di LORENZO MAGINI – 29° puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 1 Anno IV di Alé Fiorentina del Settembre 1968
Il blocco dei brocchi
Il finale del precedente campionato aveva confermato a Bernardini di avere in mano il più forte blocco difensivo di tutto il campionato. Quella che invece aveva bisogno di venir rinnovata era la prima linea.
Il rinnovamento è generale: dei cinque avanti dell’anno precedente rimane solo Mariani. Ekner viene ceduto alla Spal, Roosemburg rientra in Olanda per fine contratto, Lucentini passa alla Triestina, Biagioli viene acquistato dal Torino e Ghersetich dal Monza. Passato nelle file viola Bacci, che Bernardini aveva voluto già tre anni prima alla Roma e che poi era passato al Bologna, Gratton dal Como, al quale andava a conguaglio del prezzo stabilito il mediano Viciani, Gren dal Milan, ritenuto ormai troppo anziani dai dirigenti milanisti, Vidal dal Penarol di Montevideo. Fra i rincalzi entrano a far parte della famiglia viola Carpanesi dallo Spezia, Biagi dal Montecatini, Del Gratta dal Bagni di Lucca. Rientra infine dal Pisa il portiere grandi, mentre i due portieri Bonetti e Francalancia riscattano la lista.
Gli acquisti effettuati suscitano intorno alla squadra entusiasmo e speranze. Bernardini diventa l’idolo dei tifosi, specialmente dopo il rifiuto all’incarico di Direttore Tecnico della Nazionale offertogli il 23 luglio dalla F.I.G.C. In ogni bar, in ogni ritrovo di tifosi la parola scudetto viene pronunciata con spavalda sicurezza.
Preparazione in Svizzera
Il 6 di agosto la Fiorentina parte per Bulle. Venti giorni di preparazione serena, anche se intensa, nell’amena cittadina svizzera, portano i viola ad un grado di forma davvero apprezzabile, che appare in tutta la sua validità nel primo incontro precampionato, disputato a Ginevra contro la squadra del Servette il 26 di agosto. Il 30 di agosto anche i fiorentini possono rendersi conto del valore della nuova squadra. Contro il Milan, battuto per due a zero, la squadra viola dà spettacolo, tanto che Goggioli sulle colonne della Nazione così si esprime: “L Fiorentina di ieri, a parte il risultato numerico finale che in un incontro amichevole vale sino ad un certo punto autorizza un primo confortante preventivo: la Fiorentina 1953-’54 sarà certamente una delle maggiori protagoniste del torneo”. La partita seguente con la Dinamo di Zagabria nel quadro della Coppa Grasshoppers, suscita invece le più rosee speranze in Pegolotti che non ha timore di dire: “Speriamo che non si sciupi col crescere questa Fiorentina nuova di zecca. Anche ieri ci è apparsa in bellezza. Se tanto ci dà tanto c’è davvero da riconciliarci col gioco del calcio”.
Sulle ali dell’entusiasmo aveva inizio il campionato 1953-’54.
Inizio scintillante.
La prima partita del campionato si gioca a Legnano il 13 settembre. La Fiorentina, unica squadra vittoriosa della giornata in trasferta, più che gioco entusiasmante mette in vetrina carattere e decisione. Vidal segna il suo primo gol pareggiando quello iniziale del legnanese Manzardo e Bacci sigla la vittoria.
Si ripete il centravanti viola nella partita successiva contro la Roma nelle cui file gioca Ghiggia, la funambolica ala destra della nazionale uruguayana, grande attrazione delle file giallorosse. Sessantamila spettatori assistono al duello Cervato-Ghiggia, e vanno in sollucchero per lo spettacolo offerto dall’intera squadra, che sembra addirittura trasformata dalla regia incomparabile del parvicrinito Gren in attacco, e graniticamente bloccata in difesa intorno a capitan Rosetta.
Boniperti-Rosetta: spettacolo nello spettacolo a Torino in Juventus-Fiorentina. Salomonico pareggio alla fine di un incontro giocato all’insegna della cavalleria e della tecnica; Pozzo lo commentava con queste parole: “… se nullo è stato il risultato, tutt’altro che nulla è stata la cifra tecnica del gioco espresso dalle due squadre”.
