di LORENZO MAGINI – 15° puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 6 Anno II di Alé Fiorentina del Febbraio 1967
Un anno di purgatorio, poi di nuovo fra l’elette.
L’amara delusione subita dagli sportivi fiorentini per la retrocessione della propria squadra era immediatamente cancellata dall’entusiasmo suscitato in tutto il paese per la seconda vittoria consecutiva degli azzurri nella Coppa del Mondo.
Con quattro partite vittoriose in terra di Francia, l’Italia conquistava il suo secondo titolo mondiale a spese della Norvegia negli ottavi di finale, della Francia nei quarti, del Brasile nella semifinale e infine dell’Ungheria nella finalissima disputata allo stadio di Colombes il 19 giugno 1938.
Olivieri, Foni, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli, Biavati, Meazza, Piola, Ferrari, Colaussi, Pasinati, Ferraris II: questi gli azzurri artefici del nuovo trionfo del calcio italiano; di quel calcio che appresi gli insegnamenti di tutte le scuole calcistiche più in voga dal 1925 in poi, dall’austriaca all’ungherese, dalla cecoslovacca alla sudamericana, aveva dimostrato coi fatti di essere stato uno scolaro diligente al punto di surclassare i maestri. Nei campionati del 34 aveva infatti messo k.o. Spagna, Austria, Cecoslovacchia, in questi campionati sconfiggeva Brasile e Ungheria dimostrando di essere veramente il più pratico e razionale calcio del mondo, eccezion fatta per il calcio inglese, che assiso nel suo splendido isolamento, disdegnava qualsiasi confronto ufficiale nella coppa del mondo, ritenendosi l’unico depositario del verbo calcistico.
Furono quei campionati mondiali l’ultimo vivido bagliore del “metodo danubiano” come concezione tecnico-tattica; sarà infatti la concezione inglese del “sistema” a prevalere nel futuro, causando anche nel calcio italiano quel processo di evoluzione e di involuzione, che mai più purtroppo riuscirà a farci raggiungere e nemmeno pallidamente emulare il periodo glorioso del metodo.
Dense nubi, foriere di una tempesta gigantesca, si andavano addensando frattanto sul mondo intero: il razzismo di un popolo rincretinito dalle teorie di un pazzo (Nietsche) e ubriacato dai sogni di grandezza di un paranoico (Hitler) si preparava a scatenare sull’umanità un cataclisma di proporzioni spaventose. Solo a guerra finita gli uomini si sarebbero resi conto della spaventosa tragedia!
Rinnovamento generale della squadra
La retrocessione in serie B era stata per Ridolfi uno smacco imprevisto. L’uomo che aveva portato la Fiorentina in A, che ne aveva fatto un complesso in grado di lottare per lo scudetto dopo appena tre anni di permanenza nella divisione superiore si ritrovava ora a dover ricominciare da capo.
E Ridolfi ricominciava davvero da capo. Griffanti, Grolli, Poggi II, Cuffersin, Michelini, Menti II, Tagliasacchi, Vecchi erano i giovani che insieme agli anziani Poggi I e Celoria venivano ad aggiungersi ai Di Benedetti, Piccardi, Mannelli e Innocenti, unici rimasti, insieme alla vecchia bandiera Magli, della squadra dell’anno prima. Una squadra completamente nuova, messa agli ordini del nuovo allenatore austriaco Rodolfo Soutschek: una squadra che in un solo campionato, dopo una vibrante lotta con Venezia, Atalanta e Siena, sarebbe tornata a vele spiegate in quella serie A che mai più avrebbe abbandonato.
Guidata dall’intramontabile Magli, integrata dall’esperienza di Celoria, l’anziano mandrogno alessandrino questa ondata di gioventù darà alla Fiorentina un nuovo volto. Un volto di agonistica volontà e di tecnica talvolta sopraffina; una fisionomia di composta eleganza, esaltata dall’esuberanza giovanile, che immediatamente conquisterà il pubblico fiorentino anche quest’anno accorso numeroso quanto mai sugli spalti del Berta ad incitare i suoi beniamini.
