Non si ferma il lungo viaggio di Alé Fiorentina nel fantastico mondo dei tifosi viola e questo mese, per la rubrica “Tutto lo Stadio”, abbiamo conosciuto il Viola Club Vingone. Per l’occasione, abbiamo parlato con Niccolò Calonaci, presidente del Club.
Niccolò, quando è nato il vostro Viola?
«Grazie per queste domande e per darmi modo di far conoscere la nostra realtà a tutto l’universo viola. Nasciamo ufficialmente nel novembre del 2023; l’idea di costituire un Viola Club all’interno della Casa del Popolo di Vingone ha iniziato a prendere corpo fra di noi a giugno dello stesso anno, dopo la finale persa a Praga. Siamo una realtà molto attiva a livello sociale, nel quartiere e in generale a Scandicci, per cui abbiamo ritenuto fosse importante fare aggregazione anche sul versante Fiorentina, per condividere gioie, sempre troppo poche, e dolori…».
Quanti soci avete al momento? C’è qualcuno, tra voi, particolarmente tifoso?
«Al momento siamo circa una sessantina di soci. Devo dire che la passione per la Fiorentina da tutti noi è vissuta come una fede, per cui se ti indicassi un nome in particolare farei un torto agli altri…Diciamo che abbiamo anche noi varie tipologie di tifosi: quello ottimista e che parla di Champions alla prima vittoria, quello che “siamo da Serie B sempre e comunque”, quello filo-societario, quello nostalgico ecc…».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Qual è stata la prima partita che hai visto (dal vivo)?
«Sono tifoso della Fiorentina fin da piccolo. La prima partita vista allo stadio è stata sicuramente un Fiorentina-Cagliari (mio padre infatti è un tifoso rossoblu) ma non ricordo in quale anno. Poi ricordo con piacere una vittoria contro il Valencia in Champions League vissuta in Curva Fiesole, e la vittoria della finale di Coppa Italia in casa contro il Parma nel 2000… Un ricordo troppo lontano!».
Vi riunite per vedere la Fiorentina? Se sì, dove?
«Sì, certo, alla Casa del Popolo di Vingone, dove facciamo vedere tutte le partite sia in casa che fuori. Poi alcuni di noi sono abbonati in Fiesole (non riesco a dire Ferrovia..) o negli altri settori…».
Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte “particolari”?
«Mi fa piacere ricordare che la prima apericena sociale, organizzata per presentarci, nel novembre 2023, è servita a raccogliere fondi per aiutare gli alluvionati di Campi Bisenzio e provincia. E poi questa estate, quando abbiamo ospitato bomber Riganò: Christian è stato veramente unico e autentico nel suo modo di porsi e ci ha fatto veramente passare una bella serata. E’ uno di noi, insomma.
La nostra prima trasferta invece l’abbiamo organizzata in questa stagione, per la prima di campionato a Parma. Purtroppo non abbiamo potuto gioire per una vittoria, ma è stato comunque bello vivere anche quell’esperienza».
Iniziative passate particolarmente interessanti? Avete in mente qualche iniziativa per i prossimi mesi?
«Ogni tanto organizziamo un’apericena prima della partita, sempre al bar del nostro Circolo… Solitamente organizziamo un ritrovo per bere qualcosa insieme prima delle partite delle 20:45».
Veniamo all’attualità: che giudizio ti sei fatto sulla Fiorentina di quest’anno? Cosa è successo alla Viola nell’ultimo periodo?
«Credo sia una buona squadra, sul livello di quelle degli ultimi anni, e che possa ambire ad una posizione fra il 5° e il 7° posto, dipenderà però da tanti fattori…».
E il giudizio su Palladino?
«Sono sincero, non è il mio prototipo di allenatore, e credo non lo sia per molti fiorentini. Penso che nella nostra tradizione, e per come viviamo il calcio a Firenze, abbiamo bisogno di allenatori che ricerchino un calcio più propositivo, meno rinunciatario rispetto a quello di Raffaele. Questo ovviamente è solo il mio pensiero, all’interno del Viola Club abbiamo poi le posizioni più disparate, come su tutto…».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro (richieste, sogni etc…), cosa gli diresti?
«Ho grande rispetto per il lavoro fatto fin qui dal Presidente, per le tante risorse investite e per aver raggiunto l’obiettivo di dare alla Fiorentina una casa degna di Firenze e della sua bellezza come il Viola Park. Credo però che per il futuro serva indicare un orizzonte chiaro e una visione degli obiettivi ben definita: dove vogliamo portare questa squadra? Se parliamo di Champions, come ho sentito dire da qualche tesserato, serve una programmazione diversa, a mio avviso, anche sul mercato. Per dirlo in modo chiaro: per ambire a posizioni di vertice, non si possono sempre fare 4-5 acquisti, magari in prestito, negli ultimi 2 giorni di mercato».
Un saluto, e un consiglio, a tutti i tifosi viola che ci leggono?
«A nome di ognuno dei nostri soci, del mio Vice Presidente Jacopo, dei membri del Consiglio Mauro, Fabio, Matteo e della nostra colonna portante Cecco, saluto il Popolo Viola e tutti i nostri tifosi da Vingone e dalla sua Casa del Popolo, dove si vive la Fiorentina con estrema passione e sempre con la voglia di stare assieme. Il consiglio è di stare sempre vicini alla squadra, in ogni circostanza, criticando quando serve ma senza dimenticare il bene comune e il nostro scopo: sostenere la Fiorentina e aiutarla col nostro tifo a raggiungere obiettivi che siano degni di Firenze e della sua storia».