di LORENZO MAGINI – 30° puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 2 Anno IV di Alé Fiorentina dell’Ottobre 1968
Arbitri: croce e delizia
Svizzera: come prima peggio di prima
Finito il campionato 53-54, nell’estate si disputarono in Svizzera i campionati mondiali. Se la figura fatta a S. Paolo del Brasile poteva in qualche modo giustificarsi con la scomparsa del grande Torino, avvenuta poco tempo prima, quella addirittura sconcia fatta dalla nostra nazionale a Basilea deve esclusivamente addebitarsi all’anarchia imperante nel calcio italiano dove interessi predominanti, di ben altro genere che quello sportivo, si davano apertamente battaglia, in ciò sostenuti da una stampa sfacciatamente partigiana. Già precedentemente abbiamo fatto notare come la stampa del nord si era scagliata contro Czeizler per la convocazione in azzurro del blocco difensivo viola, blocco per il quale era stata coniata a memoria imperitura la famosa definizione di “blocco dei brocchi”. Czeizler, nonostante la crisi di stanchezza e di rendimento dimostrata dalla Fiorentina nell’ultima parte del campionato concluso, aveva convocato per la Coppa Rimet i fiorentini Costagliola, Cervato, Magnini, Chiappella, Segato e Gratton, estromessi a furor di … stampa dall’ultima partita internazionale disputata a Parigi con la Francia l’11 aprile, e sostituiti col blocco difensivo dell’Inter integrato dal centromediano milanista Tognon. La vittoria ottenuta dagli azzurri ed ampiamente esaltata dai sostenitori nordisti non aveva incantato Czeizler: troppo poco consistente il banco di prova offerto dai francesi. Per questo in Svizzera zio Lajos si premurava di portare anche i viola. Il timore però di vedere nuovamente schierata la retroguardia viola induceva gli intrallazzisti d’ogni genere a esercitare sul commissario tecnico ogni sorta di pressioni più o meno larvatamente minacciose. Le segreterie delle grandi società, che avevano imposto la convocazione di determinati elementi, imposero a Czeizler anche la formazione del primo incontro degli ottavi di finale con la Svizzera. Della Fiorentina neppure un atleta scendeva in campo. La sconfitta per due a uno venne completamente addebitata all’arbitro Viana, brasiliano. Nella successiva partita col Belgio entrava Magnini al posto di Vincenzi, mentre all’attacco si sostituiva il duo juventino Muccinelli-Boniperti con Cappello e Frignani. La vittoria facile e sostanziosa (4 a 1) diffuse in tutti una pericolosa euforia.
Infatti, essendo stata battuta la Svizzera dagli inglesi, la formula del torneo c’imponeva di incontrare nuovamente gli elvetici, per stabilire quale delle due squadre avrebbe superato gli ottavi di finale contro il verrou degli svizzeri la nazionale italiana, fatta scendere in campo in una formazione orripilante, con uomini che a mala pena stavano in piedi, con un Segato schierato a mezzosinistro, veniva infilata quattro volte. Questa formazione cervellotica ha sollevato in più di uno storico il dubbio che fosse stata fatta scendere in campo da Czeizler a bella posta, per prendersi una solenne rivincita sulla massa di incompetenti e presuntuosi che in quei giorni svizzeri non avevano cessato di attorniarlo e consigliarlo. Nello stesso consiglio federale c’era più di un componente che lo vedeva come il fumo negli occhi, e che già apertis verbis aveva detto che quella sarebbe stata l’ultima sua prova come commissario unico; qualcuno addirittura l’aveva apertamente bollato come “un mestierante e un trafficante privo di scrupoli”! Come non pensare che con la sua filosofia da budda sornione Czeizler si sia voluto far beffa di chi tanto l’aveva beffeggiato e insultato?
La Coppa Rimet andava alla superanfetaminizzata Germania (gli ci vorranno infatti ben due anni per smaltire la sbornia di droghe ingurgitate in Svizzera), che, nella finale, batteva la nazionale Ungherese dei vari Puskas, Hydekhuty, Kociss, Bozsic, Csibor, dai quali (dimostrazione lampante di una formula completamente sballata) era già stata battuta negli ottavi di finale per 8 a 3!
Sensazionale acquisto.
