Storia dell’A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 17° puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 8 Anno II di Alé Fiorentina del Aprile 1967

Prima della “Juve” e doppia vittoria sulla stessa

Nonostante il crollo della Francia che sembrava preludere ad una conclusione rapida della guerra, cosa questa che forse era stata alla base della decisione improvvisa di Mussolini di dichiararla, la guerra continuava. Cominciavano a profilarsi all’orizzonte i giorni duri e tremendi, le rovine e i lutti angosciosi. L’imperativo categorico dell’ora era però di tenere alto il morale della popolazione. Bisognava pur distrarre gli animi da pensieri tristi e da preoccupazioni, dare alle folle ancora l’impressione che tutto sarebbe finito presto, che i nostri giovani mandati a migliaia nell’infuocate sabbie del deserto non andavano incontro alla morte ma ad una gloriosa spedizione punitiva con relativa conquista di un altro po’ di posto al sole! Niente dunque sospensione del campionato di calcio. Quale migliore narcotico per addormentare qualsiasi pensiero molesto, quale antidoto migliore per ogni eventuale spirito d’insofferenza e di ribellione! I giovani muoiono, ma basterà ricordarli col minuto di raccoglimento domenicale! In fondo se la patria si serve anche facendo la guardia ad un bidone di benzina, la si può servire anche dando dei calci anestetizzanti la folla ad un pallone.

E così anche il primo anno di guerra ha il suo campionato regolare.

Il primo campionato di guerra

Lievi modifiche apporta la Fiorentina al suo schieramento del campionato precedente. Lievi, ma sostanziali. Acquista un terzino d’esperienza (Geigerle) e una mezz’ala fra le più quotate di allora (Valcareggi) prelevandoli ambedue dalla Triestina. Aggiunge ai giovani dell’attacco un altro giovane (Degano) acquistandolo dall’Udinese e richiama nelle sue file dopo un campionato disputato nella Roma il già collaudato Di Benedetti.

I due nuovi acquisti della Fiorentina: il classico Valcareggi e la gazzella Degano. Fra i due Di Benedetti la “testina d’oro” del quintetto viola.

Ha così inizio, scrive Baccani, il progressivo rimpiazzo dei più anziani con i più giovani. Si conferma la fiducia a Galluzzi e si mantiene il nuovo indirizzo tecnico-tattico del “sistema”. Di particolare menzione è degno in questa stagione il comportamento della prima linea viola ove, con l’innesto di due assi quali Valcareggi e Degano, la completa valorizzazione di Menti e Baldini e il ritorno di Di Benedetti, si è formato un reparto capace di misurarsi alla pari con ogni altra formazione avversaria. E sarà questa linea ad aggiudicarsi il record nazionale della reti segnate (60), alla pari col Bologna, la squadra campione di quest’anno. E lo sport dà ancora una volta ragione alla Fiorentina che in quest’anno riesce a piazzarsi al 4° posto nella graduatoria, mancando una ancor migliore classifica solo (ed è questo il ripetersi dello stato d’animo della squadra nella stagione 1934-35) per non avere avuto gli atleti quella fiducia nei propri mezzi necessaria per il raggiungimento di ogni meta. E’ certo che se nel corso delle ultime partite, tutta la squadra avesse avuto la piena consapevolezza di quanto essa valeva ed avesse conseguentemente teso con ogni volontà al raggiungimento della vittoria, questa non avrebbe mancato di premiare, clamorosamente ma meritatamente, tutto quello che di bello e di nuovo era stato portato dalla Fiorentina nel campionato nazionale”.

Entusiasmo alle stelle.

Fin dalle prime partite precampionato la Fiorentina dimostrava un volto veramente nuovo: la prepotente vitalità del suo attacco dove alla classe davvero eccelsa del rosso triestino “Uccio”, come il pubblico fiorentino aveva ribattezzato Valcareggi, faceva riscontro il sempre più mirabile dinamismo e la stoccata di Baldini, la completezza tecnica e stilistica di Menti, la essenziale semplicità del gioco di Degano, il fiuto della rete di Di Benedetti. Tre gol al Vicenza nell’amichevole disputata a Vicenza, cinque allo stesso Vicenza al Berta la domenica successiva. Battuto anche il Torino di Olivieri, Piacentini, Allasio, Gallea il 30 di settembre sempre al Berta: la Fiorentina era pronta per la grande avventura del suo, purtroppo sfortunato, campionato.

