Storia della A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 19° puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 11 Anno II di Alé Fiorentina del Luglio 1967

L’annata gloriosa del Livorno

La guerra continua. Le truppe dell’Asse raggiungono il massimo obiettivo: El Alamein e Stalingrado. Le Walchirie sembrano volare verso la vittoria: incomincia invece l’inizio della disfatta. Gli animi, sull’ondata dell’euforia suscitata dalle avanzate di Rommel en di Von Paulus, si lasciano andare a rosee speranze di una futura fine vittoriosa. Il campionato può dunque aver luogo anche se non son pochi quelli che dubitano della sua conclusione. Lottano come sempre le squadre in lizza, anche se le continue assenze di titolari chiamati alle armi e concessi saltuariamente dalle autorità militari provocano squilibri e insuccessi talvolta sconcertanti.

E’ questo il campionato della conferma del Torino, non ancora grande eccetto che nell’attacco. Ma ancor di più è questo l’anno glorioso del Livorno. E’ l’ultimo sprazzo di una provinciale. Pro Vercelli, Casale, Alessandria, Novara erano ormai scomparse dalle scene della serie A. E’ il Livorno che rinnova gli allori delle grandi provinciali scomparse e che costringe il Torino alla conquista del suo più sudato scudetto: uno scudetto che solo a tre minuti dalla fine dell’ultima partita di campionato riuscirà a cucire sulle sue maglie, costringendo alla resa un portiere eccezionale, che in seguito vedremo in maglia viola per diversi anni: Nardino Costagliola.

Il cambio delle consegne

Nominato Presidente della F.I.G.C. Ridolfi lasciava la sua Fiorentina nelle mani del Console Scipione Picchi. Alla sua guida aveva speso ben 18 anni della sua vita. Per lei aveva consumato gran parte del suo patrimonio. Altra parte ne aveva spesa nell’atletica e nella costruzione del Teatro Comunale. Sarà proprio dalla Fiorentina che potrà riavere qualcosa di quanto aveva profuso. Dalle mani infatti del console Picchi, Ridolfi si vedeva consegnare un assegno che sebbene non ricoprisse che in piccola parte quanto aveva speso, era pur sempre qualcosa. Sotto la sua guida la Fiorentina aveva raggiunto traguardi luminosi: aveva lottato da pari a pari con le più titolate grandi squadre del nord, mancando per un soffio la conquista dello scudetto. Aveva conosciuto è vero anche l’amare delusione della retrocessione, ma nel campionato italiano la squadra viola aveva portato una ventata di giovinezza sbarazzina, che l’aveva resa simpatica alle folle di tutta Italia, e si era resa promotrice insieme al Genoa di quel nuovo indirizzo tecnico-tattico che proprio in quest’ultimo campionato di guerra sarebbe stato seguito oltre che da lei e dal Genoa, anche da latre tre squadre protagoniste del torneo: Juventus, Torino e Milan.

Partenze e arrivi.

Dei giocatori più in vista del passato se ne vanno Baldini e Degano: il primo all’Ambrosiana, il secondo al Livorno. Viene acquistato dal Milan Bollano (ala e centravanti) e dalla Lucchese Michelini. A loro si aggiungono altri elementi giovani tra cui Gregorin, Della Rosa, Crola e Bui. Confermato Galluzzi come allenatore della squadra, la Fiorentina partecipa al campionato con questi effettivi: Griffanti e Innocenti come portieri; Crola, Furiassi, Piccardi e Buzzegoli come terzini; Chiodi, Avanzolini, Poggi II, Rallo e Magli (che però non giocherà neppure una partita in quanto militare) come mediani; Penzo, Bollano, Valcareggi, Gei, Michelini, Suppi, Della Rosa, Bui, Gregorin come attaccanti. Un parco giocatori piuttosto vasto ma che purtroppo non troverà un sufficiente amalgama per le troppe assenze dovute a ragioni militari.

Le partite precampionato avevano messo in mostra un Bollano piuttosto ben centrato nel piede e buon realizzatore. Al suo piede e alla sua testina si dovevano quattro degli otto gol segnati al Siena, a difesa della cui rete era quel Chiellini che poi passerà al Napoli e che in seguito, finita la sua carriera, perderà in un incidente di caccia la vista e quindi la gioia di continuare a vedere scalpitare sui verdi prati degli stadi la giovinezza che perennemente si rinnova: amaro destino per chi sul verde dei prati aveva trascorso gli anni più belli della sua vita!

