Una nuova uscita di Alé Fiorentina, un’altra puntata della nostra rubrica “Tutto lo Stadio”… per conoscere ancora meglio il variegato mondo dei Viola Club. Questo mese abbiamo avuto il piacere di intervistare Luca Masini, presidente del Viola Club Ricca D612.
Luca, quando è nato il vostro Viola Club e in quali circostanze?
«Il Viola Club nasce ufficialmente nel 2023; siamo da sempre un gruppo di amici che da anni va allo stadio e avevamo fin dagli anni ‘90 la pezza D612 che riuniva le due anime, quella del D612 sezione Arno e quella del D612 sezione Sieve. Purtroppo nel febbraio 2020 Riccardo ci ha lasciato e allo stadio lo abbiamo salutato in quel Fiorentina-Milan che è stata l’ultima partita giocata prima della pandemia Covid. Per “ricordarlo” al meglio, quando siamo tornati alla normalità ci siamo organizzati e abbiamo pensato di fondare un vero Viola Club, il Ricca D612».
Quanti soci avete al momento? C’è qualcuno, tra voi, particolarmente tifoso?
«Siamo un club “familiare” con una settantina di soci e ci conosciamo tutti, alcuni abbonati in Curva Fiesole e altri in Maratona; il nostro Presidente Onorario è la sig.ra Renata la mamma di Riccardo proprio per portare avanti il ricordo del nostro amico. C’è chi è abbonato dagli anni ‘80 e chi da qualche anno».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Qual è stata la prima partita che hai visto?
«La passione mi è stata passata dal babbo, la mia prima partita è stata Fiorentina-Verona 2-1 nel campionato 1976/1977. Mi sono abbonato la prima volta nella stagione 1984/1985 quando acquistammo Socrates, da allora in casa ne ho saltate davvero poche: il battesimo di mio fratello, la varicella, il mio matrimonio e poche altre… ».
Avete una sede? Vi riunite per vedere la Fiorentina?
«No, non abbiamo una sede. È capitato qualche volta di ritrovarsi a vedere insieme qualche partita, per esempio al Viola Park».
Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte
“particolari”?
«Mi viene in mente un bel ricordo legato alla finale di Coppa Italia vinta col Parma quando, per trovare i biglietti per la trasferta, andammo con Riccardo direttamente ai botteghini a Parma durante la settimana, prendemmo i biglietti, il prosciutto e il parmigiano e tornammo a Firenze. Abbiamo sempre avuto una venerazione per Antognoni ’Unico 10’ e per il suo compleanno il primo di aprile di ogni anno ci scambiamo gli auguri di Natale. Sempre legato al ricordo di Riccardo abbiamo fatto partite di calcio e calcetto tra amici e colleghi di lavoro finché poi uno di noi si è fatto male a un ginocchio e allora abbiamo capito che forse era meglio mangiare e basta… (ride, ndr) Per esempio, quest’anno abbiamo fatto la prima edizione della “sagra delle penne alla Riccardo” con una cinquantina di persone ,dove abbiamo cucinato seguendo una ricetta di Riccardo, la mamma Renata ha fatto la ribollita, tutti hanno portato qualcosa ed è venuta una bella serata che cercheremo di rifare».
Veniamo all’attualità: Che sensazioni hai sulla Fiorentina di quest’anno? Cosa non sta funzionando? Pioli è già in bilico?
«Le aspettative sono aumentate dopo il buon mercato senza la “solita” cessione del pezzo grosso e le dichiarazioni di dirigenza e allenatore con la voglia di “alzare l’asticella”. Ad oggi, dopo sei partite tra campionato e Coppa, il bilancio è povero: credo si debba insistere con Pioli e chiedere a tutti di dare qualcosa di più».
Cosa ti aspetti dal proseguo di questa stagione?
«Contrariamente agli anni scorsi, quest’anno ho fiducia: continuo a sperare che nell’anno del centenario si possa davvero alzare un trofeo. La Conference è alla nostra portata, incrociamo le dita… È il nostro “piccolo” sogno!».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro (richieste,
sogni etc…), cosa gli diresti?
«Di circondarsi di gente capace di calcio, ma anche capace di capire Firenze».
Un saluto, e un consiglio, a tutti i tifosi viola che ci leggono?
«Restiamo uniti e tifiamo la maglia: belli come noi un c’è nessuno!».
Intervista di Giacomo Cialdi