ex alessandrino, come varie incursioni al centro hanno avuto il suo spunto. Bisogna rivederlo tra un paio di partite e allora vedremo davvero il valore”. Tuttavia il comportamento della squadra in questa prima partita aveva fatto storcere il naso a diversi: quella mancanza di grinta e di mordente, quel tocchettare come trastullandosi non andava a genio a nessuno. Per questo il risultato di Torino dove la Fiorentina veniva battuta per 4 a 1 era quasi atteso. “La Fiorentina è squadra a fondo tecnico – così commentava Pozzo il giorno successivo – il gioco che essa svolge è piacente e ben congegnato. Ma la sua attività presenta caratteri così contraddittori da impensierire. Alla maestria con cui la palla viene trattata a metà campo, non corrisponde precisione in area di rigore. Al lavoro tecnico, accurato, non fa riscontro nella fase finale combattività e fermezza. La compagine pare moralmente impressionabile in modo notevole. Al nitore del gioco in attacco non fa seguito un ugualmente soddisfacente gioco in difesa. Ieri, Ballanti parve impacciato, Gazzari lento e Vignolini impreciso. Da parte sua Nekadoma non portò nessun contributo di forza penetrativa all’attacco, non ne fu il trascinatore né il comandante, giungendo talvolta sulla palla con tanto ritardo da non poterne mai disporre a suo agio”. Dopo aver letto questo commento di Pozzo, tra i tifosi fiorentini i “lo dicevi io!” si sprecavano.

Dopo questa sconfitta la Fiorentina si accingeva a incontrare la domenica successiva lo squadrone giallorosso di Bernardini, Masetti e Ferraris IV rinforzato dai due sudamericani Scopelli e Guaita. Rady toglieva di squadra Scagliotti e Gringa, inseriva Viani a centravanti e spostava Nekadoma a mezzosinistro facendo debuttare all’ala sinistra la riserva Ottavi. Questo rivoluzionamento non portava alcun concreto miglioramento: anche contro la Roma i viola soccombevano senza attenuanti.

Come sempre succede in questi casi, il tifo fiorentino cominciò ad esagitarsi scagliandosi contro giocatori e particolarmente contro l’allenatore.

Il siluramento di Rady e l’avvento di Baccani.

Il martedì successivo la segreteria della Fiorentina emetteva un comunicato in cui si rendeva noto che “essendo l’allenatore Rady da vari giorni indisposto ed avendogli i sanitari consigliato un lungo periodo di riposo (maniera assai diplomatica per liberarsi di un allenatore che poi nel gennaio successivo passerà al Modena), l’on. Ridolfi ha chiamato a sostituirlo il Sig. Ottavio Baccani”. E’ la prima apparizione ufficiale nella conduzione della società e della squadra di questo benemerito sportivo fiorentino che da giovane aveva militato nelle file del Club Sportivo. Baccani si metteva subito all’opera per raddrizzare la barca avvalendosi fra l’altro dell’opera del giocatore viola più anziano: il magiaro Nekadoma. Per la partita successiva sarebbe sceso al Berta il Palermo: squadra pericolosa sia perché reduce da due successi consecutivi ottenuti sul Bologna e sul Livorno, sia perché contava nelle sue file Bonesini, Borel e Chiecchi, il trio centrale dell’attacco rosanero, che insieme all’allenatore Feldmann, il quale nel 1931 aveva condotto la Fiorentina in serie A, costituivano una folta schiera di “ex”.

Come spesso succede , il cambio dell’allenatore coincideva con una sonante vittoria e con l’exploit di Viani che metteva a segno tre dei quattro gol rifilati ai rosanero. Baccani aveva richiamato in squadra Gringa ed aveva formato la coppia d’interni con Nekadoma e Morselli escludendo Perazzolo e Scagliotti. Vada per l’esclusione di Scagliotti afflitto da una noiosa tonsillite, ma l’esclusione di Perazzolo che nelle partite finora disputate non era stato certo uno dei peggiori, costituiva una bella prova di coraggio. Il risultato però dava ragione a Baccani.

1° ottobre 1930 – Fiorentina-Palermo 4-0. Uno dei tre gol messi a segno da “Garone”.