Battendo il Palermo al Comunale la squadra viola passava al comando della classifica insieme a Napoli e Inter. Proprio a Milano la domenica successiva si aveva lo scontro tra le due capoliste. Un infortunio a Magnini facilitava il compito dei nerazzurri. Skoglund, che fino al momento dell’incidente capitato al forte terzino viola era stato quasi del tutto nullo, trovava il modo di andare due volte in gol, mentre pali, scorrettezze e decisioni arbitrali impedivano ai viola di raggiungere il pareggio dopo il gol segnato da Gren.
Bernardini, sempre pacato nei suoi commenti dopopartita, non poteva fare a meno questa volta di dire a denti stretti a chi l’intervistava: “La Fiorentina ha giocato la più bella partita del campionato: la sconfitta è una beffa … per dir poco e per non dir qualcos’altro. Se una squadra doveva uscirne vittoriosa, questa era senz’altro la squadra viola”.
Mezzo sistema, catenaccio a tripla mandata, uomini fatti scendere in campo col solo scopo di impedire al professor Gren di fare un passo, non salvavano il Genoa dalla sconfitta a Firenze, sia pur col minimo scarto! Era la prima di una serie impressionante di diciotto partite consecutive senza sconfitta!
Imbattuta anche a Bologna, dove a soli tre minuti dalla fine si vedeva raggiungere dai rossoblu per merito del terzino Ballacci in seguito ad una mischia su calcio d’angolo, la squadra viola rimaneva imbattuta anche a Novara impressionando pubblico e tecnici. Senkey, l’allenatore degli azzurri novaresi non aveva difficoltà a riconoscere la grande impressione suscitata dalla squadra viola dichiarando ai giornalisti: “La Fiorentina ha impressionato veramente. Al confronto del Milan (incontrato in precedenza dalla squadra novarese) è superiore di molte lunghezze. Della difesa conoscevo già Cervato e Costagliola come elementi di primissimo piano; chi però mi ha addirittura meravigliato è stato Magnini, il cui progresso di forma è addirittura sbalorditivo”.
Canea nordista.
Vittoriosa anche sul Napoli, la squadra viola si vedeva riconosciuto il suo momento magico dal commissario tecnico della Nazionale Czeizler, il quale, per la partita Egitto-Italia nel quadro delle eliminatorie per la Coppa Rimet, chiamava a rivestire la maglia azzurra l’intero sestetto difensivo viola integrato da Gratton nel ruolo di mezzala. Sette giocatori viola in nazionale! Un affronto che le squadre del nord, e con la loro stampa nordista, non potevano assolutamente subire. Prendendo lo spunto dall’incerta prestazione degli azzurri, che però, più che al blocco difensivo, era da imputarsi all’evanescenza della linea d’attacco, la stampa nordista coniava quell’espressione che mandò in bestia tutti gli sportivi fiorentini e suscitò in altri ambienti giornalistici reazioni pepate, non certamente improntate al galateo di mons. Della Casa.
“Il blocco dei brocchi” si prendeva immediatamente la sua bella rivincita: giocando in maglia viola, andava a vincere sul difficile campo della Lazio la domenica successiva. Nel suo commento alla partita intitolata “Annegata nel Tevere la polemica del Nilo”, Beppe Pegolotti così rispondeva ai giornali del nord dalle colonne della Nazione: “Ce ne fossero di questi “brocchi”, ce ne fossero! Tutte le società calcistiche italiane vorrebbero avere nei loro ranghi parecchi “brocchi” del blocco gigliato!”.
Durante la settimana successiva la storia del calcio registrava un avvenimento clamoroso. A Wembley, il 5 novembre, crollava il mito dell’imbattibilità della nazionale inglese su territorio britannico. Insieme a questa crollava però anche il mito dei “maestri del calcio”: a ridicolizzarli, come ed ancor più avevano fatto con gli azzurri all’Olimpico, erano i magiari Puskas, Kociss, Hydekhuty, quest’ultimo autore di tre dei sei gol finiti alle spalle del portiere inglese.
Ma torniamo alla nostra Fiorentina. Due partite interne a seguire. Più scorbutica del previsto quella disputata contro la Triestina; all’insegna dell’imperativo “calci agli stinchi”, quella col Milan. “Schifo! – commentava Pegolotti il lunedì successivo – Bisogna avere il coraggio di scriverla questa parola tanto espressiva e che non si ha mai troppa paura di pronunciare. Ciò che ha combinato ieri la squadra del Milan, per non uscire dal campo fiorentino, non ha altri appellativi che questo: schifo. Il Milan ha offeso la dignità dello sport”. Tra i più implacabili “scalciatori”: Silvestri e Beraldo. Posto alle costole di Gren, quest’ultimo eseguiva talmente alla lettera il suo compito che se per caso il “professore” avesse lasciato il campo, con ogni probabilità anche negli spogliatoi si sarebbe visto accanto il rossonero.