Il dubbio di un difficile amalgama fra tanti nuovi atleti provenienti da tante diverse squadre scompariva già dai primi allenamenti della squadra con il Ravenna e la Pistoiese; e maggiormente ancora aveva modo di mettersi in luce nella partita di Coppa Italia contro il Verona, disputata al Berta l’11 settembre e vinta dai viola per 4 a 0, in cui si metteva in luce specialmente l’attacco con azioni ficcanti e veloci presentando un Di Benedetti stoccatore irresistibile (tre gol).
Comincia il Campionato.
Contro le gloriose casacche nero-stellate del Casale che non scendevano al Berta dal lontano 8 aprile 1934 (Fiorentina – Casale 2 a 2), la Fiorentina iniziava la sua marcia di ritorno in serie A. Un secco 3 a 0, dimostrazione di una superiorità indiscutibile, confermava la vitalità e la forza della nuova squadra viola.
“La Fiorentina che allineava ieri otto nuovi elementi – scriveva Nuto Innocenti sul Nuovo Giornale – è una squadra ancora in cantiere e le opere di rifinitura richiederanno più tempo di quello che non occorse per varare lo scafo. Ciò che conta è l’ossatura, e questa in realtà esiste in notevoli proporzioni specie nei ruoli di attacco che furono, nel passato, il punto cruciale dei viola. La prima linea è, allo stato attuale, il reparto migliore; un reparto fresco e battagliero, destinato a diventare famoso nel ruolo dei cadetti”.
Anche la forte squadra patavina, nelle cui file militava il futuro grande Cappello, doveva lasciare lo stadio fiorentino con tre gol nel sacco, due dei quali segnati ancora da De Benedetti, che in questa prima parte del campionato si rivelerà il miglior goleador della compagine gigliata, fino a quando cioè non comincerà a brillare la stella di Meo Menti.
La prima trasferta ad Ancona doveva dire se la Fiorentina poteva con sicurezza inserirsi nella lotta per la promozione.
L’Anconitana infatti era partita sparata e si presentava un po’ come la squadra spauracchio del girone. Nonostante scendesse in campo priva di De Benedetti sostituito dalla riserva Bortolini, la Fiorentina rimaneva imbattuta, dopo aver sfiorato più volte il gol della vittoria.
Contro i viola capoclassifica, lo Spezia di Cappelli e di Diotallevi per poco non conquistava l’intera posta al Berta. I viola andavano in vantaggio per mezzo di Celoria, ma Cappelli riusciva a pareggiare dopo solo quattro minuti. Prima dello scadere del primo tempo Diotallevi portava in vantaggio lo Spezia. All’inizio della ripresa Michelini veniva colpito alla testa da Rallo entrato a gamba tesa. Benché ridotti praticamente in 10 i viola stringevano i denti e Di Benedetti a metà ripresa siglava il gol del pareggio con un meraviglioso tiro in corsa.
Pareggiando a Lodi col Fanfulla, la Fiorentina cedeva il comando della classifica al Padova e si vedeva raggiunta al secondo posto anche dal Venezia; comunque delle tre era l’unica ancora ad essere imbattuta al pari dell’Atalanta, dell’Anconitana e del Fanfulla.
Contro la Spal gli sportivi fiorentini attendevano dai viola una vittoria chiarificatrice. La vittoria giungeva puntuale, però non troppo chiarificatrice. Tuttavia, essendo incappato il Padova in uno scivolone interno ad opera del Fanfulla, la Fiorentina riprendeva il comando della classifica e si preparava a sostenere l’urto dei vercellesi la domenica successiva.
La prima rete di Meo.
30 ottobre 1938. Fiorentina-Pro Vercelli, 42’ del primo tempo: prima rete di Menti in maglia viola (nei tre anni in maglia viola ne segnerà 44). Da oltre 30 metri, con un tiro fortissimo ad effetto, Meo piega le mani al portiere vercellese Donati e inizia la sua gloriosa ascesa verso l’olimpo dei grandi calciatori: quell’ascesa che purtroppo tragicamente si dovrà concludere 11 anni dopo (il 4 maggio 1949) sul colle fatale di Superga.