Anche contro il Pisa, sempre in amichevole, Bollano segnava altre due delle cinque reti segnate dagli avanti viola. Tutto sembrava andare per il meglio ma nella prima uscita ufficiale avvenuta a Livorno per i sedicesimi di Coppa Italia, la Fiorentina subiva la sua prima sconfitta e l’eliminazione dal torneo.

Nell’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato, disputata al Berta contro il Padova, la Fiorentina segnava altri cinque gol, di cui ancora due ad opera di Bollano.

Prima partita: coi campioni d’Italia.

L’inizio del campionato assegnava alla Fiorentina il compito di battersi coi neo-campioni della Roma allo Stadio del Partito. Il primo attore di questa partita fu l’arbitro Galeati (triste nome per i colori viola, anche se in verità con l’andar del tempo sarà uno dei migliori arbitri italiani). Infatti non solo non concedeva il sacrosanto pareggio ottenuto dai viola per merito di Gei, ritenendo buono l’intervento di Masetti che invece respingeva il tiro della mezz’ala viola dal di dentro della rete, ma suscitava altresì la più rumorosa ilarità nel pubblico, assegnando poco dopo una punizione ai viola per un intervento di testa dello stesso Masetti effettuato ben oltre l’area di rigore romanista su un cross dello stesso Gei!

Nonostante due gol nei primi 15 minuti, segnati rispettivamente da Bollano e Michelini, e ben quattro pali colpiti a dimostrazione di una superiorità più che schiacciante, la Fiorentina si vedeva costretta a dividere la posta sul suo terreno dalla Triestina che dimezzato lo svantaggio per un’autorete di Avanzolini, raggiungeva poi il pareggio con un gol di Cergoli ottimamente lanciato da Tosolini. Il Torino frattanto, che si era presentato al via del campionato come la squadra da battere e che allineava quest’anno la più bella linea d’attacco mai vista sui campi italiani (Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris), dopo due giornate era ancora a zero punti. Persa la prima partita all’Arena di Milano contro l’Ambrosiana si vedeva sconfitto anche nella seconda sul proprio campo ad opera del sorprendente Livorno. Cominciava così fin dalle prime battute il duello più appassionante e più incerto di tutti i campionati!

11 ottobre 1912. Fiorentina-Triestina 2-2. Bollano da fuori area batte Striuli. Salar al centro dell’area non sa darsi pace mentre Suppi corre ad abbracciare il compagno. (Foto Locchi)

Due gol nei primi 15’ minuti si avevano anche nella partita successiva col Vicenza: a segnarli però non erano stati i gigliati bensì i biancorossi vicentini con Colaussi e Quaresima. Il pubblico già si era rassegnato ad una spaventosa debàcle dei suoi beniamini. “Nulla da fare, sembrava – scrive Nuto Innocenti – per la folla attonita e sbigottita che non aveva più voce per incitare i propri atleti, e nulla da fare neanche per la squadra gigliata che remava sul campo in balia a certe ondate da fortunale. E invece, decisa l’inversione dei ruoli tra Gei e Bollano, la Fiorentina riprendeva quota e finiva in crescendo”. Il risultato finale era infatti di 4 a 2 in favore dei viola! Mentre il Livorno proseguiva la sua marcia solitaria in testa alla classifica il Torino cominciava il suo inseguimento in maniera clamorosa, scaraventando cinque palloni nella rete di Sentimenti IV, che dal Modena era passato alla Juventus. Nonostante il pesante passivo uno dei migliori bianconeri era stato un certo parola…: un nome destinato a passare alla storia del calcio italiano e di quello europeo.

