Storia dell’A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 3°puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 3 di Alé Fiorentina del Novembre 1965

1927 – 28 – Comincia il duello coi galletti baresi

Il campionato 26-27 aveva chiaramente dimostrato i limiti tecnici della squadra biancorossa e il salto di categoria dei giocatori locali, abituati alla divisione inferiore, si era rivelato più difficile del previsto.
Per il nuovo campionato si doveva provvedere al rafforzamento della squadra e questo costituì, nei mesi tra un campionato e l’altro, il problema più assillante dei dirigenti.
Passarono così alla Fiorentina: Sernagiotto e Miconi dall’Udiense; Tommasini e Staccione dal Torino; Calzolari dallo Spezia; Pratoverde dal Genoa; Scazzola dal Livorno; Bernetti dal Piacenza; Bay dall’Alessandria; Rivolo dall’Andrea Doria e Paniati dalla Juventus.
Complessivamente i giocatori in forza alla squadra per il campionato 27-28 erano i seguenti: Sernagiotto e Ciappi portieri; Calzolari, Tommasini e Romeo terzini; Staccione, Pratoverde, Salvatorini, De Santis, Segoni e Focosi, mediani; Scazzola, Paniati, Miconi, Bay, Bernetti, Nichel, Wolk, Bassi, Rivolo e Bandini attaccanti. Più di un rimpasto della squadra si trattò di un completo rivoluzionamento, tantochè il “Nuovo Giornale” del 3 settembre così commentava: “Gli sforzi dei dirigenti della Fiorentina per dare alla nostra città una squadra effettivamente degna del buon nome di quel luogo che diede i natali al gioco del calcio, pare che possano essere coronati da successo. Per la formazione della squadra concittadina si può oggi contare su un gruppo di uomini veramente di valore, e quello che ha non lieve importanza nello svolgimento di un campionato è che i bianco-rossi annoverano un numeroso gruppo di riserve atte a ben sostituire i giocatori della squadra maggiore”.
Come si può notare la Fiorentina cambiava completamente fisionomia: da squadra quasi esclusivamente formata da elementi locali si trasformava in una squadra mosaico; in questa ancora però figurano elementi locali come Salvatorini, Romeo e Bassi che insieme agli importati Sernagiotto, Staccione e Miconi, costituiranno il fulcro intorno al quale girerà l’intera squadra.
La nuova Fiorentina si presentava al suo fedele pubblico di Via Bellini nella prima partita di precampionato il 4 settembre, ospitando il Mantova travolto con un sonante 6 a 1 con reti di Bernetti, Paniati (2), Miconi (2) e Wolk il quale, terminata la naja, aveva ripreso il suo nome originario non essendo più sottoposto alle rigide leggi militari.
Il giovedì 8 settembre incontra la squadra cittadina della Gea vincendo per 4 a 0. Più che il risultato, quello che colpì fu il gioco della nuova squadra tanto che il cronista del “Nuovo Giornale” poteva così commentare: “I biancorossi sembrano aver trovato quest’anno la carburazione giusta e promettono alla numerosa folla degli appassionati di riportare il nome di Firenze calcistica alle sue tradizioni di una volta. E’ augurabile d’altra parte che gli sforzi dei dirigenti la massima associazione cittadina di foot-ball siano assecondati da tutti coloro che amano ed apprezzano il bel gioco sì che finalmente, anche a Firenze, si costituisca il gruppo di bel pubblico fedele che sostiene costantemente ed incoraggia con simpatia la squadra del cuore”. Come vedremo in seguito, questo desiderio espresso dal cronista si realizzerà con la costituzione dell’ordine dei fedelissimi del Marzocco, ideato da un acceso tifoso della Fiorentina, il sig. Cozzi, e che può considerarsi come il primo illustre predecessore della organizzazione odierna dei Viola Club.
