Prosegue il viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel mondo dei Viola Club e, in occasione dell’uscita del 30° numero, Alé Fiorentina ha scambiato due chiacchiere con Alessandro Marzola, presidente del Viola Club Marostica.
Il vostro Viola Club ha pochissimi mesi di vita, giusto? In quale occasione è nato?
«Sì, è vero, lo abbiamo costituito pochi mesi fa, in estate. prima dell’ultima finale di Conference League, chiamai il Viola Club Vicenza per sapere se era possibile vedere la partita, ritrovarsi etc… Dalle risposte che ricevetti capii che non era possibile, per cui, dopo averci pensato un po’, abbiamo deciso di fondare il nostro Viola Club. In una zona nella quale non è esattamente semplice e comune tifare Fiorentina…».
Quanti soci avete dopo una manciata di mesi?
«Per adesso siamo 13 soci, ma contiamo di arrivare a una cinquantina per novembre. Stiamo cercando tifosi, veri tifosi, della Fiorentina per creare gruppo e aggregazione, per creare qualcosa di bello tra persona legare dalla stessa, incrollabile fede».
Quanto è difficile tifare Fiorentina nella vostra zona?
«Come in tutte le zone dove la maggior parte dei tifosi sono juventini, milanisti l interisti. Siamo pochi, ma cerchiamo di farci valere». (ride, ndr)
Vi ritrovate per vedere le partite?
«Sì, ci ritroviamo in un bar per passare del tempo insieme commentando e gioendo per la nostra comune passione».
Vi siete prefissati delle iniziative nel prossimo futuro?
«Vorremmo organizzare un pranzo, con la partecipazione della Fiorentina. Il massimo sarebbe avere anche il capitano, Giancarlo Antognoni».
È molto tempo che tifi e segui la Viola?
«Da quando avevo quattro anni. Da piccolissimo odiavo il calcio, mio fratello era interista e un giorno gli chiesi di dirmi i nomi di un po’ di squadre. Quando sentii il nome “Fiorentina”, mi entrò dentro. E anche il colore della maglia mi conquistò. Era il 1969…».
Veniamo all’attualità, come hai visto la Fiorentina di Palladino fino ad ora? Sei ottimista per questa stagione?
«Palladino è un allenatore giovane ma sta dimostrando di essere bravo, di aver margini di miglioramento. La Fiorentina vista fin qua mi è piaciuta: vincere con merito contro Lazio, Milan e Roma dà la misura delle competitività della squadra. Ottimista? Vedendo le concorrenti e considerando che possiamo ancora migliorare, il quarto posto dev’essere l’obiettivo minimo della Viola!».