di LORENZO MAGINI – 9°puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 9 di Alé Fiorentina del Maggio 1966
La fuga di Petrone
Sconcertante il campionato 1932-33. A risultati clamorosi si alternarono sconfitte impreviste. Sugli uni e sulle altre notevole influenza ebbero le bizze di Petrone, che a un certo momento se la filava all’inglese lasciando Firenze nel cuor della notte all’insaputa di tutti eccettuati i suoi connazionali uruguayani che in questo campionato erano venuti a militare nelle file viola.
Anche la Fiorentina infatti aveva attinto, come era moda di tutte le altre squadre italiane, dal vivaio sudamericano, ed il 12 agosto dal piroscafo “Principessa Maria” sbarcavano a Napoli i nuovi acquisti viola Sarni Antonioli e Gringa insieme ad Occhiuzzi ingaggiato dal Bologna. Fra i tre viola quello tenuto maggiormente in considerazione era Sarni, che in Uruguay era considerato il miglior tiratore a volo, secondo solo a Petrone per la violenza del tiro. Dei tre però non sarà Sarni a dare il miglior rendimento per la squadra viola, ma il ventenne Gringa che dopo un campionato di difficile ambientazione diverrà una delle più classiche ali sinistre che abbia avuto la Fiorentina.
Il 21 agosto rientrava in Italia a bordo del “Duilio” Petrone, e il 23 la Fiorentina si portava a Tarcento dove Felsner iniziava la preparazione per il campionato successivo. Ceduti al Modena Baldinotti definitivamente e Pizziolo II in prestito, Chiecchi al Palermo e Gregar alla Fiumana, oltre i tre sudamericani la Fiorentina aveva acquistato, quale riserva di Petrone, soltanto Borel I dal Casale, fratello del “Farfallino” della Juventus. Gli effettivi agli ordini di Felsner erano pertanto i seguenti: portieri: Ballanti, Venturini: terzini: Gazzari, Vignolini e Magli: mediani: Pizziolo, Bigogno, Pitto, Neri: attaccanti: Petrone, Sarni, Antonioli, Gringa, Galluzzi, Bonesini, Prendato, Busini e Rivolo. Entravano a far parte della Fiorentina in qualità di massaggiatori Ubaldo Farabullini e Alberto suo fratello, i due pugili dei quali il primo ormai aveva appeso i guantoni al chiodo mentre il secondo anche quest’anno continuerà nella sua attività agonistica.
Partite precampionato
Il 28 agosto aveva luogo la prima partita precampionato contro l’Udinese a Udine, ed i viola si presentavano alla ribalta con un eloquente 9 a 1, con tre gol di Petrone, tre di Bonesini, due di Sarni e uno di Antonioli.
Nella partita seguente disputata al vecchio Bentegodi di Verona la Fiorentina, resa timorosa dall’irruenza degli avversari e cercando più l’intesa fra i reparti che il risultato, veniva battuta dai gialloblu per 1 a 0 ad opera di Andreoli.
Il 9 settembre la squadra rientrava a Firenze e si apprestava a disputare la vera prima prova di collaudo in vista del campionato, ospitando allo stadio Berta l’Hungaria di Budapest nelle cui file militavano allora due giocatori che in seguito sarebbero divenuti due grandi maestri: Sebes e Baroti. Con un gol di Sarni ed uno di Petrone apparso ancora in condizioni di peso piuttosto notevoli, la squadra viola si aggiudicava una indiscutibile vittoria che faceva di re al nostro Centauro sul Nuovo del lunedì successivo: “Dopo questa partita vien fatto di pensare – senza aver l’aria di fare dell’ottimismo ad oltranza – che la squadra viola dopo un più accorto esame di se stessa, avendo presente di migliorare l’intesa di tutti i reparti, diventerà temibile per tutti gli squadroni partecipanti al prossimo campionato italiano della massima divisione”.
Inizio altalenante
La Fiorentina iniziava il campionato a Torino contro i granata con una sconfitta amara, bruciante, dispettosa. In vantaggio per 2 a 0 (!) alla fine del primo tempo, infortunatosi Gazzari all’inizio della ripresa, la difesa viola andava in barca e davanti agli occhi increduli degli stessi tifosi granata Libonatti per due volte e infine Castellani rovesciavano il risultato. Come l’anno precedente i grigi dell’Alessandria, saranno in questo campionato i granata del Torino e i rosso alabardati triestini ad essere le bestie nere della squadra viola vincendo ambedue gli incontri.
