di LORENZO MAGINI – 8°puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 8 di Alé Fiorentina dell’Aprile 1966
Subito, di forza, tra le grandi
Il campo di S.Siro, il vecchio S.Siro con le tribune a tettoia ed il terreno di gioco tanto diverso da quello del nuovo Stadio Comunale di Firenze, teneva a battesimo la squadra viola: la neofita del calcio italiano a livello superiore. Avversario di tutto rispetto il diavolo rossonero; risultato: 1 a 1.
“La Fiorentina – che porta una nota gentile tra le consorelle maggiori – ha ricevuto un’immatricolazione affettuosa e rispettosa. Perché non è stata accolta come una neofita sconosciuta a cui non si può far credito se non quando abbia dimostrato che le sue possibilità sono degne della promozione, ma come una squadra che dopo aver conseguito la laurea a pieni voti ha già ottenuto in pari tempo la libera docenza. E che fosse così lo ha pienamente dimostrato senza far gigionate, senza andare al di là del gioco corretto e tecnico, ma mantenendosi in uno stile sobrio ed elegante… Il risultato di 2 a 1 a favore della Fiorentina avrebbe più giustamente stabilito la distanza fra le due antagoniste d’oggi. Il gol di Petrone, allo scadere del secondo tempo, stava per maturare. Uno sgambetto evidente ha tolto al centravanti viola la possibilità di realizzare, senza che l’arbitro Mastellari ravvivasse nel fallo gli estremi della massima punizione”.
Eppure nelle file del Milan c’erano giocatori che rispondevano ai nomi di Compiani, Perversi e Bonizzoni in difesa e di Arcari, Pastore e Magnozzi all’attacco! Ma contro di questi dalla cintola in su svettava la mediana viola; il giovanissimo Pizziolo sul quale convergevano gli occhi di tutti i critici, si inseriva prepotentemente con quella partita nella categoria dei giocatori di classe, Pitto riconfermava la sua fama e Bigogno faceva sfoggio dei mezzi eccezionali dominando Pastore (!). I rossoneri andavano in vantaggio con Magnozzi al 17’ del primo tempo mentre i viola pareggiavano al 30’ del secondo tempo su calcio d’angolo battuto da Rivolo e girato imparabilmente in rete da Prendato, costringendo poi i rossoneri in difesa fino alla fine della partita. I mille tifosi che avevano seguito la squadra a Milano davano il via a quei salaci commenti in vernacolo, così pittoreschi e… ormai noti sugli spalti di tutti gli stadi d’Italia!
La domenica successiva scendevano a Firenze le rondinelle bresciane. In questa partita Petrone siglava il suo primo gol in campionato: cross di Rivolo, stop del pallone, finta di corpo che sbilancia Scaltriti, tiro teso e… Perruchetti a guardare. Le tribune dello stadio saltano in aria come la stoppa in un fucile ad aria compressa. Azione identica alla prima al 30’ ma questa volta respinge il palo. Gelo per gli ottomila e passa tifosi al 17’ del secondo tempo; Maffiolo approfittando di un’uscita a vuoto di Ballanti pareggia. Nervosismo e tifo incendiario sugli spalti finchè, dopo un forcing alla disperata, Prendato segna il gol della vittoria al 38’. Vittoria faticata ma voluta con tutta la forza della volontà. “Per il Brescia si annusava a Firenze odor di rose – commentava Il Nuovo del lunedì – ma chi non sa che le “rondini azzurre” hanno spigoli e gioco vigoroso e sbrigativo, vada a studiare l’alfabeto calcistico e così potrà immunizzarsi contro il pericolo del cardiopalma”.
La domenica successiva i viola sono a Genova. “L’avversario è di quelli che non concedono speranze… Levratto, Mazzoni, Banchero, Esposito, Patri… Chi potrà arginare un quintetto di punta così regalmente accozzato? … I fiorentini non devono per questo cadere in ginocchio e raccomandarsi l’anima al Signore. Nello sport è l’ardimento che galvanizza e la volontà che comanda…”. E l’ardimento e la volontà dei viola si concretava sul campo di Marassi con un risultato di parità che provoca nella stampa sportiva del lunedì una certa sorpresa anche perché i viola erano scesi in campo senza Bigogno sostituito per l’occasione da Neri.
Il gol dei viola era segnato da Pitto con l’astuzia rimasta famosa e caratteristica del livornese. Calcio d’angolo contro il Genova. Si avvia a batterlo Rivolo mentre Pitto nei pressi dell’area di rigore si china per allacciarsi una scarpa. Parte il tiro ed ecco Pitto scattare come una molla e piombare sul pallone fatto spiovere nella sua zona: tiro al volo folgorante e rete imparabile. Sempre facile ad entusiasmarsi, la tifoseria fiorentina dopo questa partita cominciava già a parlare di scudetto, e tutti speravano fiduciosi in una vittoria sul Bologna “che tremare il mondo fa” nella partita successiva allo Stadio Comunale.
