Storia dell’A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 18° puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 9 Anno II di Alé Fiorentina del Maggio 1967

Giovani, Giovani, Giovani”

La via tracciata da Ridolfi non viene abbandonata dalla Fiorentina neppure in questo campionato. Le soddisfazioni avute nel campionato precedente confermano nei dirigenti la volontà di proseguire sulla stessa strada. “Giovani, giovani, giovani: questo è il programma della squadra gigliata per i due anni di attività dal 1941 al 1943”, scrive ancora Baccani. “Ogni cura, ogni pensiero è rivolto a questo programma e si può anche arrivare al paradosso che la Fiorentina sembra considerare il massimo campionato solo in funzione del suo grande proficuo lavoro svolto fra i giovani a favore di tutto lo sport nazionale. Le contingenze di questi due anni possono anche intralciare il lavoro della Fiorentina ma non impedirlo: aumenta anzi in questo periodo la mole del suo lavoro fra i giovanissimi. Al Torneo Primi Calci, giunto ormai alla sua XI edizione, aggiungere un torneo primaverile per squadre ragazzi; crea una “Scuola per giovani calciatori” con campo e istruttori propri, sotto la sua tutela, esclusivamente delle squadre ragazzi, sorveglia che tutti i calciatori più o meno alle sue dipendenze abbiano un’adeguata preparazione atletica. Integrata da un’accorta politica di reclutamento, da un’abile valorizzazione e da una sagace preparazione tecnica, tutto questo movimento giovanile non può che dare le maggiori soddisfazioni alla società viola che ha il vanto di aver proceduto in questi ultimi due anni al lancio e all’affermazione di tanti elementi giovani tanto da venir considerata “il maggior vivaio di calciatori d’Italia”. A questo vivaio comincia a rivolgersi l’attenzione delle grandi società del nord. Il Torino che proprio in questo campionato lotterà fin sul filo del traguardo con la Roma e il Venezia per la conquista dello scudetto preleva dalle file viola Menti e Ellena. La Fiorentina recluta invece ancora giovanissimi. Appaiono in maglia viola Furiassi, Buzzegoli, Avanzolini, Magli Augusto, Giagiotti, Eliani, Suppi e Gei.

Un acrobatico intervento di Augusto Magli, uno dei più classici mediani in maglia viola.

Centravanti cercasi

Di Benedetti era tornato alla Roma ed il ruolo di centravanti era rimasto scoperto. “si vuole un centrattacco, si cerca un centr’attacco, si invoca un centr’attacco. Tutte le squadre affliggono ai quattro venti richieste invitanti, gridano la loro urgente necessità, offrono cifre … La Fiorentina ha cercato anch’essa alacremente e ieri davanti a 10.000 spettatori l’ha collaudato per la prima volta. Si chiama Gei e viene da Brescia. Ha vent’anni giusti e gioca con l’esperienza di un veterano. Intuizione, scatto, tiro sono le sue carte di identificazione”. Così si esprimeva Nuto Innocenti all’indomani della partita amichevole col Modena giocata in periodo precampionato allo stadio Berta. Galluzzi aveva cominciato la preparazione assai per tempo, conscio della difficoltà di amalgamare le nuove leve che venivano ad aggiungersi agli elementi rimasti dell’anno precedente. Per questo campionato poteva contare sui seguenti atleti: Griffanti e Innocenti come portieri; Buzzegoli, Piccardi, Geigerle, Furiassi come terzini; Chiodi, Degano, Poggi II, Rallo, Frigo, Avanzolini e Magli come mediani; Degano, Gei, Baldini, Suppi, Penzo, Morisco, Eliani, come attaccanti.

Già come l’anno precedente, la presentazione ufficiale della squadra si aveva sul campo del Vicenza dal quale era stato acquistato Suppi. Fu un 6 a 1 promettente che però nella partita di ritorno con lo stesso Vicenza la Berta si trasformava in un 2 a 2 piuttosto preoccupante.

Comunque nelle partite successive col Modena (vittoria per 4 a 1) e con la Roma, che poi avrebbe vinto lo scudetto (vittoria per 4 a 3), gli animi tornavano sereni e fiduciosi anche se da molti era rimpiantala cessione di Menti che i tifosi oltre che col vezzegiativo di “Meo” avevano cominciato a chiamare con l’appellativo di “Settebello” che poi dopo 15 anni doveva divenire l’appellativo del grande Julinho e del non meno grande Kurt Hamrin.