Il conto in sospeso con l’Alessandria di Scagliotti, che nella prima di campionato aveva battuto nientemeno che i campioni d’Italia della Juventus, veniva saldato sul terreno del Berta con un secco 3 a 1 con due gol di Petrone e uno di Sarni. A Bari però i viola venivano sconfitti dopo esser rimasti a reti inviolate per ben 85 minuti.
Di nuovo sul terreno amico il 9 di ottobre per incontrarvi l’Ambrosiana di Meazza: ancora una volta di fronte i due grandi centravanti ed ancora una volta delusione completa. Ma se Meazza veniva fermato dalla classe di Bigogno, Petrone veniva brutalizzato più volte dalla rudezza di Serrantoni che giocava in appoggio a Turchi. Chi sbalordiva in questa partita era la mediana viola, quella mediana della quale Meazza aveva indirettamente fatto l’elogio la sera precedente parlando con Prendato: “Domani non perderemo, ma ce ci deste la vostra mediana saremo sicuri di vincere …”.
Infortunato Bigogno, a Trieste contro i rosso-alabardati rientrava nella mediana Pitto che faceva così il suo debutto stagionale. Rientro deludente al massimo, come del resto di quasi tutti i reparti eccezion fatta per Gazzari che di fronte al suo vecchio pubblico disputava una partita magistrale. Nuova sconfitta per 3 a 0 e per di più espulsione di Gringa per un fallo su Baldi.
Dopo cinque partite solo tre punti erano stati conquistati. La tifoseria era in subbuglio. Ridolfi interveniva personalmente ad una riunione dell’ordine del Marzocco e rivolgeva ai convenuti queste parole: “Il momento non è lieto ma neppure tale da far disperare. Si tratta prevalentemente di un fenomeno morale che deve esser superato con un po’ di buona volontà da parte di tutti. La Fiorentina è troppo ricca di elementi per non aver modo di trovar la giusta formula e il giusto ingranamento nei vari reparti. Bisogna dare alla squadra assoluta fiducia nel suo valore collettivo e ristabilire l’armonia dei rapporti tra i singoli reparti e i vari giocatori. Nessuno deve vedere nel proprio compagno un concorrente e soprattutto ciascuno deve ricordarsi dei precisi doveri che ha verso se stesso e verso i colori che rappresenta. Non si tratta di stabilire dei confronti né di far questione di superiorità tra gioco italiano e gioco uruguayano: si tratta solo di sfruttare gli uomini che, a volta a volta, sono in migliori condizioni, curandone l’affiatamento e l’amalgama con il resto della squadra.
Il sistema dei continui spostamenti e cambiamenti è condannato dall’esperienza. I cambiamenti e gli spostamenti devono esser fatti sempre al momento giusto. In questo consiste l’abilità del tecnico che presiede alle sorti della squadra: e non è lecito disturbare la sua opera con critiche, allarmi o recriminazioni fuori luogo. Il pubblico e la “massa dei tifosi” devono comprendere queste necessità frenando l’impulso del loro animo generoso e talvolta sentimentale: soprattutto non devono prestare facile orecchio e dare credito alle lamentele o alle critiche interessate. La Fiorentina si riprenderà certamente e presto, per la gioia del suo pubblico fedele ed a scorno di tutti i predicatori di sciagure”:
I giocatori viola rispondevano a questa certezza di riscossa del loro Commissario con la vittoria sul Genoa la domenica seguente. “Coloro che pensavano di trasformare lo Stadio Berta in un baraccone smontabile – scriveva Centauro – si accorgeranno, dopo la partita odierna, che avevano un po’ esagerato. Lo Stadio Berta può ospitare senza rammarico e senza umiliazioni una squadra come la Fiorentina”.
Il 30 ottobre a Genova si svolgeva la partita internazionale Polonia-Italia nord-ovest e Gazzari, Vignolini, Prendato e Petrone venivano chiamati a difendere i colori italiani vittoriosi per 5 a 1. Nonostante i risultati della squadra, Pozzo dimostrava di tenere in ben conto i giocatori viola!