Il Bologna doveva però ridimensionare questo entusiasmo ed anche, diciamolo francamente, il valore della squadra viola. Forte dei suoi Gianni, Monzeglio, Gasperi, Montesanto, Sansone, Schiavio, Fedullo e Reguzzoni il Bologna si presentava a Firenze ancora imbattuto al pari della Fiorentina.
Presentando la partita il sabato precedente l’incontro, La Nazione metteva in guardia i tifosi viola con queste parole: “La tradizione vuole i bolognesi avversari temibilissimi e degni di un pronostico favorevole. Non si allarmino i supporters fiorentini (e su questo punto insistiamo) se il risultato sarà favorevole al pronostico che la “carta” suggerisce. Una sconfitta non potrebbe costituire un titolo di demerito per la Fiorentina la quale – è bene tenerlo presente – non lotta per lo scudetto ma per un’affermazione onorevole”.
Il Bologna passava a Firenze con un perentorio 3 a 1° dimostrazione di una classe nettamente superiore e di una esperienza di gioco che ancora i viola non potevano possedere. “Ad ogni modo – commentava Il Nuovo del lunedì – un campionato non vive di episodi. Alla distanza le squadre che si affermano sono quelle che hanno meglio combattuto con regolarità cronometrica, senza strafare ma imponendosi per scienza tecnica e per disciplina morale. Fra queste squadre si può con sicurezza includervi la Fiorentina!”.
Una valida attenuante alla sconfitta i viola potevano però invocarla! Infatti all’ultimo momento Pitto, che già era uscito dal sottopassaggio degli spogliatoi avviandosi di corsa verso il centro del campo per salutare il pubblico prima dell’inizio della partita, si accasciava improvvisamente al suolo per uno strappo muscolare. Piangendo usciva dalla scena sostituito immediatamente da Neri. Perdere un Pitto e per di più un “ex” non è cosa da poco!
Anche a Trieste il 18 Ottobre i viola vengono battuti per 2 a 1 con molte attenuanti dato che la prima rete era viziata da un netto fallo di Rocco (toh! chi si vede!) su Gazzari mentre quest’ultimo si apprestava a respingere sulla linea un tiro di Castellani. Il gol della Fiorentina era segnato da Bigogno con un preciso colpo di testa su azione di calcio d’angolo.
A fare le spese della volontà di riscossa dei viola dopo i due insuccessi consecutivi doveva essere la compagine granata del Torino che nonostante i suoi Bosia, Libonetti, Rossetti e Silano subiva allo Stadio Comunale un eloquente 4 a 2. Andati in vantaggio nel primo tempo con una rete di Busini i viola straripavano nella ripresa segnando ancora con Prendato, Petrone e Rivolo. Una vittoria bella, chiara e persuasiva che permetteva ai giocatori viola e al pubblico fiorentino di superare la crisi di sconforto e di riconciliarsi “come due innamorati fedelissimi che non cercano di meglio di volersi bene e di stimarsi”.
Anche la Lazio di Sclavi doveva inchinarsi alla superiorità viola la domenica successiva sul terreno del Comunale. Cominciavano con questa partita le doppiette di Petrone.
Vittoriosa a Napoli
Con un’altra doppietta di Petrone e con un gioco nettamente superiore per tecnica, agonismo e razionalità, la Fiorentina conquistava all’Arenaccia di Napoli la sua prima vittoria esterna l’8 novembre, alla presenza dell’allora Principe di Piemonte. Debuttava per l’occasione il giovane portiere Venturini che per niente intimorito dei vari Voiak, Sallustro e Mihalic, riusciva a mantenere la sua rete inviolata. A commento di questa partita Il Nuovo scriveva: “La partita di Napoli è destinata a stupire il mondo calcistico italiano. Sul terreno degli azzurri sono scese in campo due squadre: l’una anziana, ricca di esperienze e di classe, l’altra alle sue prime armi fra le elette, ma già gagliardamente attrezzata per sostenere gli urti delle più quadrate compagini. Ha vinto la Fiorentina, nettamente, dopo una condotta di gara intelligente e ardente. Ha vinto la Fiorentina come saprebbe vincere una squadra di classe elevata, soprattutto come una squadra matura per gli incontri più difficili per quelli cioè nei quali la manovra tattica costituisce il segreto della vittoria. Resistere ordinatamente e tranquillamente alla più scapigliata offensiva, lasciando sbizzarrire l’avversario nella ricerca del successo, in quella ricerca che prima viene fatta giudiziosamente, poi assume un carattere convulso e, infine, termina con l’esaurirsi, vittima dell’assillo di arrivare a quel successo che non viene… In questa prudente e intelligente resistenza, che ha fiaccato l’energia e la volontà dell’avversario, sta il successo dei viola…”.