Chiusa la parentesi mondiale, le società si misero all’opera per allestire le formazioni per il prossimo campionato. Per potenziare la linea d’attacco in vista del campionato successivo la società viola metteva mano al portafogli e per 70 milioni acquistava il diciannovenne Virgili dall’Udinese. Molte erano state le squadre che avevano tentato di soffiare il forte torello friulano alla società viola. Befani però, vincendo ogni concorrenza, riusciva ad assicurarsi il promettente centravanti, valendosi anche dei buoni uffici dell’ex viola Bigogno che da qualche tempo era l’allenatore dell’Udinese. Insieme a Virgili la Fiorentina acquistava Buzzin e Zambaiti dall’Inter, Bizzarri dal Venezia, Scaramucci dal Montevarchi, Orzan ancora dall’Udinese e Giuliano Sarti dalla Bondenese. Lasciavano la società viola Bacci, con destinazione Torino, e Magli, che in riconoscimento di tredici anni di ininterrotta fedeltà alla maglia viola si vedeva consegnare la lista gratuita; richiesto da diverse società, Magli optava per l’Udinese nelle cui file disputava il suo ultimo campionato prima di trasferirsi in Argentina dove tuttora vive.
Ancora in Svizzera per la preparazione
Sebbene la Svizzera avesse portato tanta iella al calcio italiano, Bernardini sceglieva ancora la località di Bulle per la preparazione della squadra. Purtroppo però tale preparazione si svolse sotto un tempo inclemente al massimo e per questo nelle prime uscite la squadra si trovò palesemente a disagio sia nella prima partita disputata a Losanna, dove solo un gol di Segato permetteva ai viola di prevalere, sia ed ancor più a Zurigo col Grasshoppers dove la Fiorentina veniva sconfitta per 4 a 1! Anche nelle partite precampionato disputate in Italia la condizione dei viola apparve molto approssimativa. Fra l’altro, nella partita di Empoli, s’infortunava Gratton, al quale dovevano essere applicati ben quattro punti di sutura alla gamba destra, e quindi rimanere fuori squadra diverso tempo. Nell’ultima prova prima del via del campionato la Fiorentina incontrava al Comunale la Juventus. Il pareggio di 1 a 1 lasciava negli spettatori molte perplessità.
Inizio deludente
Queste perplessità aumentarono vieppiù con l’inizio del campionato. La matricola Catania che l’anno prima era stata al centro di un clamoroso caso a tre (Padova-Catania-Legnano) e che proprio sul terreno del comunale di Firenze si era visto negato il diritto alla promozione ad opera del Legnano vittorioso per 4 a 1, conquistata nel campionato ’53-54 la promozione senza strascichi e con pieno merito, scendeva al comunale per saggiare la reale consistenza dell’undici viola. Più che in virtù di una convincente superiorità i viola riuscivano a prevalere sugli avversari per una maggiore esperienza. La cosa non sfuggiva agli occhi critici dei tifosi, che dalla nuova Fiorentina si aspettavano cose ancor più belle di quanto aveva saputo loro dare nel campionato precedente. Per questo, la successiva disastrosa partita col Novara terminava sotto un diluvio di fischi e di cuscini in campo, nonostante la vittoria ottenuta dai viola grazie alla ormai consueta punizione di Cervato, deviata nella rete dell’esterrefatto Pendibene dalla schiena del compagno Eidefiall. «La formazione gigliata è apparsa come una squadra incapace di trovare collegamenti e accordo – scriveva Baccani sulla Nazione – non tanto fra reparto e reparto, quanto anche fra uomo e uomo, venendosi a trovare più d’una volta in serio imbarazzo di fronte al gioco niente affatto trascendentale dei novaresi. I motivi di questa incapacità sono da ricercarsi nella scarsa tenuta e rendimento dei singoli, nessuno dei quali è apparso, nella giornata, nella pienezza dei suoi mezzi e all’apice della forma».
Quanto detto da Baccani, maggiormente in evidenza appariva a Roma contro la Lazio, dove nonostante che i viola avessero chiuso in vantaggio il primo tempo, nel secondo cedevano al furioso contrattacco dei laziali e in due minuti si vedevano raggiunti e superati: «La Fiorentina dell’anno scorso, commentava Pegolotti, questa partita non l’avrebbe persa mai e poi mai».
Ancora peggiore l’altro incontro esterno con la Sampdoria. In vantaggio per due a zero alla fine del primo tempo e per tre a zero al 2 della ripresa, i viola si vedevano raggiungere prima della fine della partita dai blucerchiati. D’accordo che in questo inizio di campionato la Fiorentina aveva dovuto fare a meno ora di Chiappella, ora di Rosetta e sempre di Gratton; ma questo alternarsi di cose pregevoli e di svarioni inconcepibili lasciava purtroppo increduli sulle possibilità di un futuro ricupero.
