Prosegue, dopo le feste natalizie, il lungo viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel variegato mondo dei Viola Club italiani e non solo. In occasione dell’uscita numero 21 di Alé Fiorentina, approfondiamo la conoscenza di Alessandro Cini, presidente del Viola Club Tirli.
Alessandro, come vede la luce il vostro Viola Club? Da cosa nasce il nome?
«Il primo Club si chiamava Viola Club Tirli… in Maremma. Nacque nel 2001 da una mia idea e di altri ragazzi del paese. Contava quasi 200 soci, poi pian piano, con gli anni, non avendo più il supporto di alcuni che mi avevano aiutato, ho dovuto mollare. Il Viola Club è poi rinato il 18 febbraio 2021, grazie all’impegno di Thomas Chimenti e del sottoscritto, con il nome Viola Club Tirli (abbiamo lo striscione tra il settore ospite e la maratona)».
Quanti soci contate al momento?
«Abbiamo 81 soci… in un paese, Tirli, con meno di 200 abitanti. Ovviamente contiamo vacanzieri estivi, da Firenze, tutta la Toscana e dalla Danimarca. Il 90% è tifosissimo, gli altri lo fanno per il paese».
Il tuo tifare per la Fiorentina da dove viene?
«Sono tifoso dalla nascita, di famiglia: da babbo allo zio passando per mia sorella più grande di me di sette anni. Su dieci tirlesi, sei sono tifosi viola… quindi fin da piccolo ho deciso di soffrire». (ride, ndr)
Ricordi la tua prima partita?
«Credo proprio di sì: contro la Roma, in Coppa Italia… tremavo dall’emozione!».
Vi trovate per vedere le partite? Com’è tifare Fiorentina a Tirli, in provincia di Grosseto?
«Spesso ci riuniamo in un bar, “Bellavista”, a Tirli oppure a casa mia. Tifare viola a Tirli è bello, bellissimo. Lontano da Firenze è ancora più figo: anche qui, ahimè, ci sono tifosi strisciati ma ci difendiamo alla grande. Siamo sempre in maggioranza!».
Ci sono trasferte o aneddoti che ti va di ricordare?
«Recentemente siamo andati a Roma, per la finale di Coppa Italia: una grande delusione, ma è stato emozionante viverla: ho anche pianto! E’ stato molto bello, poi, organizzare una diretta da Tirli con Radio FirenzeViola, e la cena fatta il 22 ottobre al mio ristorante, Il poggetto. Spessissimo veniamo a Firenze, al Franchi, e contiamo di tornare presto».
Un giudizio sulla Fiorentina vista fin qui in questa stagione?
«La squadra sta rendendo molto più di quelle che sono le proprie possibilità tecniche, grazie a mister Italiano che è molto bravo. Non condivido però l’insistenza dell’allenatore nel non cambiare mai gioco: è un po’ duro e permaloso».
Ma sei positivo per il proseguo della stagione? Un giudizio sulla società?
«Sono pessimista a prescindere nella vita, ma voglio credere in un 6°/7° posto. Non credo sia possibile andare oltre, alla lunga le squadre più forti di noi verranno fuori. Se poi dovessimo arrivare 4°, be’, poco da dire. Ci tengo però a sottolineare una cosa: non mi piace assolutamente la presunzione della società».
Un saluto ai tanti tifosi che ci leggono?
«Mando un saluto immenso, di cuore, a tutti. Per noi è stato un piacere partecipare a questa intervista per far conoscere sempre di più il nostro bellissimo paese e il nostro Club. Ai tifosi viola dico di continuare a essere noi stessi, con tutti i difetti ma con la bellezza di tifare e soffrire per la squadra della città più bella del mondo!».