Il primo incontro ufficiale della squadra avveniva a Milano col Milan per i sedicesimi della Coppa Italia. L’eliminazione dei viola avveniva con un punteggio piuttosto sonante (4 a 1).

Inizio lusinghiero.

Il campionato aveva inizio il 26 ottobre. Ospite di riguardo la Juventus: non più grande come un tempo ma sempre squadra temibile per la sua esperienza. Nelle sue file militava Lustha, l’albanese che qui aveva trovato la sua seconda patria calcistica, dopo l’annessione della sua terra all’Italia. Era proprio Lustha a portare in vantaggio i bianconeri; immediatamente rispondevano i viola con una rete di Valcareggi. Ottenuto il pareggio i gigliati per ben 70? Minuti prendevano d’assedio la rete di Perucchetti, ma vuoi per le magiche parate dello stesso, vuoi per l’imprecisione degli attaccanti, il risultato non mutava.

Lo spostamento di Degano a destra nel posto che già era stato di Menti e l’inserimento di Suppi a sinistra non aveva convinto Galluzzi. A Genova pertanto contro il Liguria riportava Degano a sinistra e inseriva all’ala destra Morisco. Innocenti prendeva il posto di Griffanti indisposto. E così la Fiorentina ritornava imbattuta da Genova dove Gei siglava il suo primo gol di campionato con una serpentina al limite dell’area che faceva fuori Tabor e Pisano e staffilando poi all’incrocio dei pali.

Anche contro il Genova a Firenze Gei si ripeteva e la Fiorentina riportava un franco successo sui rossblù.

Su calcio di rigore realizzato da Valcareggi la Fiorentina passava imbattuta anche a Roma contro la Lazio. Questa partita doveva segnare la fine della carriera di Bigogno come giocatore. Colpito duramente da Piola in uno scontro fortuito, Bigogno riportava la frattura dei legamenti del ginocchio e spariva dalle scene calcistiche italiane come giocatore proprio con quella maglia viola che gli aveva dato la notorietà dieci anni prima.

La domenica successiva scendeva la Berta la Roma capolista della classifica e tuttora imbattuta. Frigo prendeva il posto di Bigogno al centro della mediana, a laterale debuttava Rallo e a mezz’ala al posto di Baldini veniva schierato Penzo. La Roma riusciva a mantenere la sua imbattibilità conseguendo un pareggio che lasciava l’amaro in bocca ai romanisti. A cinque minuti dalla fine infatti la Roma conduceva per 2 a 1 e solo con un rabbioso tiro di Valcareggi, che sorprendeva nettamente Masetti, la Fiorentina riusciva a pareggiare l’incontro.

Due entusiasmanti vittorie contro le milanesi.

All’Arena rispettando una tradizione che durava da diversi anni, i viola riuscivano a piegare l’Ambrosiana con un gol di Suppi al 40’ del primo tempi. L’Ambrosiana non era più la brillante compagine degli anni addietro, ma una vittoria in casa sua era pur sempre una vittoria di prestigio e di buon auspicio.

Ma la partita più bella, più goduta e più sofferta dai tifosi fiorentini fu senza dubbio quella disputata la domenica successiva al Berta contro i diavoli rossoneri del Milan. “Non sarà facile – scriveva Nuto Innocenti – dimenticare questa partita, la più bella, la più emozionante di quante ne ha viste lo stadio Berta. Uno di quegli incontri che lasciano nelle mani la voglia di applaudire e negli occhi la visione di un gioco elettrizzante svolto da due squadre generose e potenti”.

Fiorentina-Milan 4-3. L’incubo finisce. Siamo al 44′ e Valcareggi batte inesorabilmente Zorzan segnando il gol decisivo per la squadra viola.