Anche la partita con la Juventus, nonostante il rientro di Chiappella, non si scostava dalla falsariga fin qui tenuta dalla squadra viola. «Una partita deludente sotto ogni aspetto, giocata con due squadre ancora alla ricerca di se stesse, affannati nell’immane tentativo di coordinare in manovra scorrevole le prestazioni individuali, peraltro di non grande rilievo, dei propri componenti. Un pareggio, questo, forse giusto, ma che danneggia le squadre aumentando il divario dei punti dalla capolista» (Baccani). La quale capolista era il Milan di Schiaffino, Nordhal, Liedholm e Ricagni, che, vincendo a Napoli, continuava imperterrito la sua marcia: cinque partite, cinque vittorie, di cui tre in trasferta, con 15 gol all’attivo e soltanto due al passivo!
Dopo il rientro di Chiappella ecco infine anche il rientro di Gratton a Ferrara. Giocando finalmente al completo, la squadra viola tornava ad esser grande e passeggiava contro la Spal vincendo per 3 a 1. Imbattibile in difesa, sagacemente registrata all’attacco da Gren, cui la copertura di Gratton permetteva di non spomparsi in continui ritorni difensivi, tutta la squadra apparve trasformata come da un colpo di bacchetta magica. Battendo poi in casa l’Udinese la domenica successiva, la Fiorentina raggiungeva l’Inter al secondo posto mentre il Milan restava ancora a punteggio pieno con 14 punti in sette partite, andando a vincere anche sul difficile campo di Bologna. Nella domenica seguente Ghezzi si opponeva alla marcia trionfale del Milan inchiodando sul pareggio il derby della Madonnina. Era lui infatti, deviando un calcio di rigore calciato da Liedholm, ad impedire la vittoria dei rossoneri. Altrettanto faceva la Fiorentina a Busto Arsizio, ed anche qui, a portare in porto il pareggio dei viola, era proprio Costagliola autore di prestigiose parate.
Nulla però poteva Costagliola contro la macchina da gol del Milan. Anche a Firenze la squadra rossonera riusciva a passare vittoriosamente mercè un gol del grandissimo Schiaffino, applaudito fragorosamente dallo sportivissimo pubblico fiorentino, ed uno del pompierone Nordhal, che metteva in rete riprendendo una corta respinta del portiere viola su tiro di Ricagni. Troppa però, la presunzione dimostrata dai viola contro i rossoneri.
«Alla freschezza ed alla intraprendenza dei viola, il Milan opponeva la “vera classe” dei Liedholm, Schiaffino, Nordhal e Ricagni: il gioco si sviluppava sì sul ritmo veloce imposto dai fiorentini, ma immediatamente si capovolgerà in trame duttili e semplici allorché la palla veniva conquistata dai rossoneri. L’ardore dei viola portava ad errori talvolta imperdonabili, la classe dei rossoneri giustiziava senza pietà. In tali condizioni – scriveva Baccani – era impossibile battere il Milan: per farlo ci sarebbe voluta una squadra più bloccata in difesa, più disinvolta a metà campo, meno confusionaria nella fase conclusiva: una squadra con più classe e con meno presunzione».
Archiviata la partita col Milan la Fiorentina ritornava alla vittoria battendo al comunale l’Atalanta e, dopo la parentesi azzurra per la partita con l’Argentina a Roma, andava a pareggiare a Napoli, dove soltanto un grandissimo Bugatti impediva ai viola di conseguire il successo pieno.
La serie degli arbitri nefasti
Ad impedire invece la vittoria sulla Roma era l’arbitro Agnolin, il quale sull’1 a 1, al 41’ del secondo tempo, negava ai viola un calcio di rigore talmente visibile da suscitare un pandemonio.
Non si era trattato infatti di giudicare un fallo o uno sgambetto, sulla cui intenzionalità ogni arbitro ha le opinioni che crede, tutte più o meno discutibili, si trattava di punire una respinta di pugno del mediano Bortoletto sulla linea bianca! All’avvocato Boni che dopo la partita, negli spogliatoi, faceva le sue rimostranze all’arbitro, questi candidamente rispondeva che aveva ben visto il fatto di Bortoletto e che l’aveva ritenuto degno della massima punizione, ma che non se l’era sentita di concederla perché giunta sul finire della partita! L’anno 1954 si chiudeva col terzo pareggio a seguire sul terreno di Marassi col Genoa.