Dopo un’altra partita precampionato con il Piacenza vinta dalla Fiorentina per 3 a 2 suscitando a distanza di pochi giorni perplessità e critiche piuttosto accese, (sempre facile alla supercritica il pubblico fiorentino!), il 18 dello stesso mese di settembre la Fiorentina si recava a Napoli per incontrarvi in amichevole la squadra già famosa per i suoi Innocenti, Sallustro e Buscaglia. Venuto a mancare all’ultimo momento per indisposizione il portiere Sernagiotto, la porta dei biancorossi fu difesa dal giovanissimo portiere di riserva Ciappi; nonostante l’impegno dimostrato da tutti e le parate sbalorditive del pivello, il Napoli vinceva per 7 a 2: la differenza di classe e di esperienza si rispecchiava nettamente nel risultato.
Il campionato per la Fiorentina, inserita nel girone C della prima Divisione insieme alle consorelle toscane, doveva iniziare il 25 settembre. Il sabato 24 però, giungeva alla società biancorossa un telegramma della Federazione col quale si comunicava che la Fiorentina anziché nel girone C avrebbe disputato il suo campionato nel girone D, che era il girone delle squadre meridionali.
Cos’era successo? Semplicemente questo: il Messina, squadra del girone D, aveva dovuto rinunciare al campionato perché la Federazione non aveva approvato il terreno di gioco della Messinese risultato di dimensioni non regolamentari. Pertanto al posto del Messina veniva inserita la Fiorentina, mentre il posto di quest’ultima nel girone C veniva preso dalla Canottieri di Lecco.
Per la società biancorossa fu un fulmine a ciel sereno. Infatti, oltre al danno economico derivante dalle lunghe trasferte cui sarebbe stata costretta (Bari – Taranto – Foggia – Torre Annunziata), sarebbero venuti a mancare alla squadra viola gli incontri di campanile con le altre squadre toscane che richiamavano sempre sul campo di Via Bellini pubblico numerosissimo e … tanta grana; va notato inoltre che in quel girone C la Fiorentina partiva come netta favorita.
La prima partita di campionato doveva aver luogo la domenica 25 e prima avversaria della Fiorentina nel girone C. doveva essere la Carrarese che già il giorno 24, quando giunse il telegramma, si trovava a Firenze. I dirigenti delle due squadre si trovarono d’accordo per disputare ugualmente la partita, divenuta per forza di cose “amichevole”. Con un gol di Bay e uno di Paniati la Fiorentina si assicurava la vittoria dimostrando un gioco incisivo e quadrato tanto da far dire al solito cronista: “la Fiorentina ha pienamente soddisfatto. E tutti in blocco, gli uomini sono da lodarsi. Peccato che la partita per le note vicende sia stata amichevole. Due punti all’attivo sarebbero stati di buon augurio … a questi lumi di luna”.

