Tutto lo Stadio – Viola Club Miami

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Continua instancabile il viaggio della rivista Alé Fiorentina, e in particolare della rubrica “Tutto lo Stadio”, nel mondo dei Viola Club, italiani e stranieri. In occasione del dodicesimo numero, abbiamo intervistato Gianluca Fontani, Presidente del Viola Club Miami.

Gianluca, qual è la storia del vostro Viola Club? Come nasce l’idea?

«Il Viola Club Miami nasce ufficialmente nel 2019, per la stagione 2019/2020. Prima di quella data alcuni di noi erano associati al Viola Club New York, una sorta di “sezione distaccata” del Viola Club NY. Ma non appena i numeri ce lo hanno permesso ci siamo organizzati e abbiamo dato vita al VC Miami. Anche perché i cappellini e le sciarpe di lana del Viola Club NY non erano molto pratici per il clima di Miami». (ride, ndr)

Quanti soci avete al momento? Chi è il più tifoso tra di voi?

«Ad oggi abbiamo 38 soci, ognuno con le sue, chiamiamole, “peculiarità”. Alcuni più tecnici, alcuni più “sanguigni”, altri più criticoni, però tutti accomunati dalla passione e dalla voglia di tifare viola… come un paio di soci americani che amano la nostra città. Negli anni alcuni sono rientrati in Italia, altri si sono spostati in altre parti del mondo ma sono tutti rimasti soci del Club. Tra i soci rientrati in Italia abbiamo Emanuele Siena, tra i soci fondatori del club, che ci rappresenta al Franchi ogni volta che la Fiorentina gioca a Firenze. Abbiamo anche una madrina d’eccezione, Rita Rusic, che da un paio d’anni è socia onoraria».

Quando è nata la tua passione per la Fiorentina?

«Non ricordo esattamente quale sia stata la prima volta che ho visto la Fiorentina dal vivo, ma sicuramente nell’80 oppure 81, quando avevo sei/sette anni. Mio padre mi portava allo stadio, Curva Ferrovia di solito, e la partita più indelebile è sicuramente quella con il Genova del 1981 in cui avvenne il tragico incidente di Antognoni».

Tifare Fiorentina a Miami immaginiamo sia… particolare. Giusto?

«Tifare Fiorentina è una sofferenza a Miami così come in qualsiasi altra parte del mondo. (ride, ndr) Il problema è che mentre noi, un po’ più grandicelli, non smetteremo mai di tifare e non perderemo mai la passione, i risultati degli ultimi anni fanno sì che sia più difficile trasmettere la nostra fede ai più piccoli quando si è lontani da Firenze. Mia figlia ha tredici anni, è nata negli USA ed è appassionata di sport, soprattutto football americano, ma mi prende in giro spesso per i risultati della Fiorentina e sicuramente per adesso non ha la stessa passione».

Riuscite a venire qualche volta a Firenze?

«Molti di noi viaggiano per lavoro, così rientriamo spesso a Firenze. Personalmente ho ridotto un po’ i viaggi in riva all’Arno rispetto a qualche anno fa, ma almeno tre/quattro volte l’anno riesco a tornare. E si prova ad andare allo stadio, ovviamente. L’ultima partita al Franchi ormai risale all’aprile del 2019, ma è una delle più belle: sono finalmente riuscito a portare anche mia figlia, che non c’era mai stata».

A Miami vi riunite per vedere la Fiorentina?

«Tra le partite spalmate dal venerdì al lunedì, le partite di Coppa e soprattutto gli orari a volte complicati per il fuso orario, diventa difficile trovarsi spesso, ma ci proviamo. Spesso ci vediamo alla pizzeria O’ Munaciello, qui a Miami, oppure se siamo pochi ci riuniamo a casa di qualcuno. Durante la settimana e per le Coppe è capitato spesso di trovarci nel mio ufficio, tra i vari impegni lavorativi».

Da Miami ci sono aneddoti che ti va di raccontarci?

«Sì, uno recente: lo scorso ottobre ero a Firenze per lavoro e ho trovato, il giovedì della vittoria della Fiorentina contro gli Hearts, la squadra a cena a festeggiare nello stesso ristorante dove ero andato. E’ stato divertente poter fare i complimenti e salutare tutti dopo una bella vittoria anche se non sono potuto andare allo stadio a vedere la partita come mi sarebbe piaciuto fare. C’è anche un aneddoto passato: una delle più belle cene fatte è stata con il grande Batistuta, un amico comune e Ori Kafri, anche lui socio del Viola Club Miami, ormai quindici anni fa durante un mio viaggio a Firenze: è stata proprio una bella serata in cui abbiamo parlato di tutto… e ovviamente anche di Fiorentina».

Iniziative passate particolarmente interessanti? Avete qualche iniziativa per i prossimi mesi?

«Durante i mesi in cui preparavamo la nascita del Club, nell’estate 2019, un piccolo gruppo di noi è andato in North Carolina per la partita con l’Arsenal… In tutto lo stadio pieno di maglie rosse eravamo le uniche cinque maglie viola! Per i prossimi mesi aspettiamo di vedere come va la Fiorentina in Europa per pianificare, magari, una trasferta del VC Miami… magari a Londra, dove il Presidente, Lorenzo Mannelli, è anche nostro socio».

Veniamo all’attualità: cosa ne pensi della Viola vista fin qui?

«La squadra sulla carta mi piace molto, purtroppo i risultati non sono stati all’altezza dei giocatori e soprattutto dei soldi spesi. Quello che forse mi ha deluso di più è stato Italiano, per il fatto di non aver provato di più durante la prima parte del campionato. Il non cercare di cambiare, ma stare fermo sulla formazione e gli schemi, secondo me ha penalizzato molto i risultati e di conseguenza la posizione della Fiorentina in classifica. I cambi oltre la metà del secondo tempo e il non osare, anche durante le partite in cui eravamo in svantaggio, alla fine ci hanno fatto perdere troppi punti anche contro squadre con cui non ci aspettavamo di perdere. Siamo diventati prevedibili e si sono visti i risultati. L’alternanza Jovic-Cabral non ha funzionato e credo che oggi si stia vedendo su chi Italiano avrebbe dovuto puntare di più».

La Conference League, però è una grande speranza…

«Vedo un forte potenziale per la Fiorentina in Coppa, tra le squadre rimaste quella che mi preoccupa di più sembra proprio la Lazio, con cui storicamente non abbiamo una bella media. Però con l’impegno che stiamo mettendo in Europa e con un pizzico di fortuna si può arrivare in finale. E magari… dai, sogniamo un po’!».

Vuoi mandare un saluto e un consiglio ai tifosi viola che ci leggono?

«Un saluto a tutti i tifosi viola nel mondo, con la speranza che si possano festeggiare presto dei risultati importanti. Allo stesso tempo invito tutti a tifare e sostenere la squadra, evitando polemiche spesso inutili e dannose. Sempre forza Viola!».

Intervista di Giacomo Cialdi

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