Dopo la vittoria sulla Pro Vercelli la Fiorentina si recava a Vigevano dove, rimasta in 10 per l’infortunio di Poggi II, oltre che l’imbattibilità perdeva nuovamente anche il primato in classifica che passava all’Atalanta. Immediata riscossa e vittoria sul Pisa. Due debuttanti in questa gara: Benelli in sostituzione di Poggi II e Tagliasacchi al posto di Vecchi. Era ancora Di Benedetti con una doppietta a scatenare il tripudio della folla, ma ancora di più, nonostante fosse rimasto senza segnare, questa rimase avvinta dal gioco di Menti.
Il nostro caro Beppe Pegolotti così scriveva: “Un uomo ha dominato sui compagni, divenendo il beniamino della folla: Menti. Egli ha sfoggiato una freschezza di gioco ed un’agilità veramente eccezionali. Molte squadre, anche fra le maggiori, vorrebbero averlo nelle loro file. Lo abbiamo ammirato in due ruoli diversi. Prima in quello che gli è abituale: da ala destra ha sempre fatto trepidare la difesa pisana. Poi, all’inizio del secondo tempo, ha dovuto mutar posto con Cuffersin zoppicante. E’ andato mediano destro. Faccenda ne è stato desolato perché non ha potuto toccare più un pallone. E che costruttore poi quel Menti!”. Con questa vittoria la Fiorentina si riaffancava in testa alla classifica all’Atalanta, costretta al pareggio dal Siena.
Sospeso il campionato per la partita Italia – Svizzera al Littoriale di Bologna, conclusasi con la vittoria degli azzurri per 2 a 0, la Fiorentina disputava la partita di Coppa Italia col Prato pareggiando per 2 a 2 e rimanendo poi esclusa per sorteggio. A Palermo, la domenica successiva, la Fiorentina subiva la sua seconda sconfitta del campionato e il Palermo conquistava la sua prima vittoria.
Dovendo fare a meno di Magli e di Poggi II, l’allenatore Soutschek era ricorso a Piccardi per sostituire il primo, spostando Celoria al centro della mediana e facendo giocare a mezzo destro Vecchi e all’ala sinistra Tagliasacchi. Tutti questi cambiamenti portavano un notevole squilibrio nel gioco viola; nonostante fossero andati in vantaggio per primi con Menti, gli atleti gigliati non riuscivano a contenere il ritorno dei rosanero, condotti all’assalto della rete di Griffanti dall’ex vola Baldinotti.
Altra sospensione del campionato per l’incontro internazionale Italia – Francia a Napoli (1 a 0 per gli azzurri, gol di Biavati), e quindi nuova trasferta nel sud sul campo della Salernitana guidata dalla vecchia gloria partenopea Sallustro. Un salomonico pareggio concludeva l’avvincente contesa. A questo ne facevano seguito altri due: uno a Firenze col Venezia e uno a Bergamo con l’Atalanta, le due squadre dirette rivali di quella viola per la promozione in serie A.
La terza delle cinque sconfitte di questo campionato i viola la subivano sul campo del Siena dove, presi in velocità, subivano un passivo piuttosto pesante, senza riuscire neppure a segnare il gol della bandiera. Questa sconfitta faceva precipitare la Fiorentina al quinto posto in classifica, distanziata di ben quattro punti dall’Atalanta e suscitava un senso di sgomento e di timore nei tifosi, che con malcelata preoccupazione guardavano alle tre ultime partite del girone d’andata.
Anche la Sanremese infatti riusciva a pareggiare al Berta. Ad Alessandria poi, a mala pena, la squadra viola riusciva a raggiungere il pareggio grazie soprattutto ad uno spettacoloso Menti autore di ben due gol (uno dei quali su rigore).
Proprio ad Alessandria incominciava la fama di Menti rigorista infallibile: mancando infatti nelle file fiorentine il rigorista ufficiale Di Benedetti era stato affidato a Menti il compito di tirare il calcio di rigore decretato contro i grigi dall’arbitro Ciamberlini.