La squadra fino ad oggi non andava, – scriveva Centauro – e lo si capiva; ma si capiva anche e lo abbiamo ripetutamente scritto, che la Fiorentina era ben costruita. Era una pianta sana, robusta, che non trovava ancora posto né spazio sufficiente per progredire in ragione del suo tronco ed anche oggi nella ricerca affannosa del primo gol nel primo quarto d’ora di gioco si è visto bene come soffrisse di questa povertà di spazio che la teneva come imprigionata. Ma poi, e non poteva essere che così, ha finito per svettare di prepotenza. Senza dubbio siamo sulla buona strada”. Impressione effimera!

L’entusiasmo rinato, riceveva invece un nuovo brutto colpo la domenica successiva allo stadio dell’Ardenza dove gli amaranto rimandavano a Firenze i cugini viola con tre gol nel sacco. In tre partite la squadra aveva incassato ben 10 gol; quattro a Torino, tre con la Roma e tre a Livorno. Sul banco degli imputati la difesa e soprattutto la mediana in cui Bigogno stentava a ritrovare la forma dei campionati scorsi. Ed a Firenze, la domenica successiva, c’era nientemeno che il Bologna! Baccani correva ai ripari: metteva fuori squadra Bigogno inserendo Pizziolo al centro della mediana e chiamava Morselli a laterale; Magli prendeva il posto di Vignolini in difesa e Perazzolo tornava in attacco.

Lo squadrine “che tremare il mondo fa” rivalicava l’Appennino con un secco 3 a 0. Con questa vittoria i viola cancellavano la sconfitta di Livorno ritornando sulla cresta dell’onda e confermandosi squadra spauracchio per le grandi.

La domenica successiva il campionato era sospeso per le partite internazionali con l’Ungheria: a Budapest i moschettieri (vittoria per 1-0 e ancora Pizziolo in azzurro), a Vercelli i cadetti (pareggio per 4 a 4 e fra gli altri Perazzolo che giocando accanto a Piola metteva a segno uno dei quattro gol).

I vercellesi, che avevano assistito alla sagra dei gol nella partita della Nazionale B con l’Ungheria B, ne vedevano una ancor più sostanziosa nella partita disputata la domenica successiva dai loro beniamini contro i viola: 9 reti! Il risultato infatti fu di 7 a 2 e sei delle reti vercellesi furono messe a segno da colui che senza dubbio alcuno è stato il più grande centravanti di sfondamento avuto dall’Italia: Silvio Piola.

Una debacle simile creava uno stato di disagio più che di sgomento: sette gol sono troppi per poterli giustificare con una crisi tecnica! Baccani chiedeva di essere esonerato da un incarico troppo pesante per lui e Ridolfi chiamava a dirigere la squadra viola il sig. King che dopo laboriose trattative era riuscito ad accaparrarsi dal Pisa. Era King un ungherese che da molti anni svolgeva la sua attività in Italia e che nel Pisa proprio quell’anno stava dando ottimi risultati.

Vinicio Viani e Silvio Piola a diretto confronto in occasione della partita Fiorentina-Pro Vercelli del 4 marzo 1934: due speranze del calcio italiano. Soltanto il secondo però diventerà una splendida certezza.

Per la partita successiva King chiamava in squadra Baggiani che prendeva il posto di Ballanti. Purtroppo una rondine non fa primavera e se contro le rondinelle bresciane Baggiani aveva potuto conservare la sua rete inviolata, a Torino con la Juventus per ben cinque volte doveva chinarsi a raccogliere il pallone in rete. Per questo nella partita successiva al Berta con la Lazio, Ballanti tornava a difendere la rete viola. La Fiorentina vinceva questo incontro e … perdeva Prendato colpito a freddo da un gran calcio di Fantoni II quando il risultato era ormai al sicuro per i viola. Per quel calcio Prendato, che aveva raggiunto un notevolissimo grado di forma (ben 7 dei 16 gol segnati dalla Fiorentina portavano la sua firma), perdeva l’occasione di rivestire la maglia azzurra nella partita internazionale con la Svizzera con la quale era stato convocato da Pozzo.