Il girone di andata
Il campionato per la Fiorentina aveva quindi inizio il 2 Ottobre. Sul campo di Via Bellini, contro gli euforici biancorossi, si sarebbe schierato il Terni che nella prima di campionato aveva battuto con un secco 3 a 0 il Savoia di Torre Annunziata. In sede di presentazione dell’incontro, il “Nuovo Giornale” del 30 settembre così si esprimeva “Le previsioni sono a favore dei nostri. Ma non pensino i nostri atleti di avere la vittoria in pugno fin dalla partenza. Bisognerà giocare bene fino al 90’ giacchè i ternani non venderanno i due punti che a caro prezzo”. Previsione azzecatissima! La Fiorentina, dopo essere andata in vantaggio con Bay e aver raddoppiato con Miconi, subiva prima dello scadere del primo tempo un gol ad opera della mezz’ala ternana Risabbi. Nel secondo tempo il centravanti Sansoni del Terni pareggiava e successivamente portava in vantaggio la sua squadra, mentre solo verso la fine della partita Miconi pateva pareggiare le sorti dell’incontro.
I giornali del lunedì uscirono con parole di fuoco contro i biancorosii. Il commento più amaro fu ancora quello del Nuovo Giornale: “Il cuore ha beffato la tecnica! La storia si ripete con la prevista regolarità. Le cronache remote e rcentissime sono tutto un insegnamento in materia. Ed ora specialmente che prevale il non mai abbastanza deprecato sistema della importazione e dell’esportazione dell’uomo-giocatore come se si trattasse di un mercato di tenori da operetta e di carciofi d’Empoli ad un pugno di ragazzi tutti ardore, volontà, velocità, ricchezza di fiato e cuore, è stato contrapposto un altro pugno di uomini grave … di fama e di scienza calcistica ma senza cuore, senza slancio, senza amore al colore della maglia”.
Le frecciate dei giornali e più ancora la severa reprimenda di Ridolfi subito dopo la prima partita ottenevano effetto in quella successiva a Taranto, dove la Fiorentina dimostrando un deciso miglioramento e una netta superiorità si vedeva imporre un risultato di parità (0-0) dovuto più alla magistrale partita del portiere Pieri, che alla forza difensiva del Taranto. Per la terza partita di campionato la Fiorentina il 16 ottobre scendeva sul campo di Via Bellini il Savoia di Torre Annunziata. Sotto una pioggia a catinelle, dopo un primo tempo al piccolo trotto conclusosi con una sola rete ad opera di Bay, nel secondo tempo la Fiorentina si scatenava e altri quattro palloni finivano nella rete di Vigna, mentre il Savoia a malapena riusciva a salvare l’onore della bandiera con una rete di Bobbio. Ben tre delle cinque reti fiorentine furono siglate dal centrattacco Miconi che a fine campionato risulterà il cannoniere viola con 14 reti su 11 partite disputate.
Frattanto il Bari continuava nella sua marcia di capolista imbattuto con 8 punti in quattro partite disputate e quattro di vantaggio sulla Fiorentina che però aveva ancora da disputare la partita della prima giornata.
Altra disagiatissima trasferta per la Fiorentina a Bari contro l’Ideale il 23 di ottobre, giorno in cui i campionati maggiori venivano sospesi a causa della partita Cecoslovacchia-Italia a Praga per la Coppa Internazionale, finita col punteggio di 2 a 2.
Il personaggio principale della partita con l’Ideale, terminata con un pareggio per 1 a 1, fu l’arbitro Malagodi il quale, dimostrando una marcata partigianeria casalinga, graziava la squadra barese da una più che netta sconfitta annullando inspiegabilmente due reti validissime dei biancorossi.
La terra pugliese comunque, doveva essere per la Fiorentina fonte di amare delusioni. Infatti nella domenica successiva sul campo dei satanelli foggiani la Fiorentina subiva la sua prima sconfitta del torneo ad opera del Foggia su calcio di rigore battuto dall’ala destra Della Valle. Questa sconfitta, con i due pareggi imposti alla Fiorentina da Taranto e Ideale e unitamente alla sconfitta nel match decisivo dell’ultima giornata col Bari, saranno, insieme al tentativo di corruzione di cui parleremo, le cause della mancata affermazione della Fiorentina nel campionato. Le squadre pugliesi si dimostreranno le migliori alleate del Bari vincitore del girone.
Il 6 novembre i campionati venivano sospesi per l’effettuazione della partita Italia-Austria al Littoriale di Bologna, che l’Austria si aggiudicava con un gol di Ringe al 44’ del primo tempo. In quello stesso giorno la squadra biancorossa ricuperava a Tivoli la prima partita di campionato non effettuata per il cambiamento di girone comunicato all’ultimo momento. In questa partita debuttava a soli 17 anni la mezz’ala Bassi, che proveniente dalle file del Club Sportivo, veniva inserito in squadra per una presa di posizione del dirigente gostini nei confronti dell’allenatore Chapkay. La politica dei giovani è sempre stata sempre una delle prerogative della Fiorentina! Contro il fanalino di coda la Fiorentina si aggiudicava la prima vittoria esterna del campionato con un comodo 3 a 0, effettuando quasi un comodo allenamento per la partita clou della domenica successiva contro l’imbattuto Bari che si apprestava a scendere a Firenze con l’aria del dominatore. “L’incontro è senza dubbio il più interessante del campionato – scriveva il Nuovo Giornale – ed entrambe le associazioni sanno quale è l’importanza della posta in palio. Specialmente per la Fiorentina è necessaria una affermazione per cancellare le poco lusinghiere prove di Foggia e di Bari (Ideale) e noi ci vogliamo augurare che la prova odierna servirà ad infondere nuove speranze agli affezionati supporters dell’undici biancorosso”.