Sette gol in una partita non possono fare a meno di destare emozioni a non finire. Ma in questa partita le emozioni furono davvero troppe! Basti pensare che a quattro minuti dalla fine la Fiorentina conduceva l’incontro per 3 a 1 e che quattro minuti dopo il risultato era di 4 a 3! Al 41? Del secondo tempo si sviluppava una azione milanista: Boffi-Cappello-Bollano: cross di quest’ultimo per Rossellini e gol al volo imparabile: 3 a 2. Palla al centro. Scende Boffi. Passaggio a Rossellini che scartato Geigerle centra a mezz’altezza: irrompe Todeschini e di testa batte Griffanti: 3 a 3. Manca un minuto alla fine. Carattere, orgoglio, rabbia mal repressa mettono nelle gambe degli atleti viola la disperata volontà di vittoria. Scende Degano sulla destra. Supera Remondini e porge a Penzo: Questi all’indietro a Valcareggi. Breve stop della palla, scarto sulla destra per evitare Toppan e tiro immediato sulla destra di Zorzan. La palla sfiora il palo e si infila in rete. Subito dopo il fischio di chiusura di Scorzoni. Delirio sugli spalti e abbracci a non finire in campo fra gli atleti viola e il loro allenatore Galluzzi. Lo stato d’animo dei milanisti lo lasciamo all’immaginazione del lettore! Questa vittoria permetteva alla Fiorentina di raggiungere anche in questo campionato la cima della classifica sia pure in condominio con Triestina, Venezia e Roma. Quel giorno stesso però sulla gioia sportiva si proiettava l’ombra di una guerra senza quartiere e spaventosamente lunga: proprio quel 7 dicembre i Giapponesi attaccavano la base navale americana di Pearl Harbour spingendo alla guerra gli Stati Uniti d’America che fino a quel momento erano stati, anche se non del tutto passivamente, estranei alle cose d’Europa. La dichiarazione di guerra del Giappone agli Stati Uniti provocava, in conseguenza del patto militare fra Giappone, Germania e Italia, la dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Germania e all’Italia: senza dubbio da quel momento cominciava il conto alla rovescia della disfatta del nazifascismo.

Fiorentina-Milan 4-3. Bollano e Valcareggi l’anno successivo saranno insieme in maglia viola.

Un’ondata di pessimismo e preoccupazione si diffondeva nel paese ed anche se i giornali ogni giorno uscivano con titoli di scatola magnificanti le impetuose avanzate dei nipponici in Asia e con titoli molto più piccoli minimizzanti il ripiegamento delle truppe dell’Asse di fronte all’avanzata invernale dei Russi sul Donez, la gente, il popolo, nella sua lucida semplicità già cominciava a prepararsi al peggio.

Quasi riflettendo lo stato d’animo che serpeggiava, anche la squadra viola comincia da questo momento a perder colpi su colpi, tanto che in poche domeniche da squadra capolista si ritroverà impelagata nelle sabbie mobili della retrocessione. Pensare che i crolli e le crisi delle squadre dipendano esclusivamente da ragioni tecniche è semplicemente puerile. Una squadra non è composta da 11 robot, ma da 11 uomini che del tempo e delle circostanze in cui vivono risentono gli influssi positivi e negativi che ne derivano. Nessuno sport è forse così legato alle ripercussioni della vita comune sull’animo umano come il gioco del calcio!

Il debutto di Buzzegoli e di Magli Augusto.

A Livorno cominciava la parabola discendente della Fiorentina. Debuttava sul campo “Edda Ciano Mussolini” Ivo Buzzegoli, l’aitante terzino proveniente dalle file dei canarini de “Le Signe”, una società che al calcio italiano ha dato diversi primi attori. Forte, massiccio, senza tanti complimenti, generoso come pochi, tanto grintoso in campo quanto scanzonato e mattacchione nella sua vita privata: questo l’Ivo Buzzegoli che ricordiamo ancora e che una triste e tragica fatalità pochi anni or sono ci ha portato via per sempre.

Dopo la prima sconfitta esterna a Livorno, la Fiorentina incappava anche nella prima sconfitta interna al Berta contro l’Atalanta in una partita giocata all’insegna del “chi gioca peggio”. Nelle file nerazzurre, schierato all’ala destra, c’era quel Fabbri, che chiamato “topolino” per la sua bassa statura si vedrà ribattezzato in tempi non lontani “pollicino” e che deve la sua grande notorietà non tanto al valore dimostrato come giocatore, quanto al fatto d essere stato il commissario unico della nazionale eliminata a Londra nei campionati del mondo del 1966 dalla “carneadissima” Corea.

Altro debutto si aveva a Modena. Era la volta di Augusto Magli, “i’ moro” di Molinella come lo avevano cominciato a chiamare i tifosi fiorentini. Aveva un solo piede, il sinistro, ma gli bastava. Quello che infatti abbiamo visto fare a Magli in dieci anni di permanenza nelle file viola con quel piede solo l’abbiamo visto fare da pochi con due. Intelligente e scaltro come tutti i romagnoli, sostenuto da un fisico meraviglioso (ara alto 1,82), imbattibile nel gioco di testa, esuberante e dinamico, sarà l’idolo dei tifosi e una colonna della squadra per un decennio intero. Poi, abbandonato il calcio, sposatosi, abbandonerà l’Italia per l’Argentina dove tuttora vive stimato uomo d’affari.

