Tutto lo Stadio – Viola Club Colle Val d’Elsa

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Prosegue il viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel mondo dei Viola Club e, in occasione dell’uscita del 32° numero, Alé Fiorentina ha scambiato due chiacchiere con Fabio Monnecchi, presidente del Viola Club Colle di Val d’Elsa.

Fabio, quando nasce il vostro Viola Club?

«Il nostro Viola Club è nato nella stagione 1989-90. In quel periodo diversi tifosi viola colligiani erano iscritti al Viola Club di Tavarnelle e da lì partì l’idea di farlo direttamente a Colle. Non senza difficoltà…».

Quanti soci contate al momento? Qualche tifoso “particolare”?

«Attualmente siamo circa 60 soci, ma agli inizi siamo stati anche 250».

Quando nasce la tua passione per la Fiorentina? E qual è la prima partita che ricordi di aver visto?

«La mia passione per il calcio è nata alle elementari, ma la mia prima squadra non è stata la Fiorentina: per un anno ho tifato Torino, nell’anno che il Toro vinse con lo scudetto contro “lei”. Quella mattina entrai in classe, erano tutti gobbi… Che soddisfazione! Poi, grazie a colui “che giocava guardando le stelle” , l’anno dopo sono diventato tifoso viola. A Colle in quegli anni, in pieno centro, c’era una scritta che diceva “Dio ha creato il calcio e ha detto: Antonio pensaci tu”. La prima partita che ho visto, naturalmente in Fiesole, fu un Fiorentina-Juventus, la prima panchina di Picchio de Sisti, perdemmo 1-0 con gol di Bettega».

Ci sono ricordi di questi anni che ti porti dietro e che ti va di raccontarci? Iniziative passate…

«I ricordi sono tanti, tantissimi, soprattutto quando siamo andati in trasferta, sia in Italia che in Europa, ma al momento sarebbe difficile citarne uno in particolare. Anche di iniziative passate interessanti ce ne sono state molte, ad esempio le varie cene organizzate tramite l’ACCVC , gli incontri con i giocatori e tanta partecipazione da parte dei soci del Club».

Veniamo all’attualità: cosa ne pensi della squadra di quest’anno e del mister? Cosa ti aspetti dal prosieguo della stagione?

«Il giudizio sulla Fiorentina di quest’ anno, al momento, è positivo, sperando che sia meno altalenante e più continuo. Su Palladino, per quanto mi riguarda, per ora è presto per esprimere un giudizio. Non sempre riesco a comprendere l’operato degli allenatori, per me da tifoso ci sono degli aspetti che mi sembrano molto semplici da capire. Per esempio, quando c’era Bove giocavamo con tre centrocampisti, ed ora che purtroppo non c’è l’ex Roma giochiamo con due. Non capisco il perché. Sul prosieguo della stagione, molto dipenderà dal mercato di gennaio: se riusciranno e vorranno trovare dei rinforzi, può essere la stagione giusta. Sicuramente non siamo mai fortunati… e non aggiungo altro».

Potessi inviare un messaggio al Presidente Commisso, cosa gli diresti?

«Potessi inviargli un messaggio, lo ringrazierei per quello che è riuscito a fare per la Fiorentina a livello urbanistico, diciamo così, ovvero il Viola Park, e per quello che la politica tutta non gli ha fatto realizzare, ovvero lo stadio. A livello tecnico, gli direi che se vogliamo arrivare ai vertici , non possiamo vendere sempre i migliori giocatori. I giocatori buoni devono rimanere e aumentare tutti gli anni con dei rinforzi mirati, per poter veramente sognare a livello sportivo».

Un saluto a chi ci legge?

«Un saluto a tutti i tifosi viola dal Viola Club Colle di Val d’Elsa, la nostra fede e il tifo per la maglia viola sarà sempre la stessa, nel bene e nel male!».

Intervista di Giacomo Cialdi

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