A Casale, contro i nerostellati, rientrava in squadra Scagliotti che, operato di tonsillectomia, aveva ripreso in allenamento lo smalto dei giorni migliori. Il pareggio conseguito era il primo risultato utile dei viola in trasferta: la squadra cominciava a dimostrare il suo ritrovato equilibrio, anche se invece di un punto avrebbe potuto benissimo conquistarne due (alla fine del primo tempo i viola conducevano per 2 a 0!).

La vittoria più eclatante del campionato.

Questo ritrovato equilibrio i viola lo dovevano ancor più limpidamente dimostrare a Milano nella partita con la capolista Ambrosiana, che la domenica precedente era passata vittoriosa al Littoriale di Bologna. All’Arena i neroazzurri si vedevano dominati dai viola in lungo e in largo dopo aver dato l’impressione di disporre a loro piacimento degli avversari: dopo il primo quarto d’ora di gara infatti ben due palloni erano finiti nella rete di Ballanti scagliativi da Meazza e da Levratto: dubito dopo il secondo gol i viola reagivano, e Viani addirittura si scatenava: in un quarto d’ora Garone rifilava a Ceresoli ben tre palloni che il vecchio Nekadoma portava a quattro nella ripresa. In dieci partite i nerazzurri avevano incassato solo sette reti: in un solo incontro ne avevano prese quattro! E nelle file dei viola mancavano uomini come Bigogno, Prendato e Gringa! Immaginarsi l’entusiasmo dei tifosi! Per l’Ambrosiana questi due punti persi uniti ai due della sconfitta subita al Berta sempre ad opera dei viola nel girone di ritorno saranno quelli che le faranno perdere lo scudetto: infatti a fine campionato il distacco che dividerà i bianconeri juventini dai nerazzurri sarà di soli tre punti!

L’entusiasmo per i viola si tramutava in delirio per gli azzurri la domenica successiva in occasione della partita con la Svizzera allo stadio fiorentino: 5 a 2 il risultato e un gol magistrale di Pizziolo! Unico rimpianto fra tanta gioia la forzata rinuncia fra gli azzurri di Prendato che a causa del calcio ricevuto da Fantoni II nella partita con la Lazio era ancora con l’arto ingessato e si vedeva sostituito, guarda caso, da Guarisi anch’esso della Lazio!

Il campionato riprendeva con la vittoria sul Genova a Firenze, ma ad Alessandria la Fiorentina, priva di Bigogno, Prendato e Perazzolo, su un terreno gelato e circondato da alti cumuli di neve spalata durante tutta la notte, capitolava ancora. I viola tornavano alla vittoria il giorno di Natale battendo a Firenze il Padova e andavano a vincere a Trieste dove Viani segnava ancora un gol e si portava nella classifica dei cannonieri nella scia di Borel II e di Meazza.

L’anno nuovo iniziava male per i viola: l’ultima partita del girone di andata si concludeva con la seconda sconfitta interna di quel campionato ad opera del Napoli dovuta oltre che all’infortunio di Neri e Pizziolo anche alla sbalorditiva prova di Cavanna.

Il girone di andata si concludeva comunque con la Fiorentina al 6° posto in parità col Napoli: su 17 partite ne aveva vinte 9, perse 7 e pareggiata 1. Molto meglio si sarebbe comportata nel girone di ritorno.

Difesa registrata.

Il 15 gennaio aveva inizio il girone di ritorno, girone che sarà caratterizzato da una migliore compattezza difensiva cui farà riscontro un minor rendimento del reparto attaccante nel quale Viani sembra aver esaurito del tutto la sua potenza e perso il fiuto del gol: contro le 14 reti su sedici partite, realizzate nel girone di andata, Garone ne mette a segno soltanto due su undici nel girone di ritorno; non c’è da meravigliarsi dunque se nelle 17 partite di questo girone la Fiorentina oltre alle tre sconfitte sopradette collezionerà ben 11 pareggi e solo tre vittorie realizzando 15 reti e subendone 19.

La prima delle tre sconfitte del girone di ritorno si registrava a S. Siro col Milan nella partita ripetuta il giorno 15, lunedì, dato che il giorno prima l’incontro era stato sospeso per nebbia al 33’ del primo tempo quando le squadre erano ancora sullo 0 a 0.