Al pareggio conseguito a Modena faceva seguito un’altra sconfitta interna ad opera dei neroverdi veneziani che viaggiavano in testa alla classifica in una continua lotta senza quartiere con Roma e Torino. “Squadra giovane, robusta, senza nomi altisonanti, questo Venezia sa battersi con astuzia facendo affidamento più sulla prontezza che sulla precisione. E’ una squadra che non ha nulla di comune con le sue rivali di vecchio stampo; una autentica rivelazione dell’attuale campionato e come tale destinata a far molto cammino” (Vittorio Pozzo). In questa squadra due nomi su tutti: Loik e Mazzola. La gloria li bacerà in fronte per diversi anni. Poi, insieme ai loro compagni del Torino, si schianteranno contro il muro di Superga, la basilica dei re: loro che del calcio italiano erano davvero diventati i re dispotici ed assoluti!

Battuta a Napoli con un gol subito al primo minuto di gioco senza riuscire a rimarcare nonostante il tambureggiamento effettuato contro la porta di “chery” Sentimenti per 89 minuti, la Fiorentina tornava alla vittoria al Berta contro la Triestina nelle cui file militavano allora altri due grandi campioni che, come Mazzola e Loick, avrebbero finito i loro giorni sul colle di Superga: Ballarin e Grezar. E tanto per completare il quadro di quello che sarà il grande Torino, noteremo per inciso che nel frattempo, nel campionato di serie B, si stava mettendo in luce come goleador quel Castigliano che con 7 reti guidava la classifica dei cannonieri.

Ancora una partita interna per i viola: questa volta contro i campioni d’Italia del Bologna. Disfatta cocente anche se in parte dovuta al fatto che i viola finirono la partita in 9. Prima infatti era messo fuori causa Gei da un tremendo pugno vibratogli da Fiorini con conseguente perdita di due denti e stato di choc, poi veniva espulso dal campo Geigerle per una entrata fallosa su Reguzzoni. Se Dattilo non ha mai goduto eccessiva simpatia a Firenze lo deve senz’altro al suo arbitraggio in questa partita.

Il debutto di Avanzolini..

Il giovedì successivo veniva squalificato Frigo. Dattilo non era stato soddisfatto di quanto aveva combinato sul campo ed il suo rapporto provocava anche la squalifica del centromediano viola. Galluzzi, contro Gabetto, il funambolico ed estroso centravanti del Torino, faceva debuttare Avanzolini. Anche se la sconfitta fu netta, Avanzolini non demeritava e Galluzzi lo confermerà anche in seguito spostando Frigo a laterale.

Il girone di andata si concludeva con la Fiorentina a un passo dalla zona minata della retrocessione.

Sempre più in basso.

In un finale con due espulsi (Frigo e Olmi) e due infortunati per parte (Perucchetti e Penzo), la Fiorentina perdeva a Torino contro la Juventus la prima partita del girone di ritorno precipitando con questa sconfitta al terz’ultimo posto in classifica. “La situazione nella squadra viola si fa grave”, scriveva Nuto Innocenti. “A furia di scendere scalini eccola al terz’ultimo posto della classifica con un sol punto di vantaggio sul Napoli e due sul Modena che la seguono. Il comportamento della squadra viola sbigottisce. Non si comprende come una compagine che aveva mostrato tanti numeri si sia smarrita al punto da non doverne imbroccare una. C’è qualcosa che non va, evidentemente, e questo qualcosa va rimosso. E’ un compito che spetta ai dirigenti tecnici. Perché la squadra ha classe e mezzi per poter aspirare a qualcosa di più che non alla lotta per salvarsi dalla retrocessione”. Come si vede, chiamato in causa era Galluzzi. Nessuno ancora si era reso conto che l’assimilazione del “sistema” richiedeva anni di tentativi e di esperimenti e che inoltre lo stato d’animo degli atleti in un periodo di guerra e di restrizioni, sempre sotto l’incubo di una prossima chiamata alle armi non poteva essere dei più sereni.

Contro il Liguria omunque, che proprio la domenica aveva piegato il Torino, i viola tornavano perentoriamente alla vittoria con largo punteggio.

Con altrettanto netto punteggio però i rossoblu genoani vendicavano i cugini del Liguria rifilando ai viola al “Galileo Ferraris” di Genova quattro reti senza subirne alcuna.