Pioggia di gol.

Quattro al Genoa a Firenze, due al Napoli all’Ascarelli, due al Novara ancora a Firenze, due alla grande scudettata Ambrosiana all’Arena di Milano: questo l’inizio della squadra viola. Il mondo calcistico sgrana tanto d’occhi: questa volta i viola fanno sul serio.

Il Genoa scendeva a Firenze dopo aver piegato clamorosamente l’Ambrosiana a Marassi nell’ultima precampionato per 6 a 0! Il sistema, che l’anno precedente aveva praticato saltuariamente e con alterna fortuna e che quest’anno la squadra era decisa ad attuare in pieno, cominciava a dare i suoi frutti. A Firenze però il Genoa incontrava un’altra squadra sistemista, quella viola, che nell’incontro diretto, decisivo per l’assegnazione della Coppa Italia, aveva segnato al suo attivo il primo round. Ed anche il secondo round finiva per colorarsi tutto in viola in una cornice sfolgorante di cielo e di pubblico con un susseguirsi alterno di gol che mandava in visibilio i tifosi: quattro gol finivano nella rete di Tavoletti, tre in quella di Griffanti! Come inizio non c’era davvero male.

A conferma dello splendido inizio veniva la domenica successiva la vittoria di Napoli con due gol realizzati nello spazio di tre minuti e con una dimostrazione di gioco scintillante e redditizio.

Il pareggio conseguito al Berta col Novara sia per mancanza di mordente sia per l’arbitraggio infelice di Biancone, lasciava un po’ l’amaro in bocca ai tifosi viola.

Ma la vittoria conseguita la domenica successiva all’Arena di Milano contro i campioni d’Italia dell’Ambrosiana portava l’entusiasmo al settimo cielo. Per le vie di Firenze tutta indaffarata a preparare la tappezzeria, in verità tanto funerea, per l’arrivo di Hitler il giorno successivo (28 ottobre), l’annuncio della vittoria dei viola suscitava addirittura un pandemonio. Battuti i campioni d’Italia e prima assoluta in classifica!

La Fiorentina ha lasciato l’impressione di una squadra energica e volitiva al massimo. Salda in difesa col sistema dei tre terzini, combattiva e risoluta all’attacco. E’ una compagine che rifugge dalle complicazioni nel suo gioco e che appare franca, forte, piena di volontà in ogni suo atteggiamento. Fa, senza complimenti, quello che vuol fare. Merita per questo il posto che occupa” (Vittorio Pozzo). Ed a completare il tripudio dei Fiorentini, il loro Ginettaccio ancora una volta si permetteva, quella stessa sera, di arrivare tutto solo sulla pista del Vigorelli a conclusione del Giro di Lombardia con soli 4 minuti di vantaggio sul secondo …

La formazione tipo della Fiorentina 1940-41. Da sinistra: Piccardi – Griffanti – Baldini – Bigogno – Geigerle – Degano – Ellena – Di Benedetti – Valcareggi – Poggi II.

Contro i cugini livornesi ritornati quest’anno in serie A la Fiorentina tornava al successo sonante. Altri cinque gol venivano messi a segno dai frombolieri viola. In cinque partite quindici erano state le reti segnate: una media di tre per partita!

Offuscamento improvviso.

Con un gol dell’ex Tagliasacchi, passato alla Triestina insieme a Simontacchi per avere dalla stessa Valcareggi e Geigerle, la Fiorentina veniva battuta al Valmaura dai rossoalabardati. Era la prima sconfitta del campionato e come tutte le tegole che capitano tra capo e collo lasciava nella squadra un segno profondo. Comincia infatti da questo momento un periodo di sbandamento improvviso, i primi sintomi del quale si avevano nella partita interna con la Roma, che riusciva a pareggiare con un gol di Amadei quello iniziale di Valcareggi. Da notare però che la Fiorentina era priva di Menti, squalificato per una giornata a causa dell’espulsione subita a Trieste.

A questo pareggio faceva seguito la debacle davvero catastrofica di Torino. Il Torino che già da llora aveva cominciato a preparare con metodicità la squadra che poi avrebbe tenuto banco per tanti anni, fino cioè alla sua tragica scomparsa nel cielo di Superga, rifilava alla Fiorentina una mezza dozzina di gol, in parte dovuti alla cattiva giornata di Innocenti che sostituiva Griffanti infortunato (unica assenza del portiere viola in questo campionato), e in parte dovuti a quel meraviglioso giocatore , che già cominciava a delinearsi come uno dei più tecnicamente dotati della scuola italiana e che rispondeva al nome di Ossola. In due domeniche la squadra viola era precipitata dal primo posto in classifica al quinto!