La trasferta a Milano contro i diavoli rossoneri guidati da Cappello era attesa con viva preoccupazione. Mai contro il Milan la Fiorentina era riuscita a vincere a Milano. Ed invece questa volta la squadra viola ne usciva con una sonante vittoria. Forse, per chi crede alla scaramanzia, sulla vittoria influì la coincidenza che la partita anziché venir giocata a S. Siro, dove normalmente giocava il Milan, venne giocata sul terreno dell’Arena dove la Fiorentina già più volte era riuscita a passare contro i neroazzurri dell’Ambrosiana. Il Torino frattanto continuava come rullo compressore a macinare i suoi avversari. Questa volta toccava alla Roma che proprio sul suo terreno si vedeva rifilare ben quattro gol in 20 minuti, dopodichè i granata si concedevano 70 minuti di accademia. Il Livorno comunque non mollava, e infilava la sua quinta vittoria consecutiva. Il compito, davvero ingrato, di mettere a prova ancora una volta la potenza realizzatrice del Torino toccava la domenica successiva ai viola. E il Torino ancora una volta si ripeteva: cinque gol! Quattro nel primo tempo, e uno nella ripresa finivano nella rete di Griffanti. Anche il Livorno però non perdeva colpi e andava a vincere al Littoriale di Bologna.

I cinque gol subiti dal Torino i viola li restituivano immediatamente al Liguria. Con questa vittoria i viola si portavano al terzo posto in classifica a pari punti col Genoa dietro al Livorno (che però era costretto a cedere il suo primo punto del campionato al Bari, che proprio all’Ardenza costringeva gli amaranto al pareggio) e il Torino. Tre squadre sistemiste seguivano in classifica la metodista Livorno: il metodo resisteva ancora, e magnificamente, agli assalti del sistema.

Contro l’Atalanta a Bergamo la Fiorentina doveva abbassare bandiera, battuta da un gol di Gritti, che in quel momento si stava rivelando una delle migliori mezz’ali italiane, ma che in seguito, passato alla Fiorentina, non riuscirà purtroppo a mantenere le speranze in lui riposte. Frattanto mentre il Livorno andava a vincere a Milano contro l’Ambrosiana, il Torino si vedeva inaspettatamente battere sul proprio terreno dal Milan. Il distacco tra amaranto e granata saliva a cinque punti. Nella partita successiva al Berta a mala pena la squadra riusciva a pareggiare l’incontro con la Lazio che era andata in vantaggio con la piccola e sgusciante ala Puccinelli.

Giornata nera per le due toscane invece la domenica successiva. Mentre infatti la Fiorentina perdeva a Bologna, il Livorno veniva sconfitto all’Ardenza dalla Juventus. Mentre per il Livorno la sconfitta non aveva, almeno per il momento, ripercussioni notevoli in quanto ancora due punti di vantaggio lo separavano dal Torino sempre secondo, per la Fiorentina invece la sconfitta era fonte di preoccupazioni non indifferenti: con questa sconfitta infatti i viola precipitavano al terz’ultimo posto in classifica.

Dopo la vittoria striminzita sul Bari, dovuta per lo più alle grandi parate di Costagliola senza dubbio uno dei più plastici e ammirati portieri italiani, la Fiorentina perdeva in modo pesante contro l’Ambrosiana a Milano (questa volta il campo dell’Arena non era stato davvero propizio). Triste Natale dunque per i viola e pieno d’apprensione in quanto il 27 dicembre sarebbe sceso al Berta proprio il Livorno. Si ripeterono quel giorno le scene tumultuose del tifo sugli spalti. Il Livorno sceso al Berta con l’intenzione di continuare nella sua positiva marcia sperava, approfittando anche dell’incompletezza dei viola, di riuscire a violare il campo della Fiorentina. Galluzzi per questa impegnativa partita faceva debuttare Gregorin al centro dell’attacco al posto di Gei, chiamava Penzo a sostituire Bollano mentre al posto di Michelini entrava Rallo. Andava in vantaggio per prima la Fiorentina con una rete di Valcareggi, cui rispondeva prima dello scadere del primo tempo il Livorno con una rete di Zidarich. Nel secondo tempo, partita di slancio, la Fiorentina va a bersaglio per ben due volte nei primi quattro minuti. Al 7’ però accorcia le distanze Piana per il Livorno. Mentre si sta verificando l’arrembaggio finale dei labronici, al 40’ Suppi, su preciso lancio di Gregorin, batte imparabilmente Assirelli. Mancano solo cinque minuti alla fine. Gli amaranto non mollano e al 44’ Tori con un tiro fortissimo da 40 metri batte Griffanti. Lo scadere del tempo stronca ogni ulteriore rimonta dei labronici. La Fiorentina ha vinto: il campanile prende il sopravvento e sugli spalti qualcuno ci rimette denti e qualcos’altro! Non scandalizziamoci: siamo tra maledetti toscani.