La trasferta di Napoli si concludeva però ancora una volta con una sconfitta dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio. Ancora una delusione amara per i numerosi tifosi recatisi a Napoli con ogni mezzo, non escluso l’aereo. “I pazzi volanti fiorentini” e cioè Roberto Schmidt e signora, l’avv. Aldo Corazzini l’avv. Attilio De Anna e la signorina Mimma Tafani volavano la domenica mattina da Firenze a Napoli per incitare la loro squadra. Pionieri senza dubbio del tifo aviotrasportato! La sconfitta di Napoli veniva prontamente riscattata dal pareggio di Bologna nella partita che vedeva il più magistrale gol segnato da Petrone. Dopo aver tolto la palla a Schiavio, Bigogno passava lateralmente a Pizziolo che immediatamente allungava a Sarni e questi smistava ad Antonioli: subitaneo allungo a Petrone al limite dell’area pressato alle spalle da Occhiuzzi. Pedro alza la palla facendola passare sopra la testa del centromediano, scatta e senza farle toccare terra, al volo la scaraventa nelle rete difesa da Gianni: il Littoriale sembrava dovesse crollare dagli applausi!
Dopo il pareggio interno col Padova e la partita internazionale Italia-Ungheria a S. Siro vinta dagli azzurri per 4 a 2, la Fiorentina si recava a S. Siro per l’incontro col Milan nel quale rientrava in squadra Pitto e faceva la sua prima apparizione stagionale capitan Galluzzi. In questa partita conclusasi con un pareggio si aveva un fatto curioso. Verso la fine della partita Bigogno, per la gran mole di lavoro svolta, veniva preso da crampi. Consigliato da Pitto a rotolarsi per terra per far fermare il gioco e far intervenire Farabullini, Bigogno non ne volle sapere. Pitto allora, mentre l’azione era sotto la porta milanista sferrava a Bigogno un crochet alla mascella stendendolo al suolo e quindi correva verso l’arbitro mostrandogli disperato il giocatore a terra svenuto. L’arbitro interrompeva il gioco e così Farabullini entrava in campo e rimetteva in sesto con la spugna l’effetto del crochet e con un ricco massaggio le cosce di Bigogno che poteva così portare a termine la partita. Vecchia volpe d’un livornese!
Al pareggio di Milano faceva seguito la sconfitta di Roma. Su undici partite disputate la Fiorentina ne aveva giocate ben 7 fuori casa!
Tornata sul terreno amico otteneva una sicura affermazione sul Casale reduce dalla brillante affermazione sul Bologna. Dopo il 18 dicembre il campionato rimaneva sospeso fino all’8 gennaio.
Nella partita amichevole del 26 dicembre la Fiorentina piegava il Rapid di Vienna e in quella del 1° gennaio1933 il Servette di Ginevra. Nello stesso giorno debuttava in maglia azzurra fra i moschettieri contro la Germania, Mario Pizziolo formando quella mediana Pizziolo Monti Bertolini artefice di svariate vittorie azzurre.
La prima vittoria sulla Juventus.
Lo stadio ormai completato accoglieva l’immensa marea di folla dei tifosi fiorentini e toscani per la partita coi campioni d’Italia. Quattro volte la Fiorentina si era incontrata con i bianconeri e tre sconfitte e un pareggio avevano costituito il suo ruolino di marcia. Questa volta però Petrone faceva centro e la grande Juventus lasciava lo Stadio Berta battuta mentre falò di gioia si innalzavano sugli spalti. Contro la volontà di vittoria dei viola non ci fu nulla da fare: “il gioco del calcio ha dimostrato ieri che l’esito delle partite è subordinato allo stato d’animo degli atleti e all’atmosfera in cui essi vivono”. Anche con Pizziolo spostato all’ala destra per infortunio e con Sarni infagottato in un vistoso turbante per una ferita al cuoio capelluto riportata in uno scontro con Monti, i viola non avevano ceduto.
L’11 gennaio moriva a Belfast William Mae Crum. Chi era costui? Certamente l’uomo più imprecato e maledetto dai tifosi di tutto il mondo: era stato infatti l’arbitro irlandese che aveva inventato il calcio di rigore dagli 11 metri.
Rinviata la partita con la Pro Vercelli a causa della neve che Sarni vedeva per la prima volta in vita sua, la Fiorentina piegava sul proprio terreno la squadra del Palermo allenato dal suo ex allenatore Feldmann e nelle cui file militava Chiecchi ceduto all’inizio del campionato alla squadra rosanero. La partita con la Pro Vercelli doveva esser recuperata il 25 gennaio ma ancora una volta il viaggio dei viola fu frustrato dalla neve. Il 29 gennaio la Fiorentina giocava a Busto Arsizio contro la Pro Patria conquistando la sua prima vittoria esterna del campionato. Il 2 febbraio finalmente si aveva il recupero della partita con la Pro e la Fiorentina veniva battuta da un gol di Piola, bellissimo per potenza e velocità.
