Nuovo numero di Alé Fiorentina e nuovo capitolo della rubrica “Tutto lo Stadio”. Questo mese abbiamo avuto il piacere di conoscere Primo Rosi, presidente del Viola Club Argentario “Mauro Rosi”.
Primo, quando nasce il vostro Viola Club?
«Il Viola Club Argentario ha più di 50 anni, infatti è stato fondato nel 1970 da Alfeo Bussi e da Sincero Scotto. Alla fine degli anni ’70 ne diventa Presidente mio padre, Mauro Rosi, che resta in carica fino al 2007, anno della sua scomparsa. Negli anni ’90 il club vive il suo massimo splendore con le trasferte a Perugia durante la Coppa Uefa, accompagnata sempre da almeno un pullman di nostri tifosi, e le splendide feste organizzate con la presenza di alcuni giocatori come Dunga, Mareggini, Padalino, Cois ecc… Dopo qualche anno di smarrimento il Club viene preso in mano da Riccardo Alocci e da Mauro Gabrielli che lo hanno portato fino ai giorni d’oggi, intitolando il club a mio padre. La scorsa estate, viste le difficoltà di tenerlo in piedi praticamente da soli, Riccardo mi ha chiesto di rientrare nel club e insieme abbiamo cercato altre persone per farci dare una mano, e con grande orgoglio ne sono diventato il Presidente».
Quanti soci contate al momento?
«Lo scorso anno abbiamo raggiunto quota 170 tesserati e quest’anno ancora siamo in tesseramento, sperando di raggiungere gli stessi numeri. Tra noi ci sono molti tifosi storici che sono lo zoccolo duro del club, e poi abbiamo i nostri parroci e il sindaco di fede viola tra i nostri tesserati».
Vi ritrovate per vedere le partite?
«Non abbiamo un punto di ritrovo ma abbiamo un gruppo WhatsApp dove durante la settimana, e soprattutto durante le partite, commentiamo le gare e soprattutto ci facciamo due risate».
Quando nasce la tua passione per la Fiorentina?
«La passione con un padre così è nata praticamente subito, quando mi è venuto a vedere in ospedale alla mia nascita: una delle prime foto che ho è sul divano con la foto della squadra 80/81. La prima partita vista non ricordo sinceramente perché ero molto piccolo ma ricordo che mio padre diceva fosse una partita di Coppa Italia nell’84. Come ha fatto mio padre ho fatto con i miei due figli, vedere in loro la mia stessa passione per la Fiorentina è un’emozione unica: insieme anche a mia moglie siamo stati a Moena e nelle due finali perse di Conference, oltre alle tante altre partite vissute insieme».
C’è qualche aneddoto della vita del club e tua che ti va di raccontarci?
«Gli aneddoti di questo club sono legati soprattutto alla figura di mio padre, le partite a carte con Antognoni, Nappi e Rigoletto durante il ritiro di Castel Del Piano fine anni ’80; una volta di ritorno da Firenze dopo una vittoria sulla Juve siamo andati a pitturare di viola il marciapiede di ingresso di un bar di juventini; il suo fuoristrada con i cerchi viola perché era troppo bianconero; il vespone tutto viola; lo storico striscione fatto dai suoi ragazzi dell’epoca che ci ha accompagnato nella Coppa Uefa del ’90 con scritto “Cionna si Violenza No” dove nessuno sapeva cosa volesse dire (la cionna è il nome dell’organo femminile in santostefanese, ndr). Una volta al suo Ristorante venne a mangiare Trapattoni, all’epoca allenatore della Juve, mio babbo gli servì il suo risotto alla formica: di solito, visto che era cotto nel latte, aveva un colore bianco ma al Trap lo servì colorato di viola. Le trasferte più belle furono proprio quelle di Perugia per seguire la Coppa Uefa del ’90… Col Werder Brema eravamo 3 pullman, ma anche in Coppa Italia contro l’Inter ci siamo molto divertiti. Per noi Firenze dista 200 km e anche una partita in casa è una trasferta, ma come recita una nostra sciarpa “200 km solo per lei”. Le cene poi, soprattutto negli anni ’90, sono state memorabili con giocatori come Dunga, Mareggini, Cois, Padalino, Cecchi Gori, Antognoni… Vedere i tuoi idoli da vicino era veramente una gioia».
Iniziative future?
«Lo scorso anno siamo stati ospiti al Viola Park nella trasmissione “Cheers”. Quest’anno vorremmo organizzare nelle prossime partite un pullman per vivere insieme una partita».
Parlando di attualità, che sensazioni hai quest’anno?
«Il giudizio non può essere che positivo fino ad ora, nonostante una partenza rallentata dovuta soprattutto al ritardo nell’arrivo praticamente di tutto il centrocampo. Il mister è stato molto intelligente ad adattare la sua idea di calcio con i giocatori a disposizione. Palladino mi piace tantissimo perché in punta di piedi ha creato una squadra davvero concreta e soprattutto ha messo in condizione di rendere al massimo tutti i giocatori, e cosa importante dopo anni abbiamo un bomber che la mette dentro e un gioco fatto per arrivare a creare occasioni concrete. Pradè quest’anno secondo me ha fatto un capolavoro, giocatori come De Gea, Bove, Kean e Gosens sono stati presi a pochissimo e hanno alzato finalmente in maniera importante il livello. Poi sono contentissimo di Comuzzo, un giocatore cresciuto nelle nostre giovanili arrivato già in nazionale maggiore. Sono sicuro, visto il grande lavoro che si sta facendo al Viola Park da parte dei responsabili del settore giovanile, sarà il primo di una lunga serie di giocatori fatti in casa. Ogni stagione spero che sia la stagione giusta e speriamo che questa, visto come sta andando, lo sia veramente».
Potessi mandare un messaggio al Presidente Commisso?
«Al presidente Commisso chiederei di provare a sognare veramente: potrebbe passare alla storia e prendersi la gloria eterna a Firenze. L’ho conosciuto personalmente ed è stata una sorpresa vedere la semplicità e gentilezza di un uomo così affermato che ci ha ringraziato addirittura per esserci fatti tutti quei chilometri per vedere una partita. Ho avuto modo di vivere il Viola Park ed è un qualcosa di magnifico, passeggiando all’interno ho sentito veramente l’orgoglio di essere Fiorentino, cosa che ho detto subito al povero Joe Barone quando ho avuto il piacere di conoscerlo: anche lui persona fantastica che ci ha permesso con la squadra dei Giovanissimi dell’Argentario Calcio di giocare una partita al Viola Park lo scorso gennaio… Un’esperienza fantastica!».
Un saluto e un consiglio ai tanti tifosi che ci leggono?
«Saluto tutti i tifosi viola, soprattutto i nostri tesserati del Viola Club Argentario Mauro Rosi. Stiamo vicini alla nostra squadra perché quest’anno finalmente possiamo giocarcela con tutti! Forza Viola!».