Tifare Fiorentina lontano da Firenze

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Sono Paolo Brotini, Presidente del Viola Club Ponte a Egola, un paese in provincia di Pisa al confine con la provincia di Firenze, e vorrei, se ci riesco, far conoscere cosa vuol dire tifare Fiorentina fuori da Firenze.

Il Viola Club che rappresento nasce nel 1991, quando la famiglia Cecchi Gori ha appena acquistato la Fiorentina dai Pontello e va avanti fino ai giorni nostri attraverso le alterne fortune calcistiche della Fiorentina. Si retrocede subito in serie B, si ritorna in serie A, si vince la Coppa Italia con Ranieri, si arriva alla semifinale di Coppa delle Coppe con il Barcellona, veniamo scancellati dopo il fallimento, cambia la proprietà con l’arrivo della famiglia Della Valle e il resto è storia recente.

Tutte queste vicende naturalmente incidono molto nel dover rappresentare un club specialmente fuori da Firenze. Qua ci sono tifosi delle squadre più vincenti, soprattutto Milan e Juventus, e il confronto è sempre aspro e qualche volta fuori dalle righe. Un esempio: la mattina al bar a fare colazione a Firenze ci sono il 90% di tifosi viola. Da noi ci sono milanisti, juventini, interisti e addirittura tifosi del Pisa. Ci sono stati momenti di tensione con avversari gobbi che ci hanno bruciato la bandiera e rotti i vetri della sede, ma per fortuna, e con intelligenza, non abbiamo mai reagito.

Il tifoso, si sa, è umorale, per cui spesso deve subire tutti gli sfottò degli avversari a seconda dell’andamento della sua squadra, e noi purtroppo ne abbiamo dovuti subire tanti, specialmente negli anni della C2. Quando si partiva con il pullman che organizzavamo tutte le domeniche, c’erano immancabilmente gli avversari che ci apostrofavano: “Dove andate oggi? A Poggibonsi? A Montevarchi? Ad Agliana?”. Vi assicuro che è stata molto dura sopportare senza reagire. Ma la passione per la nostra amata Fiorentina ci ha fatto passare sopra a tutto e siamo andati avanti con orgoglio e con passione da oltre 30 anni.

Ma non c’è solo l’aspetto ambientale: ci sono anche grosse difficoltà organizzative. Da qualche anno a questa parte è molto più facile reperire i biglietti per le partite interne con l’avvento dei sistemi informatici, ma nei primi anni dovevamo prenotarli al Centro di Coordinamento Viola Club e ritirarli il Giovedì prima della partita. Non vi sto poi a parlare dei biglietti per le trasferte…

Ma voglio anche fare un applauso immenso e un abbraccio a tutti i Viola Club che sono ancora più lontani di noi da Firenze, sia nella nostra Toscana che fuori Regione e addirittura all’Estero, e che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere nella mia veste di Vice Presidente dell’ACCVC. Vi immaginate tifare viola a Gorizia, Bondeno, Torino, Como, Ancona, Roma, Frosinone, Napoli, Udine, Casale Monferrato, Piacenza, Conversano, e poi all’estero: Locarno, Malta, Budapest, Barcellona, Tokyo, Londra, New York, e tanti altri che portano ovunque la fede viola.

Quando li incontriamo nelle trasferte oppure quando vengono a Firenze per le partite casalinghe e parliamo della nostra amata Fiorentina, vedo nei loro occhi commozione, una gioia immensa e un amore sconfinato per la Fiorentina.

Vorrei che anche le varie proprietà apprezzassero questi sentimenti e riconoscessero ai Viola Club un minimo di gratitudine e di riconoscenza per la dedizione con cui portano avanti la passione per la Fiorentina e per il loro ruolo di ambasciatori viola In Italia e nel mondo.

Paolo Brotini – Presidente Viola Club Ponte a Egola e Vice Presidente ACCVC

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