Il girone di andata si concludeva la domenica successiva con la partita interna con la Lazio e la Fiorentina, vittoriosa, terminava il girone con 18 punti 7 vittorie 4 pareggi e 6 sconfitte. Unica consolazione: lo Stadio Berta non aveva conosciuto sconfitte.
Il girone di ritorno.
Il girone di ritorno aveva inizio il 19 febbraio essendo stato fermo il campionato per la partita internazionale di Bruxelles Italia-Belgio vinta dagli azzurri coi quali ancora una volta giocava Pizziolo. L’imbattibilità dello stadio fiorentino crollava proprio nella prima giornata del girone di ritorno ad opera dei granata del Torino con un gol dell’ala destra Bo. Di questa sconfitta la Fiorentina si rifaceva subito la domenica seguente andando a vincere ad Alessandria dove con una partita magistrale vinceva anche se priva di Petrone. A questo proposito Vittorio Pozzo così commentava quella partita: “La prima linea mancava di Petrone. Essa giocò appunto come linea, impegnando ogni volta l’intero fronte, dando respiro alle azioni, non avendo preoccupazioni per una soluzione fissa ed obbligata per il tocco finale degli attacchi. I tre punti segnati partirono dal piede di tre uomini diversi, essendo ognuno frutto dell’iniziativa e della collaborazione di tutta una serie di uomini”. Come si può leggere tra le righe, cominciava a venir fuori il dissidio tecnico fra Petrone e i suoi compagni …
Per battere il Bari la domenica successiva era necessario un gol di Bigogno che in questa partita e per qualche altra ancora lasciava il posto di centromediano a Pizziolo. Felsner continuava a cercare la formula migliore … ed anche a Milano contro l’Ambrosiana insisteva in questo tentativo lasciando fuori squadra Petrone.
Questi, invocato a furor di popolo, rientrava nella partita interna con la Triestina: l’ultima giocata da Petrone in maglia viola e in Italia. Ma la delusione che Petrone suscitava negli spettatori in questa partita fu addirittura cocente ed esasperante. “Ci è sembrato, Petrone, più uno spettatore ammesso eccezionalmente in mezzo agli atleti in contesa, che un attore di primo piano quale il suo ruolo esige. Né possiamo condividere il suo gesto di diniego, quando nell’affannoso serrate il dr. Felsner gli ha rivolto l’invito di scambiare il posto con Prendato. In certi frangenti bisogna saper sacrificare un tantino di orgoglio personale per l’onore della squadra”.
La fuga di Pedro.
Ridolfi non era uno da farsi menar per il naso. Immediatamente comminava a Petrone la sospensione per tre partite infliggendogli una multa di 2.000 lire. Per tutta risposta Petrone la notte del 23 marzo col treno delle 0,2 per Pisa lasciava per sempre Firenze diretto a Genova e si imbarcava la stessa mattina del 23 sul “Giulio Cesare” diretto a Montevideo. A conoscenza della sua decisione erano solo i suoi amici uruguayani Sarni, Antonioli e Gringa che si erano recati ad accompagnarlo alla stazione. La società era completamente all’oscuro e d’altra parte stava più che tranquilla avendo Petrone depositato il passaporto in segreteria. Ma Ridolfi e gli altri dirigenti non sapevano che Petrone si era fatto fare un altro passaporto e che perciò aveva potuto fare quello che aveva fatto.
La partenza di Petrone causava l’immediato esonero di Felsner, e la squadra veniva affidata all’ungherese Rady.
Come liberata da un peso che l’opprimeva e risorta a nuova vita, la squadra viola iniziava la rincorsa verso le posizioni alte della classifica conseguendo in 12 partite sette vittorie tre pareggi e due sconfitte. Cominciava a vincere a Genova la domenica successiva alla fuga di Petrone con un clamoroso 4 a 2. “Mentre il Giulio Cesare sta solcando l’oceano riportando Petrone in famiglia, la Fiorentina ha superato la sua alba grigia e gode di questo nuovo sole primaverile che dà colore e calore alla squadra della città dei fiori. La squadra ha fatto oggi un bagno di luce. Forse la fuga di Petrone ha operato il miracolo. Non vogliamo con questo negare quello che ha fatto l’”artillero” durante la sua permanenza fiorentina; sarebbe peccare d’incoerenza. Però in questo ultimo periodo, Petrone era divenuto il freno della squadra che non ammetteva idee e slancio, anche quando il gettarsi a capofitto in una discesa tranquilla, priva di svolte pericolose, non costituiva pericolo; tutte le volte che Petrone veniva chiamato ad assolvere il suo ruolo di protagonista, diventava comprimario; ma la verità vera è che Petrone non era più lui e che la crisi non trovava il modo di risolversi”.