Il 13 novembre sul campo di Via Bellini avevano inizio le grandi sfide tra il Marzocco gigliato e li galletto barese, che per diversi anni costituiranno per i tifosi fiorentini la giornata più attesa del campionato fino al famoso 14 giugno 1931 quando con un perentorio 4 a 0 la Fiorentina (già in maglia viola) si conquisterà la promozione definitiva alla serie A nell’ultima grande giornata di sport e di tifo vissuta dal vecchio campo di Via Bellini. Il Bari lasciava a Firenze la sua imbattibilità e se ne tornava a Bari con un gol al passivo subito al 9’ della ripresa su calcio di rigore concesso dall’arbitro Mastellari per fallo di mano di un terzino barese e realizzato imparabilmente da Salvatorini, che al 28’ ne sprecava un secondo tirando a lato della porta difesa da De Carli.

“Speravamo di assistere ad una bella partita – scriveva il Nuovo Giornale – ed invece ci siamo grossolanamente ingannati. Il Bari, sceso a Firenze con l’aureola della squadra imbattuta, ha deluso in pieno. Non solo, ma quello che ci spiace constatare si è che ha fatto di tutto per indispettire. Ha trovato fortunatamente un arbitro che non ha mai bevuto grosso, ed allora la tenacia barese è miseramente fallita in due calci di rigore, dei quali uno ha assegnato meritatamente la vittoria ai biancorossi della Fiorentina”.
Con questa partita si concludeva il girone di andata. Capolista, nonostante la sconfitta subita, rimaneva ancora il Bari con 11 punti: al secondo posto veniva a trovarsi il Terni con 10 mentre al terzo si portava la Fiorentina con 8.

Il girone di ritorno: spalla a spalla col Bari
Il girone di ritorno si iniziava sul campo di Via bellini il 20 novembre con una valanga di goals. A farne le spese era il fanalino Tivoli, che in tutto il campionato realizzerà soltanto un punto. In un susseguirsi di azioni continue, gli avanti biancorossi per ben otto volte andavano a rete e Miconi segnava ancora una tripletta che si aggiungeva a quella segnata al Savoia.
Nella stessa giornata il Bari, sconfitto nella partita di campanile col Foggia, si vedeva raggiungere a quota 11 dalla Fiorentina, ingaggiando con essa il duello che si protrarrà sino alla fine del campionato. Il primo posto in classifica scuoteva il tifo e la domenica successiva 150 fiorentini si recavano al seguito della squadra a Terni. La partita dopo una gara entusiasmante vide alla fine vittoriosi i biancorossi per 1 a 0, dopo che Sernagiotto era riuscito a parare un calcio di rigore. Il risultato di questa partita dava luogo nel cuore della notte ad una dimostrazione di tifo entusiasmante. Lasciamone la descrizione alla prosa del Nuovo Giornale. “Alle ore 22,35 gli undici giocatori e circa 150 fedelissimi recatesi a Terni per incoraggiare la squadra sono giunti alla stazione. Ad attenderli vi erano numerosissimi sportivi che hanno portato in trionfo i loro giocatori. Indi, giocatori intesta, si è formato un corteo numeroso, ordinato ed entusiasta, che tra grida e evviva, canti degli inni sportivi e sventolio delle bandierine dai colori sociali, traversando le vie del centro, si è diretto in Piazza Vittorio Emanuele, dove si è rinnovata una entusiastica dimostrazione agli atleti vittoriosi, mantenendo vivissima la animazione fino a tardissima ora”.
Oltre alla vittoria della Fiorentina, la città era animata in quello stesso giorno dalle discussioni senza fine circa la sfida tra la Bugatti di Materassi e l’Herriot di Magrini, dopo polemiche che duravano da mesi, sulla pista del campo sportivo pratese. L’aereo di Magrini aveva battuto nettamente l’auto di Materassi, e nei caffè di Firenze gli scommettitori pagavano e riscuotevano bevendo ed inneggiando allo sport.
La partita contro il Taranto interromperà, sia pure parzialmente, il cammino della Fiorentina. La squadra tarantina riusciva a strappare sul campo di Via Bellini un pareggio non immeritato per 1 a 1, dovuto anche questo, come nella partita di andata, al suo portiere Pieri che con una prestazione superlativa si conquistava la stima di dirigenti e tifosi fiorentini, tanto che l’anno successivo passerà a difendere i colori biancorossi. Il Bari vinceva a Tivoli e si riportava così in testa alla classifica con un punto sulla Fiorentina.
L’11 dicembre la Fiorentina si recava a Torre Annunziata per incontrare il Savoia. Fu questa una partita che rimarrà nella storia della Fiorentina come un neo piuttosto brutto perché sarà la partita per la quale la società, come vedremo in seguito, verrà accusata di illecito sportivo e il suo consiglio direttivo verrà squalificato per un anno, ad eccezione di Ridolfi ed Agostini.
Anche l’andamento della partita lasciò molto perplessi. Infatti andato il Savoia in vantaggio al 17’ del primo tempo e raggiunto quasi subito da un gol di Meconi, a dieci minuti dal termine il risultato era ancora di 1 a 1. Negli ultimi dieci minuti il Savoia incassava senza batter ciglio altre due reti di Miconi e Berletti siglava l’ultimo goal del 4 a 1. Con questa vittoria la Fiorentina tornava in testa alla classifica a pari punti col Bari che ra costretto al pareggio dal Terni.
Il freddo polare del 18 dicembre è la nota di maggior rilievo della partita con l’Ideale di Bari sul campo di Via bellini vinta dalla Fiorentina per 2 a 0. Scriveva il solito cronista: “Prima degli attori conviene parlare degli spettatori. Questi meriterebbero la citazione all’ordine del giorno per essere rimasti spettatori impavidi al loro posto con una giornata talmente cruda da richiamare le più classiche espressioni siberiane. Il supporter, ossia il vero “tifoso” sida, si sa, tutti i pericoli, ma quello di ieri pareva superiore ad ogni immaginazione. Tuttavia i rigori della giornata sono stati battuti in tromba dall’entusiasmo e dalla passione di queste ultime frementi giornate di campionato. Bernetti e Rivolo hanno segnato i due gol, i più belli certamente di quanti ne abbiano segnati i biancorossi in tutte le partite giocate sul campo di Via Bellini”. La lotta spalla a spalla col Bari continuava senza sosta, avendo quest’ultimo battuto in casa il Taranto per 3 a 0.
Il girone D della prima divisione avrebbe ripreso solo l’8 gennaio.