“C’è venuto o ce l’hanno mandato?”
Il due gennaio era di scena al Comunale il Bologna. L’arbitro era Campanati. Dopo quanto combinato dall’arbitro Agnolin l’animo degli sportivi fiorentini era facile immaginarlo. La direzione addirittura insufficiente dell’arbitro Campanati (aveva concesso un gol ai bolognesi in fuori gioco e ne aveva annullato uno ai viola per un fuori gioco inesistente) aveva già mandato in bestia il pubblico. Ma di fronte al tre a uno ormai raggiunto dal Bologna i più si erano messo l’animo in pace. Al 39’, del secondo tempo, Magnini incaricato di battere un calcio di punizione dal limite della propria area si vedeva richiamato dall’arbitro per batterlo nuovamente. Anche la seconda volta il calcio non era ritenuto regolamentare, e nuovamente l’arbitro invitata Magnini a ripeterlo. Magnini allora prendeva il pallone e lo scagliava via con rabbia, Corsa di Campanati verso Magnini pronta battuta del terzino verso l’arbitro. “Scusi, ma lei c’è venuto da se o ce l’hanno mandato?”. Immediato gesto di espulsione dell’arbitro ed esplosione del pubblico. Divelti alcuni metri di rete di cinta diversi spettatori raggiungevano il campo di gioco, mentre nell’aria mulinavano bottiglie e cuscini. Nello scendere la scaletta del sottopassaggio una di queste bottiglie colpisce l’arbitro a un braccio. Nessun giocatore del Bologna viene toccato. La rabbia ingoiata due domeniche prima nella partita con la Roma, unita a quella della partita in corso, alimentata dalla delusione della sconfitta, cercava il suo naturale sfogo. C’era proprio da dar torto a questo pubblico che sportivamente, la domenica prima, aveva applaudito fragorosamente i campioni del Milan? La sua difesa la prendeva proprio Pegolotti sulla Nazione: «La partita è stata falsata da cima a fondo dal fischiettatore di turno. E’ paradossale che l’arbitro debba considerarsi «unto del signore» e che possa scapricciarsi quanto vuole, senza un controllo, avendo sempre ragione ad ogni costo. Responsabile di quanto avvenuto ieri è senza dubbio la C.A.N. La congregazione arbitrale guarda tutto e tutti dall’alto in basso, non ascolta le voci del mondo. Gli arbitri sono una categoria legata strettamente come una setta. Non troverete mai un arbitro che ammetta gli errori di un collega, meno che mai che ammetta i propri: se lo facesse il ritiro della tessera arbitrale sarebbe inevitabile. E le folle sportive (che spesso possono anche aver torto nei loro eccessi) sono messe a ben dura prova. Tale attenuante nulla varrà agli occhi della C.A.N. Il torto sarà, tutto, e solo, purtroppo, della Fiorentina». Sui fatti di Firenze la disciplinare rimandava ogni decisione a dopo la partita internazionale col Belgio, considerando anche che il successivo turno vedeva la Fiorentina impegnata a Torino contro i granata. Vi passava vittoriosa, Dopo la partita col Belgio, il pugno di ferro della disciplinare si abbatteva sulla Fiorentina: squalifica per due giornate del campo e di tre giornate per Magnini. Per tutta risposta i viola andavano a vincere a S. Siro contro l’Inter: 4 a 0 alla fine del primo tempo e 5 a 3 a fine partita; e nei viola mancavano uomini come Magnini, Gren e Gratton! La partita con la Triestina aveva luogo alla vecchia Arena pisana. Bernardini confermava la prima linea così tanto brillantemente comportatasi contro l’Inter ed ancora una volta questa risponde siglando altri quattro gol.