Partito Petrone esplodeva Borel, che non aveva più davanti a sé l’ombra dell’artillero; esplodeva Gringa. La prima linea non più legata allo schema fisso Petrone si sbizzarriva e segnava. E così dopo la vittoria di Genova seguivano consecutivamente le due vittorie interne col Napoli e col Bologna e il pareggio di Padova. La partita col Napoli era vinta con un gol di Galluzzi che con questa partita e con questo gol chiudeva la sua carriera in viola, mentre per la prima volta riusciva giocare, la domenica successiva contro i suoi ex compagni rossoblu del Bologna, Pitto. A queste due vittorie faceva seguito il pareggio conseguito all’Appiani col Padova e il 30 aprile la squadra viola coronava la serie positiva iniziata a Genova con la strepitosa vittoria sul Milan (5 a 1).
La prima partita Italia-Inghilterra.
Dal 30 aprile al 21 maggio il campionato veniva sospeso per due grandi avvenimenti internazionali: la partita Italia Cecoslovacchia a Firenze e la prima partita nella storia del calcio anglo-italiano tra le due nazionali a Roma. A Firenze il 6 maggio l’Italia batteva la Cecoslovacchia di Planika, che pochi giorni prima aveva dominato a Vienna il famoso Wunderteam di Meisl per 2 a 0. Anche questa volta la mediana era formata dal trio Pizziolo Monti Bartolini. Ci piace riportare su Mario Pizziolo il giudizio dato da Meisl presente a questa partita: “La squadra italiana ha acquistato un nuovo grande giocatore, quel Pizziolo, che senza dubbio è stato il migliore in campo, il più stilista, il più tecnico!”. Il 12 maggio a Roma per la prima volta s’incontravano le nazionali inglese e Italiana. La partita terminava sull’1 a 1: per l’Italia segnava Ferrari per l’Inghilterra la prodigiosa ala sinistra Bastin. Questa partita, che metteva di fronte due concezioni di gioco completamente diverse, essendo quello italiano basato sul connubio delle scuole sudamericane e danubiane e cioè sulla tecnica raffinata e sulla fantasia estrosa e quella inglese sulla potenza atletica e su un metodo preciso che nulla lasciava alla fantasia ma tutto al raziocinio e alla geometricità, doveva lasciare una profonda impronta nel calcio italiano se Pozzo poteva così scrivere a commento della partita: “Quello che ricevemmo fu un vero insegnamento. Il colpo di testa, il modo di saltare in due tempi, lo scatto che fa prendere due metri all’avversario in partenza, il cambiamento di direzione in corsa anche ad angolo retto senza diminuzione della velocità, gli arresti di petto eseguiti correndo invece che da fermo, tutto stava a testimoniare delle eccezionali condizioni fisiche degli uomini. Eran tutte cose che si possono fare soltanto a seguito di una preparazione accurata e di lungo termine. Corrono 90 minuti questi inglesi, senza un istante di riposo o di tregua. L’ala sinistra aveva la palla e il terzino destro correva. Correva per piazzarsi nelle vicinanze di Orsi, di Ferrari o di Schiavio per trovarsi a posto nel caso di una ipotetica controffensiva italiana. E quando questa controffensiva giungeva davvero, la difesa, come per miracolo, si trovava piazzata: Goodall terzino destro, capitano e gentiluomo giocatore, sbucava fuori ogni volta, uomo giusto al posto giusto”. Questa era la grande Inghilterra calcistica!
La Fiorentina riprendeva il campionato con una bruttissima partita allo stadio Berta contro la Roma non andando oltre il pareggio: perdeva due partite consecutive esterne, a Casale, e a Torino contro la Juventus, vinceva quindi in casa con la Pro Vercelli e a Palermo coi rosaneri e chiudeva il campionato con la vittoria interna contro i bustocchi e il pareggio a Roma contro i laziali.
Finiva al quinto posto in classifica a pari punti con la Roma e la sua difesa, con 35 reti al passivo risultava al terzo posto come ermeticità dopo quella della Juventus ancora campione d’Italia, con solo 23 reti subite e quella del Bologna con 33. I sudamericani non avevano dato quell’apporto che dirigenti e tifosi speravano ma al di sopra di tutti si era levata ancora una volta limpida la classe della sua mediana certamente la più omogenea e la più completa del campionato italiano
(Foto dall’album di Aldo Polidori)
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
TORINO, 18 settembre 1932 – TORINO – FIORENTINA 3 – 2 (0–2)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Sarni, Petrone, Antonioli, Gringa.
