In occasione del nuovo numero di Alé Fiorentina, siamo andati a conoscere meglio il Viola Club Pescia, scambiando due chiacchiere con Andrea Bendinelli, segretario e factotum del Club.
Andrea, quando è nato il vostro Viola Club e in quali circostanze? Quanti soci avete al momento?
«Il club è nato il 22 settembre 1965, costituito tramite l’ACCVC, ed è il primo o uno dei primissimi club esterni a Firenze. Primissimi in quanto in quella data furono costituiti dal notaio più Club. Nato da un gruppo di amici con la passione Viola, già allora presenti sia al Franchi sia in trasferta. Passione “aiutata” anche dai buoni risultati che la squadra otteneva su tutti i campi. I soci al momento sono quasi 200. Numerosi gli abbonati al Franchi (Curva, Maratona e Tribuna) e un bel gruppo presenti anche in trasferte nazionali ed estere (Atene, Praga, Siviglia, Basilea, Braga etc…)».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Ricordi la tua prima partita allo stadio?
«La passione è nata grazie a mio padre, fondatore del Viola Club. Mio padre mi ha riferito di avermi portato al Franchi sin da 6/7 anni, ma le partite delle quali ho un ricordo perfettamente nitido sono: Milan-Fiorentina 0-0 il 23/02/1969; Juventus-Fiorentina 0-2 l’11/05/1969… Scudetto!; Fiorentina-Varese 3-1 il 18/05/1969… e purtroppo mi ricordo anche di Fiorentina-Bologna 1-3 il 3/11/1968: unica sconfitta del campionato».
Avete una sede sociale? Iniziative passate particolarmente interessanti?
«Abbiamo una sede presso un Bar locale sito in Pescia. Fino a qualche anno fa un gruppo di soci si ritrovava per vedere le partite in TV. Oggi non più… con la copertura televisiva offerta, chi non va allo stadio si guarda la Viola a casa propria. Il gruppo dei soci fondatori era riuscito a organizzare dei veglioni musicali presso il locale da ballo Le Panteraie in Montecatini Terme. Si parla degli anni ‘60/70 e ad ogni veglione era garantita la presenza da parte della Fiorentina di almeno un giocatore. Successivamente, negli anni ’80, mi venne l’idea di unire alla Viola il simbolo di Pescia, il “Pinocchio di Collodi”, e creare un premio al giocatore distintosi nella precedente stagione. Nacque il Pinocchio d’Oro Viola Club Pescia! Iniziammo nel 1984 con Giovanni Galli e per venti anni siamo riusciti ad avere la presenza a Pescia dei migliori giocatori della Fiorentina. L’ultimo premiato è stato Luca Toni. La manifestazione si è bloccata a causa della morte di Filippo Raciti durante gli scontri nel famoso derby siciliano e il conseguente blocco dei giocatori concessi ai Club. Inoltre, le stesse società di calcio, non solo la Fiorentina, ne hanno approfittato per chiudere i rapporti con i Viola Club. Ma una cena sociale organizzata presso la sede del Club e senza almeno un giocatore… che senso ha? Addirittura, in quegli anni eravamo riusciti a portare tutta la squadra a effettuare l’allenamento del mercoledì sia a Pescia che in alcuni campi/comuni adiacenti (Buggiano etc…). Era un altro mondo rispetto a oggi… purtroppo! Al momento l’unica attività è seguire il più possibile la Viola. Ci stiamo interessando per organizzare nuove manifestazioni ma troviamo nella Fiorentina un muro invalicabile».
Veniamo all’attualità: che sensazioni hai sulla Fiorentina di quest’anno?
«Sono stato felicissimo del ritorno di Stefano Pioli a Firenze e avevo sensazioni positivissime sia per l’allenatore sia, soprattutto, per come si è mossa la società sul mercato. Nonostante l’avvio di stagione in salita, penso il tecnico abbia a disposizione un’ottima rosa. Mi aspetto che la squadra faccia di tutto per mantenersi costantemente nelle prime posizione della classifica e per riuscire a mettere in bacheca un trofeo».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro, cosa gli diresti?
«A Commisso chiedo di mantenere costante il legame con Firenze, con la Fiorentina, di essere lui il primo tifoso della Viola e di consolidare la squadra in una posizione in linea con ciò che la città e i tifosi si meritano. Un grande elogio al Presidente è relativo alle scelte che la società sta applicando al settore giovanile: scouting di ragazzi italiani e toscani. Inoltre, per l’interesse dei Viola Club e della stessa società, chiedo di poter avere un’apertura di visione verso i Club, la concessione periodica dei giocatori, per un coinvolgimento dei bambini e dei numerosi tifosi presenti e purtroppo condizionati/influenzati costantemente dalle squadre a strisce e non solo».
Un saluto ai tifosi viola che ci leggono?
«Il consiglio è uno solo: SEMPRE E OVUNQUE FORZA VIOLA!!!».