Contro i granata del Torino che nei sette confronti fino a quel momento disputati con la squadra viola (compresi anche quelli della coppa “La Nazione”) ne avevano vinti sei e persi soltanto uno, i viola ottenevano il primo della lunga serie di pareggi interni del girone di ritorno. Altra sconfitta esterna al Testaccio ad opera della Roma e pareggio esterno alla Favorita col Palermo.

La partitissima col Livorno.

La sospensione del campionato per la partita Italia Austria a Torino finita con un rovescio clamoroso per gli azzurri (i bianchi di Meisl vincevano per 4 a 2), serviva ai gigliati per prepararsi scrupolosamente all’incontro di campanile col Livorno. Si mobilitava il tifo e l’Ordine del Marzocco ancora una volta dava il suo contributo di passione alla squadra viola organizzando le masse dei tifosi con le più impensate iniziative tra le quali, d’accordo con la Federazione del Commercio, la mostra dei negozi. Fra le tante iniziative non potevano mancare le rime dei poeti estemporanei: allo stornello dei fiorentini “Fior d’amaranto, pilota livornese voga attento, che più d’un vascello qui s’è infranto” rispondevano i livornesi “Fior di viola, la triglia è un’esca che fa sempre gola, ma attento o lioncello alla tagliola”. Uno spettacolo di folla imponente tanto da abbattere ogni record d’incasso e un tifo infernale con strepiti, urla e … “suon di man con elle” accompagnarono le vicende della gara. E quando a tre minuti dalla fine, Scagliotti con un magnifico gol riusciva a battere Lami le tribune e le gradinate dello stadio subirono senz’altro il loro più probante collaudo. Viani che non era potuto scendere in campo perché infortunato e si metteva a piangere come un bambino.

18 febbraio 1934 – Fiorentina-Livorno 1-0. 87′ del secondo tempo: l’incubo del pareggio svanisce. Scagliotti con un fulmineo tiro al volo insacca di prepotenza: si scatena il finimondo cui fa riscontro la disperazione di Lami e Monza.

Sarà difficile passare domenica contro questa difesa”, commentava Schiavio dopo la fine della partita. E la domenica successiva per i petroniani non solo fu difficile passare ma addirittura impossibile: la partita si chiuse con un risultato in bianco. Il 4 marzo Piola scendeva in campo con la sua Pro Vercelli sperando forse in cuor suo di ripetere il bis della partita d’andata. Questa volta però, preso in consegna da Bigogno, non riuscì mai a trovare il varco utile verso la porta viola e se la Pro potè pareggiare l’incontro dovette ricorrere alla sua ala destra Santagostino.

L’euforia per il buon comportamento della squadra riceveva un brutto colpo a Brescia dove la Fiorentina subiva un punteggio che da diversi mesi non era solita prendere: un 4 a 0 propiziato dall’arbitraggio scandaloso di Bonivento che dopo aver dischiuso la via del successo alle rondinelle bresciane con un rigore a dir poco inesistente, lo consolidava con le espulsioni di Morselli e Viani rei di non voler subire le rudi carezze dei difensori bresciani, sulle quali l’arbitro chiudeva tranquillamente gli occhi.

La partita successiva con i campioni ‘Italia iniziava la serie dei pareggi interni: 4 su cinque partite. Giocando su un pantano indescrivibile (la pioggia che da diversi giorni imperversava su Firenze era cessata solo poche ore prima della partita) i campioni d’Italia si vedevano imporre una battuta d’arresto nell’inseguimento alla capolista Ambrosiana che proprio in quel giorno subissava di gol la Lazio (8-1).

18 marzo 1934 – Fiorentina-Juventus 2-2. La formazione della squadra viola (da sinistra): l’allenatore King, Gazzari, Gringa, Pizziolo, Neri, Marchini, Perazzolo, Prendato, Bigogno, Scagliotti, Magli.

I viola disputavano un’eccellente partita soprattutto per merito della mediana tanto che Pozzo poteva scrivere il giorno successivo: “A giudicar dalla partita di ieri, la Fiorentina non merita la posizione che occupa in classifica. Ne merita una ben più alta”.