Il tifo fiorentino saliva sempre più alle stelle.
La domenica 15 novembre la Fiorentina dava il suo primo giocatore alla squadra azzurra nell’incontro con la Cecoslovacchia di Planicka e Svoboda. Era Pitto che confermava il suo valore di grandissimo atleta segnando con uno dei suoi magici colpi di testa il secondo gol azzurro pareggiato poco dopo dal grande Svoboda, cui faceva seguito il gol di Bernardini anch’esso pareggiato prima dello scade r del tempo dallo stesso Svoboda.
Compagni in nazionale, Pitto e Bernardini si incontravano la domenica successiva l’un contro l’altro armati nella partita Fiorentina-Roma. Grossi nomi nelle file giallorosse oltre quello di Bernardini: Masetti, Ferraris IV (il leone di Highbury) Costantino, Wolk.
Pur senza Pizziolo, infortunato e degnamente sostituito da Neri, la Fiorentina batteva la Roma per 3 a 1. Arbitro di tanto scontro: il grande Barlassina. Andata in svantaggio per un gol di Wolk, la Fiorentina pareggiava subito dopo con Rivolo, passava in vantaggio con Prendato che in questa partita oscurava la fama di Costantino e infine consolidava il vantaggio con un gol imparabile del solito Petrone contro il quale invano Bernardini aveva cercato di opporre tutti i numeri della sua elevatissima classe. “Vittoria della “classe” – scriveva G: Centauro – e non del “caso” si può definire quella della Fiorentina sulla Roma: vittoria che farà eco negli ambienti sportivi italiani e metterà il campo a rumore fra gli squadroni di grido che non si aspettavano da Firenze una così decisa sconciatrice di progetti e di programmi… Uscendo dalla mediocrità, la Fiorentina assume un ruolo deciso e ben definito quale si conviene alla classe dei suoi atleti ed alla sua preparazione: sarà più bella ed avvincente la lotta per quanto è più ardua e luminosa la meta. Ad majora!”.
Dopo la Roma un’altra grande e sul suo terreno: all’Arena di Milano la Fiorentina incontra l’Ambrosiana di Viani, Allemandi, Meazza e di quel Castellazzi che in tempi lontani aveva militato nelle file del Club Sportivo di Firenze.
Meravigliando ancora una volta i milanesi, la Fiorentina riusciva a pareggiare per 1 a 1, pur essendo priva dell’”artillero” e di Pizziolo ed andando in vantaggio per prima con un tiro da oltre trenta metri ad opera di Neri quasi immediatamente pareggiato da Meazza. Il quarto posto in classifica conquistato dopo la partita con la Roma rimaneva in saldo possesso dei viola preceduti solo dal Bologna e dalla Juventus e raggiunti dal Torino.
La serie utile delle partite continuava con la vittoria sulla Pro Patria siglata da un altro gol su azione di calcio d’angolo realizzato dal solito Pitto con uno dei suoi consueti colpi di testa.
La zona Cesarini.
Il 13 dicembre il campionato era sospeso per la partita internazionale con l’Ungheria a Torino rimasta famosa nel linguaggio sportivo e comune per il gol di Cesarini al 45’ del secondo tempo, il gol che ha dato origine alla locuzione “zona Cesarini”. Dai giornali del tempo: “Il 45’ è scoccato e si è in tempo di recupero per l’incidente occorso a Combi (sostituito da Sclavi). Da Rosetta la palla va, su un rimando, a Cesarini che ha a lato Costantino. Cesarini è ad oltre 20 metri da Ujvari. Con un rapido gesto allontana il compagno e scocca il tir. E’ l’ultimo tentativo mentre l’arbitro consulta l’orologio e sta per interpellare i segnalinee. Ujvari si tuffa, tocca la palla ma la violenza del tiro impedisce la presa. E’ goal! Il punto della vittoria!2.