Presente a questa partita c’era anche Czeizler, il quale rassicurato dalla prestazione superlativa del blocco nei confronti di Nordhal, Liedholm, Soerensen e Frignani, lo riconfermava al completo per l’incontro con la Cecoslovacchia a Marassi.
Insieme alla riconferma del blocco viola, in tale partita si aveva il ritorno in azzurro di Pandolfini e il debutto dell’italo-argentino Ricagni che, nella Juventus, si stava rivelando di una utilità insospettata. Ritoccata in tal modo la linea di attacco, la squadra azzurra dimostrava una nuova vitalità ed un nuovo gioco; il blocco viola poteva giostrare con assoluta tranquillità e dimostrare intera la sua perfetta intesa e tutta la sua limpida classe. Lo stesso giornale, che dopo la partita con l’Egitto aveva gratificato la difesa viola come “blocco dei brocchi”, scriveva il lunedì successivo: “Comunque possano andare le cose in avvenire, sbandamenti difensivi con il blocco viola non si verificheranno”. Alla faccia della coerenza!
Continuando nel suo campionato la Fiorentina restava imbattuta anche a Ferrara: il punto preso sul campo dagli spallini veniva considerato più trovato nella cenere che conquistato, e la partita col Torino al Comunale sembrava convalidare questa impressione: il pareggio conseguito dai viola nel secondo tempo era dovuto alla solita cannonata di Cervato su punizione. Si cominciò a pensare e a scrivere che la squadra era stanca nel fisico e che il morale del sestetto difensivo era stato intaccato dalle continue polemiche sulla stampa in relazione alla chiamata in nazionale. Bastarono però i due gol messi a segno con la Sampdoria al Comunale ed ancor più la vittoriosa trasferta di Udine (di Virgili il gol degli udinesi), per fugare timori e nere previsioni. Nettamente vittoriosa nella partita interna con l’atalanta, la Fiorentina concludeva in testa alla classifica il girone di andata sia pure in compagnia di Juventus e Inter! Più che violetta timida e gentile, sembrava aver ritrovato in sé gli artigli poderosi del Marzocco, il leone, simbolo della città di Firenze! E cominciava a far paura davvero. “La Fiorentina, così scriveva Pozzo – occupa il posto che occupa, veramente a parità di diritto, oltre che di punti, con le altre due grandi squadre, grande squadra essa stessa, senza limitazioni di sorta, neppure, forse, quella (che è diventata un luogo comune) dell’insufficienza del suo attacco.
Ritorno ancora effervescente.
Prima dell’inizio del girone di ritorno si aveva a S. Siro su un terreno ricoperto di neve, il retour-match con le lucertole verdi egiziane. Czeizler confermava la squadra vittoriosa con la Cecoslovacchia e il 5 a 1 con cui si concludeva la partita ne era la logica conseguenza. In quella partita però si infortunava Cervato e la squadra viola doveva farne a meno nella prima di ritorno col Legnano; lo sostituiva Capucci. Facile il compito dei viola contro la cenerentola del torneo: più che un incontro di campionato i viola lo considerarono un proficuo allenamento in vista del difficile impegno della domenica successiva sul campo della Roma. Vincendovi con autorità, la Fiorentina confermava in pieno il suo diritto alla conquista dello scudetto e la legittimità del ruolo di capolista, che attualmente condivideva con l’Inter.
Naturale quindi a questo punto l’attesa spasmodica della settimana seguente per la visita della Juventus al Comunale. Un primo tempo formidabile con un dominatore assoluto in campo: Rosetta. Un primo tempo talmente spettacolare da far dire a Brian Glanville, il noto tecnico inglese presente alla partita: “A mio avviso, la Fiorentina ha giocato ieri nel primo tempo uno dei migliori foot-ball visti in questi ultimi anni, senza dubbio il migliore che io abbia visto in Italia”.
