In occasione del 41º numero di Alé Fiorentina, per la rubrica “Tutto lo Stadio” siamo andati a conoscere il Viola Club Parma, scambiando due chiacchiere con Carlo Signorini, segretario e tesoriere del Club.
Carlo, quando è nato il vostro Viola Club e in quali circostanze?
«Il nostro Club è stato fondato nel 2003, da un gruppo di tifosi della zona di Parma e dintorni. Esso è il Club ufficiale di Parma e dintorni».
Quanti soci avete al momento? C’è qualcuno, tra voi, particolarmente tifoso?
«Attualmente come iscritti al Club siamo circa 40, di cui almeno una ventina siamo particolarmente tifosi e attivi. La nostra è una fede… indipendentemente dai risultati, dagli allenatori o dai giocatori del momento, è un legame che si concentra sulla “maglia” e i nostri “colori”. Grande partecipazione emotiva e la consapevolezza di sostenere una squadra unica che lotta spesso contro colossi economici, ma sempre con la storia della sua città sulle spalle».
Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Qual è stata la prima partita che hai visto?
«La mia passione c’è da quando sono nato: avendo un padre nato e cresciuto a Firenze, sono stato educato nella giusta “direzione”… compreso mio fratello. Io sono di Roma, nato e cresciuto nella Capitale, e potete ben immaginare che non sia stato facile tifare Fiorentina, avendo tutti gli amici tifosi della Roma o della Lazio. Dal 2010 vivo a Parma con la mia famiglia e naturalmente sono tutti tifosi viola! La passione per questi colori non manca e va oltre il semplice sostegno alla squadra. Per noi significa legarsi a un’identità’ complessa fatta di storia, passione, forte senso di appartenenza e una certa dose di… sofferenza sportiva. Il nostro è un tifo esigente, che riflette l’amore viscerale per la maglia. La mia prima partita vista dal vivo è stata Roma-Fiorentina 2-1, nel dicembre 1979, rete di Desolati…. e parliamo di tanti anni fa. Vista con gli amici romanisti in Curva Sud… muto e seduto». (ride, ndr)
Avete una sede? Vi riunite per vedere la Fiorentina? Se sì, dove?
«Purtroppo non abbiamo una sede e sinceramente questo ci penalizza come Club e iscritti. I costi purtroppo sono esorbitanti e con gli attuali soci non abbiamo la possibilità economica di averne, comunque organizziamo cene e alcuni di noi si ritrovano a casa di qualche socio per vedere le partite insieme».
Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte
“particolari”?
«Ricordo bene alcuni eventi, sempre legati a incontri con la squadra e i tifosi prima delle partite qui a Parma: sono stati incontri molto belli e sono state belle opportunità per conoscere i giocatori, staff e dirigenza. Purtroppo sono anni che non ci sono più e questo a essere sincero ci manca parecchio. Spero la società cambi idea e siano ripristinati questi incontri».

Iniziative passate particolarmente interessanti? Prossime iniziative?
«Questo mese alcuni di noi hanno effettuato la visita al Viola Park e ne sono rimasti entusiasti. Un gioiello che tutta l’Europa calcistica ci invidia e ci rende orgogliosi. Prossime iniziative…. naturalmente le prossime gare con Sassuolo e Parma: per noi è come giocare in “casa”! E poi vedremo di organizzare in Primavera qualche gita a Firenze per vedere qualche partita».
Veniamo all’attualità: cosa non sta funzionando nella Fiorentina? Quali sono i problemi e i responsabili?
«Cominciamo col dire che sinceramente non mi aspettavo di vivere questa attuale situazione… zona retrocessione… anzi ero convinto del contrario e cioè di competere per qualcosa di più importante. Detto questo è difficile rispondere, i risultati sono molto deludenti in Seria A, l’attacco inefficace, nessuna precisione sotto porta, discontinuità tattica, mancanze di idee… ma la cosa che mi disturba di più in questo momento è la confusione tattica e il centrocampo in affanno: il reparto di mezzo appare poco filtrante, troppo leggero e privo di idee in fase di costruzione, non riuscendo a supportare adeguatamente l’attacco. Aggiungendo un rendimento individuale sotto le aspettative, con alcuni giocatori apparsi spenti, fuori forma e lontani dai loro standard abituali. Non riusciamo a tradurre la qualità potenziale della rosa in un gioco efficace e in risultati. Naturalmente questo è il mio modesto parere, ma posso dire che è condiviso anche dai nostri soci».
Cosa ti aspetti dal prosieguo della stagione? Come si esce da questa situazione?
«Uscire da questa crisi richiede un insieme di cose a mio avviso:
a) Scegliere un modulo definitivo. Smettiamo di rimescolare continuamente le carte, dobbiamo identificare un sistema di gioco chiaro su cui lavorare con continuità;
b) Trovare la quadratura in attacco: una o due punte? È necessario decidere.
c) Riequilibrare il centrocampo… Forse una mediana più fisica e dinamica per garantire la giusta copertura e ripartenza;
d) Infine, trovare la giusta concentrazione difensiva: lavorare sugli errori individuali che hanno portato a gol evitabili».
Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro (richieste,
sogni etc…), cosa gli diresti?
«Caro Presidente, Lei ha investito passione e capitali enormi per portare la Fiorentina al livello che merita. costruendo il Viola Park e un organico di valore. Riconosciamo e apprezziamo la Sua ambizione. Tuttavia, i risultati in Serie A sono INACCETABILI! La squadra appare slegata, fragile in difesa e soprattutto “sterile” in attacco. I giocatori di maggior talento, sui quali si è puntato, non stanno rendendo. Per uscire da questa crisi e onorare il progetto crediamo sia necessario un intervento su più fronti. Chiarire la guida tecnica: se la fiducia in S. Pioli è totale, è fondamentale dichiararlo con forza; ritrovare un’identità di gioco; fare un appello alla squadra: i giocatori devono onorare la maglia, dimostrando in campo quel carattere e quella leadership che in questo momento mancano. Serve una reazione d’orgoglio!».
Un saluto, e un consiglio, a tutti i tifosi viola che ci leggono?
«Cari tifosi della Fiorentina, in questo momento di difficoltà e frustrazione in cui i risultati non arrivano e le aspettative sembrano allontanarsi, il nostro ruolo è più che cruciale. In questi momenti, il cuore Viola è messo a dura prova, ma è proprio ora che la passione deve superare la delusione. Siamo NOI l’anima di Firenze, non fate mai mancare il nostro sostegno. Continuiamo a fare quello che sappiamo fare meglio: sostenere la squadra, ma anche pretendere il rispetto della maglia e dei nostri colori. Dobbiamo chiedere con forza che tutti, dalla società all’ultimo dei giocatori, dimostrino in campo l’orgoglio e la dignità che la maglia viola merita. Il nostro calore sarà la “scossa” che può svegliare la squadra».