In quello stesso giorno la Fiorentina, priva di Pitto impegnato con la nazionale, disputava un incontro amichevole col Bocskay, la squadra ungherese che già a Firenze il giorno di S. Stefano del 1930 aveva battuto i viola sul campo di Via Bellini per 4 a 0. Anche questa partita si risolveva in favore dei magiari per 5 a 2 e la ricordiamo solo per due particolari: l’espulsione di Petrone ad opera dell’arbitro Caironi (una giacca nera troppo famosa per la Fiorentina!) e per la prima comparsa in maglia viola di quel Laino giunto a Firenze insieme a Petrone.
La serie positiva delle partite di campionato si interrompeva a Casale dove la Fiorentina il 20 dicembre nonostante le due reti di Petrone doveva soccombere per 3 a 2. Autore dei tre gol del casale quel Borel che sarebbe passato alla Fiorentina nel campionato successivo prendendo il posto dello stesso Petrone quando, insalutato ospite, lascerà Firenze per non farvi più ritorno.
I viola tornavano alla vittoria nell’incontro casalingo con la Pro Vercelli nelle cui file cominciava a farsi luce Depetrini che poi passerà alla Juventus e un certo Piola… Petrone-Piola: un confronto e uno spettacolo nello spettacolo. Il grande olimpionico e l’astro nascente: motivi di interesse che raramente è dato di vedere! Il 1932 iniziava per i viola con una sconfitta siglata dal gol di un atleta che poi avrebbe vestito anch’esso la maglia viola: Cinzio Scagliotti, il miglior esponente della scuola alessandrina dell’epoca. Ad Alessandria infatti la Fiorentina perdeva per 1 a 0. A questa sconfitta faceva seguito il pareggio esterno col Modena e la vittoria interna col Bari.
Una sconfitta immeritata.
Il 24 gennaio si chiudeva il girone di andata con l’incontro interno con la grande Juventus. Combi, Rosetta, Monti, Bertolini, Munerati, Ferrari, Orsi: nomi che ormai appartengono alla grande storia del calcio italiano. Contro di loro scendeva in campo una Fiorentina priva di Pitto e con Bigogno e Vignolini in precarie condizioni di salute. Vinceva la Juventus al 44’ del secondo tempo su un autogol di Gazzari! Questa volta lasciamo la parola al “Littoriale” di Bologna il giornale che dovrà diventare famoso in seguito, quando sulla sua prima pagina apparirà la firma del più grande giornalista sportivo che abbia avuto l’Italia: Emilio Colombo.
“La Fiorentina ha oggi combattuto la sua più bella partita e l’ha perduta. Non sempre la giustizia è alleata dei meritevoli e si oggi vi era allo Stadio Berta una squadra che non meritava di perdere, questa è proprio la squadra viola. Priva di Pitto e con Bigogno e Vignolini scesi in campo in non perfette condizioni fisiche la Fiorentina partiva andicappata in maniera tale da giustificare una resa a discrezione. Lo svolgimento della partita invece ha nettamente sovvertito ogni pronostico fatto in linea tecnica, anche se il risultato può dar ragione ai sostenitori della squadra torinese. Davanti ai suoi ventimila spettatori, mai come oggi l’undici viola avrebbe meritato la vittoria – e non sarebbe stato un furto – o almeno un risultato pari. La beffa più atroce attendeva la Fiorentina al varco, e proprio all’ultimo minuto il più dispettoso ed il meno aspettato goal è venuto a dare la vittoria ai bianco neri”.
Proprio Gazzari, che come al solito, non aveva fatto toccare addirittura palla al grande Orsi, era l’artefice dell’autogol che sanzionava la vittoria juventina!
Con questa sconfitta la Fiorentina scendeva al settimo posto in classifica con 20 punti al pari del Torino, ma nell’arco del girone di andata aveva chiaramente dimostrato di poter stare al confronto con le grandi e più anziane squadre dell’aristocrazia del calcio italiano.
Il girone di ritorno.
Il girone di ritorno iniziava con una splendida vittoria sul Milan a Firenze (ancora senza Pitto i viola e con Magli che sostituiva l’infortunato Vignolini) ed una convincente vittoria esterna a Brescia.
Dopo l’incontro internazionale con la Svizzera all’Ascarelli di Napoli vinto dagli azzurri e nel quale il debuttante Fedullo del Bologna siglava tutte e tre le reti (14 febbraio), il campionato riprendeva il suo svolgimento e a Firenze, il 28 febbraio, scendeva il Genoa, che in una partita dominata dal vento, riusciva a strappare un faticoso pareggio: Nell’occasione Vignolini giocava per questo campionato la sua ultima partita: Magli ormai era diventato una sicurezza tale, che lasciarlo nelle riserve sarebbe stato follia!