Per fortuna interveniva la parentesi azzurra per la partita con l’Ungheria a Genova (1 a 1) dando alla Fiorentina il tempo di leccarsi le ferite lasciate dagli ultimi incontri.

La partita con l’Atalanta però dimostrava che queste ferite non erano ancora rimarginate. Galluzzi in questa partita tentava un esperimento che doveva rivelarsi quanto mai inutile e improduttivo.

Lasciava a riposo Bigogno e schierava a centromediano Valcareggi, chiamando Frigo a sostituire quest’ultimo nel ruolo di mezzala. La conseguenza logica era un pareggio che l’Atalanta portava via dal Berta con pieno merito. Privato dell’opera sagace e coordinatrice di Valcareggi l’attacco balbettava senza concludere e i tifosi rimpiangevano amaramente la cessione di Morselli al Milan, avvenuta alla riapertura delle liste.

20 ottobre 1940. Fiorentina-Novara. Il gol di Menti su calcio di rigore.

Nonostante il richiamo in squadra di Bigogno al centro della mediana e il ritorno di Valcareggi a mezzala, la Fiorentina perdeva anche a Venezia.

Con la vittoria sul Bari la Fiorentina si riportava al quarto posto in classifica a tre punto dal duo Ambrosiana-Bologna e a due punti dalla Juventus. Ma l’ultima partita del 1940 conclusasi con la sconfitta subita ad opera del Milan a Milano, la precipitava di nuovo al sesto posto.

Fine d’anno amara ed ancor più amaro principio d’anno. A Bologna infatti i viola incassavano altri cinque golin una partita giocata su terreno coperto di neve e ghiacciato.

Brusca sterzata e successi di prestigio.

A questo punto si aveva una brusca sterzata nella condotta della squadra. Come colpita da una scudisciata in pieno volto la squadra reagiva con l’entusiasmo e la caparbia volontà dei giovani quando dicono di voler riuscire. Vinta la partita con la Lazio, sebbene questa fosse andata in vantaggio per prima con un’acrobatica rovesciata del suo giovane centravanti Lombardini (il popolare “bomba” dei romani), la successiva si recava la domenica successiva a Torino per incontrare la Juventus. Priva di Geigerle, sostituito dal giovane Lovati, e di Degano, rimpiazzato dal giovanissimo Magherini, nessuno pensava davvero al risultato vittorioso. Senonchè proprio a Torino la Fiorentina passava addirittura clamorosamente. Terminato il primo tempo 0 a0, la Fiorentina partiva a razzo nella ripresa ed al 2’ di gioco Magherini, raccogliendo un allungo di Di Benedetti lanciato da Menti, batteva sull’uscita Bodoira e portava in vantaggio i viola. Dopo aver pareggiato con una magnifica rovesciata di Gabetto i bianconeri tornavano in svantaggio per un autogol di Varglien II, cui faceva seguito immediatamente dopo il terzo punto viola ad opera di Menti.

In diciannove incontri di campionato fino a quel momento disputati tra le due squadre, la Fiorentina aveva vinto soltanto una volta e al Berta: precisamente l’8 gennaio 1933 con un gol di Petrone. Altra vittoria l’aveva ottenuta nel 1940 sempre al Berta per 3 a 0 in Coppa Italia: mai però aveva vinto a Torino. Quella sera a Firenze l’euforia non mancava davvero! Più festosamente di così il girone d’andata non poteva finire!

12 gennaio 1941. Fiorentina-Lazio 2-1. L’attimo precedente il gol della Lazio. Piola colpisce di testa verso “Bomba” Lombardini, che in rovesciata infilerà la rete di Griffanti vanamente uscito sul cross di D’orazi.

La solita mancanza di carattere.

Sull’ali del successo torinese la Fiorentina passava, destando ammirazione e consensi unanimi, anche a Genova. Tutto sembrava coincidere con una rimonta definitiva in classifica.

