di LORENZO MAGINI – 16° puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 7 Anno II di Alé Fiorentina del Marzo 1967
La prima vittoria in Coppa Italia.
L’idea fissa di Ridolfi circa la necessità di un rinnovamento nell’ambiente estremamente tradizionalistico del campionato italiano veniva ancora una volta messa in atto col ritorno della squadra viola nella massima divisione. Forte dell’esperienza, purtroppo negativa dal punto di vista pratico, effettuata due anni prima, Ridolfi tornava ad insistere sulla completa fiducia nell’elemento giovanile. Dovendo rafforzare l’impianto tecnico della squadra per il prossimo campionato, effettuava questo rafforzamento sia richiamando elementi di provato valore ed attaccamento per la Fiorentina come Bigogno e Morselli, sia cercando di valorizzare elementi trascurati da altre società come Ellena Antona e Simontacchi, sia infine, e principalmente, dando attuazione al programma di reclutamento tra i giovani ingaggiando nelle file viola i giovanissimi Pincelli, Pasin, Penzo, Frigo, Baldini e Morisco che, uniti agli altri giovani del vivaio viola come Piccardi, Da Costa, Parigi e Innocenti, costituiranno per diversi anni l’intelaiatura di una squadra sempre fresca e spigliata anche se non sempre continua e costante nei risultati.
Il ritorno in serie A non è però privo di difficoltà, principalmente per le ragioni tecniche che consigliano, allo scopo di una maggiore e migliore utilizzazione delle doti degli elementi a disposizione, l’adozione del tanto discusso “sistema”. Ed è proprio la Fiorentina a farsi promotrice del nuovo indirizzo di gioco dopo che il Genoa, che per primo aveva cercato di darsi al nuovo verbo calcistico, visti i risultati non troppo soddisfacenti, l’aveva momentaneamente abbandonato. E sarà per di più un allenatore italiano, anzi fiorentinissimo puro sangue, Giuseppe Galluzzi il propugnatore più convinto di questo nuovo indirizzo.
La guerra
Il 1° di settembre con queste parole rivolte alle forze armate tedesche Hitler scatenava sul mondo quella tempesta di sangue che da tempo covava e preparava con metodica allucinante caparbietà: “I tedeschi in Polonia sono perseguitati da un sanguinoso terrorismo e cacciati dalle loro case. Una serie di violazioni di frontiera insopportabili per una grande potenza, prova che la Polonia non vuole più riconoscere le frontiere del Reich. Per poter porre fine a queste azioni pazzesche, non mi rimane altro mezzo che quello di rispondere con la violenza alla volenza a cominciare da questo momento.”. L’Italia, contrariamente a quanto si riteneva, rimaneva alla finestra a guardare. In vigile attesa, si dirà poi; in realtà semplicemente perché la nostra preparazione alla guerra, tanto strombazzata, era talmente ridicola da incutere paura negli stessi capi nostrani. Comunque la vita continuava normalmente nel paese ed anche il Campionato di calcio aveva regolarmente il suo svolgimento.
Il primo campionato di guerra.
La Fiorentina si era preparata, sempre sotto la guida dell’austriaco Soutschek, con diverse partite precampionato piuttosto interessanti, le ultime delle quali furono disputate a Padova il 3 settembre e a Firenze col Torino il 10: la prima vinta per 5 a 3, la seconda per 2 a 1. Il primo appuntamento col campionato era col Genoa il 17 settembre al Berta. Questa squadra sia per la fama dei giocatori che la componevano (marchi, Sardelli, Genta, Perazzolo, Battistoni, Bertoni, ecc.), sia per la novità assoluta presentata sui campi d’Italia con l’adozione di un sistema voluta da un allenatore considerato tra i primi in Italia (Barbieri), era considerata dai tecnici come una delle candidate alla vittoria finale insieme a Ambrosiana, Juventus, Bologna e Milan. Il compito dei viola non era quindi dei più facili e proprio dall’incontro col Genoa gli sportivi fiorentini si ripromettevano di formulare il loro giudizio sulle possibilità della squadra. Dopo 90’ minuti di gioco il giudizio emesso fu più che lusinghiero, e nessuno dei tifosi presenti sugli spalti del Berta ebbe a rammaricarsi del pareggio raggiunto. Avevano visto un grande Genoa e nello stesso tempo anche una Fiorentina in condizioni di battersi da pari a pari con le grandi del campionato.