Dopo un inizio tutt’altro che facile, la Fiorentina riusciva a prevalere la domenica successiva contro la Lazio. Infatti andava per prima in vantaggio la Lazio con un gol di Pisa. Raggiunto il pareggio la Fiorentina aveva la disgrazia di perdere Rallo che subiva in un incidente di gioco la frattura dell’ulna del braccio destro. Stringendo i denti e lottando con disperazione i viola riuscivano a passare in vantaggio con Degano, autore anche dell’altro gol del pareggio, ed infine a mettere al sicuro ogni velleità degli azzurri laziali con un gol di Valcareggi.

A Roma si aveva un altro debutto: quello di Chiodi che prendeva il posto di Rallo.

Con un gol inficiato da una grossa scorrettezza di Amadei ai danni di Avanzolini, pronto ad intervenire su Pantò nell’azione del gol romanista, la Fiorentina perdeva contro quella Roma che in testa alla classifica volava verso il suo primo (ed unico) scudetto. Unica soddisfazione per gli atleti viola lo scrosciare di applausi che i tifosi romanisti indirizzarono alla compagine viola nel lasciare il campo. Quando si vince si può essere anche generosi con gli avversari …

La bile ingoiata per questa sconfitta i viola la riversarono sui malcapitati nerazzurri dell’Ambrosiana che incassavano a Firenze ben quattro gol. Anche in questo campionato tutti e quattro i punti in palio tra la due squadre erano appannaggio della Fiorentina.

Con un calcio di rigore che Penzo trasformava in un passaggio al portiere Rossetti anziché in un gol, i viola perdevano la possibilità di pareggiare a Milano contro i diavoli rossoneri tra i quali ancora si faceva valere il vecchio Meazza contornato dai vari Boffi, Cappello, Bollano, Boniforti, Remondini e Todeschini (grossi nomi del calcio di allora!).

Lo spauracchio della retrocessione era ancora allarmante!

Per fortuna il campionato subiva quasi un mese di interruzione per le partite internazionali. La prima si aveva al “Ferraris” di Genova contro la Croazia elevata dal nazismo a rango di nazione e che calcisticamente veniva rappresentata da una squadra di club: il Gradjanski di Zagabria. Vittoria degli azzurri per 4 a 0 e debutto in maglia azzurra di Griffanti, Grezar, Loick, Gabetto e Mazzola. I 4/5 dell’attacco azzurro formato da Biavati, Loick, Gabetto, Mazzola e Ferraris II, saranno l’anno successivo riuniti nel grande Torino.

Altro 4 a 0 contro la Spagna a S. Siro e conferma delle mezzali Loick e Mazzola, nonché di Griffanti in porta.

La vittoria sul Livorno alla ripresa del campionato induceva a pensare che il riposo avesse fatto bene ai viola. Ma la seguente sconfitta seguita a Bergamo rimetteva le cose al punto di prima.

La domenica successiva la Fiorentina incontrava al Berta il Modena ormai condannato alla serie B. Un portiere che prende otto gol, difficilmente siamo portati a giudicarlo un buon portiere. Eppure toccava proprio a colui che in seguito sarà senza dubbio uno dei più completi portieri italiani sistemisti a prendere gli otto gol ($ di Gei) che i viola segnavano al Modena. Il portiere era Sentimenti IV.

Persa anche la partita contro il Venezia che ostinatamente ancora contendeva alla Roma e al Torino lo scudetto, la Fiorentina si giocava la certezza matematica della permanenza nella divisione superiore incontrando il Napoli al Berta. E come al solito mancava all’appuntamento con le partite decisive. Il Napoli infatti con un gol di Cadregari e una spettacolosa partita di Sentimenti II, che in tal modo vendicava l’affronto subito dal più giovane fratello del Modena, rimetteva in discussione la sua permanenza in A a spese della squadra viola.

La sconfitta subita a Trieste rendeva la situazione dei viola disperata. Solo due partite mancavano alla fine del campionato e il Napoli era a soli due punti dai viola: un passo falso di quest’ultimi e due vittorie dei partenopei avrebbero potuto relegare la Fiorentina a fare compagnia al Modena ormai condannato. E gli avversari che doveva affrontare la Fiorentina non erano davvero dei più facili: il Bologna al Littorale e il Torino ancora in lotta per lo scudetto al Berta.

Partita della disperazione. A Bologna, ove debuttava Furiassi, avveniva il miracolo: la Fiorentina batteva il Bologna per 3 a 1 mentre il Napoli perdeva a Genova. Il gioco era fatto. La partita col Torino poteva essere affrontata dai viola con tutta tranquillità, dai granata no. Il Torino infatti si trovava ad un solo punto dalla Roma. Anche se pallidissima (la Roma avrebbe incontrato sul proprio campo il Modena ormai in serie B!) una speranza i granata erano autorizzati ad averla. Il gioco del calcio è tanto sconcertante e … la palla è rotonda. Ma anche questa speranza doveva svanire al Berta perché la Fiorentina giocando in scioltezza, ormai sicura della permanenza in A si esibiva in uno spettacolo di gran classe impostando la partita proprio sul piano più congeniale ai granata: quello tecnico. E ne usciva vittoriosa con due gol di Gei e una prova superlativa di Avanzolini che metteva addirittura la museruola a Gabetto.