Il 24 gennaio moriva a Vienna, a soli 32 anni, in circostanze misteriose (suicida o assassinato?), il più celebre centravanti della nazionale austriaca e beniamino delle folle calcistiche viennesi: Matteo Sindelar “der Papierene” o “cartavelina”, senza dubbio il più tipico rappresentante di uno delle più tipiche scuole calcistiche europee, del quale Vittorio Pozzo tracciava sul Nuovo Giornale un profilo quanto mai avvincente e commosso concludendolo con queste parole: “Gli sportivi italiani, che lo hanno a suo tempo ammirato e temuto, i calciatori nostri che nella conquista del primato mondiale (del 1934) considerarono lo studio per neutralizzare l’opera di “cartavelina” come una delle tappe più difficili della loro marcia, si inchinano davanti alla scomparsa dell’uomo in cui più non vedono l’avversario, ma il collega, l’artista, il supremo esponente di una scuola. Lo salutano commossi”.
Contro il Verona si chiudeva il girone di andata e con una franca e netta vittoria la Fiorentina fugava senza indecisione tutti i dubbi manifestati nelle ultime partite; Menti siglava altri due gol (uno ancora su rigore) e Celoria completava la segnatura viola. Il girone di ritorno vedrà la squadra viola dominare dall’alto della sua classe il lotto delle concorrenti.
Dodici partite consecutive senza sconfitta.
Prime due trasferte del girone di ritorno e due vittorie indiscutibili: le prime vittorie in trasferta del campionato! Se quella conquistata a Casale aveva aperto il cuore alle più rosee speranze, quella conquistata a Padova contro la forte compagine delle gallinelle creò in tutti la convinzione che la Fiorentina ormai era sulla strada giusta. Ed ancor più questa convinzione si radicò nei tifosi con la vittoria esterna di Spezia, che faceva seguito a quella interna contro l’Anconitana.
A cosa si doveva questa sicurezza e questa spavalda marcia? Ad un semplice cambiamento operato dall’allenatore Soutschek. Lasciato fuori squadra Poggi I Magli veniva spostato a terzino destro e Piccardi assumeva definitivamente il posto di titolare a sinistra. L’esperienza del primo unita alla irruenza spavalda del secondo dava luogo ad una difesa granitica davanti a Griffanti, con la conseguenza di permettere alla mediana l’appoggio alla linea d’attacco senza timori di lasciare sguarnita la difesa. Cominciano a fioccare i gol nelle reti avversarie e sempre più rari si fanno quelli finiti alle spalle di Griffanti: per questo anche contro il Fanfulla quattro gol finivano nella rete di Barbieri mentre Griffanti rimaneva del tutto inoperoso. Altre due trasferte consecutive a Ferrara e a Vercelli e due pareggi. Particolarmente prezioso quello conseguito a Vercelli, dove la Fiorentina giocava per ben 70 minuti in dieci per un infortunio subito da Di Benedetti in uno scontro con Bovoli; infortunio abbastanza grave che impedirà alla punta del quintetto viola di rimanere lontano dai campi di gioco per oltre un mese e disertare ben quattro partite.
Il 26 marzo, strombazzata fino all’inverosimile per motivi politici, aveva luogo a Firenze la partita Germania – Italia. La Germania, annettendosi l’Austria, aveva fatto man bassa dei giocatori appartenenti alla gloriosa nazionale austriaca e così in porta dei bianchi si vedeva il grande Platzer, a terzino sinistro Schmaus, all’ala sinistra Pesser, tutti facenti parte dell’ultimo incontro disputato dall’Austria contro di noi il 21 marzo 1937 a Vienna, cui si aggiungeva a mezzo destro l’altro viennese Hanhemann vero cervello di tutta la squadra. Di quella squadra faceva parte anche il tedesco Schoen, l’allenatore attuale della nazionale tedesca, che invano ha cercato di ripetere a Londra (1966) il successo conseguito dal suo predecessore Herberger in terra elvetica nel 1954.
La vittoria fu degli azzurri, ma l’entusiasmo fu relativo: si aveva paura di offendere il forte alleato tedesco. Neppure il concorso del pubblico fu degno di una partita internazionale: le curve dello stadio come ben si può vedere dalle fotografie della partita nei giornali dell’epoca rimasero quasi vuote: politica e sport non vanno d’accordo!