A Milano però contro il Milan, che in ossequio all’allora antialbionismo imperante, del quale diventerà parossistico slogan “Dio stramaledica gli inglesi” dell’esagitato Mario Appelius, aveva dovuto cambiare il suo nome di club in Milano, la Fiorentina si imbatteva in un Boffi scatenato. L’aitante fromboliere milanese infatti con tre stoccate micidiali fulminava il pur bravo Griffanti mentre a mala pena i viola salvavano l’onore con un gol di Menti.
La sconfitta produceva l’effetto di una doccia gelata in quanti avevano riportato una impressione favorevole dalla partita col Genoa. Qualcuno cominciava già a mugugnare e fare previsioni catastrofiche traendo conclusioni affrettate dal fatto che la Fiorentina fin dalla seconda giornata era in fondo alla classifica. Eppure insieme a lei c’era niente meno che la grande Juventus… Ma i tifosi, si sa, sono sempre stati gente strana…
Purtroppo anche la partita seguente contro la Lazio al Berta si concludeva con una sconfitta. Va bene che la Lazio di questo campionato si presentava come una squadra omogenea e completa in ogni reparto, con una mediana egregia formata da Milano Ramella e Baldoe con un attacco dove intorno a Piola giravano a pieno ritmo il veloce Busani lo scattante Pisa il prezioso Flamini e l’imprevedibile e inesauribile trottola Vettraino; il fatto però che ancora per tre volte Griffanti avesse dovuto chinare la schiena per raccogliere in rete i palloni scagliativi da Vettraino Busani e Piola, diceva chiaramente che qualcosa non funzionava nella difesa, nonostante che dopo la magra figura fatta da Poggi II contro Boffi a Milano, Soutschek, per frenare Piola, fosse ricorso al mestiere e all’esperienza di Bigogno.
Contro il Novara a Novara la Fiorentina era chiamata a dare l’esatta misura delle sue possibilità e a dimostrare se davvero nei suoi ranghi esistevano lacune insanabili. Nonostante la sconfitta, la Fiorentina dimostrava che le sue disavventure non derivavano da una inconsistenza di intelaiatura ma bensì da altre cause, fra le quali la più appariscente era da ricercarsi nella ingenuità di diversi atleti. Chiuso in vantaggio il primo tempo con una rete di Menti, i viola subivano due reti nello spazio di 6 minuti quando però erano rimasti in dieci per l’uscita dal campo di Bigogno al quale si era riaperta la ferita alla testa riportata nella partita con la Lazio. E la domenica successiva sarebbe sceso al Berta nientemeno che il Bologna.
La Fiorentina è sempre stata però una squadra di carattere e sempre contro avversari blasonati ha disputato le sue migliori partite. E contro il Bologna, campione d’Italia, lei ultima in classifica con un solo punto racimolato in quattro partite, trovava l’orgoglio per vincere la sua prima partita di campionato.
In occasione di questa partita rientrava in squadra dopo le positive prove date nel precedente campionato Carlino Piccardi; Poggi riprendeva il suo posto al centro della mediana per l’infortunio di Bigogno, Gemo veniva sostituito a centravanti da Morselli il quale a sua volta lasciava il ruolo di mezz’ala al debuttante Frigo.
“La Fiorentina ha battuto il Bologna per tre a zero, due delle reti però se le è mangiate l’arbitro, il vecchio Mattea, che le ha negate commettendo ai danni della risorta compagine viola, una grossa ingiustizia”. Così scriveva Nuto Innocenti il lunedì successivo iniziando il commento della partita. In 90 minuti di gioco la squadra viola aveva ritrovato di colpo tutto il suo coraggio, il suo estro, il suo orgoglio; riconquistava il suo pubblico e lasciava il fanalino di coda al Napoli.
Su di un campo fangoso, favorevole senz’altro ai più prestanti ed esperti bianconeri a difesa della cui rete era ancora l’ex viola Amoretti ed al centro della prima linea quel Gabetto che poi passerà nel grande Torino, la Fiorentina perdeva onorevolmente la sua partita con la Juventus a Torino solo al 37’ della ripresa. Una sconfitta onorevole ed accettabile anche se in verità piuttosto amara; i fiorentini comunque si rifacevano della delusione data loro dal calcio con l’ennesimo trionfo del loro Ginettaccio nel Giro di Lombardia vinto dall’asso fiorentino alla maniera grande, giungendo tutto solo cioè sulla pista del Vigorelli.