TORINO: Bosia, Monti II, Martin II, Janni, Giudicelli, Martin III, Castellani, Prato, Libonatti, Rossetti, Silano.
ARBITRO: Barlassina di Novara.
GOALS: Petrone 2 (F.), Libonatti 2 (T.), Castellani (T.).
FIRENZE, 23 settembre 1932 – FIORENTINA – ALESSANDRIA 3 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Sarni, Petrone, Antonioli, Gringa.
ALESSANDRIA: Mosele, Fenoglio, Borelli, Grillo, Avalle, Barale, Cattaneo, Scagliotti, Notti, Marchina, Perazzo.
ARBITRO: Carraro di Padova.
GOALS: Sarni (F.), Notti (A.), Petrone 2 (F.).
BARI, 2 ottobre 1932 – BARI – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Sarni, Petrone, Antonioli, Gringa.
BARI: Cubi, Antonelli, Perduca, Gay, Parente, Paradiso, Massiglia, Rossini, Marchionneschi, Ferrero, Giuliani.
ARBITRO: Sassi di Roma.
GOAL: Rossini.
FIRENZE, 9 ottobre 1932 – FIORENTINA – AMBROSIANA 0 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Sarni, Petrone, Antonioli, Gringa.
AMBROSIANA: Ceresoli, Ballerio, Allemandi, Rivolta, Turchi, Castellazzi, Visentin, Serantoni, Meazza, Demaria, Levratto.
ARBITRO: Scorzoni di Bologna.
TRIESTE, 16 ottobre 1932 – TRIESTINA – FIORENTINA 3 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Neri, Pitto, Prendato, Bonesini, Petrone, Busini, Gringa.
TRIESTINA: Blason, Rigotti, Loschi, Cuffersin, De Bartoli, Pasinati, Baldi, Colaussi, Rosa, Rocco, De Maurano.
ARBITRO: Scarpi.
GOALS: Rosa, Rocco 2 (T.).
FIRENZE, 23 ottobre 1932 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Sarni, Petrone, Antonioli, Rivolo.
GENOVA: De Prà, Gilardoni, Pratto, Sala, Godigna, Orlandini, Prati, Esposito, Ganduglia, Mazzoni, Ferrari.
ARBITRO: Barlassina.
GOALS: Petrone, Antonioli (F.).
NAPOLI, 6 novembre 1932 – NAPOLI – FIORENTINA 2 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Sarni, Petrone, Antonioli, Rivolo.
NAPOLI: Cavanna, Castello, Innocenti, Colombari, Buscaglia, Baltri, Benatti, Voyak, Sallustro, Gravisi, Ferraris.
ARBITRO: Carraro.
GOALS: Voyak (N.), Benatti (N.), Sarni (F.).
BOLOGNA, 13 novembre 1932 – BOLOGNA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Sarni, Petrone, Antonioli, Rivolo.
Bologna: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Donati, Occhiuzzi, Martelli, Maini, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.
ARBITRO: Barlassina.
GOALS: Petrone (F.), Sansone (B.).
FIRENZE, 20 novembre 1932 – FIORENTINA – PADOVA 2 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Sarni, Petrone, Antonioli, Rivolo.
PADOVA: Amoretti, Foni, Bergamini, Scanferla, Battistoni, Corsi, Frossi, Perazzolo, Bolognese, Bettini, Tansini.
ARBITRO: Guarnieri di Milano.
GOALS: Petrone (F.) rigore, Sarni (F.), Tansini (P.) rigore, Perazzolo (P.).
MILANO, 4 dicembre 1932 – MILAN -FIORENTINA 2 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Borel I, Galluzzi, Rivolo.
MILAN: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Moroni, Biffi, Pomi, Arcari, Malatesta, Romani, Magnozzi, Kossovel.
ARBITRO: Scarpi di Dolo.
GOALS: Borel I (F.), Arcari (M.) rigore, Galluzzi (F.), Malatesta (M.).
ROMA, 11 dicembre 1932 – ROMA – FIORENTINA 4 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Borel I, Galluzzi, Rivolo.
ROMA: Masetti, Pasolini, Bodini, Ferraris, Bernardini, Dugoni, Costantino, Fasanelli, Volk, Banchero, Chini.
ARBITRO: Ciamberlini.
GOALS: Costantino (R.), Borel I (F.), Costantino (R.), Fasanelli (R.), Galluzzi (F.), Fasanelli (R.).
FIRENZE, 18 dicembre 1932 – FIORENTINA – CASALE 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Vignolini, Neri, Pizziolo, Pitto, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Gringa.