Al pareggio interno di per sé soddisfacente coi campioni d’Italia, ne facevano però seguito due piuttosto mortificanti: quello con la Triestina e quello con l’Alessandria ai quali poi si aggiungevano quello esterno con la Lazio e l’altro ancora al Berta col Casale.

Arbitra dello scudetto.

Il 15 aprile la Fiorentina diventava l’arbitra dello scudetto. A Firenze scendeva l’Ambrosiana che da 30 domeniche era in testa alla classifica e la guidava con un punto di vantaggio sulla Juventus. A condannare i nerazzurri era ancora una volta “Garone” che come già nell’incontro di andata a Milano trafiggeva l’esterrefatto Ceresoli con uno dei suoi gol più belli al 20’ del primo tempo su passaggio di Scagliotti: “un gol bellissimo – dirà Centauro – un gol di quelli che non si dimenticano e che farà storia anche perché sarà quello che dando la vittoria alla Fiorentina ha confinato l’Ambrosiana al secondo posto nella classifica. Un gol storico dunque!”. Infatti vincendo a Brescia, la Juventus superava di un punto i nerazzurri e s’involava verso il suo terzo scudetto consecutivo! Le ultime tre partite esterne vedevano il progredire continuo della squadra viola. Vittoriosa a Genova sull’ormai condannato Genoa, imbattuta all’Ascarelli con gli azzurri partenopei, rimaneva imbattuta anche nell’ultimo incontro disputato all’Appiani di Padova.

La Juventus conquistava il suo terzo scudetto consecutivo: la Fiorentina terminava al 6° posto preceduta oltre che dalla Juventus, dall’Ambrosiana dal Napoli dal Bologna e dalla Roma.

La classifica dei cannonieri era appannaggio di Borel II con 33 reti seguito da Busoni del Livorno con 26, da Meazza con 21 e da Viani con 16.

Tutto sommato un campionato senza infamia e senza lode. Ad ogni modo l’intelaiatura della squadra cominciava a delinearsi. Con qualche ritocco in prima linea e con un nuovo difensore s poteva puntare l’anno prossimo alla conquista dello scudetto. Un pensierino i tifosi cominciavano già a farcelo!

Nel frattempo gli azzurri, nella quiete di Roveta, si apprestavano a conquistare il loro primo titolo mondiale!

(Foto dall’album di Aldo Polidori)

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

FIRENZE, 10 settembre 1933 – FIORENTINA – MILAN 1 – 0 (1–0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Perazzolo, Nekadoma, Scagliotti, Gringa.

MILAN: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Rigotti, bertoletti, Torriani, Arcari, Moretti, Roman, Stella, Barbieri.

ARBITRO: Dattilo di Roma.

GOAL: Perazzolo (F.).

TORINO, 17 settembre 1933 – TORINO – FIORENTINA 4 – 1 (2-1)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Perazzolo, Nekadoma, Scagliotti, Gringa.

TORINO: Maina, Zanello, Martin II, Mongiero, Allasio, Canalli, Bo, Bernasconi, Libonatti, Prato, Pontiggia.

ARBITRO: Gama di Milano.

GOALS: Prato 3 (T.), Bernasconi (T.), Gringa (F.).

FIRENZE, 24 settembre 1933 – ROMA – FIORENTINA 3 – 1 (3-1)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Ottavi.

ROMA: Masetti, Ferraris IV, Stagnaro, Callegari, Bernardini, Dugoni, Eusebio, Scopelli, Guaita, Scaramelli, Chini.

ARBITRO: Barlassina.

GOALS: Ferraris IV (R.) rigore, Guaita 2 (R.), Prendato (F.) rigore.

FIRENZE, 1 ottobre 1933 – FIORENTINA – PALERMO 4 – 1 (2-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Morselli, Gringa.

PALERMO: Valeriani, Miotti, Lo Prete, Gruden, Santillo, Blasevich, Scarone, Bonesini, Borel I, Chiecchi, Ruffino.

ARBITRO: Scarpi di Dolo.

GOALS: Viani 3 (F.), Prendato (F.), Borel (P.).

LIVORNO, 8 ottobre 1933 – LIVORNO – FIORENTINA 3 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani II, Morselli, Gringa.