La domenica successiva si preparava per la Fiorentina un nuovo impegnativo confronto. Scendeva infatti a Firenze l’imbattuto Venezia, la squadra rivelazione di questo campionato e leader della classifica.
Ed a Firenze il Venezia cadeva nettamente battuto nonostante l’avvio della partita fosse stato per i neroverdi piuttosto favorevole, in quanto avevano terminato il primo tempo in vantaggio per una rete di Alberti. Nella ripresa però, lanciatisi furibondi al contrattacco, i viola riuscivano prima a pareggiare con Frigo e poi a passare per altre due volte con Menti a coronamento di due azioni entusiasmanti di Meo.
Contro il Napoli, dovendo fare a meno di Morselli infortunato, l’allenatore viola decideva di schierare al centro dell’attacco il giovane Penzo e nello stesso tempo toglieva di squadra Grffanti apparso piuttosto incerto negli ultimi incontri mettendo a guardia della rete quell’Innocenti che proprio a Napoli aveva debuttato in maglia viola a soli 18 anni il 24 gennaio 1937.
Pur essendo andata in vantaggio per prima, la Fiorentina non riusciva neppure questa volta a riportare la vittoria. Del resto sarà proprio questo il campionato in cui neppure una volta la Fiorentina riuscirà a vincere in trasferta riuscendo a raggranellare solo due punti in virtù di due pareggi conseguiti, guarda caso, proprio contro le due squadre romane: Roma e Lazio.
Il sistema della Nazionale.
Il mese di Novembre del 1939 rimarrà una data storica per la Nazionale italiana. Il 12 novembre a Zurigo perdeva ad opera degli elvetici la sua imbattibilità che durava da ben trenta partite e il 26 di quello stesso mese a Berlino veniva sonoramente sconfitta dalla Germania, schierandosi in questa occasione per la prima volta nella sua storia secondo il “sistema” inglese. Per questa partita, impressionato dalla prima sconfitta, Pozzo decideva all’improvviso di cambiare rotta e si affidava alla nuova tattica che in campionato era stata per primo adottata dal Genoa. Chiamava quindi in nazionale i due terzi ni e i tre mediani del Genoa nonché l’ala destra Neri e la mezz’ala Scarabello e finiva di formare la squadra con l’inserimento di Olivieri (Torino), in porta, Di Demaria (Ambrosiana) di Boffi (Milan) e Colaussi (Triestina) all’attacco. L’esperimento naufragava in pieno e ben cinque gol finivano nelle rete di Olivieri. L’assimilazione del nuovo indirizzo tattico avrebbe richiesto lunghi anni e solo col grande Torino avrebbe trovato l’espressione più completa e più redditizia.
Nell’intervallo delle due partite la Fiorentina tornava alla vittoria col Liguria sul campo amico per poi riprendere la serie delle sue sconfitte esterne il 3 dicembre a Milano contro l’Ambrosiana. E sempre continuando con l’altalena dei risultati vittoriosi interni e delle sconfitte esterne batteva la Roma al Berta, perdeva a Trieste con la Triestina, vinceva ancora in casa col Modena, perdeva nuovamente a Torino col Torino e concludeva infine il girone di andata con pareggio interno col Bari.
Il girone di ritorno.
Il girone di ritorno iniziava con una secca sconfitta a Genova. La mancanza di Menti che ormai datava dal 10 dicembre, cioè dall’incontro con la Roma nel quale Meo era rimasto vittima di un incidente, che a prima vista sembrava cosa di poco conto e che invece lo avrebbe tenuto fermo per oltre due mesi, cominciava a farsi sentire in modo preoccupante. Tuttavia non era soltanto nell’assenza di Menti che i tifosi riscontravano la causa dei mali della Fiorentina. Da più parti si incolpava l’allenatore Soutschek di non aver saputo dare un volto e un gioco alla squadra che, per il valore dei suoi atleti singolarmente presi, poteva benissimo competere con dignità con le altre squadre. Del resto i risultati casalinghi davano loro in certo qual modo ragione. Lo stesso Ridolfi fu dell’opinione dei tifosi e senza por tempo in mezzo si liberava dell’austriaco e chiamava alla direzione tecnica della squadra Galluzzi che immediatamente si metteva all’opera con l’entusiasmo e l’accanimento proprio dei fiorentini. E contro il grande Milan (o Milano) dei vari Pasinati, Loick (!), Boffi, Chizzo, Perversi, pur dovendo fare a meno di Menti ancora infortunato, e costretto a schierare un Bigogno con un piede completamente in disordine, Galluzzi trovava il modo di portare per la prima volta la sua Fiorentina alla vittoria sedendo in panchina dalla quale però trovava immediatamente il modo di farsi allontanare dall’arbitro Carpi per proteste (con quale linguaggio effettuate è facile immaginare!). E la domenica successiva sul campo della temutissima Lazio conduceva i suoi leoncelli alla conquista del primo punto esterno del campionato in un incontro altamente tecnico e agonistico, in cui aveva modo di mettersi in luce e di affermarsi come portiere di grandissima classe quel Griffanti che in seguito rivestirà la maglia azzurra.