Vincendo a Palermo la domenica successiva, mentre l’Inter veniva inchiodata sul pareggio dai lilla del Legnano a S. Siro, la Fiorentina restava da sola al comando della classifica. La domenica successiva sarebbe scesa a Firenze l’Inter! Fu questa, a parer nostro, la partita decisiva del campionato ’53-’54. Una vittoria avrebbe permesso ai viola di distanziare i nerazzurri in classifica e di giocare le partite sullo slancio di tale vantaggio senza rimaner sottoposti al logorio psicologico che invece impose loro quel pareggio. Restando sempre a spalla con l’avversario era chiaro che al primo passo falso una delle due sarebbe crollata. Fu una partita nervosa: il risultato necessariamente da conseguire sia per l’una che per l’altra squadra ridusse il contenuto tecnico-spettacolare a scapito dell’agonismo. Andata in vantaggio per prima l’Inter, la Fiorentina pareggiava su rigore concesso da Jonni senza alcuna titubanza (Giovannini aveva respinto con le mani sulla linea di porta un pallone calciato da Bacci). Era il 42’ del primo tempo. Nel silenzio di tomba sceso sullo stadio, Cervato prendeva la rincorsa. Ghezzi, che s’aspettava la solita cannonata a mezz’altezza del terzino, si buttò d’istinto sulla sinistra. Calmo, con freddezza calcolata, Cervato invece calciava raso terra sulla destra: gol. A nulla valsero gli attacchi scomposti dei viola nel secondo tempo. Foni faceva indietreggiare ancor più sulla linea dei terzini l’ala tornante Armano e Mazza; l’Inter, rannicchiata nella propria metà campo, portava in porto il pareggio. Un pareggio che nell’economia della conquista dello scudetto nerazzurro di quell’anno ebbe senza dubbio un’importanza decisiva.
La fatal sconfitta.
Dopo la partita con l’Inter la Fiorentina era andata a vincere con assoluta sicurezza sul terreno di Marassi sconfiggendo il Genoa con un punteggio netto. Nulla lasciava presagire la sconfitta seguente subita al Comunale ad opera del Bologna. Diciotto partite consecutive senza conoscere sconfitta avevano creato nei tifosi quasi la certezza di una imbattibilità della squadra. Per questo la partita col Bologna era considerata dai più come di normale amministrazione. Sul campo invece fu tutt’altra cosa. Andati in vantaggio per primi i viola con Gratton, si vedevano raggiunti da un gol di Cappello e poi superati con uno di Bonafin, che dopo essere andato via a Rosetta, centrava il bersaglio facendo secco Costagliola. Già in precedenza Rosetta si era trovato a malpartito nel fermare il rosso centravanti friulano, che in quel momento stava passando un periodo d’oro e si stava rivelando come un centravanti dal fiuto innato per la rete. Si creava fin da questa partita per Rosetta il complesso Bonafin. Contro di lui anche nei seguenti campionati, il pur fortissimo centromediano viola si trovava sempre a malpartito. La partita coi rossoblu terminava con un terzo gol segnato da Cervellati lasciando nel pubblico fiorentino l’amaro in bocca e tanta delusione. Nessuno però, nonostante che la sconfitta avesse permesso a Inter e Juve di raggiungere in vetta alla classifica la squadra viola, avrebbe mai pensato che si fosse all’inizio di un cedimento generale. Contro il Novara infatti la Fiorentina ritornava alla vittoria in modo netto, e anche da Napoli riusciva a tornarsene imbattuta, conservando ancora per una settimana il comando della classifica a pari punti con la Juve. Ma contro la Lazio al Comunale la squadra incappava in una nuova sconfitta. Superata in classifica da Juve e Inter la Fiorentina si comportava nel prosieguo del campionato come quei cavalli capaci di correre soltanto in testa: una volta affiancati e sorpassati dall’avversario, disarmano e non trovano più la forza di reagire. Nelle restanti sette partite, infatti, la squadra viola non riuscirà più a centrare il bersaglio di una vittoria: cinque paraggi (tre esterni e due interni) e due sconfitte /ambedue esterne: Milan e Sampdoria). Particolarmente grave per le conseguenze il pareggio interno con la Spal: Nel corso di questa partita infatti la Fiorentina perdeva la sua ala destra Vidal, il quale, in uno scontro on un difensore spallino, riportava la frattura del perone. Sarà per il biondo uruguayana la causa della fine della sua carriera italiana. Riuscirà invero a giocare in maglia viola nel prossimo campionato, ma solo per cinque partite. Poi lascerà definitivamente l’Italia. A sostituirlo arriverà Julio Bothelho altrimenti detto Julinho!