Senonchè a gettare sugli entusiasmi rinati una doccia gelata giungeva imprevista la sconfitta interna col Napoli e quella ancora più netta subita a Novara, dove giocava per la prima volta in questo campionato Penzo, schierato all’ala sinistra. La domenica successiva scendeva la Berta l’Ambrosiana con l’intenzione di mantenere intatto il distacco della capolista Bologna decisa a portarle via lo scudetto cucito sulle maglie.

Contro l’Ambrosiana però i viola sfoderavano una partita maiuscola e come già nel girone di andata, surclassava gli avversari concedendo loro di andare in vantaggio per primi e giocando tutto il secondo tempo in dieci uomini per un infortunio toccato al terzino Geigerle.

Nell’acquitrino dello stadio Berta [pochi minuti avanti della partita era venuta giù una tremenda grandinata tanto che gli spettatori per questo incontro di cartello erano stati solo ottomila], la Fiorentina è andata in svantaggio per prima, poi si è ripresa, ha tenuto nettamente testa all’avversaria e ha ristabilito l’equilibrio del punteggio. Nella ripresa, ridotta dopo pochi minuti in dieci uomini validi, ha gettato lo scompiglio nelle file dei campioni. Li ha sconvolti, così nitide sono state le situazioni da rete che si sono presentate ai viola. Sarebbe bastato che Baldini avesse avuto ieri la mira giusta nelle occasioni che gli sono passate davanti, perché l’Ambrosiana tornasse a casa battuta per un margine sostanziale di reti, invece che per lo scarto di un solo punto. E’ compagine estrosa la Fiorentina, e guai ad incontrarla nelle giornate in cui per un motivo o l’altro, viene a trovarsi in vena”. Così scriveva a commento della partita Vittorio Pozzo il giorno successivo.

Quasi a riecheggiare il discorso mussoliniano tenuto all’Adriano: “fra poco verrà la primavera e, come vuole la stagione, la nostra stagione, verrà il bello. Vi dico che verrà il bello e verrà in ognuno dei quattro punti cardinali”, anche i tifosi fiorentini cominciarono a ripetere “adesso viene il bello”.

E per i viola veniva davvero il bello con una serie di sette partite utili consecutive. Dopo il sudatissimo pareggio conseguito all’Ardenza contro i cugini livornesi, la Fiorentina dilagava contro i rossoalabardati al Berta infliggendo ai triestini ben sei gol, la cui serie veniva aperta dall’autogol di Simontacchi seguito immediatamente dal gol di Menti su rigore, poi di Penzo, di Menti ancora, di Di Benedetti e di Valcareggi ed ai quali la Triestina rispondeva con due reti dell’ex viola Tagliasacchi e con una dell’altra ala Tosolini. Anche da Roma la Fiorentina ritornava con un punto, e nella partita seguente col Torino al Berta, reagiva con bella prontezza all’autogol del suo terzino Lovati pagando dopo viva lotta i granata con una doppietta di Di Benedetti.

16 marzo 1941. Fiorentina-Torino 2-1. Un acrobatico intervento di Olivieri su Di Benedetti (coperto), autore delle due reti del successo viola.

Ancora imbattuta a Bergamo in una partita senza reti, e nuova vittoria al Berta contro il Venezia nel quale si stavano mettendo in evidenza due nomi che tanta parte avranno nella storia del calcio italiano: Loik e Mazzola. Proprio di Mazzola il gol dei neroverdi.

Con questa vittoria la Fiorentina si portava al terzo posto in classifica dietro il Bologna (che in quella stessa giornata surclassava l’Ambrosiana infliggendogli un severo passivo: bel 5 gol!), e la stessa Ambrosiana. Era il momento per lo sprint. Mancavano solo cinque partite alla fine. Ma proprio nei momenti decisivi la Fiorentina dimostrava ancora una volta la fragilità del suo carattere.

A Bari infatti perdeva la partita a soli cinque minuti dal termine, dopo che ripetutamente Menti e Di Benedetti avevano mancato delle facilissime occasioni. Il Bologna nello stesso giorno si vedeva restituire dai cugini dell’Ambrosiana, dal Milan cioè, al quale troppo affrettatamente la stessa Ambrosiana aveva ceduto per un piatto di lenticchie il Bepi Meazza, i cinque gol segnati ai nerazzurri.