Se per la Fiorentina quella giornata di campionato (4 febbraio) costituiva un avvenimento di rilievo per il primo punto conquistato in trasferta, per la grande Juventus la stessa coincideva con una delle più gravi sconfitte subite sul proprio campo: la Triestina infatti passava a Torino con un tennistico 6 a 2 lasciando stupefatta tutta l’Italia calcistica del tempo.
L’euforia del primo punto conquistato in trasferta giocava però un brutto tiro ai viola la domenica successiva in quanto, preso alla leggera l’incontro col Novara, dopo essere andati in vantaggio per due reti, si vedevano raggiunti dai novaresi nella ripresa e sprecavano negli ultimi minuti un calcio di rigore che poteva dar loro la vittoria.
Al Littoriale di Bologna la Fiorentina, nelle cui file rientrava Menti, disputava una partita meravigliosa e sfortunata che i rossoblu riuscivano ad acciuffare negli ultimi minuti, agevolati prima dalla concessione di un rigore inesistente e poi dall’annullamento di una rete validissima di Menti.
“I viola hanno disputato al Littoriale – scriveva Pegolotti – la più briosa, la più elegante, la migliore partita in senso assoluto di tutto il campionato. E non sono stati battuti da Andreolo e compagni, sibbene da un solo uomo, dal ventitreesimo uomo in campo, dall’arbitro Bonivento”. Ed ancora un arbitro, questa volta Ciamberlini, decideva il risultato di Fiorentina Juventus, decidendo questa volta in modo diametralmente opposto al suo collega Bonivento, non concedendo cioè un netto calcio di rigore per atterramento di Poggi a due metri da Bodoira avvenuto da tergo ad opera di Foni. La Fiorentina si doveva così accontentare del pareggio e nello stesso tempo aveva la sventura di perdere ancora una volta Menti, che riportava in quell’incontro la frattura del quinto metatarso del piede sinistro.
Continuando nella sua crisi, la nazionale italiana non riusciva ad andare oltre il pareggio nell’incontro disputato a Torino contro gli elvetici, per il quale, come riserva di Olivieri, Pozzo aveva chiamato il giovane Griffanti della Fiorentina dando in tal modo il dovuto riconoscimento alla sua classe davvero eccelsa.
L’altalena vittoria-sconfitta e viceversa continuava implacabile: sconfitta a Venezia, vittoria in casa col Napoli, sconfitta a Sampierdarena col Liguria. La sconfitta però si prendeva un ulteriore turno la domenica successiva quando l’Ambrosiana, lanciata verso la conquista dello scudetto, riusciva a passare a Firenze con un perentorio 3 a 0. Di questa sconfitta la Fiorentina parzialmente si rifaceva andando a pareggiare a Roma con la Roma. In tale occasione debuttavano in maglia viola due giovani riserve: l’ala destra Morisco e la mezz’ala Baldini (19 anni). Tornata alla vittoria interna con la Triestina dalla quale l’anno successivo la Fiorentina preleverà il terzino Geigerle e la mezzala Valcareggi, con monotonia tornava alla sconfitta nella trasferta di Modena, per poi nuovamente affermarsi in casa col Torino e finire il campionato a Bari con la solita sconfitta esterna.
A mala pena riusciva ad evitare la retrocessione per il quoziente reti. Ma le delusioni registrate in campionato venivano fugate con la splendida vittoria ottenuta in Coppa Italia, che la squadra viola si aggiudicava per la prima volta battendo in finale il Genoa con una rete di Celoria, dopo aver via via eliminato il Cavagnaro, /7 a 1), il Milan (1 a 1 e 5 a 0), la Lazio (4 a 1) e la Juventus (3 a 0).