La Fiorentina ne approfittava per mantenersi in forma affrontando due compagini della divisione superiore: il 26 Dicembre sul campo di Via Bellini affrontava il Livorno, con Magnozzi in procinto di rivestire nuovamente la maglia azzurra contro gli svizzeri a Genova, e ne usciva vittoriosa per 4 a 2; il 1 di gennaio a Bologna si incontrava per la prima volta con la compagine felsinea guidata da Muzioli, soccombendo per 2 a 1 su calcio di rigore. Il Bologna in quella occasione mancava del suo centromediano Pitto, che in quello stesso giorno debuttava, giocando insieme al suo vecchio compagno di squadra Magnozzi, contro la Svizzera a Marassi dove gli azzurri si imponevano per 3 a 2.
In quel periodo di stasi del campionato veniva a galla l’affare Savoia, cui abbiamo accennato prima. Il Direttorio Federale aveva dato ordine al vice presidente ing. Graziani di effettuare un’inchiesta sul presunto caso di corruzione relativo alla partita Fiorentina-Savoia giocata a Torre Annunziata l’11 dicembre e vinta dalla Fiorentina per 4 a 1.
Mentre i tifosi restavano in attesa dell’esito delle indagini i giocatori biancorossi si preparavano alla penultima partita di campionato che sarebbe stata disputata col Foggia l’8 gennaio a Firenze. Il Foggia era l’unica squadra che, durante il campionato, aveva battuto la Fiorentina, sia pure su calcio di rigore: meritava perciò un impegno particolare. La partita si concluse con una netta vittoria della Fiorentina per 3 a 0: buon auspicio per lo scontro finale che sarebbe avvenuto a Bari, ultima fatica del campionato.
Il 13 gennaio il Direttorio Federale emanava la sentenza sul caso Savoia.
“Dalle accertate indagini esperite attraverso il commissario d’inchiesta – queste le parole testuali del comunicato del Direttorio – e dalle deposizione rese in sede di giudizio, essendo emerse le seguenti risultanze:
a) Offerta da parte del Savoia di Torre Annunziata alla Fiorentina A.C. di Firenze, del forfait nella gara dell’11 dicembre 1927 contro corrispettivo in denaro;
b) Mancata denunzia da parte della Fiorentina della proposta di cui sopra con la discriminante della non accettazione del forfait stesso;
c) Reiterata offerta da parte del Savoia sul campo stesso della gara, per uno svolgimento della partita in senso favorevole alla Fiorentina e sempre dietro compenso in denaro;
d) Accettazione da parte del sig. Monsani della Fiorentina di non incassare l’indennizzo federale perché il Savoia si impegnasse a non dichiarare forfait al Bari e a disputare con impegno quest’ultima gara: donde si trae la convinzione che, ove fosse occorso, anche il risultato della partita Savoia-Fiorentina sarebbe stato artatamente deformato a favore della Fiorentina stessa;
si delibera:
La partita Fiorentina Savoia viene considerata nulla a tutti gli effetti: i componenti del Consiglio Direttivo della Fiorentina A.C., eccezion fatta per i sig. Ridolfi e Agostini risultati completamente estranei alla vicenda, sono squalificati per un anno; per il consigliere Monsani, principale responsabile del tentativo di corruzione, la squalifica viene stabilita in anni due”.
Tutto era rimandato alla partita decisiva col Bari in terra pugliese. La Fiorentina infatti, con la perdita dei due punti della partita col Savoia veniva a trovarsi in classifica a pari punti col Bari. Il Direttorio, fra l’altro, stabiliva che la partita Bari-Savoia non venisse disputata, con il pretesto che quest’ultima non era in pari coi versamenti delle quote federali. Quali ripercussioni ebbe sui giocatori questo colpo di scena? Ce lo racconta Bassi, la fiorentinissima mezz’ala motorino e stantuffo dell’attacco biancorosso e uno dei migliori in campo nella partita di Bari: “Rimanemmo di stucco e senza renderci conto di come erano avvenute le cose. Noi eravamo all’oscuro di tutto: fra l’altro a Torre Annunziata anche se vincemmo negli ultimi dieci minuti, il contegno dei nostri avversari non ci aveva per nulla favorito. Anzi! Con tutto ciò, nonostante il primo senso di scoramento, ci preparammo alla partita col Bari come se niente fosse successo, anzi con maggiore impegno e volontà perché capivamo che sul campo di Bari avremmo dovuto affrontare una doppia battaglia: come infatti avvenne”.

