Tutto lo Stadio – Viola Club Alto Montefeltro

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Prosegue il lungo viaggio della rubrica “Tutto lo Stadio” nel variegato mondo dei Viola Club italiani e non solo. In occasione dell’uscita numero 22 di Alé Fiorentina, approfondiamo la conoscenza di Pierino D’Angeli, presidente del Viola Club Alto Montefeltro.

Quando nasce il vostro Viola Club?

«Il Viola Club Alto Montefeltro nasce nel 1982, dietro le ruberie dello scudetto da parte dei bianconeri, su idea di Mattia Marcaccini».

Quanti soci contate attualmente?

«Quest’anno abbiamo 66 soci».

Avete una sede fisica?

«Essendo i soci di tre piccoli paesi, la sede è in casa del presidente di turno».

Quando nasce la tua passione per la Fiorentina? E qual è la prima partita che ricordi di aver visto dal vivo?

«La mia passione per la viola è nata da giovane, quando si andava a giocare nei campetti: invece di fare la conta per fare due squadre, uno disse: “Noi siamo la Juventus”; l’altro, che aveva lavorato a Firenze, disse: “Noi siano la Fiorentina”; da quel momento nacque la grande rivalità nel mio paese tra le due fazioni. Il paese si spaccò in due. La prima partita dal vivo, un amichevole ai tempi del grandissimo Kurt Hamrin».

Vi riunite spesso? Com’è tifare Fiorentina nella vostra zona?

«Normalmente ci si riunisce in una pizzeria solo quando si tengono le riunioni del club. Sicuramente non è molto facile specialmente nei periodi più bui della società, compreso il periodo della serie C. La curiosità più grossa è quando veniamo a Firenze a vedere la partita, parlando con i fiorentini ci chiedono cosa c’entriamo noi con la Viola, e noi siamo orgogliosi di tifare per la Fiorentina e raccontare la nostra storia».

Avete in mente qualcosa per il prossimo futuro?

«Come Club abbiamo la speranza di organizzare un pullman con quasi tutti i tesserati e visitare il Viola Park».

Veniamo al campo e all’attualità: che giudizio ti sei fatto sulla Fiorentina di quest’anno? E’ l’anno giusto per sognare?

«Alcune cose mi piacciono, altre no. Quello che non mi piace è il fatto che sia la politica che la società sono molte indecisi sullo stadio e sul futuro della squadra. Quello che mi piace, invece, è il fatto che Italiano riesce a mantenere la Viola in una buona classifica pur giocando quasi sempre con due o tre uomini in meno. Vorrei sognare ma senza due o tre innesti di livello sarà come il 2023».

Un saluto e un consiglio a tutti i tifosi che ci leggono?

«Un grande saluto a tutti voi che conoscete meglio i problemi della nostra squadra. Un consiglio: la maglia viola si ama, senza condizioni».

Intervista di Giacomo Cialdi

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