Il campionato terminava con la Fiorentina al quarto posto a pari punti col Milan e preceduta dall’Inter, che si aggiudicava per il secondo anno consecutivo il titolo di campione d’Italia, e dalla Juve. Il blocco dei brocchi si dimostrava il più impenetrabile (solo 27 gol subiti); l’attacco, sia pur notevolmente migliorato nei confronti di quello dell’anno precedente, non aveva però risposto alle aspettative generali dell’inizio (solo 45 gol); basti pensare che molte squadre terminate alle spalle della Fiorentina avevano segnato tutte più dei viola: 52 reti il Napoli, 50 Roma e Bologna, 54 l’Atalanta, 44 addirittura il retrocesso Legano! Sarà questo il problema che assillerà Bernardini anche nel campionato futuro senza purtroppo riuscire a risolverlo. Quando dall’America arriveranno finalmente il grande Julinho e lo sconosciuto Montuori, Bernardini potrà varare il suo capolavoro. Ed allora sarà il trionfo!
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
LEGNANO, 13 settembre 1953 – FIORENTINA – LEGNANO 2 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
LEGNANO: Longoni, Asti, Pian, Eidefjali, Lupi, Revere, Manzardo, Palmer, Bercarich, Mion, Motta.
ARBITRO: Piemonte di Monfalcone.
GOALS: Manzardo (L.), Vidal (F.), Bacci (F.).
FIRENZE, 20 settembre 1953 – FIORENTINA – ROMA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
ROMA: Moro, R. Venturi, Cardarelli, Celio, Grosi, A. Venturi, Ghiggia, Pandolfini, Galli, Bronee, Renosto.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Bacci (F.), Cardarelli (autorete) (F.).
TORINO, 2 settembre 1953 – JUVENTUS – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Gasparini.
JUVENTUS: Viola, Bertuccelli, Manente, Parola, Travia, Oppezzo, Muccinelli, Montico, Boniperti, J. Hansen, Praest.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
FIRENZE, 4 ottobre 1953 – FIORENTINA – PALERMO 3 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Gasparini.
PALERMO: Pendibene, Giaroli, Bettoli, R. Martini, Marchetti, De Grandi, Lucchesi, Scarpato, La Rosa, Martegani, Prunecchi.
ARBITRO: Coppa di Como.
GOALS: Gratton 2 (F.), Rosetta (autorete) (P.), Bacci (F.).
MILANO, 11 ottobre 1953 – INTER – FIORENTINA 2 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Gasparini.
INTER: Ghezzi, Giacomazzi, Padulazzi, Neri, A. Giovannini, Nesti, Lorenzi, Mazza, Brighenti, Buzzini, Skoglund.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Skoglund 2 (I.), Gren (F.).
FIRENZE, 18 ottobre 1953 – FIORENTINA – GENOA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Gasparini.
GENOA: Franzosi, Melandri, Becattini, Corrente, Cattani, G. Martini, Dal Monte, Larsen, Pravisano, Bennike, De Angelis.
ARBITRO: Scaramella di Roma.
GOAL: Bacci (F.).
BOLOGNA, 25 ottobre 1953 – BOLOGNA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Cervato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Novelli.
BOLOGNA: Giorcelli, G. Giovannini, Cattozzo, Pilmark, Greco, Ballacci, Garcia, Pivatelli, Cappello, Pozzan, Cervellati.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Mariani (F.), Ballacci (B.).
NOVARA, 1 novembre 1953 – NOVARA – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Novelli.
NOVARA: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, Molina II, Baira, Marzani, Passarin, Renica, Miglioli, Savioni.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
FIRENZE, 8 novembre 1953 – FIORENTINA – NAPOLI 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Novelli.
NAPOLI: Bugatti, Comaschi, Viney, Ciccarelli, Gramaglia, Granata, Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOAL: Novelli (F.).
ROMA, 22 novembre 1953 – FIORENTINA – LAZIO 3 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
LAZIO: Sentimenti IV, Antonazzi, Sentimenti V, Fuin, Spurio, Bergamo, Burini, Bredesen, Vivolo, Lofgren, Fontanesi.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Burini (L.), Segato (F.), Bacci (F.), Mariani (F.), Bredesen (L.).
FIRENZE, 29 novembre 1953 – FIORENTINA – TRIESTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
TRIESTINA: Nuciari, Maldini, Valenti, Petagna, Ganzer, Trevisan, Lucentini, Curti, Secchi, E. Soerensen, Dorigo.