Il 15 gennaio si aveva quindi l’ultimo capitolo di quel campionato sul terreno barese, dove la Fiorentina subiva la sua seconda e purtroppo decisiva sconfitta del campionato.
L’atmosfera era addirittura rovente e il Direttorio pensava bene di mandare a dirigere la partita il principe degli arbitri di quel tempo: Mauro.
Il Bari andava in vantaggio al 17’ del primo tempo con Rastelli che approfittava di un buco pauroso di Calzolari. Al 25’ però Rivolo, imbeccato di precisione da Staccione, filava verso la porta e, dopo aver lasciato in surplace il suo mediano, irrompeva in area dove, nonostante il disperato tentativo dei due terzini baresi, trafiggeva con un tiro imprevedibile il portiere barese De Carli. Sullo slancio del pareggio i biancorosssi riuscivano a portarsi in vantaggio al 35’ con Miconi ma al 43’ su una difettosa parata di Sernagiotto ancora Rastelli riportava in parità il risultato. La partita era ancora tutta da giocare. Nella ripresa il Bari partiva di slancio e già al 4’ tornava in vantaggio con Abriati, aumentava lo scarto dei gol con Rastelli (ancora lui!) all’8’ e portava a cinque le reti al 30’ con Costantino (allora giovanissimo, ma già grande campione). Quel centinaio di fiorentini che avevano seguito la squadra a Bari anziché ammutolire continuarono nel loro tifo infernale, tanto che un cronista dirà: “erano poco più di cento, ma a me sono sembrati, cinquecento, cinquemila”. Sebbene tutta la squadra si buttasse allo sbaraglio, solo al 40’, per opera dell’indomito Bassi, la Fiorentina accorciava le distanze e terminava l’incontro che valeva tutto un campionato col risultato di 5 a 3.
I commenti degli inviati speciali dei giornali fiorentini furono i seguenti. “l’arroventata atmosfera barese non è stata davvero l’ideale per i biancorossi già scossi dal verdetto Federale che toglieva loro buona parte delle più giuste speranze. Ardua era l’impresa perché bisognava vincere a tutti i costi per tentare poi il gran salto. Il punteggio potrebbe indicare una debacle fiorentina mentre invece solo il reparto estremo non ha retto alla prova … Il trio è apparso oggi irriconoscibile da quello di tante belle battaglie, che aveva saputo giungere fino ad oggi con un punteggio al passivo quasi uguale al numero dei gol incassati nell’odierna partita” (Nuovo Giornale). E la Nazione: “I biancorossi hanno avuto nella difesa il loro punto nero; particolarmente dalla destra si sono infiltrate, attraverso Pratoverde e Calzolari, le azioni che hanno portato i bianco-bleu (baresi) alla vittoria … Su tutti i biancorossi è emerso Staccione, duro, incrollabile, tenace fino allo spasimo, grande in difesa, preciso all’attacco: dopo di lui: Bassi e Rivolo.
Con la vittoria del Bari nel girone si concludeva il campionato. La Fiorentina terminava al secondo posto avendo dimostrato una intelaiatura di squadra nettamente superiore a quella del Bari. L’attacco era stato ancora una volta penetrante ed incisivo con 35 gol ufficiali segnati (39 se si considerano anche quelli inflitti al Savoia), ma a differenza dell’anno precedente anche la difesa aveva fatto il suo dovere più che brillantemente: solo 13 volte la rete difesa da Sernagiotto era stata violata (14 con il gol subito a Torre Annunziata). Sernagiotto, Romeo, Staccione e ancora Salvatorini avevano contribuito a questa saldezza difensiva, mentre all’attacco il goleador Miconi insieme a Bernetti e Bassi erano stati i protagonisti più incisivi e continui. Il commento più centrato a questa partita e sull’intero campionato è di Edgardo Bassi: “La partita di Bari presentò degli aspetti sconcertanti. Si disse in giro che Calzolari e Pratoverde si fossero venduti. Personalmente non ci chedo, anche se devo riconoscere che la facilità con cui il reparto sinistro barese passava attraverso la loro parte fosse un po’ eccessiva. In fondo risentivamo tutti dell’atmosfera accesa di quella partita. La notte tra il sabato e la domenica i baresi per non farci dormire si misero a fare sotto le finestre dell’albergo dove alloggiavamo, un chiasso infernale fino al mattino. Al campo fummo portati su due camion della polizia. Quando scendemmo in campo fummo accolti da un nutrito lancio di finocchi (!) e altre verdure. I tifosi che ci seguirono furono dislocati in un punto del campo chiuso da reti e circondati dalla polizia. Facile in questi casi perdere la trebisonda.
“Comunque fu per la Fiorentina un campionato più che onorevole. Non avevamo grossi nomi nelle nostre file. Anche i giocatori provenienti dalle grandi squadre come Juventus, Torino, Alessandria e Livorno in fondo non erano che riserve. Perdemmo solo due partite (a Foggia e a Bari); terminammo al secondo posto e potevamo finire al primo. Fossero stati tutti così i campionati della nostra squadra!”.