27 dicembre 1942. Fiorentina-Livorno 4-3. Valcareggi fulmina di sinistro Assirelli mentre Traversa ostacola Gei.

Alla vittoria sul Livorno immediatamente fa seguito la cocente sconfitta di Torino, dove la Juventus, approfittando di un infortunio a Valcareggi e sospinta da un già grandissimo Parola e da Locatelli, dal 2 a 1 in suo sfavore passa perentoriamente al 5 a 2 della vittoria.

Ancora Galeati tra i piedi e nuova partita scorbutica: l’ultima del girone di ritorno. Nonostante tutto, il Genoa esce battuto dallo stadio di Firenze.

Il girone di ritorno.

Con una franca vittoria contro la Roma, che nonostante lo scudetto cucito sulle sue maglie, naviga in piena zona retrocessione, ha inizio il girone di ritorno. Nel frattempo il Livorno, raggiunto dal Torino nell’ultima partita del girone di andata, ritorna ancora una volta al comando della classifica approfittando del brutto scivolone interno dei granata contro l’Ambrosiana.

Tre gol erano finiti nella rete di Risorti, (e tutti per opera di Suppi) tre ne finiscono la domenica dopo in quella d’Innocenti a Trieste, uno dei quali siglato dall’ex viola Tagliasacchi. Ma proprio alla bravura dell’eterna riserva viola si deve se il passivo di quella giornata al Valmaura non raggiunse proporzioni clamorose. Nello stesso giorno si aveva a Livorno la grande disfida tra amaranto e granata. Risultato: uno 0 a 0 salomonico che lasciava le cose al punto di prima. Solo l’Ambrosiana ne approfittava per scavalcare il Torino e passare così al secondo posto a un punto dai labronici. Anche a Vicenza la Fiorentina subiva tre gol: tutti ad opera di un altro futuro viola, Marchetti.

Toccava al Milan ad interrompere la serie negativa dei viola e proprio subendo lo stesso punteggio che nelle ultime partite sembrava divenuto una regola fissa (3-0). La trasferta di Venezia si concludeva senza danni per i viola che in tal modo si preparavano a sostenere la domenica dopo l’assalto dei granata torinesi.

Prima sconfitta interna.

Nessuno era ancora riuscito a violare lo stadio Berta in questo campionato. Toccava al Torino compiere l’impresa. Ma quanta fatica! In vantaggio per 2 a 0 alla fine del primo tempo, i granata si vedevano raggiunti a metà del secondo tempo e solo a tre minuti dalla fine riuscivano ad acciuffare la vittoria con un gol irresistibile di Ferraris II, lasciato invero troppo libero da Furiassi. “Il buon nome del proprio campo – scriveva il giorno dopo Vittorio Pozzo sul Nuovo Giornale – la Fiorentina lo ha difeso con lealtà ed onore, a denti stretti. Lo sfondo del suo gioco non è perfettamente tecnico, nel senso proprio della parola … Ma l’energia, l’impegno, la volontà, lo slancio profusi nella lotta, sono tali da compromettere la stabilità di qualunque struttura avversaria. L’edificio del Torino è stato scosso fino a minacciare il crollo!”.

Nelle due seguenti giornate la Fiorentina conseguiva il pareggio a Cornegliano contro il Liguria e si prendeva la rivincita del girone d’andata sull’Atalanta al Berta. Frattanto il Livorno sembrava deciso a fare suo lo scudetto. Infatti mentre il Torino incappava nuovamente in una sconfitta (a Milano col Milan) gli amaranto battevano all’Ardenza l’Ambrosiana e portavano il loro distacco dai granata a quattro punti. Solo sette partite mancavano alla conclusione del campionato. Il gioco sembrava davvero fatto!

La Fiorentina frattanto che era riuscita a pareggiare a Roma contro la Lazio, doveva subire il secondo dispiacere interno dal Bologna che passava vittorioso al berta con una rete di Puricelli.