Crollo nel ritorno
La vittoria conseguita sul terreno del Catania nella prima giornata di ritorno coincideva con la sconfitta del Milan a Trieste per 4 a 3. Sembrava questa concomitanza, di buon auspicio per i tifosi viola. Infatti il campionato veniva rimesso in discussione perché ai 28 punti del Milan facevano riscontro i 26 del Bologna e i 24 della Fiorentina. Tutto lasciava prevedere una rincorsa verso il primato. Purtroppo però questa speranza durava solo una settimana. La squadra viola infatti chiamata a confermare gli ultimi brillanti successi, falliva clamorosamente il bersaglio a Novara ed ancor più clamorosamente lo falliva in casa con la Lazio, che si aggiudicava i due punti al comunale. Tornava alla vittoria nel successivo incontro casalingo con la Sampdoria, ma a Torino contro la Juventus incappava nuovamente in una sonora sconfitta resa ancor più sconcertante dal fatto che a 13 minuti dalla fine le squadre erano ancora sull’1 a 1. Vinta la partita interna con la Spal la Fiorentina doveva fare i conti col «signore in giacchetta nera» sul campo dell’Udinese, dove l’ineffabile Scaramella appioppava ai viola ben due rigori e decretava altresì l’espulsione di Segato e Chiappella.
Ripreso il campionato dopo la parentesi per l’incontro coi campioni del mondo tedeschi (vittoria degli azzurri per 2 a 1) l’altalena dei risultati riprendeva con la vittoria sulla Pro Patria. Lo spettacolo offerto in questa partita dalla squadra era davvero squallido. Della bella squadra di un tempo nulla era rimasto. Ed a Milano, contro un Milan immediatamente ripresosi dalla leggera crisi accusata verso la fine del girone di andata, la Fiorentina subiva quattro reti. Altre cinque le subiva contro l’Atalanta a Bergamo. Nove reti in due partite erano troppe davvero. Contro il Napoli allo stadio comunale Bernardini decideva di lanciare a difesa della rete Sarti. Era la prima partita del futuro portiere della grandissima Fiorentina. Lo zero a zero conseguito si deve in parte anche a lui; era infatti la squadra viola a subire l’iniziativa degli azzurri, data l’inconsistenza della propria linea di attacco. Un improvviso risveglio di questa si aveva invece nella partita di Roma contro i giallorossi, conclusasi con un punteggio tennistico a favore della squadra viola (4 a 3). Ancora un pareggio casalingo col Genoa, ed infine la tanto sospirata partita di rivincita col Bologna all’ex Littoriale, vinta con spavalda sicurezza dalla squadra viola per 2 a 0.
Le ultime tre partite si concludevano con altrettanti pareggi: due interni (Torino e Inter), l’ultimo esterno (Trieste). La squadra viola terminava il campionato al quinto posto preceduta da Milan, Udinese (che poi per illecito sportivo, insieme al Catania sarà retrocessa in serie B), Roma e Bologna.
La difesa viola, che per l’indietro era giustamente ritenuta una delle più imperforabili, quest’anno era stata una delle più perforate: 48 gol (ben ventuno in più del campionato scorso!); l’attacco invece si era comportato su per giù nella stessa maniera (quattro gol in più).
Difficile rimane fare una diagnosi su questo campionato della Fiorentina. Arbitri a parte, che purtroppo nella conquista di uno scudetto hanno sempre una notevole incidenza, talvolta determinante, la squadra aveva subito uno sbandamento generale. Colpa forse della continua campagna denigratoria nei confronti dei suoi atleti, una campagna che i fiorentini non hanno dimenticato e che forse mai dimenticheranno, colpa forse del caotico momento che dopo i mondiali di Svizzera attraversava tutto il calcio italiano, specialmente nelle sfere dirigenziali federali. Merito comunque indiscutibile di Bernardini e di Befani e di tutto il pubblico fiorentino fu quello di continuare a credere nei loro più rappresentativi atleti. Ben otto saranno infatti gli atleti di questo campionato che daranno a Firenze, l’anno successivo, il tanto sospirato scudetto.
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
FIRENZE, 19 settembre 1954 – FIORENTINA – CATANIA 2 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Orzan, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
CATANIA: Bardelli, Boniardi, Bravetti, Pirola, Santamaria, Malinverni, Cattaneo, Gotti, Ghiandi, R. Hansen, Spikofsky.
ARBITRO: Guarnaschelli di Pavia.
GOALS: Mariani (F.), Bizzarri (F.), Cervato (autorete) (C.).
FIRENZE, 26 settembre 1954 – FIORENTINA – NOVARA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Orzan, Cervato, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
NOVARA: Pendibene, Pombia, De Togni, Feccia, De Giovanni, Baira, Marzani, Formentin, Arce, Eidefiall, Piccioni.
ARBITRO: Perego di Milano.
GOAL: Cervato (F.).
