Una stagione tutta da vivere

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Siamo finalmente ripartiti, dopo un’estate che ha visto tanti, tantissimi cambiamenti in casa Fiorentina. Dal cambio dell’allenatore alla partenza di chi, almeno in teoria, aveva costituito l’asse portante della squadra di Vincenzo Italiano: Milenkovic, Bonaventura e Nico Gonzalez. Non ci sono state soltanto partenze, ovviamente, ma anche arrivi: De Gea in porta, Kean in attacco, Gudmundsson e Colpani sulla trequarti, Adli a centrocampo, giusto per citarne alcuni, in un calciomercato che, come sempre, ha visto la maggior parte dei colpi nelle ultimissime ore e che, come spesso è accaduto negli ultimi anni, è apparso un po’ votato all’improvvisazione. Oltre che al risparmio. Un mercato che ha più di una lacuna, ad esempio in difesa e nella mancanza di un vice Kean, e che, a parere di chi scrive, non ricalca perfettamente il senso del termine “ambizione”, sventolato dai dirigenti viola dopo la sciagurata finale di Atene. Ma di questo parleremo più avanti perché, come abbiamo imparato, è solo e solamente il campo a dare il giudizio definitivo.

Foto di firenzedintorni.it

Tanti cambiamenti, dunque, che nelle idee della società dovrebbero portare un netto rafforzamento della squadra e che, nel momento in cui scriviamo, devono ancora dare i propri frutti. La seconda parte di agosto, infatti, è stata di grande sofferenza per i tifosi viola: tre pareggi contro Parma, Venezia e Monza, e la doppia sfida nel preliminare di Conference League risolta soltanto grazie a un super De Gea. Era lecito aspettarsi qualcosa di più, qualcosa di diverso, ma è pur vero che si tratta di calcio d’agosto. La squadra di Palladino è sembrata per lunghi tratti poco squadra, lontana da quelle che dovrebbero essere le idee del nuovo tecnico, prevedibile in fase offensiva e troppo, troppo vulnerabile in difesa, con un centrocampo poco efficace tanto in interdizione quanto in costruzione. Insomma, la forte sensazione è che l’allenatore ex Monza abbia moltissimo da lavorare per limare quei difetti macroscopici che hanno contrassegnato le prime partite della sua creatura e per supplire ai limiti, qualitativi e di caratteristiche, della rosa. Per cui l’augurio che possiamo fare oggi, dopo appena cinque gare ufficiali disputate, è che riesca a trovare la quadra e sbloccare un gruppo che forse ha bisogno soltanto di lavoro, conoscenza, continuità e autostima. Dopo la sosta per la Nazionale, infatti, capiremo chi e cosa abbiamo tra le mani… Ad attendere i gigliati un ciclo di partite tutt’altro che banali: Atalanta, Lazio, Empoli e Milan. Un primo esame, un primo crocevia per allenatore e calciatori, i quali dovranno dimostrare di essere all’altezza di una piazza che, dopo tre finali perse, si aspetta un netto cambio di direzione.

La stagione si preannuncia bella intensa e Firenze e i fiorentini, come sempre, sono pronti a viverla! E noi, come sempre, facciamo un grande in bocca al lupo alla nostra Fiorentina!

Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina

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