Prosegue il viaggio di “Tutto lo Stadio“, la rubrica di Alé Fiorentina, alla scoperta dei Viola Club in giro per il mondo. Questo mese abbiamo intervistato Paolo Agnelli, presidente del Viola Club Valdichiana.
Paolo, quando e in quali circostanze nasce il vostro Viola Club?
«Dagli anni ’80, alcuni amici ed io, tifiamo Fiorentina e frequentiamo lo stadio… e un giorno, era la semifinale di Coppa Italia contro l’Udinese, ci siamo detti “Perché non fondare un Viola Club?” Nella nostra zona, del resto, c’erano tutte le condizioni ideali. Nel 2014, così, abbiamo fondato il VC Valdichiana E’ un VC piuttosto giovane, ma fin da subito ci siamo distinti pr numero di tesserati e per iniziative benefiche».
Quanti iscritti avete attualmente?
«Ad oggi circa 200 iscritti. Il nostro Viola Club nasce con l’intento di unire i tifosi della Fiorentina della zona, e vive proprio grazie a questa continua frequentazione, a questo nostro stare insieme. Il Covid, purtroppo, ci ha tagliato le gambe e ci ha fatto perdere qualche socio per strada. Ma non molliamo, anzi: siamo più carichi che mai e pronti a ripartire».
Ciò che vi contraddistingue, è l’organizzazione sul territorio…
«Sì, il consiglio è costituito da una decina di persone, ognuna con le proprie competenze: il nostro Viola Club va da Arezzo centro fino alla Valdichiana, e ogni consigliere ha una propria area di competenza. Questa organizzazione ci ha permesso di raggiungere un gran numero di iscritti ed essere molto attivi».
Tant’è che dal 2014 ci sono state diverse cene sociali: quali sono state le più significative?
«Ce ne sono almeno due da citare. La prima è stata organizzata con l’Associazione Glorie Viola, e parteciparono tanti ex giocatori della Fiorentina con in testa Moreno Roggi; la seconda è stata organizzata da più Viola Club e vide la partecipazione dell’ACF Fiorentina: Borja Valero e Cristian Tello furono nostri ospiti quella sera, e fu una cena ben riuscita. Ciò che più mi piace sottolineare, però, è lo scopo benefico: il VC Valdichiana non ha preso un euro, tutto è stato destinato a scopo benefico. Poter aiutare i meno fortunati è fondamentale per noi».
Com’è la situazione, a livello di tifoseria, lì da voi? Com’è il rapporto con gli altri tifosi?
«Difficile, direi difficile. Essendo un’area molto estesa, andiamo da zone in cui gli strisciati sono tantissimi, vedi per esempio Arezzo, a zone in cui invece ci sono moltissimi tifosi viola, come in Valdichiana. Anzi, mi sento di dire che ci sono più tifosi della Fiorentina di quel che si pensa: attraverso iniziative, presenza sul territorio e passione, spesso troviamo tifosi viola anche laddove non si credeva di trovarne. E questo ci fa un immenso piacere».
Quant’è difficile seguire la squadra da vicino? Riuscite a fare anche qualche trasferta?
«Nel complesso ritengo ci siano situazioni più disagiate: alla fine in trequarti d’ora siamo al Franchi, per cui non possiamo lamentarci… Infatti siamo sempre allo stadio ogni volta che Lei scende in campo. Tanti soci del Viola Club, tra cui il sottoscritto, hanno l’abbonamento. Certo, seguiamo la Viola anche in trasferta talvolta: quest’anno, ad esempio, abbiamo fatto Verona, Udine e altre… Quando è possibile, organizziamo dei pullman e partiamo animati dal nostro amore, con la voglia di goderci una bella partita in compagnia».
Di belle partite, quest’anno, ne avete viste più d’una… Che idea ti sei fatto della Fiorentina targata Italiano?
«In estate siamo saliti a Moena, per cui non sono meravigliato del bel campionato disputato dai nostri ragazzi: mi è bastato guardare gli allenamenti di Italiano per capire che ci saremmo divertiti. La squadra non è scarsa, non lo era neanche lo scorso anno, ma il tecnico ha dato quel qualcosa in più attraverso la preparazione della partita, l’attenzione e la meticolosità, la grinta che ci mette… E adesso non rimane che vedere come va a finire: male che vada, sarà stato un ottimo campionato. In caso di Europa, invece, sarà stata una stagione perfetta. Intanto rallegriamoci del fatto che ci siamo divertiti a guardare la Fiorentina: dati gli ultimi anni, non è poco».
Nonostante gli ottimi risultati, talvolta ci sono state delle critiche, anche alla gestione Commisso: tu e il vostro Viola Club cosa ne pensate?
«Noi abbiamo un approccio molto pragmatico: aspettiamo e valutiamo i fatti, dopodiché, in base a questi, critichiamo o applaudiamo. Ritengo che quest’anno Commisso si sia mosso bene, dopo due anni di apprendistato che possono starci dal momento che sia lui che Barone non avevano l’esperienza necessaria. Poi, il prossimo mercato ci dirà di più, dirà tanto. Una cosa è certa: la Fiorentina deve stare in Europa, deve sempre partire per giocarsi l’Europa».
Hai un consiglio da dare agli amici viola di Firenze?
«Sì: godetevela! Quando veniamo al Franchi, siamo soliti arrivare un po’ prima così da fare un giro e assaporare l’atmosfera, vedere Firenze e percepirne l’umore e le bellezze. I fiorentini hanno un grande privilegio, perché possono vivere la Fiorentina e Firenze da vicino: godetevi e apprezzate questa fortuna! Un saluto a tutti!».
Intervista di Giacomo Cialdi