La domenica successiva la Fiorentina e con essa migliaia di tifosi si portavano a Bologna. Solo due prodezze di Schiavio davano la vittoria al Bologna dopo che i petroniani avevano chiuso in svantaggio il primo tempo ad opera di Petrone che con un secco rasoterra aveva battuta Gianni inutilmente lanciatosi in tuffo. Nonostante la sconfitta, la Fiorentina usciva ingigantita dallo scontro con la capolista che già cominciava a sentir vicino e minaccioso il procedere sicuro della Juventus; questa infatti a fine campionato vincerà il secondo dei suoi cinque scudetti consecutivi.
Tornata alla vittoria con la Triestina in casa, la Fiorentina priva di Petrone, Prendato e Pitto, subiva ancora una sconfitta di misura sul campo del Torino.
Sei viola nelle Nazionali!
Il20marzo 1932 deve considerarsi a ragione una data storica per la squadra viola. Per la prima volta nella sua storia la Fiorentina dava alle squadri nazionali italiane bel 6 giocatori. A Vienna, dove i bianchi austriaci ci battevano ancora una volta per 2 a 1 con due reti di Sindelar (per gli azzurri segnava Meazza ed era quello il primo gol segnato agli austriaci a Vienna!) tornava a giocare Pitto; a Padova nella nazionale B impegnata contro la Bulgaria sconfitta per 4 a 0, debuttava Gazzari e tornava a rivestire dopo tanto tempo la maglia azzurra Busini; a Roma infine contro la nazionale B austriaca, la squadra del centrosud batteva i bianchi per 3 a 1 schierando nelle proprie file altri tre atleti viola: Pizziolo, Bigogno e Petrone. Quest’ultimo segnava il primo gol diversamente dal suo solito: entrava in porta col pallone ai piedi dopo aver scartato Platzer (tanto nomini!).
Roma però non doveva risultare tanto fortunata ai colori viola la domenica successiva: contro la Lazio infatti, giocando in 10 per un infortunio a Bigogno al 17’ del primo tempo, subiva una nuova sconfitta per 1 a 0.
A Firenze contro il Napoli la Fiorentina ribadiva il successo del girone di andata con lo stesso punteggio ed a Roma contro la Roma riusciva a rimanere imbattuta, avvalendosi fra l’altro del rientro di Pitto nella mediana.
Il 24 aprile era di scena allo Stadio Berta l’Ambrosiana: Petrone o Meazza? Chi l’avrebbe spuntata? Nessuno dei due.
Per questa partita Felsner schierava all’ala destra in luogo di Prendato, che strappatosi prima della partita col Torino, non riusciva a guarire (ed infatti per il resto del campionato rimarrà sempre assente), Bonesini. Era proprio quest’ultimo a siglare due dei tre gol (l’altro lo siglava Galluzzi) della vittoria dei gigliati sui neroazzurri.
A Busto Arsizio contro la Pro Patria Petrone la faceva da mattatore ed il povero Latella doveva raccogliere in rete per ben tre volte il pallone scagliatovi dall’artillero. L’11 maggio la Fiorentina forniva nuovamente alla Nazionale 4 giocatori. Pitto giocava nuovamente con la Nazionale A a Budapest (pareggio per 1 a 1) e la mediana della Nazionale B che incontrava a Firenze l’Ungheria B era formata da Pizziolo Bigogno e Neri (vittoria per 4 a 2). Quest’ultimo incontro apriva la serie dei tanti incontri internazionali che si svolgeranno sul verde prato dello stadio fiorentino.
La domenica successiva anche il Casale subiva allo Stadio Berta una sconfitta altisonante per 4 a 1, ed anche quell’unico gol dei nerostellati come i tre del girone di andata era segnato da Borel.
Dopo queste vittorie sembrava che la Fiorentina dovesse terminare il campionato in un crescendo rossiniano. Senonchè ecco a calmare gli entusiasmi due sconfitte consecutive: una a Vercelli contro la Pro e una a Firenze ad opera dell’Alessandria per un gol segnato anche questa volta da quello Scagliotti che due anni più tardi passerà alla Fiorentina e della quale rimarrà un affezionato collaboratore una volta terminata la sua carriera di giocatore.
Un autentico show di Petrone si aveva nella partita interna col Modena in cui il grande centravanti si sbizzarriva a segnare a ripetizione da tutte le posizioni: ben 4 gol dei cinque segnati portarono infatti la sua firma. Con questo spettacolo di gran gala i tifosi viola davano l’arrivederci ai propri beniamini per l’anno successivo. Infatti le due ultime partite del campionato si disputavano a Bari e a Torino contro la Juventus. Persa la prima nettamente, la Fiorentina volle concludere con un risultato di prestigio il campionato. I bianconeri, ormai sicuri dello scudetto conquistato, avevano quasi snobbato i viola e per poco non subivano sul proprio campo una sconfitta clamorosa che solo un gol del mediano Vaglien I riusciva ad evitare a pochi minuti dalla fine dell’incontro.