Ed era proprio il Milan a stroncare definitivamente ogni illusione viola vincendo a Firenze, dove Boffi, con tre gol, consolidava la sua classifica di capocannoniere del campionato ed i diavoli si confermavano squadra castigamatti del campionato. Nonostante tutto la Fiorentina trovava ancora l’orgoglio di battere con largo margine il Bologna allo stadio Berta. Un successo che senza le sconfitte di Bari e di quella interna col Milan poteva ancora avere un significato, ma conseguito nelle condizioni di classifica attuali non rivestiva che una platonica magra soddisfazione.

Così poca ripercussione aveva infatti sui giocatori viola questo successo che la domenica successiva con una certa sufficienza prendevano quattro gol dalla Lazio a Roma.

Tuttavia gli atleti viola vollero chiudere in bellezza il loro campionato con una smagliante vittoria sui bianconeri juventini.

Cinque gol nella rete di Goffi erano tanti! Purtroppo questi gol non davano alla Fiorentina altro che la soddisfazione di precedere in classifica per la prima volta nella sua storia proprio la Juventus, e quella di conquistare, per la prima volta dalla nascita della società, tutti e quattro i punti in palio nei confronti diretti. Solo dopo 15 anni, e cioè nel campionato dello scudetto, i viola saranno capaci di fare altrettanto.

Il Bologna vinceva lo scudetto ed in B retrocedevano Novara e Bari. La Fiorentina era stata la rivelazione di questo campionato ma il suo merito principale era stato quello di imporre all’attenzione generale il “sistema”, provocando in campo nazionale quell’evoluzione calcistica, che in pochi anni riuscirà a darci il grande Torino di Erbstein.

LORENZO MAGINI

(Foto dall’album di Aldo Polidori)

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

Firenze, 6 ottobre 1940– FIORENTINA – GENOVA 4 – 3 (1–1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

GENOVA: Tavoletti, Marchi, Borelli, Genta, Sardelli, Villa, Neri, Perazzolo, Bertoni, Gabardo, Garibaldi.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Gabardo 3 (G.), Menti 2 (F.), Baldini (F.), Di Benedetti (F.).

NAPOLI, 13 ottobre 1940 – FIORENTINA – NAPOLI 2 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

NAPOLI: Sentimenti II, Faotto, Pretto, Gramaglia, Fabbro, Milano, Busani, Cappellini, Barrera, Quario, Rosellini.

ARBITRO: Scarpi.

GOALS: Valcareggi (F.), Menti (F.).

FIRENZE, 20 ottobre 1940 – FIORENTINA – NOVARA 2 – 2 (0-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

NOVARA: Fregosi, Mazzucco, Galimberti, Galli, Mornese, Vale, Pasinati, Romano, Mucci, Versaldi, Barberis.

ARBITRO: Biancone.

GOALS: Barberis (N.), Menti 2 (F.), Pasinati (N.).

MILANO, 27 ottobre 1940 – FIORENTINA – AMBROSIANA 2 – 0 (0-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

AMBROSIANA: Sain, Bonocore, Setti, Locatello, Olmi, Campatelli, Frossi, Demaria, Bersanti, Candiani, Ferraris II.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Di benedetti (F.), Degano (F.).

FIRENZE, 3 novembre 1940 – FIORENTINA – LIVORNO 5 – 2 (3-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

LIVORNO: Agostini, Del Bianco, Alfonso, Rossi, Maurini, Tori, Carta, Stua, Viani, Capaccioli, Cattaneo.

ARBITRO: Moretti.

GOALS: Di Benedetti 2 (F.), Menti 2 (F.), Valcareggi (F.), Carta (L.), Stua (L.).

TRIESTE, 10 novembre 1940 – TRIESTINA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

TRIESTINA: Striuli, Simontacchi, Loschi, Salar, Rancilio, Grezar, Tosolini, De Filippi, Cergoli, Trevisan, Tagliasacchi.

ARBITRO: Barlassina.

GOAL: Tagliasacchi (T.).

FIRENZE, 17 novembre 1940 – FIORENTINA – ROMA 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Morisco, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

ROMA: Ippoliti, Brunella, Acerbi, Jacobini, Donati, Bononi, Krieziu, Pantò, Amadei, Coscia, Borsetti.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Valcareggi (F.), Amadei (R.).

TORINO, 24 novembre 1940 – TORINO – FIORENTINA 6 – 2 (2-2)

FIORENTINA: Innocenti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

TORINO: Cavalli, Piacentini, Ferrini, Cadario, Gallea, Baldi, Mascheroni, Ussello, Ossola, Petron, Capri.