ROMA, 3 ottobre 1954 – LAZIO – FIORENTINA 2 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Orzan, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Vidal, Bizzarri.
LAZIO: De Fazio, Antonazzi, Sentimenti V, Parola, Giovannini, Fuin, Burini, Vivolo, Bredesen, J. Hansen, Fontanesi I.
ARBITRO: Bernardi di Bologna.
GOALS: Vidal (F.), Burini (rigore) (L.), Fontanesi (L.).
GENOVA, 10 ottobre 1954 – SAMPDORIA – FIORENTINA 3 – 3 (0-2)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Orzan, Cervato, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Vidal, Bizzarri.
SAMPDORIA: Reverchon, Farina, Podestà, Mari, Bernasconi, Chiappin, Conti, Ronzon, Testa, Tortul, Arrigoni.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Segato (F.), Bizzarri (F.), Virgili (F.), Capucci (autorete) (S.), Ronzon (S.), Farina (S.).
FIRENZE, 17 ottobre 1954 – FIORENTINA – JUVENTUS 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Orzan, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Vidal, Bizzarri.
JUVENTUS: Viola, Travia, Manente, Turchi, Ferrario, Gimona, Muccinelli, Colombo, Boniperti, Bronèe, Praest.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
FERRARA, 24 ottobre 1954 – FIORENTINA – SPAL 3 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
SPAL: Bertocchi, Lucchi, Pugliese, Morin, Ferraro, Mion, Olivieri, Bortolotti, Broccini, Russi, Fontanesi II.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Olivieri (S.), Virgili (F.), Gren (F.), Bizzarri (F.).
FIRENZE, 31 ottobre 1954 – FIORENTINA – UDINESE 3 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
UDINESE: Romano, Azimonti, Zorzi, Menegotti, Degl’Innocenti, Snidero, Perissinotto, Szake, Bettini, Selmosson, La Forgia.
ARBITRO: Marchese di Napoli.
GOALS: Bizzarri (F.), Selmosson (U.), Mariani (F.), Virgili (F.).
BUSTO ARSIZIO, 7 novembre 1954 – PRO PATRIA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
PRO PATRIA: Uboldi, Gariboldi, Donati, Settembrini, Fossati, Cecconi, Giarrizzo, Pratesi, La Rosa, Borsani, Hofling.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Rosetta (autorete) (P.P.), Virgili (F.).
FIRENZE, 14 novembre 1954 – MILAN – FIORENTINA 2 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
MILAN: Buffon, Silvestri, Zagatti, Liedholm, Maldini, Bergamaschi, L. Soerensen, Ricagni, Nordhal, Schiaffino, Frignani.
ARBITRO: Piemonte di Monfalcone.
GOALS: Schiaffino (M.), Nordhal (M.).
FIRENZE, 21 novembre 1954 – FIORENTINA – ATALANTA 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Scaramucci, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
ATALANTA: Boccardi, Cattozzo, Corsini, Angeleri, ZannIer, Vitto, Brugola, Annovazzi, Rasmussen, Bassetto, Nuoto.
ARBITRO: Grandville di Roma.
GOALS: Mariani (F.), Rasmussen (A.), Bizzarri (F.).
NAPOLI, 14 dicembre 1954 – NAPOLI – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Buzzin, Gratton, Bizzarri.
NAPOLI: Bugatti, Comaschi, Tre Re, Castelli, Gramaglia, Granata, Vitali, Ciccarelli, Jeppson, Amadei, Pesaola.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Amadei (rigore) (N.), Bizzarri (F.).
ROMA, 21 dicembre 1954 – ROMA – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Buzzin, Gratton, Bizzarri.
ROMA: Moro, Stucchi, Eliani, Bortoletto, Cardarelli, Giuliano, Ghiggia, Cavazzuti, Pandolfini, Venturi, Nyers.
ARBITRO: Agnolin di Bassano del Grappa.
GOALS: Cavazzuti (R.), Buzzin (F.).
GENOVA, 26 dicembre 1954 – GENOA – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
GENOA: Franzosi, Cardoni, Becattini, Larsen, Carlini, Delfino, Frizzi, Pestrin, Mike, Dal Monte, Carapellese.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
FIRENZE, 2 gennaio 1955 – BOLOGNA – FIORENTINA 2 – 0 (Applicazione art. 60)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Zambaiti, Orzan, Virgili, Buzzin, Vidal.