CASALE: Provera, Pasino, Mazzucco, Leporati, Castello, Volta, Schiavetta, Gadini, Celoria, Caudera, Autelli.
ARBITRO: Gonani di Ravenna.
GOALS: Petrone (F.), Pizziolo (F.), Pitto (F.).
FIRENZE, 8 gennaio 1933 – FIORENTINA – JUVENTUS 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Petrone, Busini, Rivolo.
JUVENTUS: Combi, Rosetta, Calligaris, Vaglien, Monti, Bertolini, Sernagiotto, Munerati, Borel II, Ferrari, Orsi.
ARBITRO: Mazzarino di Roma.
GOALS: Petrone (F.).
FIRENZE, 22 gennaio 1933 – FIORENTINA – PALERMO 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Petrone, Busini, Rivolo.
PALERMO: Valeriani, Paolini, Miotti, Piantoni, Santillo, Ingrassia, Banchero, Ziroli, Scarone, Chiecchi, Ruffino.
ARBITRO: Quilleri di Brescia.
GOAL: Sarni (F.).
BUSTO ARSIZIO, 29 gennaio 1933 – FIORENTINA – PRO PATRIA 2 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Petrone, Busini, Rivolo.
PRO PATRIA: Lucchini, Agosteo, Monza, Borsani, Arnoldi, Dusi, Conti, Stella, Masero, Cazzaniga, Loetti.
ARBITRO: Ciamberlini.
GOALS: Petrone (F.), Borsani (P.P.) autorete, Stella (P.P.).
VERCELLI, 2 febbraio 1933 – PRO VERCELLI – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Pitto, Galluzzi, Gringa, Sarni, Petrone, Busini, Rivolo.
PRO VERCELLI: Balossino, Zanello, Dellarole, Lanino, Aridizzone, Bigando, Santagostino, Depetrini, Cerruti, Piola, Casalino.
ARBITRO: Gama.
GOAL: Piola (P.V.).
FIRENZE, 5 febbraio 1933 – FIORENTINA – LAZIO 3 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Pizziolo, Pitto, Gringa, Sarni, Petrone, Busini, Rivolo.
LAZIO: Sclavi, Bertagni, Del Debbio, Fantoni II, Pardini, Serafini, Guarisi, Bisigato, pastore, Ratto, De Maria.
ARBITRO: Scarpi di Dolo.
GOALS: Gringa (F.), Petrone (F.), Pitto (F.) autorete, Petrone (F.).
FIRENZE, 19 febbraio 1933 – TORINO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Petrone, Busini, Gringa.
TORINO: Maina, Ferrini, Martin II, Prato, Janni, Martin III, Bo, Libonatti, Busoni, Rossetti, Monti.
ARBITRO: Sassi di Roma.
GOAL: Bo (T.).
ALESSANDRIA, 26 febbraio 1933 – FIORENTINA – ALESSANDRIA 3 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Borel I, Busini, Gringa.
ALESSANDRIA: Mosele, Montanari, Fenoglio, Barale, Avalle, Borelli, Cattaneo, Riccardi, Scagliotti, Marchina, Chierico.
ARBITRO: Cironi di Milano.
GOALS: Busini (F.), Gringa (F.), Prendato (F.).
FIRENZE, 5 marzo 1933 – FIORENTINA – BARI 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Borel, Busini, Gringa.
BARI: Casirago, Antonelli, Perduca, Gay, Valente, Paradiso, Giuliani, Bodini, Marchionneschi, Rossini, Ferrero.
ARBITRO: Giulini di Milano.
GOAL: Bigogno (F.).
MILANO, 12 marzo 1933 – AMBROSIANA – FIORENTINA 3 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Borel, Galluzzi, Gringa.
AMBROSIANA: Ceresoli, Allemandi, Ballo, Serantoni, Viani, Castellazzi, Frisoni, Demaria, Meazza, Mihalich, Levratto.
ARBITRO: Ciamberlini.
GOALS: Mihalich (A.), Levratto (A.), Demaria (A.), Borel (F.).
FIRENZE, 19 marzo 1933 – TRIESTINA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Borel, Galluzzi, Gringa.
TRIESTINA: Blason, Geigerle, Pasinati, Villini, Capitanio, Baldi, De Marzano, Palumbo, Rocco, Jones.
ARBITRO: Beretta di Novi.
GOAL: Jones (T.).
GENOVA, 26 marzo 1933 – FIORENTINA – GENOVA 4 – 2 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Sarni, Borel, Galluzzi, Gringa.