Si concludeva in tal modo il primo campionato di serie A a girone unico disputato dalla Fiorentina. In classifica i viola finivano al 4° posto preceduti dalla Juventus dal Bologna e dalla Roma e in parità col Milan. Petrone risultava il cannoniere del campionato e la difesa viola la più impenetrabile (35 reti) dopo quella del Bologna (33 reti). Con questo campionato la squadra viola dava la dimostrazione delle sue insospettate doti tecniche, imponendosi all’attenzione di critici e competenti di tutt’Italia.
Foto dall’album di Aldo Polidori
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
MILANO, 20 settembre 1931 – MILAN – FIORENTINA 1 – 1 (1–0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
MILAN: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Moroni, Bachi, Pomi, Arcari, Moretti, Pastore, Magnozzi, Torriani.
ARBITRO: Mastellari
GOALS: Magnozzi (M.), Prendato (F.).
FIRENZE, 27 settembre 1931 – FIORENTINA – BRESCIA 2 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
BRESCIA: Perruchetti, Gadaldi, Pasolini, Frisoni II, Scaltriti, Morselli, Maffioli, Perzotti, Braga, Ranelli, Peratti.
ARBITRO: Gonani di Ravenna.
GIALS: Petrone (F.), Maffioli (B.), Prendato (F.).
GENOVA, 4 ottobre 1931 – GENOVA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Bonesinii, Rivolo.
GENOVA: Bacigalupo, Poggi, Pratoo, Giglio, Orlandini, Frisoni, Patri, Esposito, Banchero, Mazzoni, Levratto.
ARBITRO: Carraro.
GIALS: Pitto (F.), Esposito (G.).
FIRENZE, 11 ottobre 1931 – BOLOGNA – FIORENTINA 3 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Montesanto, Baldi, Martelli, Maini, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.
ARBITRO: Mattea di Casale.
GOALS: Baldi (B.), Reguzzomi (B.), Galluzzi (F.), Fedullo (B.).
TRIESTE, 18 ottobre 1931 – TRIESTINA – FIORENTINA 2 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
TRIESTINA: Bonetti, Rigotti, Villini, Cuffersin, Vollono, Pasinati, Castellani, Colausig, Capitanio, De Maurano, Rocco.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Castellani (T.), Vollono (T.), Bigogno (F.).
FIRENZE, 25 ottobre 1931 – FIORENTINA – TORINO 4 – 2 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
TORINO: Bosia, Monti, Bartin II, Cabrini, Janni, Martin III, Bertolo I, Giudicelli, Limonatti, Rossetti, Silano.
ARBITRO: Baldi di Vicenza.
GOALS: Busini (F.), Prendato (F.), Petrone (F.), Rossetti (T.), Rivolo (F.), Cabrini (T.).
FIRENZE, 1 novembre 1931 – FIORENTINA – LAZIO 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
LAZIO: Sclavi, Mattei II, Del Debbio, Pepe, Furlani, Serafini, Guarisi, Malatesta, Spivach, Ratto, De Maria.
ARBITRO: Scorzoni di Bologna.
GOALS: Petrone 2 (F.).
NAPOLI, 8 novembre 1931 – FIORENTINA – NAPOLI 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
NAPOLI: Cavanna, Innocenti, Vincenzi, Colombari, Volante, Buscaglia, Vojack II, Vojack I, Sallustro, Mihalich, Tansini.
ARBITRO: Caironi.
GOALS: Petrone 2 (F.).
FIRENZE, 22 novembre 1931 – FIORENTINA – ROMA 3 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
ROMA: Masetti, Mattei, Bodini, Ferraris IV, Bernardini, Carpi, Costantino, Fasanelli, Wolk, Ferrari, Chini.
ARBITRO: Brlassina di Novara.
GOALS: Wolk (R.), Rivolo (F.), Prendato (F.), Petrone (F.).
MILANO, 29 novembre 1931 – AMBROSIANA -FIORENTINA 1 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Chiecchi, Galluzzi, Rivolo.
AMBROSIANA: Smerzi, Perduca, Allemandi, Rivolta, Viani, Castellazzi, Visentini, Serrantoni, Meazza, De Maria, Ferrero.
ARBITRO: Melandri.
GOALS: Neri (F.), Meazza (A.).
FIRENZE, 6 dicembre 1931 – FIORENTINA – PRO PATRIA 1 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
PRO PATRIA: Latella, Agosteo, Monza, Borsani, Albertoni, Giani, Conti, Stella, Rossi, Pitto II, Dalfin.