A Bari si aveva da parte dei viola la ripetizione dell’incontro di Torino con la Juventus. Infatti terminato in vantaggio il primo tempo per 2 a 0, i viola cedevano nettamente nella ripresa agli scatenati galletti baresi e la fine dell’incontro li vedeva battuti per 4 a 2. Tre dei quattro gol baresi erano messi a segno da un certo Fabbri …

Contro l’Ambrosiana però la squadra viola sfoderava ancora una volta i suoi motivi migliori vincendo assai più nettamente di quanto non dica il punteggio.

Nel frattempo il Torino, che già precedentemente con la vittoria sulla Triestina al Valmaura si era riportato ad un punto sul Livorno battuto a Torino dalla Juventus, coronava il suo inseguimento e passava a condurre approfittando della nuova sconfitta subita dai labronici a Roma ad opera degli ormai decaduto campioni d’Italia. Era un solo punto quello che divideva le due squadre a tre giornate dalla fine. Sarà quel punto a dare lo scudetto al Torino.

Infatti mentre il Livorno si scatenava contro la Fiorentina infliggendole un secco 4 a 1, il Torino si vedeva aiutato dalla sorte vincendo a Roma con la Lazio dopo che questa aveva gettato via la possibilità di pareggiare l’incontro sciupando un calcio di rigore. Nella domenica successiva mentre la Fiorentina nella partita contro la Juventus si vedeva costretta a giocare priva di Griffanti Michelini e Suppi e a lanciare in prima squadra, in sostituzione di quest’ultimo, l’ancora acerbo Bui, lasciando in tal modo la vittoria ai bianconeri sia pure dopo aver lottato generosamente, tanto il Torino che il Livorno vincevano il loro incontro domenicale: l’uno in casa col Bologna, l’altro in trasferta col Vicenza.

18 aprile 1943. Fiorentina-Juventus 3-4. La formazione viola scesa in campo. Da destra: Poggi II, Piccardi, Della Rosa, Gei, Valcareggi, Bui, Crola, Avanzolini, Chiodi, Bollano, Innocenti. (Foto Locchi)
Fiorentina-Juventus 3-4. Perucchetti respinge di pugno. Di spalle Sforzin (2) e Varglien II (5), Della Rosa (10) e Gei (9). (Foto Locchi)

Uno scudetto vinto a tre minuti dalla fine.

Tutto un campionato si sarebbe svolto quindi in 90’ minuti di gioco: arbitri dello scudetto il Milan e il Bari. Il Livorno all’Ardenza batteva senza attenuanti il Milan. Il Torino a Bari trovava sulla sua strada Costagliola che per 87’ minuti diceva no a qualsiasi tentativo dei granata.

A tre minuti dalla fine però anche Costagliola doveva dichiararsi battuto. Calcio d’angolo contro il Bari. Batte dalla bandierina Ossola. Ellena spintosi anch’esso sotto la rete avversaria devia di testa verso Loik che a sua volta devia verso Gallea (altro mediano sotto rete). Respinge debolmente il terzino Menutti finchè sulla palla piomba Mazzola che con un tiro dal basso in alto rende impossibile e inutile il volo di Costagliola. E’ il primo scudetto del grande Torino, il terzo della sua fondazione.

La Fiorentina concludeva il campionato con una franca vittoria in trasferta sul Genoa. Terminava al 6° posto alla pari con Bologna e Milan, avendo segnato 54 reti e avendone subite 61: solo l’ultima classificata ne aveva subite di più (66).

25 aprile 1943. L’ultima eco delle grida e degli urli di gioia e disappunto svanisce nell’aria mescolandosi in lontananza coi boati delle bombe che cadono sulle nostre città. Non c’è tempo né di gustare la gioia di un trionfo , né di recriminare sull’avvenuta retrocessione. La guerra è ormai alle porte. Si chiudono gli stadi mentre sulle nostre città si diffonde un velo di apura e di terrore, e nelle case sempre più frequente si ode il pianto per chi più non tornerà.

25 luglio 1943. L’incubo sembra svanire: non sarà così. Anzi! La lotta diventa fratricida: nuovo sangue si sparge per le vie delle città e pei sentieri delle nostre montagne. Vittime innocenti vengono immolate al Moloch dell’odio, della vendetta, della pazzia collettiva. Ci vorranno ancora due anni (25 aprile 1945) perché un triste capitolo venga chiuso e cominci una nuova vita. Solo il calcio però resterà mmutato: nelle cose belle e in quelle brutte. Ma prepotente tornerà a vivere, anche se il denaro subentrerà al cuore, all’entusiasmo il calcolo, alla volontà di vittoria il timore della sconfitta.