La Fiorentina riprendeva il suo campionato incontrando il Vigevano, e in una partita caotica e convulsa riusciva a stento a pareggiare. I viola riprendevano però immediatamente la loro marcia sicura andando a vincere a Pisa e seppellendo la domenica successiva i rosanero del Palermo sotto una valanga di reti (sette!), nessuna delle quali però portava la firma dell’idolo prediletto Menti.
Con questa vittoria la Fiorentina tornava da sola al comando della classifica, e con la vittoria successiva sulla Salernitana aumentava il suo distacco sull’Atalanta, mentre il Venezia, che ancora non aveva perso tutte le speranze per inserirsi nella lotta tra le due prime classificate, seguiva a sette punti dalla Fiorentina e a cinque dall’Atalanta, preceduto però ancora dal Siena. E proprio contro il Venezia la Fiorentina doveva giocare la domenica successiva al Sant’Elena.
E qui, dimostrando una volontà indomabile e una spinta agonistica eccezionale, la Fiorentina raggiungeva il pareggio proprio allo scadere del tempo con una incornata di Poggi II su traversone al millimetro di Menti.
Proprio quando tutto sembrava ormai concluso per il primato e la promozione, la Fiorentina con una gara sconclusionata e deludente subiva sul suo terreno una perentoria sconfitta dall’Atalanta, che in tal modo riassumeva il comando della classifica lasciando la Fiorentina in seconda posizione, affiancata dal pericoloso Siena. Unica scusante per questo brusco scivolone la mancanza di Menti, che per un incidente subito a Venezia veniva a mancare proprio nelle partite decisive finali.
La domenica successiva infatti lo scontro incandescente sarebbe stato col Siena. Il timore degli sportivi, che la batosta subita dagli orobici dovesse ripercuotersi sugli atleti, doveva svanire per incanto dopo solo 23’ di gioco quando Tagliasacchi spediva nella rete di Erbinovi il primo pallone deviando di testa un preciso traversone di Mannelli. Sbloccato il risultato, i gol seguirono con facilità sbalorditiva, tanto che la folla imponente, accorsa ad incitare la propria squadra in un momento tanto delicato del campionato, si domandava come quella squadra avesse potuto rimaner sconfitta la domenica precedente.
E mentre la Fiorentina,approfittando di questa vittoria e della contemporanea sconfitta dell’Atalanta a Vercelli si riportava in testa alla classifica, si faceva sotto il Venezia, che proprio sul filo del traguardo dell’ultima giornata riuscirà ad apparigliare l’Atalanta al secondo posto. Il sabato precedente la partita col Siena si era disputato a San Siro l’atteso incontro tra gli azzurri campioni del mondo e gli inglesi che tale titolo avevano sempre snobbato, considerandolo loro di diritto. E’ la storica partita del gol segnato da Piola di pugno, convalidato dall’arbitro tedesco Bauwens (ogni sospetto, dati i tempi che correvano, è per lo meno legittimo); la partita che finì senza vincitori né vinti (2 a 2). Nelle file inglesi due nomi: Lawton e Matthews; li ritroveremo a distanza di nove anni nella squadra inglese che a Torino ci surclasserà con quattro reti.
Addio serie B!
Forte del vantaggio in classifica e decisissima a non ripetere gli errori del passato, la Fiorentina si presentava a Sanremo guardinga e chiusa e tornava a Firenze con un prezioso pareggio che le permetteva di lasciare invariato il suo distacco sulla seconda, l’Atalanta, che a sua volta si vedeva imporre al Brumana il pareggio dell’Anconitana.