GENOVA: Bgicalupo, Gilardoni, Pratto, Sala, Godigna, Frisoni, Patri, Carpi, Stabile, Mazzoni, Ferrari.
ARBITRO: Mazzarino.
GOALS: Sarni (F.), Borel (F.), Gringa (F.), Gilardoni (G.) rigore, Gringa (F.), Ferrari (G.).
FIRENZE, 9 aprile 1933 – FIORENTINA – NAPOLI 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Sarni, Borel, Galluzzi, Gringa.
NAPOLI: Nardi, Manetti, Castello, Vincenzi, Colombari, Bedendo, Boltri, Innocenti, Gravisi, Vojak, Ranelli.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Galluzzi (F.).
FIRENZE, 16 aprile 1933 – FIORENTINA – BOLOGNA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Sarni, Borel, Busini, Gringa.
BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Minelli, Ghidini, Baldi, Maini, Ottani, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.
ARBITRO: Mattea.
GOAL: Borel (F.).
PADOVA, 23 aprile 1933 – PADOVA – IORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Sarni, Borel, Busini, Gringa.
PADOVA: Amoretti, Foni, Bergamini, Gallegari, Battistoni, Corsi, Baldo, Perazzolo, Geremia, Bettini, Tansini.
ARBITRO: Mazzarino di Roma.
GOALS: Geremia (P.), Borel (F.).
FIRENZE, 30 aprile 1933 – FIORENTINA – MILAN 5 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Sarni, Borel, Busini, Gringa.
MILAN: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Moroni, Biffi, Pomi, Arcari, Moretti, Cresta, Magnozzi, Kossevel.
ARBITRO: Scorzoni di Bologna.
GOALS: Pitto (F.), Sarni (F.), Borel 2 (F.), Gringa (F.), Magnozzi (M.).
FIRENZE, 21 maggio 1933 – FIORENTINA – ROMA 0 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Sarni, Bonesini, Busini, Gringa.
ROMA: Masetti, Pasolini, Bodini, Ferraris IV, Bernardini, Dugoni, Costantino, Fasanelli, Volk, Scaramelli, Eusebio.
ARBITRO: Barlassina di Novara.
CASALE, 25 maggio 1933 – CASALE – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Bonesini, Borel, Busini, Gringa.
CASALE: Profumo, Roggero, Mazzucco, Ferrero, De Marchi, Volta, Schiavetta, Gardini, Celoria, Chiappe, Antelli.
ARBITRO: Scorzoni di Bologna.
GOAL: Celoria (C.).
TORINO, 28 maggio 1933 – JUVENTUS – FIORENTINA 5 – 0 (3-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Bonesinii, Borel, Busini, Gringa.
JUVENTUS: Combi, Santagostino, Calligaris, Varglien I, Monti, Bertolini, Sernagiotto, Varglien II, Borel II, Ferrari, Orsi.
ARBITRO: Ciamberlini di Sampierdarena.
GOALS: Monti (J.), Borel II 3 (J.), Orsi (J.).
FIRENZE, 4 giugno 1933 – FIORENTINA – PRO VERCELLI 2– 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Bonesini, Borel, Busini, Gringa.
PRO VERCELLI: Provetti, Balossini, Zanello, Lanino, Traversa, Giva, Cerruti, Baiardi, Degara, Piola, Casalino.
ARBITRO: Carlotti di Ancona.
GOALS: Gringa (F.), Prendato (F.).
PALERMO, 11 giugno 1933 – FIORENTINA – PALERMO 3 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Bonesini, Borel, Busini, Gringa.
PALERMO: Valeriani, Faotto, Miotti, Nigiotti, Santillo, Ingrassia, Banchero, De Rosalia, Chiecchi, Ziroli.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Gringa (F.), Prendato (F.), Ziroli (P.), Prendato (F.).
FIRENZE, 18 giugno 1933 – FIORENTINA – PRO PATRIA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Bonesini, Borel, Busini, Gringa.
PRO PATRIA: Colombo, Mara, Monza, Borsari, Dusi, Giani, Stella, Azzimonti, Rossi, Loetti, Dal Fino.
ARBITRO: Gonani.
GOAL: Borel I (F.).
ROMA, 25 giugno 1933 – LAZIO – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pzziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Sarni, Borel, Busini, Gringa.
LAZIO: Sclavi, Mattei, Bertagna, Rizzetti, Tonali, Serafini, Buscaglia, Marini, Pomponi, Fantoni II, De Maria.
ARBITRO: Giannone di Bari
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