Tutto lo Stadio – Fibrillazione Viola Club

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Il lungo girovagare tra le splendide storie dei tifosi della Fiorentina non si ferma e in questo uscita, per la rubrica “Tutto lo Stadio” abbiamo avuto il piacere di conoscere Silvia Grassellini, presidente del Fibrillazione Viola Club, del quale ci ha raccontato la storia, il recente passato e le curiosità.

Silvia, quando nasce il vostro Viola Club? Ci racconti il motivo di questo nome?

«Il nome attuale del Club è “Fibrillazione Viola Club in ricordo di Paola” . Tutto è iniziato nel settembre del 2018, su idea mia e di Bianca, successivamente è arrivata Paola, venuta a mancare in un caldo agosto di pochissimi anni fa e a cui è dedicato il nome del Club. Il trio così composto si è subito messo in moto con passione. La nascita di questo gruppo, il suo simbolo e il suo nome lo dobbiamo a noi tre tifose sfegatate, unite dalla passione per la Viola e poi diventate amiche per la pelle. Io, infermiera (ecco forse il nome?) e Presidente, ho dato il nome al Club dopo molte valutazioni e svariati cambi e incertezze».

Quanti soci avete oggi?

«Ad oggi contiamo una cinquantina di Soci, più o meno storici; non siamo molti, ma come si usa dire “a volte meglio pochi ma boni “, tutti grandi tifosi Viola. Il Direttivo è cambiato negli ultimi due anni, adesso ci sono nuovi soci a darmi una mano: Lisa come Vice Presidente, Marco come segretario, Paola e Micaela le mitiche consigliere… e senza dimenticare Stefano Carobbi, il nostro grandissimo Presidente Onorario, sempre presente ai nostri ritrovi. Alcuni di noi sono abbonati ormai da anni in Curva Fiesole, dove risiede il nostro posto abituale, ritrovo prepartita per una birra e due chiacchere per poi entrare tutti insieme, pronti a tifare e cantare per sostenere la squadra».

Avete una sede? Vi ritrovate spesso?

«La nostra sede? Be’, direi il Franchi! Non abbiamo ancora una nostra vera e propria sede, a volte ci riuniamo per seguire le partite, ma senza avere un posto fisso. Spesso organizziamo cene pre e post partita spesso, cene di Natale, cene di rinnovo tessera, insomma ogni momento per noi è buono per stare insieme: siamo un piccolo Club ma ben affiatato, che non si fa mai mancare il momento per una risata, una birra e, perché no, anche qualche discussione sulla squadra. Abbiamo in previsione di ritrovarci presto al Viola Park per vivere appieno il mondo Viola».

Iniziate passate o trasferte che vuoi raccontarci?

«Durante il periodo della pandemia abbiamo creato raccolte per regalare uova di Pasqua agli infermieri in prima, donando poi i soldi alla ricerca per il cancro… cercando di far sentire un po’ della nostra solidarietà a chi ha vissuto un duro periodo. Abbiamo seguito la Viola in trasferta a Torino, Verona, Empoli e non per ultimo Roma. per la finale di Coppa tristemente persa. e siamo pronti a partire per Bergamo ad Aprile. Non ci fermeremo…. Siamo sempre alla ricerca di trasferte!».

Quando è nata la tua passione per la Viola?

«La mia passione per la Fiorentina nasce sin da piccola, ritenendomi una Fiorentina D.O.C.G., nata e cresciuta a Firenze ho seguito la Viola da sempre. Allo stadio ho iniziato un po’ più da grandicella, appena ho potuto mi sono vissuta lo stadio appieno».

Guardando all’attualità, che giudizio ti sei fatta sulla Fiorentina di quest’anno?

«Crediamo fermamente nella nostra Fiorentina, i momenti di difficoltà ci sono sempre, ma l’importante è riuscire a superarli e noi mai lasceremo sola la squadra: continueremo a seguirla sempre, nonostante le critiche a volte inevitabili. Sul calciomercato poco possiamo dire, o forse poco vogliamo dire, meglio non perdere le speranze fino alla fine del campionato».

E su mister Italiano?

«Italiano? Be’, mai altro allenatore ci aveva portato a due finali e io continuo a dargli fiducia… Vediamo se ci farà felici!».

Un saluto ai tifosi che ci leggono?

«Un saluto a tutti i tifosi Viola, un invito a conoscerci e, chissà, magari ad iscriversi al nostro pazzo Club. E mi raccomando: SEMPRE E COMUNQUE FORZA VIOLA!! Vorrei concludere dedicando un dolce ricordo alla mia Amica, che io chiamo tutt’oggi “la mia Sister”, tanto era l’affetto che ci legava, e che ha dato moltissimo al Club e che ancora oggi continua ad essere con noi in Curva a tifare!».

Intervista di Giacomo Cialdi

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