Non tutto era riuscito secondo i piani prefissati da Ridolfi. Comunque su questa intelaiatura l’anno prossimo verranno inseriti tre acquisti e un ritorno indovinatissimo e la Fiorentina tornerà a far paura (e che paura!) a tutti gli squadroni.
Il 10 giugno anche l’Italia entrava in guerra.
LORENZO MAGINI
(Foto dall’album di Aldo Polidori)
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
Firenze, 17 settembre 1939 – FIORENTINA – GENOVA 1 – 1 (0–0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Pincelli, Ellena, Poggi II, Antona, Menti II, Morselli, Boldi, Celoria, Tagliasacchi.
CASALE: Miglio, Roggero, Poccardi, Guzzo, Demarchi, Boltri, Oliaro II, Barbani, Garavelli, Isada, Gastaldi.
ARBITRO: Limido.
GENOVA: Fregosi, Marchi, Sardelli, Genta, Villa, Perazzolo, Neri, Scarabello, Arcari IV, Gabardo, Conti.
ARBITRO: Galeati.
GOALS: Baldi (F.), Conti (G.).
MILANO, 24 settembre 1939 – MILANO – FIORENTINA 3 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Pincelli, Ellena, Poggi II, Antona, Menti II, Morselli, Boldi, Celoria, Tagliasacchi.
MILANO: Zorzan, Berra, Bonizzoni, Antonini, Bortoletti, Villa, Remondini, Chizzo, Boffi, Loik, Biraghi.
ARBITRO: Gamba.
GOALS: Boffi 3 (M.), Menti (F.).
FIRENZE, 1 ottobre 1939 – LAZIO – FIORENTINA 3 – 2 (3-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Pincelli, Ellena, Bigogno, Antona, Menti, Morselli, Gemo, Poggi II Tagliasacchi.
LAZIO: Blason, Faotto, Monza, Milano, Ramella, Baldo, Busani, Pisa, Piola, Flamini, Vettraino.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Vettraino (L.), Busani (L.), Menti (F.), Piola (L.), Poggi II (F.).
NOVARA, 8 ottobre 1939 – NOVARA – FIORENTINA 2 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Pincelli, Ellena, Bigogno, Antona, Menti, Morselli, Gemo, Poggi II Tagliasacchi.
NOVARA: Sin, Mazzucco, Galimberti, Rigotti, Mornese, Vale, Mariani, Romano, Torri, Versaldi, Barberis.
ARBITRO: Zelocchi.
GOALS: Menti (F.), Romano 2 (N.).
FIRENZE, 15 ottobre 1939 – FIORENTINA – BOLOGNA 1 -0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
BOLOGNA: Ferrari, Pagotto, Ricci, Maini, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Porta, Reguzzoni.
ARBITRO: Mattea.
GOAL: Morselli (F.).
TORINO, 22 ottobre 1939 – JUVENTUS – FIORENTINA 3 – 2 (2-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
JUVENTUS: Amoretti, Foni, Rava, Depetrini, Casalini, Varglien I, Bo, Varglien II, Gabetto, Capocasale, Bellini.
ARBITRO: Moretti.
GOALS: Bellini 2 (J.), Morselli (F.), Bo (J.), Tagliasacchi (F.).
FIRENZE, 29 ottobre 1939 – FIORENTINA – VENEZIA 3 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
VENEZIA: Bacigalupo, Tortora II, Di Gennaro, Stefanini, Puppo, Pondrano, Alberti Defilippis, Pernigo, Corbelli, Busidoni.
ARBITRO: Bertolio.
GOALS: Alberti (V.), Tagliasacchi (F.), Menti 2 (F.).
NAPOLI, 5 novembre 1939 – NAPOLI – FIORENTINA 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
NAPOLI: Sentimenti II, Fenoglio, Cassano, Pastorino, Fabbro, Prato, Mian, Biagi, Quario, Negro, Rosellini.
ARBITRO: Barlassina.
GOALS: Frigo (F.), Quario (N.), Rosellini (N.).
FIRENZE, 19 novembre 1939 – FIORENTINA – LIGURIA 4 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
LIGURIA: Profumo, Bodini, Pizza, Tortarolo, Pisano, Malatesta, Lazzaretti, Riccardo, Bollano, Spadavecchia, Peretti.