ARBITRO: Turbiani di Ferrara.
GOALS: Pitto (F.).
CASALE, 20 dicembre 1931 – CASALE – FIORENTINA 3 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pitto, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
CASALE: Provera, Roggero, Mazzucco, Castellazzi, Castello, Volta, Migliavacca, De Marchi, Borel, Gardini, Isacco.
ARBITRO: Lenti.
GOALS: Borel 3 (C.), Petrone 2 (F.).
FIRENZE, 27 dicembre 1931 – FIORENTINA – PRO VERCELLI 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
PRO VERCELLI: Cansetti, Zanello, Lanino, Depetrin, Ardissone, Ferraris I, Casalino, Gatti, Piola, Seccatore, Ferraris II.
ARBITRO: Biancone di Roma.
GOALS: Rivolo (F.).
ALESSANDRIA, 1 gennaio 1932 – ALESSANDRIA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Neri, Bigogno, Gregar, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
ALESSANDRIA: Mosele, Lombardo, Fenoglio, Avalle, Costenaro, Barale, Cattaneo, Scagliotti, Marchina, Riccardo, Perasso.
ARBITRO: Rovida.
GOALS: Scagliotti (A.).
MODENA, 10 gennaio 1932 – MODENA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Gregar,, Bigogno, Pizziolo, Prendato, Busini, Petrone, Chiecchi, Rivolo.
MODENA: Policaro, Setti, Sabbatini, Lombatti, Dugoni, Tedeschini, Nicolini, Carnevali, Subinaghi, Scaramelli, Piccalunga.
ARBITRO: Rovida.
GOALS: Busini (F.), Scaramelli (M.).
FIRENZE, 17 gennaio 1932 – FIORENTINA – BARI 2 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Chiecchi, Rivolo.
BARI: Bassi, Antonelli, Ballero, Tomich, Alice, Pardini, Massiglia, Gay, Bisigato, Bodini, Giuliani.
ARBITRO: Scarpi di Dolo.
GOALS: Bisigato (B.), Prendato (F.), Petrone (F.).
FIRENZE, 24 gennaio 1932– JUVENTUS – FIORENTINA 2 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
JUVENTUS: Combi, Rosetta, Ferrero, Vaglien I, Monti, Bartolini, Munerati, Maglio, Vecchina, Ferrari, Orsi.
ARBITRO: Guarnieri di Milano.
GOALS: Munerati 2 (J.), Prendato (F.).
FIRENZE, 31 gennaio 1932 – FIORENTINA – MILAN 3 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Prendato, Galluzzi, Rivolo.
MILAN: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Morosi, Pomi, Torriani, Arcari, Moretti, Pastore, Magnozzi, Kossovel.
ARBITRO: Carraro di Padova.
GOALS: Prendato 2 (F.), Galluzzi (F.).
BRESCIA, 7 febbraio 1932 – FIORENTINA – BRESCIA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Prendato, Galluzzi, Rivolo.
BRESCIA: Morandi, Gadaldi, Pasolini, Gasperini, Braga, Morselli, Maffioli, Bassini, Frisoni, Baiguerra, Volpi.
ARBITRO: Barlassina.
GOAL: Rivolo (F.).
FIRENZE, 21 febbraio 1932 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 2 (1-2)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Petrone, Bonesini, Rivolo.
GENOVA: De Prà, Poggi, Ghirlandoni, Frisoni, Burlando, Orlandini, Patri, Bazzoni, Banchero, Casanova, Levratto.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Banchero 2 (G.), Petrone 2 (F.).
BOLOGNA, 28 febbraio 1932 – BOLOGNA – FIORENTINA 2 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Montesanto, Baldi, Martelli, Ottani, Bortolini, Schiavio, Fedulo, Reguzzoni.
ARBITRO: Melandri di Genova.
GOALS: Petrone (F.), Reguzzoni (B.), Schiavio (B.).
FIRENZE, 6 marzo 1932 – FIORENTINA – TRIESTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Prendato, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
TRIESTINA: Bonetti, Rigotti, Loschi, Pasinati, Villini, Capitanio, Castellani, Colausig, De Maurano, Rocco, Botazzi.
ARBITRO: Ciamberlini di Genova.
GOAL: Petrone (F.).
TORINO, 13 marzo 1932 – TORINO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Pitto, Galluzzi, Rivolo.
TORINO: Bosia, Rosso, Martin II, Janni, Giudicelli, Martin III, Bertolo, Baloncieri, Libonatti, Rosselli, Silano.
