Raramente abbiamo vissuto una stagione come questa, con ripetuti sali scendi, applausi e critiche, grandi vittorie e incomprensibili cadute.
Aprile ha regalato alla Fiorentina una grande chance, ovvero quella di vivere un finale di stagione potenzialmente straordinario. Con due vittorie e due pareggi, arrivati dopo i trionfi contro Juventus e Atalanta, la squadra di Palladino è rimasta infatti agganciata al treno che porta dritto in Europa. Un’Europa che, con un pizzico di fortuna, potrebbe essere qualcosa di più bello rispetto alla Conference. Un’occasione dovuta non solo al fallimento (o parziale fallimento) del Milan e agli inciampi di squadre come Lazio, Roma e Juventus, ma anche alla bravura di Gosens e compagni che, nell’ultimo periodo, sono riusciti a trovare una quadra, un equilibrio, un ritrovato spirito di gruppo e, talvolta, una certa qualità nelle giocate. Qualità e spirito di gruppo che serviranno anche – se non soprattutto – contro l’ostacolo che si interpone tra la Viola e l’ennesima finale di Coppa: il Betis Siviglia. Una squadra, quella spagnola, che, pur non essendo imbattibile, è decisamente l’avversario più forte affrontato dalla Fiorentina negli ultimi anni di Conference. La gara dell’andata ha dato diversi spunti di riflessione… Il Betis è una squadra vera, con individualità di livello (Isco su tutti, ma non solo), una buona organizzazione di gioco e un tifo molto, molto caldo. La Viola, dal canto suo, ha sofferto, ha perso nei primi 90’ ma, in generale, non è crollata. In qualche modo, con orgoglio e forza mentale, è sopravvissuta alla bolgia del Villamarin, lasciando assolutamente aperta la qualificazione alla finale. Al Franchi sarà facile? Ovviamente no, ma non impossibile. Il gol di Ranieri, che ha dimezzato lo svantaggio, dà la possibilità ai gigliati di poter ribaltare la situazione tra le mura amiche e continuare a cullare il sogno europeo: vincere finalmente una coppa, dopo oltre due decenni dall’ultima volta, e approdare in una competizione più attrattiva e stimolante di quella attuale.
Conference e campionato, quindi, tutto è ancora in ballo. Due binari che si intrecciano, senza sovrapporsi, e che portano alla stessa destinazione. Due binari che la Fiorentina deve provare con tutte le forze a disposizione – mentali, tecniche, emotive – a percorrere fino alla fine. La squadra ci crede, il popolo viola ci crede. Regaliamoci, tutto assieme, un grande finale di stagione.
Giacomo Cialdi