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

ROMA, 4 ottobre 1942– ROMA – FIORENTINA 1 – 0 (1–0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Michelini, Bollano, Gei, Suppi.

ROMA: Masetti, Brunella, Acerbi, Donati, Mornese, Bonomi, Krieziu, Cappellini, Amadei, Coscia, Pantò.

ARBITRO: Galeati.

GOAL: Coscia (R.).

FIRENZE, 11 ottobre 1942 – FIORENTINA – TRIESTINA 2 – 2 (2-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Michelini, Bollano, Gei, Suppi.

TRIESTINA: Striuli, Pastinati, Ballarin, Salar, Rancilio, Radio, Tosolini, De Lazzari, Cergoli, Mlacher, Tagliasacchi.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Bollano (F.), Michelini (F.), Avanzolini autogol (T.), Cergoli (T.).

FIRENZE, 18 ottobre 1942 – FIORENTINA – VICENZA 4 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Michelini, Bollano, Gei, Suppi.

VICENZA: Romano, Grezelin, Bussi, Campana, Santagiuliana, Abeni, Benigni, Della Puppa, Quaresima, Rossi, Colaussi.

ARBITRO: Dellarole.

GOALS: Colaussi (V.), Quaresima (V.), Michelini 2 (F.), Penzo (F.), Gei (F.).

MILANO, 25 ottobre 1942 – FIORENTINA – MILANO 3 – 2 (2-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Michelini, Bollano, Gei, Suppi.

Milano: Sacchi, Boniforti, Zorzi, Antonini, Gallo, Galimberti, Del Medico, Morselli, Cappello, Corbelli, Begni.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Bollano (F.), Suppi (F.), Boniforti rigore (M.), Gei (F.).

FIRENZE, 1 novembre 1942 – FIORENTINA – VENEZIA 2 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Michelini, Gei, Penzo, Suppi.

VENEZIA: Fioravanti, Mialk, Di Gennaro, Camosso, Arienti, Liuzi, Alberti, Puppo, Pernigo, Petron, Alberico.

ARBITRO: Bernardi.

GOALS: Petron (V.), Gei (F.), Suppi (F.).

TORINO, 8 novembre 1942 – TORINO – FIORENTINA 5 – 0 (4-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Michelini, Gei, Penzo, Suppi.

TORINO: Bodoira, Cassano, Ferrini, Baldi, Ellena, Grezar, Menti II, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris II.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Ferraris 3 (T.), Mazzola (T.), Gabetto (T.).

FIRENZE, 15 novembre 1942 – FIORENTINA – LIGURIA 5 – 1 (3-1)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Valcareggi, Gei, Michelini, Suppi.

LIGURIA: Agostini, Tabor, Parena, Tortarolo, Pisano, Sandroni, Marchiaro, Fiorini, Bonistalli, Silvestrelli, D’Aconzo.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Bonistalli (L.), Valcareggi 2 (F.), Gei 2 (F.), Suppi (F.).

BERGAMO, 22 novembre 1942 – ATALANTA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Valcareggi, Gei, Michelini, Bollano.

ATALANTA: Lanfranco, Mamoli, Citterio, Bonilauri, Perrucci, Tabanelli, Bussi, Schiavi, Gè, Gritti, Peretti.

ARBITRO: Mattea.

GOAL: Gritti (A.).

FIRENZE, 29 novembre 1942 – FIORENTINA – LAZIO 1 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Valcareggi, Gei, Michelini, Bollano.

LAZIO: Siena, Monza, Romagnoli, Fazio, Ramella, Ferri, Koenig, Pisa, Piola, Flamini, Puccinelli.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Puccinelli (L.), Gei (F.).

BOLOGNA, 6 dicembre 1942 – BOLOGNA – FIORENTINA 3 – 1 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Michelini, Gei, Valcareggi, Bui.

BOLOGNA: Ferrari, Zerbini, Ricci, Malagoli, Andreolo, Marchese, Biavati, Nardi, Puricelli, Matosich, Reguzzoni.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS: Nardi (B.), Puricelli (B.), Biavati (B.), Valcareggi (F.).