ARBITRO: Scarpi.

GOALS: Baldini (F.), Ossola 3 (T.), Degano (F.), Ussella (T.), Capri (T.), Mascheroni (T.).

FIRENZE, 8 dicembre 1940 – FIORENTINA – ATALANTA 1 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

VENEZIA: Bacigalupo, Piazza, Di Gennaro, Tortora, Stefanini, Pondraio, Alberti, Loik, Mazzola, Alberico, Busidoni.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Busidoni (V.), Alberti (V.), Baldini (F.):

FIRENZE, 22dicembre 1940– FIORENTINA – BARI 4 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

BARI: Ricciardi, Tabor, Andrighetto, Carlini, Arienti, Isetto, Begnini, Maestrelli, Fusco, Compagnucci, Fabbri.

ARBITRO: Mazza.

GOALS: Di Benedetti (F.), Degano (F.), Valcareggi 2 (F.).

MILANO, 29 dicembre 1940 – MILANO – FIORENTINA 3 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

MILANO: Micheloni, Boniforti, Berra, Antonini, Remondini, Toppan, Boffi, Todeschini, Arcari, Buscaglia, Menti I.

ARBITRO: Scarpi.

GOALS: Buscaglia (M.), Degano (F.), Boffi (M.), Menti I (M.).

BOLOGNA, 5 gennaio 1941 – BOLOGNA – FIORENTINA 5 – 3 (3-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

BOLOGNA: Ferrari, Pagotto, Ricci, Maini, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Reguzzoni (B.), Puricelli 2 (B.), Andreoli (B.), Biavati (B.), Pagotto autorete (F.), Di Benedetti (F.), Menti II rigore (F.).

FIRENZE, 12 gennaio 1941 – FIORENTINA – LAZIO 2 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano.

LAZIO: Gibilo, Romagnoli, Monza, Gualtieri, Ramella, Ferri, Zironi, Piola, Lombardini, Flamini, D’Orazi.

ARBITRO: Zelocchi.

GOALS: Lombardini (L.), Menti II 2 (F.).

TORINO, 19 gennaio 1941 – FIORENTINA – JUVENTUS 3 – 2 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Magherini.

JUVENTUS: Bodoira, Foni, Rava, Depetrini, Varglien II; Capocasale, Bo, Borel II, Gabetto, Lustha, Colaussi.

ARBITRO: Carpani.

GOALS: Magherini (F.), Gabetto (J.), Varglien II autogol (F.), Menti (F.), Colaussi (J.).

GENOVA, 26 gennaio 1941 – FIORENTINA – GENOVA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi II, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Magherini.

GENOVA: Tavoletti, Marchi, Sardelli, Perazzolo, Genta, Michelini, Neri, Gabardo, Bertoni, Scarabello, Lazzeretti.

ARBITRO: Scorzoni.

GOAL: Di Benedetti (F.).

FIRENZE, 2 febbraio 1941 – NAPOLI – FIORENTINA 2 – 1 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi II, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Magherini.

NAPOLI: Blason, Faotto, Pretto, Milano, Fabbri, Gramaglia, Busani, Cappellini, Barrera, Quario, Rosellini.

ARBITRO: Scarpi.

GOALS: Barrera (N.), Quario (N.), Menti II (F.).

NOVARA, 9 febbraio 1941 – NOVARA – FIORENTINA 2 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

NOVARA: Fregosi, Bonetti, Mazzucco, Galli, Moresco, Galimberti, Pasinati, Santhià, Torri, Versaldi, Barberis.

ARBITRO: Scorzoni.

GOALS: Barberis (N.), Pasinati (N.).

FIRENZE, 16 febbraio 1941 – FIORENTINA – AMBROSIANA 2 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Lovati, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

AMBROSIANA: Sain, Bonocore, Girotti, Locatelli, Olmi, Campatelli, Ferraris II, Demaria, Guarnieri, Candiani, Rebuzzi.

ARBITRO: Dattilo.

GOALS: Guarnieri (A.), Valcareggi (F.), Menti (F.).

LIVORNO, 23 febbraio 1941 – LIVORNO – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

LIVORNO: Silingardi, Del Bianco, Alfonso, Capaccioli, Rossi, Borrini, Angelini, Stua, Viani II, Zidarich, Cattaneo.