ARBITRO: Rosso.
GOALS: Celoria (F.), Morselli (F.), Menti (F.), Frigo (F.).
MILANO, 3 dicembre 1939 – AMBROSIANA – FIORENTINA 3 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Poggi, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
AMBROSIANA: Peruchetti, Bonocore, Setti, Locatelli, Olmi, Campatelli, Frossi, Demaria, Barsanti, Candiani, Ferraris II.
ARBITRO: Bertolio.
GOALS: Ferraris II (A.), Candiani (A.), Demaria (A.).
FIRENZE, 10 dicembre 1939 – FIORENTINA – ROMA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Menti, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
ROMA: Masetti, Acerbi, Gadaldi, De Grassi, Donati, Bonomi, Campilongo, Pantò, Amadei, Coscia, Alghisi.
ARBITRO: Scarpi.
GOAL: Celoria (F.).
TRIESTE, 17 dicembre 1939 – TRIESTINA – FIORENTINA 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Morselli, Frigo, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
TRIESTINA: Umer, Geigerle, Sacchetti, Scapin, Rancilio, Grezar, Magrini, Valcareggi, Costa, Trevisan, Colaussi.
ARBITRO: Galeati.
GOALS: Penzo (F.), Trevisan (T.), Grezar (T.).
FIRENZE, 1 gennaio 1940 – FIORENTINA – MODENA 3 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Innocenti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Morselli, Frigo, Penzo, Antona, Tagliasacchi.
MODENA: Sentimenti IV, Manni, Tauretti, Galli, Malagodi, Braglia, Notti, Montanari, Uneddu, Sentimenti III, Bazzu.
ARBITRO: Pirovano.
GOALS: Frigo 2 (F.), Bazzu (M.), Manni (M.), Bigogno (F.).
TORINO, 7 gennaio 1940 – TORINO – FIORENTINA 2 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Morselli, Frigo, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
TORINO: Olivieri, Piacentini, Ferrini, Gallea, Allasio, Borsetti, Borrini, Marchini, Michelini, Petron, Capri.
ARBITRO: Mazza.
GOALS: Capri (T.), Michelini (T.), Morselli (F.).
FIRENZE, 14 gennaio 1940 – FIORENTINA – BARI 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Mannelli, Frigo, Morselli, Celoria, Tagliasacchi.
BARI: Riccardi, Del Buono, Alfonso, Andrighetti, Mancini, Arienti, Begnini, Cappellini, Lustha, Dugini, Duè.
ARBITRO: Ciamberlini.
GOALS: Simontacchi autorete (B.), Frigo (F.).
GENOVA, 21 gennaio 1940 – GENOVA – FIORENTINA 3 – 0
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Pasin, Morselli, Frigo, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
GENOVA: Ceresoli, Marchi, Sardelli, Genta, Battistoni, Perazzolo, Neri, Arcari IV, Miniati, Scarabello, Conti.
ARBITRO: Saracini.
GOALS: Arcari IV (G.), Miniati (G.), Scarabello (G.).
FIRENZE, 28 gennaio 1940 – FIORENTINA – MILANO 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Frigo, Grolli, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
MILANO: Zorzan, Perversi, Berra, Antonini, Bortoletti, Loetti, Pasinati, Loik, Boffi, Chizzo, Biraghi.
ARBITRO: Scarpi.
GOAL: Tagliasacchi (F.).
ROMA, 3 febbraio 1940 – LAZIO – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Frigo, Grolli, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
LAZIO: Blason, Faotto, Monza, Camolese, Ramella, Baldo, Flamini, Piola, Barrera, Pisa, Vettraino.
ARBITRO: Bertolio.
GOALS: Vettraino (L.), Tagliasacchi (F.).
FIRENZE, 11 febbraio 1940 – FIORENTINA – NOVARA 2 – 2 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Frigo, Grolli, Penzo, Celoria, Tagliasacchi.
NOVARA: Sain, Bonati, Galimberti, Rigotti, Mornese, Vale, Mascheroni, Romano, Torri, Galli, Calzolai.
ARBITRO: Mazza.
GOALS: Tagliasacchi (F.), Penzo (F.), Romano rig. (N.), Galli (N.).
BOLOGNA, 18 febbraio 1940 – BOLOGNA – FIORENTINA 3 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Menti, Grolli, Frigo, Celoria, Tagliasacchi.