FIRENZE, 13 dicembre 1942 – FIORENTINA – BARI 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Michelini, Rallo, Gei, Valcareggi, Bui.

BARI: Costagliola, Simontacchi, De Boni, Carlini, Giammarco, Baruzzi, Manutti, Mancini, Di Benedetti, Orlando, Milli.

ARBITRO: Bertollo.

GOAL: Rallo (F.).

MILANO, 20 dicembre 1942 – AMBROSIANA – FIORENTINA 4 – 0 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Michelini, Rallo, Gei, Valcareggi, Suppi.

AMBROSIANA: Caimo, Girotti, Passalacqua, Bovoni, Milani, Campatelli, Fabbri, Cominelli, Gaddoni, Candiani, Rebuzzi.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Candiani 2 (A.), Gaddoni (a.), Rebuzzi (A.).

FIRENZE, 27 dicembre 1942 – FIORENTINA – LIVORNO 4 – 3 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Rallo, Gregorini, Valcareggi, Suppi.

LIVORNO: Assirelli, Del Bianco, Lovagnini, Capaccioli, Traversa, Tori, Piani, Stua, Raccis, Zidarich, Degano.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS: Valcareggi 2 (F.), Zidarich (L.), Penzo (F.), Piani (L.), Suppi (F.), Tori (L.).

TORINO, 3 gennaio 1943 – JUVENTUS – FIORENTINA 5 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Crola, Rallo, Michelini, Valcareggi, Suppi.

JUVENTUS: Sentimenti IV, Foni, Varglien II, Depetrini, Parola, Locatelli, Sentimenti III, Borel II, Meazza, Lustha, Magni.

ARBITRO: Barlassina.

GOALS: Michelini 2 (F.), Magni (J.), Lustha 2 (J.), Meazza (J.), Sentimenti III (J.).

FIRENZE, 10 gennaio 1943 – FIORENTINA – GENOVA 3 – 2 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

GENOVA: Sain, Marchi, Spadoni, Genta, Allasio, Sardelli, Trevisan, Ispiro, Bertoni, Conti.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Suppi (F.), Ispiro (G.), Bollano (F.), Trevisan (G.), Michelini (F.).

FIRENZE, 17 gennaio 1943 – FIORENTINA – ROMA 3– 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

ROMA: Risorti, Brunella, Acerbi, Jacobini, Mornese, Bonomi, Borselli, Dagianti, Amadei, Cosciafi, Pantò.

ARBITRO: Barlassina.

GOALS: Suppi 3 (F.).

TRIESTE, 24 gennaio 1943 – TRIESTINA – FIORENTINA 3 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Innocenti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

TRIESTINA: Striuli, Gratton, Ballarin, Salar, Rancilio, Radio, De Filippis, Sessa, Cergoli, Tosolini, Tagliasacchi.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Salar (T.), Sessa (T.), Tagliasacchi (T.).

VICENZA, 31 gennaio 1943 – VICENZA – FIORENTINA 3 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Penzo, Michelini, Gei, Suppi.

VICENZA: Romano, Foscarini, Bussi, Fattori, Santagiuliana, Abeni, Marchetti, Della Puppa, Quaresima, Zanotto, Colaussi.

ARBITRO: Fois.

GOALS: Marchetti 3 (V.).

FIRENZE, 7 febbraio 1943 – FIORENTINA – MILANO 3 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

MILANO: Rossetti, Zorzin, Galimberti, Antonini, Boniforti, Todeschini, Pozzi, Morselli, Rosellini, Corbelli, Del Medico.

ARBITRO: Scotto.

GOALS: Bollano 3 (F.).

VENEZIA, 14 febbraio 1943 – VENEZIA – FIORENTINA 2 – 2 (0-1)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Bui.

VENEZIA: Fioravanti, Tortora, Di Gennaro, Lenzi, Puppo, Stefanini, Alberti, Alberico, Pernigo, Lamberti, Novello.

ARBITRO: Fois.

GOALS: Gei (F.), Novello (V.), Alberti (V.), Bollano (F.).