BOLOGNA: Giorcelli, Rota, G. Giovannini, Pilmark, Ballacci, Jensen, Valentinuzzi, Randon, Pivatelli, Pozzan, Cervellati.
ARBITRO: Campanati di Milano.
TORINO, 6 gennaio 1955 – FIORENTINA – TORINO 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Zambaiti, Orzan, Virgili, Buzzin, Vidal.
TORINO: Lovati, Molino, Cuscela, Bearzot, Grosso, Moltrasio, Antoniotti, Sentimenti III, Bacci, Bodi, Bertoloni.
ARBITRO: Maurelli di Roma.
GOAL: Virgili (F.).
MILANO, 23 gennaio 195 – FIORENTINA – INTER 5 – 3 (4-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Segato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Zambaiti, Mariani, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
INTER: Ghezzi, Giacomazzi, Padulazzi, Bonifaci, Bernardin, Invernizzi, Armano, Lorenzi, Brighenti, Skoglund, Savioni.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Bernardin (autorete) (F.), Bizzarri 2 (F.), Virgili 2 (F.), Lorenzi (I.), Brighenti 2 (I.).
PISA, 30 gennaio 1955 – FIORENTINA – TRIESTINA 4 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Segato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Zambaiti, Mariani, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
TRIESTINA: Soldan, Toso, Valenti, Dorigo, Nay, Ganzer, Lucentini, Curti, Secchi, E. Soerensen, Campodallorto.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOALS: Zambaiti 2 (F.), Virgili (F.), Orzan (F.), Lucentini (T.).
CATANIA, 7 febbraio 1955 – FIORENTINA – CATANIA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Segato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Zambaiti, Mariani, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
CATANIA: Seveso, Pirola, Bravetti, Boniardi, Santamaria, Fusco, Cattaneo, Manetti, Ghiandi, R. Hanse, Spikofski.
ARBITRO: Piemonte di Monfalcone.
GOAL: Bizzarri (F.).
NOVARA, 13 febbraio 1955 – NOVARA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Segato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Zambaiti, Mariani, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
Novara: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, De Giovanni, Baira, Renosto, Formentin, Arce, Eidefiall, Marzani.
ARBITRO: Agnolin di Bassano del Grappa.
GOAL: Renosto (N.).
FIRENZE, 20 febbraio 1955 – LAZIO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Orzan, Zambaiti, Mariani, Virgili, Buzzin, Bizzarri.
LAZIO: Zibetti, Antonazzi, Di Veroli, Sentimenti V, A. Giovannini, Bergamo, Burini, Bredesen, Vivolo, Lofgren, Fontanesi.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOAL: Bredesen (L.).
FIRENZE, 27 febbraio 1955 – FIORENTINA – SAMPDORIA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Zambaiti, Mariani, Virgili, Gratton, Bizzarri.
SAMPDORIA: Pin, Farina, Agostinelli, Mari, Bernasconi, Chiappin, Conti, Ronzon, Tortul, Rosa, Baldini.
ARBITRO: Maurelli di Roma.
GOAL: Virgili (F.).
TORINO, 6 marzo 1955 – JUVENTUS – FIORENTINA 4 –1 (1-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Zambaiti, Mariani, Virgili, Gratton, Bizzarri.
JUVENTUS: Angelini, Corradi, Manente, Turchi, Ferrario, Montico, Muccinelli, Colombo, Boniperti, Bronèe, Praest.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOALS: Colombo (J.), Virgili (F.), Boniperti (J.), Bronèe (J.), Manente (J.).
FIRENZE, 13 marzo 1955 – FIORENTINA – SPAL 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Bizzarri, Mariani, Virgili, Orzan, Buzzin.
SPAL: Persico, Lucchi, Pugliese, Morin, Ferraro, Mion, Olivieri, Costantini, Rossi, Dal Pos, Broccini.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOAL: Buzzin (F.).
UDINE, 20 marzo 1955 – UDINESE – FIORENTINA 2 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Orzan, Virgili, Bizzarri.
UDINESE: Romano, Zorzi, Degl’Innocenti, Szoke, Pinardi, Magli, Castaldo, Menegotti, Bettini, Selmonsson, La Forgia.
ARBITRO: Scaramella di Roma.
GOALS: Pinardi 2 su rigore (U.), Segato (F.).
FIRENZE, 3 aprile 1952 – FIORENTINA – PRO PATRIA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Scaramucci, Mariani, Orzan A., Buzzin, Gren, Bizzarri.
