Prosegue il viaggio di Alé Fiorentina nel mondo dei Viola Club e questo mese, in occasione del nuovo numero, abbiamo avuto il piacere di conoscere Alessandro Zarra, presidente e fondatore – insieme a Lorenzo Calvelli – del Viola Club Spettri Viola.
Alessandro, quando è nato il vostro Viola Club e in quali circostanze? Quanti soci avete al momento?
«Ufficialmente gli Spettri Viola nascono il 23 agosto 2023, ma ci sentiamo un gruppo già da diversi anni affrontando trasferte da “cani sciolti” e non mancando mai in casa. Abbiamo deciso di diventare un Viola Club ufficiale da un’idea di Lorenzo Calvelli, l’altro fondatore insieme a me. Compagno di avventure come un fratello, non solo per la Fiorentina. La nostra passione per la maglia viola è un qualcosa che ci ha legati fin dalle scuole superiori, superando ogni aspettativa. Ricordo ancora la mia prima vera trasferta, grazie a lui: un Milan-Fiorentina 1-3 con gol finale di El Hamdaoui. Era il novembre del 2012, entusiasmo alle stelle per la prima stagione di Montella. Altri tempi. Come detto siamo un gruppo molto giovane, nato ufficialmente da poco più di due anni, contiamo circa una trentina di iscritti e la maggior parte non supera i 30 anni. Questo è anche uno dei nostri obiettivi: far avvicinare più ragazzi possibile, facendo vedere loro con i propri occhi che la passione per la Viola non c’entra niente con il misero risultato sportivo. Al di là del Franchi, dove non manchiamo mai con i nostri abbonamenti storici “sotto la lingua” di Maratona, ci piace supportarla in trasferta, in Italia e in Europa».

Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Ricordi la tua prima partita allo stadio?
«Mi piace pensare che la mia passione sia stata tramandata da mio nonno che, insieme a suo fratello, non mancava mai allo stadio già dagli anni ’50, gli anni d’oro viola. L’ho invidiato molto per questo! Mi ricordo che negli ultimi anni della sua vita (fine anni ’90/inizi del 2000), non potendo più essere presente, seguiva le partite alla radio nonostante le TV trasmettessero già da molti anni in diretta i match».
Avete una sede sociale?
«Il nostro ritrovo principale è lo stadio, che sia il Franchi o in trasferta, vogliamo essere più attivi possibile supportando coloro che rappresentano Firenze in campo, quindi non abbiamo una sede fisica. E poi, scherzosamente, è anche il nostro motto: uno Spettro non può essere identificato».
Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte “particolari”?
«Sulla nostra pagina Instagram “spettriviola” si possono vedere molte delle nostre trasferte fatte da quando siamo nati, ma di ricordi belli c’è Basilea, grazie Antonino Barak per averci fatto letteralmente esplodere! Bella fu anche la finale di Praga, sempre in macchina. La mattina incontrammo il presidente Commisso davanti al Castello, anche lui in visita come noi. E poi Bonaventura che venne a esultare proprio sotto di noi che eravamo in prima fila accanto alla bandierina del calcio d’angolo. Per noi è finita lì, non ricordiamo niente di ciò che è successo dopo… abbiamo vinto, giusto?. Come non vogliamo ricordare quasi niente di Atene, una tragedia soprattutto logistica per andare e tornare in meno di un giorno. Era l’unico modo possibile. Però che brividi l’inno Viola cantato all’unisono a squarciagola in casa loro. Neanche al Franchi l’ho mai sentito così forte e potente».

Iniziative passate particolarmente interessanti? Avete in mente qualche iniziativa per i prossimi mesi?
«Rispetto alla maggior parte dei Viola Club storici non siamo ancora riusciti a organizzare cene o iniziative interessanti. Siamo giovani e il nostro intento adesso è crescere e convincere più tifosi possibili a venire allo stadio, sia in casa che in trasferta!».
Veniamo all’attualità: cosa non sta funzionando nella Fiorentina? Quali sono i problemi e i responsabili?
«Sarebbe molto facile rispondere con “niente sta funzionando e cacciare via tutti”. Al di là del gioco/non gioco, dei moduli, delle tattiche… la verità è che principalmente andiamo alla metà della velocità degli altri, arriviamo sempre tardi e molti sembrano che giochino con sufficienza… spesso neanche quella. Ad oggi non vedo la grinta, la voglia e la determinazione per uscire da questa situazione. Io non pretendo di avere soluzioni, io faccio il tifoso e come tale mi limito a supportare la squadra per quanto mi è possibile».
Cosa ti aspetti dal proseguo della stagione? Come si esce da questa situazione?
«La rosa non è da ultimi posti, quindi sono convinto che ne verremo fuori e che si possa tornare a perseguire l’obiettivo europeo in campionato e alzare al cielo finalmente questa Conference League, che sembra diventata una maledizione. Sicuramente per uscirne serve restare compatti, come mai prima. È a livello mentale che serve fare il salto di qualità e scrollarsi via di dosso la paura».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro, cosa gli diresti?
«Innanzitutto, vorremmo augurargli tanta salute, credo ne abbia bisogno. Abbiamo letto che si è dovuto sottoporre ad un’operazione ultimamente e probabilmente è anche la causa che gli impedisce di essere così presente a Firenze, ma qui ce ne sarebbe tanto bisogno! C’è una differenza abissale tra quando è presente e quando non lo è. Se fossimo a cena con lui non chiederemmo niente sui risultati sportivi, le lasciamo volentieri agli altri queste polemiche. Come già ribadito, per noi conta fino a un certo punto (certo ci piacerebbe vincere qualcosa ogni tanto eh!), ma vorremmo soprattutto parlare con lui di alcuni aspetti legati a noi tifosi. In passato non ci siamo sentiti tutelati dalla società Fiorentina nell’affrontare determinate trasferte e alcuni ostacoli che ci hanno imposto. E poi ci scapperebbe, senza polemica, qualche battuta sul perché la dirigenza non viene mai messa in discussione. Crediamo che il tempo di alcuni dirigenti a Firenze sia dovuto scadere già da molto tempo. Chiuderemmo con la promessa di supportarlo ancora nelle sue battaglie fuori dal campo: nuovo stadio, nuove leggi sui procuratori e nei bilanci delle società sportive, ecc… a patto dell’impegno e la grinta che lo ha sempre contraddistinto».
Un saluto ai tifosi viola che ci leggono?
«Salutiamo calorosamente ogni sorella e fratello viola che ci sta leggendo. Venite il più possibile allo stadio, l’atmosfera che c’è dal vivo è impagabile. Ne approfitto per fare un appello: se siete interessati a coltivare la nostra stessa passione, non esitate a contattarci per qualsiasi motivo. Su Instagram siamo semplicemente “spettriviola”. Grazie e Sempre Forza Viola!».