LIVORNO: Lami, Biondi, Monza, Turchi, Uslenghi, Alberti, Neri, Ferrara, Busoni, Magnozzi, Cappelli.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Turchi (L.), Busoni (L.), Busoni (L.).

FIRENZE, 15 ottobre 1933 – FIORENTINA – BOLOGNA 3 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magni, Morselli, Pizziolo, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Perazzolo, Gringa.

BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Montesanto, Occhiuzzi, Corsi, Donati, Foglia, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.

ARBITRO: Mazza.

GOALS: Viani (F.), Prendato (F.9 rigore, Prendato (F.).

VERCELLI, 28 ottobre 1933 – PRO VERCELLI – FIORENTINA 7 – 2 (3-1)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magni, Morselli, Pizziolo, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Perazzolo, Gringa.

PRO VERCELLI: Scansetti, Beltaro, Lanino, Giva, Traverso, Bigando, Cerutti, Ardissone, Piola, Balardi, Casalino.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

GOALS: Piola 6 (P.V.), Casalino (P.V.), Viani (F.), Prendato (F.) rigore.

FIEENZE, 1 novembre 1933 – FIORENTINA – BRESCIA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Vignolini, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Gringa.

BRESCIA: Peruchetti, Marini, Duo, Gasperini, Frisoni, Provaglio, Dasi, Gibertoni, Locatelli, Bianchi, Giuliani.

ARBITRO: Gonani di Ravenna.

GOALS: Prenato (F.), Nekadoma (F.).

TORINO, 5 novembre 1933 – JUVENTUS – FIORENTINA 5 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Vignolini, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Perazzolo, Gringa.

JUVENTUS: Combi, Rosetta, Caligaris, Varglien I, Monti, Bertolini, Varglien II, Cesarini, Borel II, Ferraris, Orsi.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

GOALS: Vrglien II (J.), Pizziolo autogol (F.), Borel 2 (J.), Ferraris (J.).

FIRENZE, 12 novembre 1933 – FIORENTINA – LAZIO 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Morselli, Pizziolo, Neri, Prendato, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Gringa.

LAZIO: Sclavi, Rizzetti, Serafini, Duilio, Tonali, Fantoni II, Guarisi, Buscaglia, Pastore, Battioni, De Maria.

ARBITRO: Bonivento di Venezia.

GOALS: Viani (F.), Prendato (F.).

CASALE, 19 novembre 1933 – CASALE – FIORENTINA 2 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Morselli, Pizziolo, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Gringa.

CASALE: Morbelli, Roggero, Marzucco, Caimmi, De Marchi, Ferrero, Schiavetta, Gardini, Cornara, Celoria, Antelli.

ARBITRO: Scarpi.

GOALS: Viani (F.), Gringa (F.), Cornara (C.), Gardini (C.)

MILANO, 26 novembre 1933 – FIORENTINA – AMBROSIANA 4 – 2 (3-2)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Ottavi, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Nekadoma.

AMBROSIANA: Ceresoli, Agosteo, Allemandi, Pitto, Faccio, Castellazzi, Frione, Serantoni, Meazza, Demaria, Levratto.

ARBITRO: Mastellari.

GOALS: Viani 3 (F.), Nekadoma (F.), Meazza (A.), Levratto (A.).

FIRENZE, 10 dicembre 1933 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Ottavi, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Gringa.

GENOVA: Amoretti, Poggi, Gilardoni, Sala, Godigna, Bonilauri, Prati, Esposto, Savio, Mazzoni, Ferrari.

ARBITRO: De Santis di Roma.

GOALS: Mazzoni (G.), Viani (F.), Gringa (F.).

ALESSANDRIA, 17 dicembre 1933 – ALESSANDRIA – FIORENTINA 3 – 1 (2-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Nekadoma, Scagliotti, Viani, Morselli, Gringa.

ALESSANDRIA: Chiodi, Lombardo, Fenoglio, Barale, Avalle, Milano, Cattaneo, Riccardi, Notti, Borelli, Perazzo.

ARBITRO: Turbiani di Ferrara.

GOALS: Riccardi 3 (A.), Viani (F.).

