Tutto lo Stadio – Viola Club Faella

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Prosegue senza interruzioni il viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel mondo dei Viola Club e, in occasione della 42° uscita della rivista Alé Fiorentina abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Coppi, vicepresidente del Viola Club Faella.

Fabio, quando è nato il Viola Club Faella e in quali circostanze?

«Il nostro Viola club è nato nel 1981, ma la nostra “gestione” risale alla finale di Coppa Italia persa contro il Napoli. Fra amici abbiamo riempito un pullman in brevissimo tempo… Da lì abbiamo preso le redini del Club e ricominciato a farlo rivivere».

Quanti soci avete al momento?
«Attualmente abbiamo circa 50 soci, di cui cinque abbonati allo stadio e altri che vengono spesso».

Quando è nata la tua passione per la Fiorentina? Qual è stata la prima partita che hai visto?
«Personalmente la mia passione per la Fiorentina è proprio “fin da quando ero bambino”, come dice il coro. La prima partita non mi ricordo bene quale fosse perché ero piccolo, ma mi ricordo che c’erano Antognoni e Galli. Mi ricordo bene però un Fiorentina-Juventus 2-0, Passarella e Berti».

Avete una sede? Vi riunite per vedere la Fiorentina? Se sì, dove?
«Non abbiamo una sede vera e propria, ma ci riuniamo per le riunioni e per le partite nei circoli del paese».

Ci sono aneddoti che ti va di raccontarci? Cene, incontri con calciatori, trasferte “particolari”?
«Cene ne abbiamo sempre fatta una all’anno, senza andare nei ristoranti: ci siamo sempre improvvisati cuochi e camerieri per avere logicamente più incasso ma anche per un piacere personale. Aneddoti sulle trasferte ne abbiamo a iosa tra colazioni con brioche e vinsanto. Andata con il pullman e ritorno con il treno. Pecorino e baccelli sul lungotevere ecc… Abbiamo girato in Italia e anche in Europa con ogni mezzo, ma x noi la trasferta simbolo è la prima finale a Roma perché è da lì che è rinato tutto. Tra le iniziative passate possiamo ricordare una “gita” a Moena in cui pur partendo la mattina prestissimo fra autostrada bloccata e incidenti vari (non nostri x fortuna) arrivammo che l’unico allenamento era già finito ma fu x tutti una giornata indimenticabile all’insegna dello stare insieme. Per quelle future abbiamo in programma la cena sociale che ancora non abbiamo fatto».

Veniamo all’attualità: cosa pensi della situazione della Fiorentina? Come se ne esce?
«Della situazione attuale della Fiorentina forse non si può dire in pubblico. (ride, ndr) A parte gli scherzi, ho fiducia in Vanoli che riesca a entrare nelle teste dei giocatori e quindi si riesca a uscire da questa situazione da incubo».

Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, sul presente e il futuro (richieste, sogni etc…), cosa gli diresti?
«Al presidente Commisso intanto auguro una buona salute. Poi gli chiederei una riorganizzazione in toto della società e quindi della squadra che faccia riappassionare anche i giovanissimi oppure se non è più in grado di seguire le sorti della squadra di passare la mano. Magari a una mano giusta».

Un saluto, e un consiglio, a tutti i tifosi viola che ci leggono?
«Un saluto a tutti! E mi raccomando: è anche in questi momenti che dobbiamo essere orgogliosi… Noi siamo la Fiorentina!».

Intervista di Giacomo Cialdi

 

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