FIRENZE, 21 febbraio 1943 – FIORENTINA – TORINO 2 – 3 (0-2)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

TORINO: Bodoira, Piacentini, Cassano, Gallea, Ellena, Grezar, Menti II, Loik, Ossola, Mazzola, Ferraris II.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Mazzola 2 (T.), Valcareggi (F.), Michelini (F.), Ferraris II (T.).

GENOVA, 28 febbraio 1943 – LIGURIA – FIORENTINA 2 – 2 (1-2)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Bui.

LIGURIA: Cameraro, Tabor, Parena, Renoldi, Borrin, Sandroni, Meroni, Diotallevi, Callegari, Silvestrelli, D’Alconzo.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Tabor (L.), Bollano (F.), Michelini (F.), D’Alconzo (L.).

FIRENZE, 7 marzo 1943 – FIORENTINA – ATALANTA 2 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

ATALANTA: Lanfranco, Mamoli, Citterio, Zandali, Lamanna, Tabanelli, Bussi, Schiavi, Gè, Gritti, Peretti.

ARBITRO: Dellarole.

GOALS: Valcareggi (F.), Suppi (F.).

ROMA, 14 marzo 1943 – LAZIO – FIORENTINA 3 – 3 (2-1)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

LAZIO: Siena, Valenti, Monza, Fazio, Ramella, Ferri, Gualtieri, Puccinelli, Piola, Borici, Manola.

ARBITRO: Mazza.

GOALS: Piola rigore (L.), Michelini (F.), Manola (L.), Gualtieri (L.); Bollano (F.), Poggi (F.).

FIRENZE, 21 marzo 1943 – BOLOGNA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Michelini, Gei, Suppi.

BOLOGNA: Vanz, Zerbini, Ricci, Malagoli, Andreolo, Marchi, Biavati, Sansone, Puricelli, Matosisch, Reguzzoni.

ARBITRO: Fois.

GOAL: Puricelli (B.).

BARI, 29 marzo 1943 – BARI – FIORENTINA 4 – 2 (0-2)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Rallo, Avanzolini, Poggi, Bollano, Valcareggi, Gei, Della Rosa, Bui.

BARI: Costagliola, Simontacchi, De Boni, Carlini, Mancin, Giammarco, Menuti, Fusco, Milli, Colli, Fabbri.

ARBITRO: Biancone.

GOALS: Bollano 2 (F.), Fabbri 3 (B.), Milli (B.).

FIRENZE, 4 aprile 1943 – FIORENTINA – AMBROSIANA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Rallo, Avanzolini, Pogg, Bollano, Valcareggi, Gei, Della Rosa, Bui.

AMBROSIANA: Caimo, Girotti, Passalacqua, Bovoli, Olmi, Campatelli, Bo, Cominelli, Gaddoni, Baldini, Candiani.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Della Rosa (F.), Gei (F.).

LIVORNO, 11 aprile 1943 – LIVORNO – FIORENTINA 4 – 1 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Rallo, Avanzolini, Chiodi, Bollano, Valcareggi, Gei, Della Rosa, Penzo.

LIVORNO: Siligardi, Del Bianco, Soldani, Capaccioli, Traversa, Tori, Piana, Stua, Raccis, Martinelli, Miniati.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS: Crola autogol (L.), Raccis 2 (L.), Miniati (L.), Della Rosa (F.).

FIRENZE, 18 aprile 1943 – JUVENTUS – FIORENTINA 4 – 3 (1-1)

FIORENTINA: Innocenti, Crola, Piccardi, Chiodi, Magli A., Poggi, Bollano, Valcareggi, Gei, Della Rosa, Bui.

JUVENTUS: Perucchetti, Sforzin, Rava, Capocasale, Varglien, Locatelli, Sentimenti III, Borel, Meazza, Lustha, Magni.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Magni 2 (J.), Bui (F.) Gei 2 (F.), Meazza (J.), Lustha (J.).

GENOVA, 25 aprile 1943 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Crola, Furiassi, Rallo, Avanzolini, Chiodi, Bollano, Valcareggi, Gei, Della Rosa, Bui.

GENOVA: Bagicalupo, Marchi, Spadoni, Cattani, Allasio, Sardelli, Sotgiu, Trevisan, Ispiro, Bertoni, Conti.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Valcareggi (F.), Gei (F.).

continua nel prossimo numero

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