“Viola, bella stagione! Ora tocca alla società”

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Anno nuovo, stessi sogni di sempre: vedere la Fiorentina crescere e ambire a traguardi sempre più importanti. La prima parte di stagione, in effetti, ha fatto sognare la tifoseria con un calcio divertente, una lunga serie di vittorie e una classifica da capogiro. Anche se nelle ultime settimane la squadra di Palladino sembra aver perso qualcosa per strada… Per analizzare la stagione di Kean e compagni e capire cosa potrebbe regalarci il 2025, Alé Fiorentina ha intervistato in esclusiva Claudio Merlo, grandissimo ex viola.

Merlo, che giudizio si è fatto la Fiorentina vista in questa stagione?

«Dopo le prime partite francamente brutte, con tante difficoltà, la Fiorentina si è trasformata ed ha cominciato a carburare: è stato trovato un assetto idoneo ai giocatori a disposizione, un undici più o meno titolare, tante entusiasmo dentro e fuori dal campo… Per mesi ha funzionato tutto, con un gioco che a mio parere è stato spettacolare, il bello visto negli ultimi anni a Firenze. Tutto questo è merito di mister Palladino, che in estate ha voluto fortemente alcuni giocatori e, nel momento di difficoltà, ha avuto l’intelligenza e l’umiltà per cambiare idea. Poi, ad un certo punto, è la Fiorentina è crollata…».

Ritiene si debba parlare addirittura di crollo? A cosa pensa sia dovuto?

«C’è stato un crollo, quantomeno fisico, perché la squadra ha cominciato a giocare peggio, ha perso l’equilibrio, è stata meno pericolosa davanti… C’è un momento preciso, a mio avviso, in cui c’è il crollo ed è quando è venuto a mancare Edoardo Bove. L’ex Roma era il collante tra i reparti, il giocatore ovunque in grado di dare equilibrio e sostanza, propulsione e copertura, gamba e grinta. Senza di lui, senza un giocatore come lui in mezzo al campo, la Viola è purtroppo un’altra squadra. A questo si è poi aggiunto il fatto che i calciatori sono calati di condizione fisica perché, di fatto, giocano sempre gli stessi da settembre: le riserve spesso e volentieri si sono dimostrate non all’altezza dei titolari».

Come si può supplire all’assenza di Bove?

«Intanto, fossi nei panni di Palladino, cambierei qualcosa tatticamente: schiererei Ranieri terzino sinistro, con al centro della difesa Comuzzo e Pongracic, e alzerei Gosens: il tedesco ha tempi, esperienza e qualità per essere molto pericoloso in fase offensiva. Dopodiché farei un centrocampo a tre: Adli e Cataldi da soli non possono reggere il peso della squadra, hanno bisogno di un giocatore come Bove che, per il momento, può essere Mandragora. Con queste piccole modifiche forse riusciremmo a ritrovare l’equilibrio. Chiaramente questo nell’immediato, poi servirà la società…».

Cioè?

«Il mercato di gennaio, quest’anno quanto mai importante. Con la Fiorentina che va bene, molto bene, ed ha chiaramente bisogno di rinforzi la società non può mancare l’appuntamento: occorrono quattro/cinque giocatori, buoni giocatori, che possano rinforzare tutti i reparti… un vice Kean, due centrocampisti di spessore e due difensori. E ne abbiamo bisogno a inizio gennaio, non a fine. Palladino ha fatto un gran lavoro fino ad ora, adesso tocca alla società: sono fiducioso!».

Stando alla rosa attuale, a suo parere dove può arrivare la Fiorentina?

«Con i giocatori di adesso, senza quindi rinforzi di peso a gennaio, credo la Fiorentina non possa andare tanto più su di dove è arrivata negli ultimi due/tre anni. Con dei rinforzi mirati e tempestivi, chissà…».

Intervista di Giacomo Cialdi

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