 

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

FIRENZE, 2 ottobre 1927 FIRENZE, 20 novembre 1927

FIORENTINA – TERNI 3-3 (1-1) FIORENTINA – TIVOLI 8-0 (2-0)

FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Tommasini, Pra- FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Car-

toverde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Bay, melo, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Miconi,

Miconi, Rivolo. Bay, Rivolo.

TERNI: Cari, Riccini, Ricci, Passoretti, Berti, Cana- TIVOLI: Piervenanzi, Mancini, Martella, Camerana,

letti, Tiburzi, Risabbi, Sansoni, Gabbiati, Levo. Galli, Meschini, Romani, Rigillo, Desideri, Garofalo

ARBITRO: reichin di Napoli. III, Pacifici.

RETI: Bay (F.) , Risabbi (T.), Miconi (F. , Sansoni 2 ARBITRO: Bellini di Padova.

(T), Miconi (F). RETI: Miconi 3 (F.), Rivolo (F.), Bay (F.), Bernetti 2

(F.), Scazzola (F.).

TARANTO, 9 ottobre 1927 TERNI, 27 novembre 1927

TARANTO – FIORENTINA 0-0 FIORENTINA – TERNI 1-0 (1-0)

FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato- FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato-

verde, De Santis, Salvatorini, Scazzola, Paniati, Bernetti, verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, bernetti, Miconi,

Bay, Rivolo. Bassi, Rivolo.

TARANTO: Pieri, Di Donna, Arzeni, F riuli I, Longhi, TERNI: Cari , Riccini, Ricci, Passoretti, Berti, Cana-

Mortola, Friuli II, Pamisano, Rosi, Caputo, Carenza. letti, Tiburzi, Risabbi, Sansoni, Gabbiati, Levo.

ARBITRO: Borrello di Venezia

FIRENZE, 16 ottobre 1927 RETI: Miconi (F.).

