In questo nuovo numero di Alé Fiorentina, per la rubrica “Tutto lo Stadio”, siamo andati in Trentino, più precisamente a Trento, per conoscere l’omonimo Viola Club. Per l’occasione, abbiamo intervistato Rossano Rovai, Presidente del Club.
Rossano, quando è nato il vostro Viola Club e come vi è venuta l’idea?
«Il Viola Club Trento 1972 è nato proprio in quell’anno. Io, toscano trasferitomi a Trento, ho sentito il bisogno di legarmi alle origini grazie alla squadra della mia città. Sono andato alla sede del Centro Coordinamento che si trovava in piazza D’Azeglio e ci siamo affiliati. Nel giro di pochi mesi eravamo già un buon numero, ci siamo riuniti e abbiamo eletto come presidente Luciano Ortore, anche lui fiorentino trapiantato, che purtroppo ci ha lasciati nel maggio del 2015, data in cui sono subentrato nella carica di presidente in qualità di socio fondatore».
Quanti soci avete al momento?
«Attualmente siamo 62 soci dislocati in più zone della provincia, in particolare abbiamo 21 soci a Trento, 15 ad Arco e 26 a Lavis, dove c’è il nostro socio Franco Volani che segue maggiormente la squadra a Firenze».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Qual è stata la prima partita che hai visto?
«La mia passione è nata nel 1956 quando fui portato da mio papà allo stadio comunale a vedere l’amichevole con il Real Madrid, fresco vincitore contro di noi nella coppa che allora si chiamava dei Campioni. Vincemmo 2-1 e fu la prima grandissima emozione regalata dalla Fiorentina».
Cosa significa tifare viola a Trento?
«Tifare Fiorentina a Trento è una continua discussione in un covo di milanisti, interisti e gobbi ma noi portiamo sempre con orgoglio i nostri colori, anche quando ci hanno mandati in Serie C».
Riuscite a venire a Firenze ogni tanto?
«Prima del 2020 facevamo 2 pullman a campionato per venire a Firenze a sostenere la nostra squadra, poi con il Covid ci siamo dovuti fermare e il nostro Club ne ha risentito, difatti da 108 soci siamo rimasti in 62».
Vi riunite per vedere la Fiorentina? Se sì, dove?
«La nostra sede storica si trovava presso il ristorante Viola, lì tutti i martedì ci trovavamo a cena per pianificare gli eventi del Club, ma poi purtroppo il titolare venne a mancare. Successivamente siamo stati così fortunati da essere accolti in una fantastica sede dal nome evocativo: il bar Fiorentina di Trento. Le partite ormai si guardano prevalentemente a casa ma ci teniamo in contatto commentando la nostra squadra su un gruppo Whatsapp».
Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte “particolari”?
«Negli anni abbiamo ricevuto la visita di numerose personalità di spicco della Fiorentina, tra cui Rocco Commisso accompagnato da Roggi e Gladiolo. Siamo stati intervistati per un servizio televisivo dal giornalista Vittorio Citterich. Una curiosità sul nostro Viola Club è che per molti anni ha figurato tra i nostri soci il Vescovo di Trento Luigi Bressan. Tra i primi aneddoti dopo la fondazione mi piace ricordare la trasferta a Roma nel 1975 per la finale di Coppa Italia contro il Milan che vincemmo per 3-2: quel giorno partimmo da Trento con la mia macchina in 5; arrivati allo stadio Olimpico ci ritrovammo in mezzo a un gruppo di romani che facevano il tifo per la Fiorentina e fu un’esperienza indimenticabile».
Iniziative passate particolarmente interessanti? Avete qualche idea per i prossimi mesi?
«Fortunatamente il Trentino ha ospitato in parecchie occasioni il ritiro estivo della squadra, e ovunque fosse, vista la vicinanza, abbiamo sempre approfittato per far sentire il nostro tifo e attaccamento seguendo qualsiasi amichevole e allenamento, onorati della possibilità di esporre il nostro striscione. Attualmente ci stiamo organizzando per la trasferta a Budapest se tutto va secondo i nostri pronostici!».
Veniamo all’attualità: che giudizio ti sei fatto sulla Fiorentina di quest’anno? Cosa ti sta piacendo e cosa invece no?
«Quest’anno sono stati una bella scoperta Kayode e Parisi ma purtroppo siamo ancora senza centravanti, speriamo che Beltran ci faccia una bella sorpresa».
Sei positivo in vista del prosieguo della stagione? Dove può arrivare questa squadra?
«Spererei in un piazzamento europeo ma rimane l’incognita di dove poter giocare. Secondo me l’errore è stato voler rabberciare il Franchi quando invece il presidente era disposto ad un nuovo progetto».
Un saluto, e un consiglio, a tutti i tifosi viola che ci leggono?
«Saluto tutti i tifosi viola nella speranza che la Fiorentina abbia sempre un gran seguito, orgoglioso di vedere lo stadio gremito in ogni occasione. Tifare Fiorentina è viscerale, nulla a che vedere con le altre squadre, soffriamo e gioiamo ma non molliamo mai, portando sempre il colore della nostra squadra nel cuore. Forza Viola sempre!».