Comunque proprio sul verde parto del Berta il Torino aveva lasciato intravedere quale ruolo avrebbe recitato nel futuro in campo nazionale.

Il 22 luglio dello stesso anno Ridolfi veniva nominato Presidente della F.I.G.C. La Fiorentina perdeva il suo fondatore e il suo più appassionato animatore e sostenitore.

(Foto dall’album di Aldo Polidori)

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

Firenze, 26 ottobre 1941– FIORENTINA – JUVENTUS 1 – 1 (0–0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Frigo, Bigogno, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

JUVENTUS: Perucchetti, Foni, Rava, Depetrini, Olmi, Locatelli, Colaneri, Sentimenti III, Lustha, Varglien II, Colaussi.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Lustha (J.), Valcareggi (F.).

GENOVA, 2novembre 1941 – LIGURIA – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Innocenti, Geigerle, Piccardi, Frigo, Bigogno, Poggi, Morisco, Valcareggi, Gei, Baldini, Degano.

LIGURIA: Martini, Gattoronchieri, Tabor, Tortarolo, Pisano, Callegari, Meroni, Castelli, Parvis, Stella, Alghisi.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Cstelli (L.), Gei (F.).

FIRENZE, 9 novembre 1941 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Frigo, Bigogno, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

GENOVA: Sain, Marchi, Sardelli, Perazzolo, Allasio, Chizzo, Neri, Trevisan, Bertoni, Ispiro, Conti.

ARBITREO: Dattilo.

GOALS: Frigo (F.), Gei (F.).

ROMA, 16 novembre 1941 – LAZIO -FIORENTINA 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Frigo, Bigogno, Poggi, Morisco, Valcareggi, Gei, Rallo, Suppi.

LAZIO: Gradella, Ferrarese, Monza, Fazio, Ramella, Baldo, Gualtieri, Pisa, Piola, Romagnoli, Flamini.

ARBITRO: Ciamberlini.

GOALS: Gualtieri (L.), Valcareggi (F.).

FIRENZE, 23 novembre 1941 – FIORENTINA – ROMA 2 – 2 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Morisco, Valcareggi, Gei, Penzo, Suppi.

ROMA: Masetti, Brunella, Acerbi, Donati, Mornese, Bonomi, Krieziu, Di Pasquale, Amadei, Coscia, Pantò.

ARBITRO: Barlassina.

GOALS: Penzo (F.), Pantò (R.), Amadei (R.), Valcareggi (F.).

MILANO, 30 novembre 1941 – FIORENTINA – AMBROSIANA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Penzo, Suppi.

AMBROSIANA: Caimo, Bovoli, Landolfi, Battaia, Pozzo, Campatelli, Mascheroni, Demaria, Cominelli, Candiani, Casaretti.

ARBITRO: Fois.

GOAL: Suppi (F.).

FIRENZE, 7 dicembre 1941 – FIORENTINA – MILANO 4 – 3 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Penzo, Suppi.

MILANO: Zorzan, Boniforti, Remondini, Sandron, Todeschini, Toppan, Bollano, Cappello, Boffi, Antonini, Rosellini.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Degano 2 (F.), Gei (F.), Rosellini 2 (M.), Todeschini (M.), Valcareggi (F.).

LIVORNO, 14dicembre 1941 – LIVORNO – FIORENTINA 3 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Buzzegoli, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Penzo, Suppi.

LIVORNO: Silingardi, Del Bianco, Alfonso, Capaccioli, Traversa, Tori, Piana, Stua, Michelini, Zidarich, Cattaneo.

ARBITRO: Bertolio.

GOALS: Stua (L.), Degano (F.), Piana (L.), Cattaneo (L.).

FIRENZE, 21 dicembre 1941 – ATALANTA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Penzo, Gei, Baldini, Suppi.

ATALANTA: Lanfranco, Ciancamerla, Mamoli, Perrucci, La Manna, Schiavi, Fabbri, Tabanelli, Gaddoni, Corbelli, Pagliano.

ARBITRO: Neri.

GOAL: Corbelli (A.).