PRO PATRIA: Oldani, Donati, Toros, Frasi, Fossati, Orzan B., Cavigioli, Danova, Giarizzo, Cecconi, Hofling.
ARBITRO: Piemonte di Monfalcone.
GOAL: Bizzarri (F.).
MILANO, 10 aprile 1955 – MILAN – FIORENTINA 4 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Novelli, Segato, Vidal.
MILAN: Buffon, Silvestri, Beraldo, Liedholm, Maldini, Bergamaschi, Soerensen, Fontana, Nordhal, Schiaffino, Frignani.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Schiaffino (M.), Nordhal (M.), Soerensen 2 (M.).
BERGAMO, 17 aprile 1955 – ATALANTA – FIORENTINA 5 – 1 (3-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Zambaiti, Gren, Virgili, Gratton, Buzzin.
ATALANTA: Galbiati, Cattozzo, Corsini, Angeleri, Zannier, Villa, Lenuzza, Annovazzi, Rasmussen, Bassetto, Brugola.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Rasmussen 3 (A.), Brugola 2 (A.), Villa (autorete) (F.).
FIRENZE, 24 aprile 1955 – FIORENTINA – NAPOLI 0 – 0
FIORENTINA: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri.
NAPOLI: Bugatti, Comaschi, Viney, Ciccarelli, Tre Re, Granata, Pesaola, Beltrandi, Jeppson, Posio, Masoni.
ARBITRO: Perego di Milano.
ROMA, 1 maggio 1955 – FIORENTINA – ROMA 4 – 3 (2-2)
FIORENTINA: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Mariani, Gren, Virgili, Segato, Gratton.
ROMA: Moro, Bertuccelli, Eliani, Bortoletto, Cardarelli, Celio, Ghiggia, Pandolfini, Galli, Venturi, Cavazzuti.
ARBITRO: Piemonte di Monfalcone.
GOALS: Virgili 2 (F.), Cavazzuti (R.), Mariani (F.), Bortoletto (R.), Segato (F.), Celio (R.).
FIRENZE, 8 maggio 1955 – FIORENTINA – GENOA 2 – 2 (0-2)
FIORENTINA: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Mariani, Gren, Buzzin, Segato, Gratton.
GENOA: Franzosi, Cardon, De Angelis, Larsen, Carlini, Emoli, Frizzi, Pestrin, Corso, Dal Monte, Carapellese.
ARBITRO: Griggi di Brescia.
GOALS: Frizzi 2 (G.), Gren (F.), Buzzin (F.).
BOLOGNA, 15 maggio 1955 – FIORENTINA – BOLOGNA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Mariani, Gren, Virgili, Segato, Gratton.
BOLOGNA: Giorcelli, Giovannini, Ballacci, Pilmark, Greco, Randon, Valentinucci, Garcia, Cappello, Pivatelli, Cervellati.
ARBITRO: Bellè di Venezia.
GOALS: Segato (F.), Virgili (F.).
FIRENZE, 5 giugno 1955 – FIORENTINA – TORINO 2 – 2 (0-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Mariani, Gren, Virgili, Segato, Gratton.
TORINO: Brotto, Molino, Nardi, Rimbaldo, Grosso, Sentimenti III, Antoniotti, Bodi, Pellis, Bacci, Novelli.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Pellis (T.), Segato (F.), Bacci (T.), Mariani (F.).
FIRENZE, 12 giugno 1955 – FIORENTINA – INTER 3 – 3 (2-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Orzan, Mariani, Gren, Virgili, Segato, Gratton.
INTER: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Bernardin, Nesti, Armano, Mazza, Lorenzi, Skoglund, Savioni.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Nesti (autorete (F.), Virgili (F.), Lorenzi 2 (I.), Skoglund (I.), Mariani (F.).
TRIESTE, 19 giugno 1955 – TRIESTINA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Biagi, Orzan, Mariani, Gratton, Virgili, Segato, Bizzarri.
TRIESTINA: Cergolet, Belloni, Valenti, Petagna, Nay, Dorigo, Lucentini, Curti, Secchi, Jensen, Scala.
ARBITRO: Marchetti di Milano.
GOALS: Virgili (F.), Curti (T.).
Il Milan è campione d’Italia. Udinese e Catania retrocedono in Serie B. per delibera della Lega a causa di illecito sportivo. Novara e Pro Patria conservano il posto in Serie A.