ARBITRO: Valsecchi di Milano.
GOAL: Gren (F.).
FIRENZE, 6 dicembre 1953 – FIORENTINA – MILAN 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
MILAN: Buffon, Silvestri, Zagatti, Bergamaschi, Tognon, Piccinini, Beraldo, L. Soerensen, Nordhal, Liedholm, Frignani.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
FERRARA, 20 dicembre 1953 – SPAL – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
SPAL: Bertocchi, Lucchi, Dell’Innocenti, Busnelli, Bernardin, Castoldi, Sega, Olivieri, Bullent, Ekner, De Vito.
ARBITRO: Maurelli di Roma.
GOALS: Olivieri (S.), Gratton (F.).
FIRENZE, 27 dicembre 1953 – FIORENTINA – TORINO 2 – 2 (2-2)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
TORINO: Soldan, Molino, Farina, Giuliano, Nay, Moltrasio, Sentimenti III, Tagnin, Antoniotti, Buthz, Boscolo.
ARBITRO: Arpaia di Roma.
GOALS: Vidal (F.), Antoniotti (T.), Boscolo (T.), Cervato (F.).
FIRENZE, 3 gennaio 1954 – FIORENTINA – SAMPDORIA 2 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, G. Gratton, Novelli, Bacci, Vidal.
SAMPDORIA: Pin, E. Gratton, Podestà, Mari, Fommei, Agostinelli, Conti, K. Hansen, Testa, Tortul, Baldini.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Bcci (F.), Novelli (F.).
UDINE, 19 gennaio 1954 – FIORENTINA – UDINESE 2 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
UDINESE: Puccioni, Zorzi, Toso, Menegotti, Invernizzi, Snidero, Ploeger, Mozambani, Virgili, Beltrandi, Castaldo.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOALS: Gratton (F.), Bacci (F.), Virgili (U.).
FIRENZE, 17 gennaio 1954 – FIORENTINA – ATALANTA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
ATALANTA: Albani, Rota, Corsini, Annovazzi, Bernasconi, Villa, Cergoli, Rassmussen, Lenuzza, Bassetto, Nuoto.
ARBITRO: Agnolin di Bassano del Grappa.
GOALS: Cervato (rigore) (F.), Vidal 2 (F.).
FIRENZE, 6 febbraio 1954 – FIORENTINA – LEGNANO 4 – 0 (3-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
LEGNANO: Gandolfi, Morelli, Pian, Eidefjali, Lupi, Sassi II, Manzardo, Palmer, Beccarich, Mion, Motta.
ARBITRO: Grandville di Roma.
GOALS: Bacci (F.), Mariani (F.), Gratton (F.), Segato (F.).
ROMA, 7 febbraio 1954 – FIORENTINA – ROMA 2 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
ROMA: Moro, Azimonti, Eliani, Bortoletto, Tre Re, Celio, Ghiggia, Venturi, Galli, Pandolfini, Renosto.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Galli (R.), Gratton (F.), Gren (F.).
FIRENZE, 14 febbraio 1954 – FIORENTINA – JUVENTUS 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
JUVENTUS: Viola, Bertuccelli, Manente, Oppezzo, Ferrario, Gimona, Muccinelli, Ricagni, Boniperti, J. Hansen, Praest.
ARBITRO: Bellè di Venezia.
GOALS: Bacci (F.), Ricagni (J.).
PALERMO, 21 febbraio 1954 – FIORENTINA – PALERMO 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
PALERMO: Tessari, Giaroli, Bettoli, Martini, Marchetti, Bizzotto, Lucchesi, Cavazzuti, Boldi, Martegani, Prunecchi.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOAL: Bacci (F.).
FIRENZE, 28 febbraio 1954 – FIORENTINA – INTER 1 –1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
INTER: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, A. Giovannini, Nesti, Armano, Mazza, Lorenzi, Buzzin, Skoglund.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Buzzin (I.), Cervato (rigore) (F.).
GENOVA, 7 marzo 1954 – FIORENTINA – GENOA 3– 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Cervato, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
GENOA: Franzosi, Cardoni, Becattini, Corrente, Cattani, Larsen, Frizzi, Dal Monte, Firotto, Bennike, De Angelis.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOALS: Bacci 2 (F.), Vidal (F.), Bennike (G.).
FIRENZE, 14 marzo 1954 – BOLOGNA – FIORENTINA 3 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Bacci, Gratton, Vidal.