MODENA, 28 dicembre 1941– MODENA – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Magli A., Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

MODENA: Monti, Galli, Braglia, Uneddu, Magotti, Bazzani, Capra, Malinverni, Del Grosso, Robotti, Ottino.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS. Suppi (F.), Robotti (M.).

VENEZIA, 4 gennaio 1942 – VENEZIA – FIORENTINA 3 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Morisco, Baldini, Suppi.

VENEZIA: Fioravanti, Piazza, Di Gennaro, Arienti, Puppo, Stefanini, Alberti, Loik, Pernigo, Mazzola, Alberico.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Suppi (F.), Mazzola (V.), Alberti (V.), Alberico (V.).

NAPOLI, 11 gennaio 1942 – NAPOLI – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

NAPOLI: Sentimenti II, Cassano, Berra, Milano, Pretto, Gramaglia, Menti I, Di Costanzo, Barrera, Verrina, Venditto.

ARBITRO: Dellarole.

GOAL: Venditto (N.).

FIRENZE, 18 gennaio 1942 – FIORENTINA – TRIESTINA 2 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Innocenti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

TRIESTINA: Striuli, Ballarin, Scapin, Salar, Rancilio, Radio, Pasinati, Defilippis, Tosolini, Grezar, Tagliasacchi.

ARBTRO: Fois.

GOALS: Rallo (F.), Suppi (F.), Tagliasacchi (T.).

FIRENZE, 25 gennaio 1942 – BOLOGNA – FIORENTINA 5 – 2 (1-1)

FIORENTINA: Innocentii, Geigerle, Piccardi, Rallo, Frigo, Poggi, Degano, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

BOLOGNA: Ferrari, Fiorini, Pagotto, Andreolo, Montesanto, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Arcari IV, Reguzzoni.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS: Vlacareggi (F.), Biavati 2 (B.), Degano (F.), Puricelli 2 (B.), Arcari (B.).

TORINO, 1 febbraio 1942 – TORINO – FIORENTINA 3 – 1 (3-1)

FIORENTINA: Innocentii, Buzzegoli, Piccardi, Rallo, Avanzolini, Poggi, Morisco, Valcareggi, Penzo, Baldini, Suppi.

TORINO: Bodoira, Piacentini, Ferrini, Cadario, Ellena, Baldi, Menti, Borel II, Gabetto, Petron, Ferraris II.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Gabetto (T.), Ferraris II (T.), Penzo (F.), Baldi (T.).

TORINO, 15 febbraio 1942 – JUVENTUS – FIORENTINA 4– 2 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Frigo, Avanzolini, Poggi, Degano, Valcareggi, Penzo, Baldini, Suppi.

JUVENTUS: Peruchetti, Foni, Rava, Depetrini, Olmi, Locatelli, Sentimenti III, Varglien II, Banfi, Lustha, Colaussi.

ARBITRO: Bernardi.

GOALS: Foni rigore (J.), Lustha 2 (J.), Banfi (J.), Penzo rigore (F.), Baldini rigore (F.).

FIRENZE, 22 febbraio 1942 – FIORENTINA – LIGURIA 4– 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Avanzolini, Poggi, Suppi, Valcareggi, Gei, Baldini, Degano.

LIGURIA: Martini, Tabor, Setti, Tortarolo, Pisano, Renoldi, Meroni, Coppa, Parvis, Castelli, Alghisi.

ARBITRO: Dellarole.

GOALS: Valcareggi (F.), Baldini (F.), Alghisi (L.), Gei 2 (F.).

GENOVA, 1 marzo 1942 – GENOVA – FIORENTINA 4 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Rallo, Avanzolini, Poggi, Suppi, Valcareggi, Gei, Baldini, Degano.

GENOVA: Sain, Marchi, Sardelli, Perazzolo, Barbieri, Andrighetto, Bo, Trevisan, Ispiro, Bertoni, Conti.

ARBITRO: Bertolio.

GOALS: Bo 2 (G.), Conti (G.), Perazzolo (G.).

FIRENZE, 8 marzo 1942 – FIORENTINA – LAZIO 3 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Rallo, Avanzolini, Poggi, Suppi, Valcareggi, Gei, Baldini, Degano.

LAZIO: Gradella, Romagnoli, Monza, Fazio, Ramella, Ferri, Gualtieri, Pisa, Piola, Flamini, Puccinelli.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Pisa (L.), Degano 2 (F.), Valcareggi (F.).

ROMA, 15 marzo 1942 – ROMA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Suppi, Penzo, Gei, Baldini, Degano.

