In occasione dell’uscita numero 11 di Alé Fiorentina, la rubrica “Tutto lo Stadio” ha deciso di farvi conoscere un nutrito gruppo di tifosi che dall’Abruzzo non perdono una partita della Fiorentina. Abbiamo parlato quindi con Nello Taccone, presidente del Viola Club Abruzzo.
Nello, in quale occasione è nasce il Viola Club Abruzzo?
«Eravamo nel 2014 e con un amico di lavoro ci siamo detti: perché no?! Ci piaceva l’idea di provare a unire i tifosi viola della zona».
Ci siete riusciti? Quanti iscritti avete al momento?
«Direi proprio di sì. Abbiamo superato quota 200 soci, in alcuni momenti, e adesso siamo intorno ai 70/80. Un gruppo molto variegato, composto da ragazzi giovani ma anche da tifosi che hanno visto il primo scudetto».
Il calo da soci da cosa dipende secondo te?
«Dipende da vari fattori, non ce n’è soltanto uno. Ma è un numero, quello dei soci, che non rappresenta bene il bacino di tifosi della Fiorentina in Abruzzo: siamo molti di più».
Immagino però che tifare viola da quelle parti non sia esattamente una passeggiata…
No, non proprio una passeggiata. Purtroppo siamo in netta minoranza, il tifoso della Fiorentina è una sorta di mosca bianca qui da noi».
Quando nasce la tua passione per la Fiorentina? Ricordi la tua prima partita allo stadio?
«Da piccolo, piccolissimo. Avere un padre con il cuore viola mi ha spinto verso quella maglia… il resto lo ha fatto Batistuta! La mia prima partita dal vivo, certo che la ricordo: era un Fiorentina-Juventus, ero in Curva Fiesole e vincemmo 2-0. Puoi immaginarti l’emozione!».
Oltre a Batistuta, c’è un altro ex viola che senti particolarmente vicino?
«L’unico 10, Giancarlo Antognoni! Conobbi Giancarlo in occasione di un Pescara-Fiorentina vinto dai viola 5-1, e diventammo amici. Lo siamo ancora oggi, e colgo l’occasione per salutarlo con affetto. È una persona veramente eccezionale, come ce ne sono poche oggigiorno».
Fate gruppo durante le partite?
«Assolutamente sì! Siamo circa 15/20 e ci ritroviamo sempre per seguire la Viola. È una cosa fantastica essere così lontani da Firenze ma avere un gruppo così unito con il quale seguire la propria squadra».
Veniamo all’attualità… Che giudizio ti sei fatto sulla Fiorentina?
«È una squadra che fa fatica, soprattutto a segnare. Italiano, a mio avviso, ci sta mettendo del suo impuntandosi a non schierare Cabral e Jovic insieme, ma più che altro è la società che sta deludendo le aspettative. Vorrei parlare con Rocco, per chiedergli che intenzioni ha: non sta costruendo niente, a livello sportivo, per cui ho l’impressione che, una volta ultimato il Viola Park, sia pronto per cedere la Fiorentina».
Quindi, anche dall’Abruzzo, condividi il malcontento dei tifosi di Firenze…
«Sì, capisco perfettamente la delusione e le critiche. Le aspettative erano altre. Aspettiamo ancora un anno, l’ultimo anno: Rocco faccia uno squadrone, altrimenti sarà giusto criticare aspramente la sua gestione».