ARBITRO: Mastellari di Bologna.
GOAL: Silano (T.).
ROMA, 27 marzo 1932 – LAZIO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
LAZIO: Slavi, Mattei, Del Debbio, Rizzetti, Furlani, Fantoni II, Guarisi, Malatesta, Fantoni I, Castelli, Demaria.
ARBITRO: Scarpi di Dolo.
GOAL: Fantoni (l.).
FIRENZE, 3 aprile 1932 – FIORENTINA – NAPOLI 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Luchetti, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
NAPOLI: Cavanna, Castello, Innocenti, Voyak, Colombari, Fontana, Benatti, Sallustro II, Sallustro I, Mihalich, Zaurini.
ARBITRO: Carraro di Padova.
GOALS: Petrone (F.), Galluzzi (F.).
ROMA, 17 aprile 1932 – ROMA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Luchetti, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
ROMA: Masetti, Bodini, De Micheli, D’Aquino, Ferraris IV, Carpi, Costantino, Fasanelli, Wolk, Eusebio, Chirsi.
ARBITRO: Lenti.
GOALS: Petrone (F.), Eusebio (R.).
FIRENZE, 24 aprile 1932 – FIORENTINA – AMBROSIANA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Neri, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
AMBROSIANA: Degani, Perduca, Allemandi, Rivolta, Viani, Castellazzi, Visentin, Brissone, Meazza, De Maria, Mariani.
ARBITRO: Carraro di Padova.
GOALS: Bonesini 2 (F.), Galluzzi (F.).
UDINE, 17 maggio 1931 – FIORENTINA – UDINESE 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Lucchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
UDINESE: Lipizer, Tavano, Bellotto, Magnini, Fenili, Zilli, Frossi, Fornada, D’Odorico, Vittorio, Bartesaghi.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Luchetti (F.), Vittorio (U.), Galluzzi (F.).
BUSTO ARSIZIO, 1 maggio 1932 – FIORENTINA – PRO PATRIA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
PRO PATRIA: Latella, Agosteo, Monza, Borsari, Albertoni, Giani, Conti, Stella, Rossi, Dusi, Dalfini.
ARBITRO: Sassi di Roma.
GOALS: Petrone 3 (F.).
VERCELLI, 22 maggio 1932 – PRO VERCELLI – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Pitto, Busini, Bonesini, Galluzzi, Rivolo.
PRO VERCELLI: Scansetti, Lanino, Dellarole, Depetrini, Ardissone, Ferraris I, Santagostino, Gatti, Piola, Casalino, Ferraris II.
ARBITRO: Scarpi di Dolo.
GOAL: Ardissone (P.V.).
FIRENZE, 7 maggio 1932 – ALESSANDRIA –FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
ALESSANDRIA: Mosele, Fenoglio, Borelli, Avalle, Costenaro, Barale, Cattaneo, Scagliotti, Notti, Marchina, Cornara.
ARBITRO: Biancone di Roma.
GOAL: Scagliotti (A.).
FIRENZE, 29 maggio 1932 – FIORENTINA – MODENA 5 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Pitto, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
MODENA: Policaro, Sabbatini, Setti, Lombatti, Dugoni, Todeschini, Jones, Carnevale, Moretti, Franchini, Piccaluga.
ARBITRO: Mattea di Casale.
GOALS: Petrone 4 (F.), Busini (F.).
BARI, 5 giugno 1932 – BARI – FIORENTINA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Venturini, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
BARI: Zamberletti, Antonelli, Ballerio, Tomich, Valente, Paradiso, Massiglia, Bodini, Bisigato, Rossini, Giuliani.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Rossini 2 (B.), Massiglia (B.).
TORINO, 12 giugno 1932 – JUVENTUS – FIORENTINA 2 – 2 (1-2)
FIORENTINA: Ballanti, Gazzari, Vignolini, Pizziolo, Bigogno, Neri, Bonesini, Busini, Petrone, Galluzzi, Rivolo.
JUVENTUS: Combi, Rosetta, Caligaris, Varglien II, Varglien I; Bertolini, Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari, Orsi.
ARBITRO: Quilleri di Brescia.
GOALS: Petrone (F.), Orsi rig. (J.), Galluzzi (F.), Varglien II (J.).
continua nel prossimo numero
Pubblichiamo una bellissima foto, uscita nel numero 8 di Alè Fiorentina dell’Aprile 1966, nella quale sono ritratti i ragazzi della squadra Under 15, in testa alla classifica del loro girone, formata integralmente da ragazzi provenienti dal NAGC, Nucleo Addestramento Giovani Calciatori, settore particolarmente curato dalla Società.