Dopo la pausa agostana, riparte il viaggio di Alé Fiorentina nel mondo dei Viola Club e questo mese, in occasione del nuovo numero, abbiamo avuto il piacere di conoscere Alessandro Cheli, presidente del Viola Club Venturina.
Alessandro, quando è nato il vostro Viola Club e in quali circostanze? Quanti soci avete al momento?
«Il Viola Club Venturina nasce nell’estate del 1991 grazie ad un gruppo di appassionati per la Fiorentina, pronti ad essere un punto di riferimento per i tifosi viola del territorio e contrastare i (purtroppo) tanti tifosi strisciati. Il nostro primo presidente è stato Massimo Bucciantini, all’ora il più giovane Presidente tra i club dell’ACCVC. Attualmente contiamo circa 80 soci, tra i quali vorrei citare Umberto Agresti, purtroppo venuto a mancare di recente, che oltre ad essere uno dei fondatori è stato presidente del Club per quasi 20 anni. Con la moglie Mariella, anche lei tifosa viola, ormai da moltissimi anni amava trascorrere un periodo di ferie nei luoghi dove la Fiorentina andava in ritiro, dove faceva conoscenza con giocatori e dirigenti».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Ricordi la tua prima partita allo stadio?
«La mia passione cresce più forte nell’estate 1982 dopo la vittoria dei Mondiali da parte della nazionale e il mio idolo, come lo è ancora oggi, era Giancarlo Antognoni. La prima partita allo stadio è stata nel gennaio del 1984 e non avevo ancora 15 anni, Fiorentina-Torino 4-1: lottavamo per il quarto posto, che allora voleva dire l’accesso alla Coppa Uefa. Vidi la partita in Fiesole e mi innamorai di quella Curva… Fu un colpo di fulmine; infatti, ancora oggi dopo 41 anni ho l’abbonamento in Fiesole e mi piace cantare e sostenere la squadra novanta minuti».
Avete una sede sociale? Iniziative passate particolarmente interessanti?
«Finalmente dopo molti anni abbiamo di nuovo una sede, che si trova presso lo stadio comunale Santa Lucia di Venturina, e che viene usata per la consegna delle tessere, per fare delle riunioni e speriamo presto per fare qualche cena tra soci. Per vedere le partite in tv invece andiamo in un locale di un nostro socio. In passato abbiamo organizzato bus per andare allo stadio, in casa e trasferta, spesso organizzandoci insieme agli amici dei club di Follonica, Piombino e Cecina. Adesso purtroppo con una difficoltà sempre maggiore per avere i biglietti, è sempre più complicato poterlo fare, tranne che nelle finali di Coppa Italia. Una delle ultime trasferte è stata quella di Atene, dove erano presenti una trentina di soci; lo scorso anno, invece, sono stati fatti dei furgoncini per alcune trasferte. In questa stagione speriamo di poter e dover fare di più».
Veniamo all’attualità: che sensazioni hai sulla Fiorentina che sta nascendo? Sei felice dell’arrivo di Pioli sulla panchina viola?
«Quest’anno sono ancora più fiducioso del solito sulla squadra, aver tenuto i migliori giocatori e avere anche investito molto su altri giocatori che sono arrivati è un segnale molto positivo. Come positivo è l’arrivo di Pioli: dopo aver provato con due allenatori giovani e con poca esperienza, hanno puntato su un allenatore ormai esperto e già vincente, che per venire a Firenze ha rinunciato a molti soldi… Spero che dietro la convinzione ci sia finalmente un vero progetto vincente. Da questa stagione mi aspetto di poter festeggiare il Centenario con una Coppa vinta, magari la Conference, anche per togliere l’amaro di Praga e Atene».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro, cosa gli diresti?
«Se potessi parlare con il Presidente Commisso, gli chiederei se ha capito l’importanza che hanno per noi questi colori… gli direi che non è solo un simbolo, dietro c’è un popolo. E gli chiederei di continuare a investire per poterci regalare finalmente qualche sogno».
Un saluto ai tifosi viola che ci leggono?
«Un grande saluto a tutti gli amici lettori, con la consapevolezza che tifare la Fiorentina non è facile, ma proprio per questo bellissimo. E che siamo ORGOGLIOSI DI ESSERE VIOLA!».