ROMA: Masetti, Brunella, Andreoli, Donati, Mornese, Bonomi, Krieziu, Amadei, Di Benedetti, Coscia, Pantò.

ARBITRO: Barlassina.

GOAL: Pantò (R.).

FIRENZE, 22 marzo 1942 – FIORENTINA – AMBROSIANA 4 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Morisco, Penzo, Gei, Baldini, Degano.

AMBROSIAN: Franzosi, Bonocore, Poli, Mariani, Bovoli, Landolfi, Frossi, Demaria, Campatelli, Candiani, Salvi.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Penzo (F.), Gei 3 (F.), Campatelli (A.).

MILANO, 29 marzo 1942 – MILAN – FIORENTINA 2 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Innocenti, Buzzegoli, Piccardi, Valcareggi, Avanzolini, Poggi, Suppi, Penzo, Gei, Baldini, Degano.

MILAN: Rossetti, Remondini, Toppan, Antonini, Boniforti, Todeschini, Bollano, Meazza, Boffi, Cappello, Rosellini.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Meazza (M.), Boffi (M.), Gei (F.).

FIRENZE, 26 aprile 1942 – FIORENTINA – LIVORNO 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Suppi, Rallo, Penzo, Valcareggi, Degano.

LIVORNO: Assirelli, Del Bianco, Del Buono, Capaccioli, Tori, Buonaccorsi, Piana, Stua, Michelini, Zidarich, Viani II.

ARBITRO: Bertolio.

GOALS: Penzo (F.), Rallo (F.).

BERGAMO, 3 maggio 1942 – ATALANTA – FIORENTINA 2 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Suppi, Rallo, Penzo, Valcareggi, Degano.

ATALANTA: Lanfranco, Ciancamerla, Citterio, Bonilauri, Lamanna, Schiavi, Fabbri, Gaddoni, Pagliano, Tabanelli, Peretti.

ARBITRO: Galeati

GOALS: Pagliano (A.), Penzo (F.), Tabanelli (A.).

FIRENZE, 10 maggio 1942 – FIORENTINA – MODENA 8 – 0 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Morisco, Rallo, Gei, Valcareggi, Suppi.

MODENA: Sentimenti II, Rossi, Galli, Malinverni, Braga, Capocasale, Neri, Robotti, Barbon, Tosi, Capra.

ARBITRO: Ciamberlini.

GOALS: Suppi 2 (F.), Gei 4 (F.), Valcareggi (F.), Morisco (F.).

VENEZIA, 17 maggio 1942 – VENEZIA – FIORENTINA 2 – 1 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Morisco, Rallo, Gei, Valcareggi, Suppi.

VENEZIA: Fioravanti, Tortora, Di Gennaro, Arienti, Puppo, Pondrano, Begnini, Loik, Pernigo, Mazzola, Novello.

ARBITRO: Donati.

GOALS: Pernigo rigore (V.), Begnini (V.), Gei (F.).

FIRENZE, 24 maggio 1942 – NAPOLI – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Morisco, Rallo, Gei, Valcareggi, Suppi.

NAPOLI: Sentimenti II, Cassano, Berra, Milano, Gramaglia, Tricoli, Busani, Cadregari, Barrera, Verrina, Menti I.

ARBITRO: Galeati.

GOAL: Cadregari (N.).

TRIESTE, 31 maggio 1942 – TRIESTINA – FIORENTINA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Frigo, Piccardi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Degano, Penzo, Gei, Valcareggi, Suppi.

TRIESTINA: Striuli, Ballarin, Radio, Salar, Rancilio, Grezar, Pasinati, Defilippis, Tosolini, Sessa, Tagliasacchi.

ARBITRO: Fois.

GOALS: Defilippis (T.), Tosolini (T.).

BOLOGNA, 7 giugno 1942 – FIORENTINA – BOLOGNA 3 – 2 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

BOLOGNA: Ferrari, Fiorini, Pagotto, Malagoli, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Penzo (F.), Puricelli (B.), Gei 2 (F.), Reguzzoni rigore (B.).

FIRENZE, 14 giugno 1942 – FIORENTINA – TORINO 2 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Buzzegoli, Furiassi, Chiodi, Avanzolini, Poggi, Penzo, Valcareggi, Gei, Baldini, Suppi.

TORINO: Bodoira, Piacentini, Ferrini, Cadario, Ellena, Baldi, Menti II, Borel II, Gabetto, Petron, Ferraris II.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Gei 2 (F.), Borel II (T.).

La Roma è campione d’Italia. Napoli e Modena retrocedono in serie B

continua nel prossimo numero

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