FIRENZE, 25 dicembre 1933 – FIORENTINA – PADOVA 3 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Marchini, Nekadoma, Viani, Scagliottii, Gringa.

PADOVA: Ambrosio, Gorretta, Bergamini, Baldo, Battistoni, Bettini II; Monti III, D’Odorico, Spivach, Busini, Bettini I.

ARBITRO: Gama.

GOALS: Nekadoma 2 (F.), Viani (F.).

TRIESTE, 31 dicembre 1933 – FIORENTINA – TRIESTINA 3 – 2 (2-2)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Neri, Perazzolo, Marchini, Nekadoma, Viani, Scagliotti, Gringa.

TRIESTINA: Blason, Renner, Gelgerle, Pasinati, Loschi, Spanghero, Baldi, Simonetti, Rosa, Rocco, Nicolai.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

GOALS: Rocco (T.), Marchini (F.), Gringa (F.), Rocco (T.) rigore, Viani (F.).

FIRENZE, 7 gennaio 1934 – NAPOLI – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Marchini, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Gringa.

NAPOLI: Cavanna, Vincenzi, Castello, Colombari, Buscaglia, Rivolta, Visentin, Vogliani, Sallustro, Rossetti, Ferraris II.

ARBITRO: Carraro.

GOAL. Rossetti (N.).

MILANO, 15 gennaio 1934 – MILAN – FIORENTINA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Perazzolo, Neri, Marchini, Nekadoma, Viani, Scagliotti, Gringa.

MILAN: Compiani, Rigotti, Bonizzoni, Torriani, Bertoletti, Capitanio, Arcari, Moretti, Romani, Stella, Cresta.

ARBITRO: Mazza.

GOALS: Cresta (M.), Arcari (M.) rigore.

FIRENZE, 21 gennaio 1934 – FIORENTINA – TORINO 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Morselli, Pizziolo, Neri, Marchini, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Biagini..

TORINO: Bosia, Zanello, Zaccone, Ellena, Bertini, Janni, Bo, Allasio, Libonatti, Prato, Silano.

ARBITRO: Cironi di Milano.

GOALS: Bigini (F.), Bo (T.).

ROMA, 28 gennaio 1934 – ROMA – FIORENTINA 2 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Neri, Marchini, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Biagini.

ROMA: Masetti, Pasolini, Gadaldi, Dugoni, Stagnato, Fusco, Costantino, Scopelli, Tomasi, Bernardini, Guaita.

ARBITRO: Beretta di Novi Ligure.

GOALS: Tomasi (R.), Guaita rig. (R.), Viani (F.).

PALERMO. 4 febbraio 1934 – PALERMO – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Pizziolo, Morselli, Prendato, Perazzolo, Viani, Nekadoma, Biagini.

PALERMO: Vleriani, Faotto, Lo Prete, Ziroli, Santillo, Blasevich, Castellani, Bonesini, Borel I, Scarone, Ruffino.

ARBITRO: Gama.

FIRENZE, 18 febbraio 1934 – FIORENTINA – LIVORNO 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Perazzolo, Nekadoma, Scagliotti, Gringa.

LIVORNO: Lami, Persia, Monza, Alberti, Uslenghi, Arcari, Dossena, Ferrara, Busoni, Magnozzi, Cappelli.

ARBITRO: Carraro.

GOAL: Scagliotti (F.).

BOLOGNA, 25 febbraio 1934 – BOLOGNA – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Gringa.

BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Montesanto, Occhiuzzi, Martelli, Maini, Foglia, Corsi, Fedullo, Reguzzoni.

ARBITRO: Ciamberlini.

FIRENZE, 4 marzo 1934 – FIORENTINA – PRO VERCELLI 1 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Gringa.

PRO VERCELLI: Balossino, Beltaro, Lanino, Giva, Traverso, Bigando, Santagostino, Ardissone, Piola, Bracardi, Cerutti.

ARBITRO: Corradini di Bologna.

GOALS: Santagostino (P.V.), Nekadoma (F.).

BRESCIA, 11 marzo 1934 – BRESCIA – FIORENTINA 4 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Morselli, Prendato, Nekadoma, Viani, Perazzolo, Gringa.