ARBITRO: Ciamberlini.

GOALS: Angelini (L.), Penzo (F.).

FIRENZE, 2 marzo 1941 – FIORENTINA – TRIESTINA 6 – 3 (4-1)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

TRIESTINA: Striuli, Simontacchi, Loschi, Presca, Rancilio, Grezar, Tosolini, De Filippis, Cergoli, Trevisan, Tagliasacchi.

ARBITRO: Mattea.

GOALS: Simontacchi autogol (F.), Menti II 2 (F.), Penzo (F.), Tagliasacchi 2 (T.), Valcareggi (F.), Di Benedetti (F.), Tosolini (T.).

ROMA, 9 marzo 1941 – ROMA – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

ROMA: Masetti, Brunella, Acerbi, Jacobini, Donati, Bonomi, Krieziu, Degrassi, Amadei, Coscia, Pantò.

ARBITRO: Galeati.

GOALS: Baldini (F.), Coscia rigore (R.).

FIRENZE, 16 marzo 1941 – FIORENTINA – TORINO 2 – 1 (2-1)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

TORINO: Olivieri, Piacentini, Ferrini, Cadario, Gallea, Baldo, Mascheroni, Ganelli, Michelini, Petron, Capri.

ARBITRO: Carpani.

GOALS: Lovati autogol (T.), Di Benedetti (F.), Di Benedetti rigore (F.).

BERGAMO, 23 marzo 1941 – ATALANTA – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

ATALANTA: Lanfranco, Ciancamerla, Citterio, Bovoli, Pozzo, Schiavi, Fabbri, Cominelli, Gaddoni, Tabanelli, Bussi.

ARBITRO: Dattilo.

FIRENZE, 30 marzo 1941 – FIORENTINA – VENEZIA 2 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi II, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

VENEZIA: Fioravanti, Piazza, Di Gennaro, Famea, Puppo, Stefanini, Alberti, Loik, Pernigo, Mazzola, Alberico.

ARBITRO: Mazza.

GOALS: Baldini (F.), Penzo (F.), Mazzola (V.).

BARI, 6 aprile 1941 – BARI – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

BARI: Ricciardi, Fusco, Andrighetto, Isetto, Orlandi, Arienti, Trevisani, Maestrelli, Lupi, Dugini, Fabbri.

ARBITRO: Saracini.

GOAL: Isetto (B.).

FIRENZE, 13 aprile 1941 – MILANO – FIORENTINA 3 – 2 (2-0)

FIORENTINA: Griffanti, Frigo, Lovati, Ellena, Frigo, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Penzo.

MILANO: Zorzan, Boniforti, Remondini, Antonini, Todeschini, Toppan, Degli Esposti, Meazza, Boffi, Morselli, Cappello.

ARBITRO: Bertolio.

GOALS: Boffi 3 (M.), Poggi 2 (F.).

FIRENZE, 20 aprile 1941 – FIORENTINA – BOLOGNA 3 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Piccardi, Ellena, Frigo, Poggi, Menti II, Valcareggi, Koenig, Penzo, Morisco.

BOLOGNA: Ferrari, Fiorini, Pagotto, Montesanto, Boniforti, Marchese, Biavati, Ferrari, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni.

ARBITRO: Moretti.

GOALS: Penzo 2 (F.), Koenig (F.).

ROMA, 27 aprile 1941 – LAZIO – FIORENTINA 4 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Griffanti, Lovati, Geigerle, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Koenig, Penzo, Morisco.

LAZIO: Gradella, Romagnoli, Monza, Fazio, Ramella, Baldo, Gualtieri, Pisa I, Piola, Flamini, Vetraino.

ARBITRO: Cardinali.

GOALS: Gualtieri 2 (L.), Menti (F.), Piola 2 (L.).

FIRENZE, 4 maggio 1941 – FIORENTINA – JUVENTUS 5 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Valcareggi, Di Benedetti, Penzo, Morisco.

JUVENTUS: Goffi, Foni, Rava, Depetrini, Varglien II, Parola, Bellini, Borel II, Lustha, Grosso, Colaussi.

ARBITRO: Conti.

GOALS: Menti rigore (F.), Di Benedetti 3 (F.), Morisco (F.).

Il Bologna è campione d’Italia. Novara (per inferiore quoziente reti) e Bari retrocedono in serie B

continua nel prossimo numero

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