BOLOGNA: Ferrari, Fiorini, Pagotto, Maini, Andreolo, Corsi, Biavati, Sansone, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni.
ARBITRO: Bonivento.
GOALS: Reguzzoni rig. (B.), Menti (F.), Puricelli (B.), Tagliasacchi (F.), Biavati (B.).
FIRENZE, 25 febbraio 1940 – FIORENTINA –JUVENTUS 0 – 0
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Menti, Grolli, Frigo, Poggi, Tagliasacchi.
JUVENTUS: Bodoira, Foni, Rava, Depetrini, Varglien II, Varglien I, Tomasi, Borel II, Gabetto, Capocasale, Bellini.
ARBITRO: Ciamberlini
VENEZIA, 10 marzo 1940 – VENEZIA – FIORENTINA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Morselli, Boldi, Antona, Frigo, Celoria, Tagliasacchi.
VENEZIA: Bacigalupo, Tortora II, Gattoronchieri, Stefanini, Puppo, Pondrano, Alberti, Corbelli, Pernigo, Lombardi, Busidoni.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Alberti rig. (V.), Lombardi (V.).
FIRENZE, 17 marzo 1940 – FIORENTINA – NAPOLI 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Boldi, Morselli, Frigo, Celoria, Tagliasacchi.
NAPOLI: Braglia, Fenoglio, Romagnoli, Pretto, Fabbri, Tricoli, Rosellini, Biagi, Quario, Negro, Venditto.
ARBITRO: Barlassina.
GOALS: Celoria (F.), Boldi (F.).
GENOVA, 24 marzo 1940 – LIGURIA- FIORENTINA 2 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Mannelli, Morselli, Frigo, Celoria, Tagliasacchi.
LIGURIA: Gisberti, Persia, Piazza, Callegaris, Pisano, Tortarolo, Bollano, Spinola, Lazzaretti, Stella, Peretti.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Stella (L.), Lazzaretti (L.), Morselli rig. (F.).
FIRENZE, 31 marzo 1940 – AMBROSIAN – FIORENTINA 3 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Pincelli. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Mannelli, Morselli, Frigo, Celoria, Tagliasacchi.
AMBROSIANA: Perrucchetti, Poli, Setti, Locatelli, Olmi, Campatelli, Frossi, Demaria, Barsanti, Candiani, Rebuzzi.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Rebuzzi (A.), Frossi (A.), Campatelli (A.).
ROMA, 21 aprile 1940 – ROMA – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Morisco, Morselli, Celoria, Baldini, Antona.
ROMA: Ceresa, Brunella, Acerbi, Serantoni, Spitale, Bonomi, Amadei, Pantò, Providente, Coscia, Alghisi.
ARBITRO: Galeati.
FIRENZE, 12 maggio 1940 – FIORENTINA – TRIESTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Morselli, Celoria, Baldini, Antona.
TRIESTINA: Costanzo, Geigerle, Loschi, Salar, Rancilio, Grezar, Tosolini, Valcareggi, Antonini, Trevisan, Colaussi.
ARBITRO: Bertolio.
GOAL: Menti (F.).
MODENA, 19 maggio 1940 – MODENA – FIORENTINA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Penzo, Celoria, Baldini, Antona.
MODENA: Sentimenti IV, Tamietti, Braglia, Uneddu, Magotti, Galli, Zironi, Notti, Banfi, Sentimenti III, Bazzan.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Zironi (M.), Sentimenti III rig. (M.), Banfi (M.).
FIRENZE, 26 maggio 1940 – FIORENTINA – TORINO 3 – 2 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Morselli, Celoria, Baldini, Antona.
TORINO: Olivieri, Piacentini, Ferrini, Gallea, Cadario, Baldi, Borsetti, Ganelli, Michelini, Petronni, Capri.
ARBITRO: GALEATI.
GOALS: Capri (T.), Baldini (F.), Petroni (T.), Ellena (F.), Morselli (F.).
BARI, 2 giugno 1940 – BARI – FIORENTINA 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Simontacchi. Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi, Menti, Morselli, Celoria, Baldini, Pasin.
BARI: Ricciardi, Del Bianco, Andrighetto, Bonino, Manesini, Fusco, Begnini, Cappelllini, Maestrelli, Lustha, Fabbri.
ARBITRO: Biancone.
GOALS: Maestrelli (B.), Menti (F.), Begnini (B.).
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