BRESCIA: Peruchetti, Marini, Duo, Frisoni, Valenti, Braga, Reggiani, Frisoni II, Gibertoni, Bianchi, Giuliani.

ARBITRO: Bonivento di Venezia.

GOALS: Marini rigore (B.), Giuliani II (B.), Frisoni II (B.).

FIRENZE, 18 marzo 1934 – FIORENTINA – JUVENTUS 2 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Perazzolo, Marchini, Scagliotti, Gringa.

JUVENTUS: Combi, Rosetta, Caligaris, Varglien I, Monti, Bertolini, Sernagiotto, Varglien II Borel II, Ferrari, Orsi.

ARBITRO: Melandri di Genova.

GOALS: Vrglien II (J.), Prendato (F.), Borel II (J.), Gringa (F.).

FIRENZE, 25 marzo 1934 – FIORENTINA – TRIESTINA 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Marchini, Scagliotti, Gringa.

TRIESTINA: Blason, Gengerle, Loschi, Pasinati, Villini, Cuffersin, Baldi, Busidoni, Palumbo, Simonetti, Rosa.

ARBITRO: Gonani di Ravenna.

GOALS: Marchini (F.), Busidoni (T.).

FIRENZE, 29 marzo 1934 – FIORENTINA – ALESSANDRIA 0 – 0

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Morselli, Bigogno, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Marchini, Scagliotti, Biagini.

ALESSANDRIA: Mosele, Lombardo, Fenoglio, Avalle, Costenaro, Milano, Cattaneo, Riccardi, Notti, Marchina, Borelli.

ARBITRO: Scotto.

ROMA, 1 aprile 1934 – LAZIO – FIORENTINA 2 – 2 (2-0)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Morselli, Pizziolo II, Neri, Marchini, Perazzolo, Nekadoma, Bartolini, Biagini.

ARBITRO: Corradini di Bologna.

GOALS: Guarisi 2 (1 rigore) (L.), Marchini (F.), Perazzolo (F.).

FIRENZE, 8 aprile 1934 – FIORENTINA – CASALE 2 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Bigogno, Pizziolo, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Bortolini, Gringa.

CASALE: Provera, Roggero, mazzucco, Ferrari, Castello, Caimmi, Schiavetta, Menichetti, De Marchi, Celoria, Antelli.

ARBITRO: Mazza di Napoli.

GOALS: Schiavetta 2 (C.), Nekadoma 2 (F.).

FIRENZE, 15 aprile 1934 – FIORENTINA – AMBROSIANA 1– 0 (1-0)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Magli, Morselli, Pizziolo I, Neri, Prendato, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Biagini.

AMBROSIANA: Ceresoli, Agosteo, Allemandi, Pitto, Faccio, Castellazzi, Serantoni, Masera, Meazza, Demaria, Levratto.

ARBITRO: Mattea.

GOAL: Viani (F.).

GENOVA, 22 aprile 1934 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Magli, Morselli, Bigogno, Neri, Prendato, Perazzolo, Nekadoma, Scagliotti, Biagini..

GENOVA: Amoretti, Gilardoni, Prato, Sala, Bonilauri, Orlandini, Stabile, Macchi, Esposto, Mazzoni, Ferrari.

ARBITRO: Gonani di Ravenna.

GOALS: Scagliotti 2 (F.), Stabile (G.).

NAPOLI, 25 aprile 1934 – NAPOLI – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Magli, Morselli, Pizziolo I, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Pizziolo II, Biagini.

NAPOLI: Cavanna, Vincenzi, Santillo, Colombari, Bedendo, Rivolta, Vojack, Ferraris II, Sallustro, Rossetti, Venditti.

ARBITRO: Bertoni di Milano.

GOALS: Rossetti (N.), Prendato (F.).

PADOVA, 29 aprile 1934 – PADOVA – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Nekadoma, Viani, Perazzolo, Gringa.

PADOVA: Ambrosio, Monti, Bergamini, Baldo, Battistoni, Bettini II, Foni, Geremia, Spivach, Busini III, Bolosel.

ARBITRO: Barlassina.

La Juventus è campione d’Italia. Padova, genova e Casale retrocedono in serie B.

continua nel prossimo numero…

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