FIORENTINA – SAVOIA 5-1 (1-0)

FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato- FIRENZE, 4 dicembre 1927

verde, Staccione, Salvatorini, S cazzola, Paniati, Bay, FIORENTINA – TARANTO 1-1 (1-1)

Miconi, Rivolo. FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato-

SAVOIA: Vigna, Rescigno, Giraud, Orsini II, Cirillo, verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Miconi,

Balocco, Costa, De Nicola, Bobbio, Traversa, Coppola. Bay, Rivolo.

ARBITRO: Medica di Bologna TARANTO: Pieri, Di Donna, Alzeni, Friuli, Pignatelli,

RETI: Bay (F.), Miconi 3 (F.), Bobbio (S.), Salva- Friuli II, Sculto, Palmisano, Gioia, De Lorenzi, Carenza.

torini (F.). ARBITRO: Pozzi di Monza

RETI: Sculto rig. (T.), Salvatorini rig. (F.)

BARI, 23 ottobre 1927 TORRE ANNUNZIATA, 11 dicembre 1927

IDEALE – FIORENTINA 1-1 (0-0) FIORENTINA – SAVOIA 4-1 (1-1)

FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato- FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato-

verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Paniati, Bay, verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Miconi,

Miconi, Rivolo. Bay, Rivolo.

ARBITRO: Malagodi ARBITRO: Parodi

RETI: Miconi (F.), Maurelli (I.) RETI: Miconi 3 (F.), Benetti (F.), Maresca (S.).

FOGGIA, 30 ottobre 1927 FIRENZE, 18 dicembre 1927

FOGGIA – FIORENTINA 1-0 (0-0) FIORENTINA – IDEALE 2-0 (2-0)

FIORENTINA: Sernagiotto, Tommasini, Romeo, Prato- FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato-

verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Paniati, Bay, verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Miconi,

Miconi, Rivolo. Bassi, Rivolo.

FOGGIA: Sarti III, Casale, Di Luzio, Sarti II, Sara- IDEALE: Lodolo, Moretti, Festa, Spilotros, Plenich,

cino, Della Valle, Zini, Rosso, Poli, Ferri, De Rosa. Lamastro, Petrillo, Coda, Manzulli, Chirico, Zitto.

ARBITRO: Gama di Milano ARBITRO: Galli di Bologna

RETI: Della Valle rig. (Fog.). RETI: Bernetti (F.), Rivolo (F.).

TIVOLI, 6 novembre 1927 FIRENZE, 8 gennaio 1928

FIORENTINA – TIVOLI 3-0 (1-0) FIORENTINA – FOGGIA 3-0 (2-0)

FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato- FIORENTINA: Sernagiotto, Calzolari, Romeo, Prato-

verde, Staccione, Salvatorini, Bassi, Paniati, Bay, Ber- verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Nichel, Miconi,

netti, Rivolo. Bassi, Rivolo.

TIVOLI: Piervenanzi, Martella, Mancini, Galli, Sca- FOGGIA: Sarti III, Camero, Casale, Sarti II, Di Luzio,

gliarini, Piertistè, Pacifici, Tisi, Garofalo III, Desiderio, Della Valle, Zini, Saracini, Poli, Roso, Ferri.

Giuli. ARBITRO: Scarpi di Dolo.

RETI: Bassi (F.), Bernetti (F.), Bay (F.). RETI: Nichel (F.), Bassi 2 (F.).

FIRENZE, 13novembre 1927 BARI, 15 gennaio 1928

FIORENTINA – BARI 1-0 (0-0) BARI – FIORENTINA 5-3 (2-2)

FIORENTINA: Sernagiotto, Tommasini, Calzolari, Prato- FIORENTINA: Sernagiotto, calzolari, Romeo, Prato-

verde, Staccione, Salvatorini, Paniati, Bernetti, Bay, verde, Staccione, Salvatorini, Scazzola, Bernetti, Miconi,

Bassi, Rivolo. Bassi, Rivolo.

BARI: De Carli, Monti, Castellani, Lella, Bressi, BARI: De Carli, Castellana, Lella, Mimunno, Brenni,

Mimunno, Bellomo, Lelli, Vescina, Corengia, Rastelli. Vescina, Costantino, Abriati, C arengia, Bellomo, Ra-

ARBITRO: Mastellari. Stelli.

RETI: Salvatorini rig. (F.). ARBITRO: Mauro di Roma.

RETI: Rstelli 3 (B.), Miconi (F.), Rivolo (F.), Abriati

(B.), Costantino (B.), Bassi (F.).

continua nel prossimo numero

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