Tutto lo Stadio – Viola Club Circolo del Tennis

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In questo nuovo viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio”, siamo rimasti a Firenze e, attraversando il parco delle Cascine, Alé Fiorentina ha avuto il piacere di conoscere Luca Romoli, presidente del Viola Club Circolo del Tennis.

Luca, quando nasce il vostro Viola Club?

«Il Viola Club “Circolo del Tennis Firenze 1898” nasce nel 2013 da un’idea del sottoscritto, presidente a tutt’oggi in carica , e di alcuni amici, attuali componenti del Consiglio Direttivo, che, per puro divertimento, hanno creato il Viola Club aperto a tutti i soci del circolo che desiderassero farne parte, purché, ovviamente, di provata fede viola. Mi fa piacere ricordare con affettuosa nostalgia che Presidente Onorario del Viola Club, e non avrebbe potuto essere diversamente, è stato Kurt Hamrin, per tanti anni socio del circolo e compagno/avversario di tanti doppi».

Quanti soci contate attualmente?

«Al momento siamo 103 soci, con 3 le presenze rosa, ma abbiamo raggiunto il picco di 140, che, se togliamo i soci più piccoli, rappresentano circa il 15% dell’ intero corpo sociale. Tutti tifosi passionali alla stessa stregua!».

Quando nasce la tua passione?

«La mia passione nasce da bambino, accompagnato nelle partite casalinghe allo stadio da mio babbo, e ho avuto il privilegio di vedere dal vivo entrambi gli scudetti (nel 1956 avevo 9 anni…), che ricordo con grande orgoglio!».

Hai qualche aneddoto che ti fa piacere condividere con i nostri lettori?

«Ne ho due in particolare: la trasferta in pullman a Roma per la nefasta finale di Coppa Italia contro il Napoli e una cena tenutasi presso il nostro circolo con la partecipazione del presidente Salica e alcuni ex giocatori viola».

Prossime iniziative?

«Un appuntamento che vorremmo riuscire a realizzare è la visita al Viola Park, che ancora non abbiamo avuto l’opportunità di conoscere».

Che sensazioni hai sulla stagione appena iniziata?

«Sensazioni, perché di questo si tratta non avendo le necessarie conoscenze per giudicare, improntate ad una grandissima preoccupazione. Il persistere ormai da troppo tempo della mancanza di un progetto sportivo che porti la squadra al livello di competitività che le spetta, la totale fuoriuscita dai radar della società (dal presidente al management) chiusa in un silenzio assordante, l’attuale situazione che riguarda la composizione della squadra largamente incompleta in ruoli determinanti e ridondante in risorse assolutamente inutili alla causa, l’approccio al mercato ormai prossimo alla conclusione in modalità “navigazione a vista”. Tutti questi sono segnali più che evidenti che non possono certo portarci all’ ottimismo. In mezzo a tutto questo, Palladino è a mio avviso il meno colpevole e merita fiducia, certo con una rosa completata degnamente».

Cosa diresti, quindi, a Rocco Commisso potendogli inviare un messaggio?

«Gli direi: “Presidente, prenda una decisione definitiva in tutti i sensi: continuare ma in bellezza o abbandonare definitivamente… Ma non continui a prendere in giro i fiorentini, non lo meritiamo”».

Un saluto e un augurio ai tifosi che ci leggono?

«L’augurio è di poter tornare prima o poi a sognare, come io nei miei 77 anni ho avuto il privilegio e l’ orgoglio di vivere. E comunque mai desistere! Lo dice uno che ha visto passare Zagano, Zuccheri, Gola, Bertarelli, Pentrelli… e la viola è sempre lì, anche se adesso un po’ sbiadita, a farci appassionare!».

Intervista di Giacomo Cialdi

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