BOLOGNA: Giorcelli, G. Giovannini, Cattozzo, Pilmark, Bellacci, Jensen, Valentinuzzi, Bonafin, Cappello, Randon, Cervellati.
ARBITRO: Maurelli di Roma.
GOALS: Gratton (F.), Cappello (B.), Bonafin (B.), Cervellati (B.).
FIRENZE, 21 marzo 1954 – FIORENTINA – NOVARA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Capucci, Chiappella, Cervato, Magli, Mariani, Gren, Novelli, Gratton, Vidal.
NOVARA: Corghi, Pombia, De Togni, Feccia, Molina, Baira, Arce, Colombi, Renica, Miglioli, Savioni.
ARBITRO: Rigato di Mestre.
GOALS: Gratton 2 (F.).
NAPOLI, 28 marzo 1954 – NAPOLI – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Novelli, Segato, Vidal.
NAPOLI: Bugatti, Comaschi, Viney, Castelli, Gramaglia, Granata, Vitali, Ciccarelli, Cassin, Amadei, Pesaola.
ARBITRO: Bernardi di Bologna.
FIRENZE, 4 aprile 1954 – LAZIO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Bacci, Segato, Vidal.
LAZIO: De Fazio, Antonazzi, Di Veroli, Alzani, Sentimenti V, Fuin, Burini, Pistacchi, Vivolo, Lofgren, Fontanesi.
ARBITRO: De leo di Vicenza.
GOAL: Vivolo (L.).
TRIESTE, 18 aprile 1954 – TRIESTINA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Bacci, Segato, Vidal.
TRIESTINA: Nuciari, Maldini, Valenti, Giannini, Travagini, Ganzer, Lucentini, Secchi, Curti, E. Soerensen, Dorigo.
ARBITRO: Jonni di Macerata.
GOALS: Segato (F.), Sacchi (T.).
MILANO, 25 aprile 1954 – MILAN – FIORENTINA 2 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Gratton, Segato, Vidal.
MILAN: Buffon, Silvestri, Zagatti, Piccinini, Pedroni, Beraldo, Vicariotto, L. Soerensen, Nordhal, Tognon, Frignani.
ARBITRO: Orlandini di Roma.
GOALS: Cervato (autorete) (M.), Segato (F.), Nordhal (M.).
FIRENZE, 2 maggio 1954 – FIORENTINA – SPAL 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Gratton, Bacci, Vidal.
SPAL: Bertocchi, Lucchi, Dell’Innocenti, Busnelli, Bernardin, Castoldi, Fontanesi II, Sega, Bullent, Ekner, De Vito.
ARBITRO: Scaramella di Roma.
GOALS: Gratton (F.), De Vito (S.).
TORINO, 9 maggio 1954 – TORINO – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Novelli, Gratton, Prini.
TORINO: Soldan, Cuscela, farina, Giuliano, Nay, Moltrasio, Biagioli, Rimbaldo, Giovetti, Buhtz, Bertolini.
ARBITRO: Pieri di Trieste.
GOALS: Moltrasio (T.), Novelli (F.).
GENOVA, 16 maggio 1954 – SAMPDORIA – FIORENTINA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Costagliola, Capucci, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Novelli, Gratton, Prini.
SAMPDORIA: Pin, Ballico, Podestà, Mari, Mihalich, K. Hansen, Righetto, Ronzon, Testa, Tortul, Baldini.
ARBITRO: Liverani di Torino.
GOALS: Baldini (S.), Testa (S.).
FIRENZE, 23 maggio 1954 – FIORENTINA – UDINESE 0 – 0
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Segato, Rosetta, Magli, Mariani, Gren, Novelli, Gratton, Prini.
UDINESE: Romano, Zorzi, Toso, Invernizzi, Stucchi, Orzan, Szoke, Virgili, Menegotti, Mozzambani.
ARBITRO: Marchetti di Milano.
BERGAMO, 30 maggio 1954 – ATALANTA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Magli, Mariani, Gratton, Bacci, Segato, Vidal.
ATALANTA: Stefani, Roncoli, Corsini, Angeleri, Bernasconi, Villa, Brugola, Annovazzi, Rassmussen, Bassetto, Nuoto.
ARBITRO: Moriconi di Roma.
GOALS: Bacci (F.), Bassetto (A.).
L’Internazionale è campione d’Italia. Palermo e Legnano retrocedono in Serie B.