La vittoria sull’Alessandria avrebbe consacrato il definitivo ritorno in serie A della squadra viola. E questa venne limpida, sonante e perentoria. E quando Ridolfi alla fine dell’incontro volle stringere in un abbraccio il capitano dei suoi ragazzi, quel Magli che da dieci anni ormai rivestiva la maglia viola, un’ovazione immensa di giubilo si levava dagli spalti all’indirizzo degli undici atleti che avevano reso a Firenze calcistica il posto che le competeva. Sicura promossa la Fiorentina, rimaneva ancora in discussione la seconda squadra da promuovere: Atalanta o Venezia? Dal risultato di questa partita sarebbe venuto fuori il responso. E questo fu Venezia. Infatti i neroverdi espugnando il Brumana con un gol del guizzante Pernigo che sorprendeva di testa Borgioli in uscita, raggiungevano in classifica l’Atalanta e, in virtù del miglior quoziente reti, andavano a far compagnia ai viola che, nonostante la sconfitta di Verona, finivano il campionato al primo posto in classifica, dimostrandosi senz’altro la compagine più quadrata e più forte della serie B. Su 34 partite infatti la squadra viola ne aveva perse soltanto cinque, pareggiate 13, vinte 16. Il suo attacco era stato il più prolifico del campionato segnando ben 62 gol, 17 dei quali con Menti e 12 con Di Benedetti, mentre la sua difesa con 30 reti al passivo si era dimostrata una delle più salde del campionato: solo il Venezia con 23 reti subite e l’Atalanta con 26 avevano fatto di meglio.
Uomini come Menti, Griffanri, Piccardi avevano raggiunto in questo campionato la loro maturità e saranno domani una forza viva della futura squadra; ma quello che su tutti aveva dato dimostrazione di classe, di temperamento, che aveva trasfuso in quella nidiata di pulcini la volontà di raggiungere il traguardo stabilito, fu senza dubbio alcuno Renzo Magli, il capitano, che con questo campionato, dopo dieci anni, lasciava quella maglia viola che aveva indossato fin da quando la Fiorentina aveva cambiato i suoi colori sociali. Un uomo, un atleta, un appassionato del mondo in cui viveva: questo in sintesi il ritratto di lui. Un uomo che alla Fiorentina ha dato gli anni più belli della sua vita e che anche in seguito, quando sarà chiamato a dirigere la squadra in momenti non sempre felici, sarà pronto a dire di sì, a slavarla da situazioni diventate pericolose e a ritirarsi in buon ordine, con stile, anche se amareggiato, quando incomprensioni o presunzione tecniche, avallate solo dall’incompetenza di qualche dirigente, lo estrometteranno dalla direzione tecnica della squadra. Per questo, per quanto ha dato, per quanto ha fatto, il suo nome resterà per sempre nella storia di questa squadra e nel ricordo di quanti l’hanno seguita con amore nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte.
LORENZO MAGINI
(Foto dall’album di Aldo Polidori)
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
Firenze, 18 settembre 1938 – FIORENTINA – CASALE 3 – 0 (2–0)
FIORENTINA: Griffanti, Piccardi, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
CASALE: Miglio, Roggero, Poccardi, Guzzo, Demarchi, Boltri, Oliaro II, Barbani, Garavelli, Isada, Gastaldi.
ARBITRO: Limido.
GOALS: Di Benedetti rig., Grolli, Vecchi (F).
FIRENZE, 25 settembre 1938 – FIORENTINA – PADOVA 3 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
PADOVA: Cavasin, Duimovich, Pedretti, Veratti, Rossi, Bettini, Degli Esposti, Trebbi, Orzan, Cappello, Menti I.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Celoria, Di Benedetti 2 (F.), Menti I (P.).
ANCONA, 2 ottobre 1938 – ANCONITANA – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
ANCONITANA: Garbo, Ratti, Pincelli, Finotto, Baruzzi, Ghetti, Lipuera, Fiorini, Storti, Zuccotti, Cristina.
ARBITRO: Gamba.
FIRENZE, 9 ottobre 1938 – FIORENTINA – SPEZIA 2 – 2 (1-2)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
SPEZIA: Malerbi, Callerino, Santillo, Morosi, Cattaneo, Meregalli, Cappelli, Rallo, Diotallevi, Ferrari, Zuliani.
ARBITRO: Salvadori.
GOALS: Celoria (F.), Cappelli (S.), Diotallevi (S.), Di Benedetti (F.).
LODI, 16 ottobre 1938 – FANFULLA – FIORENTINA 0 -0
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
FANFULLA: Barbieri, Acerbi, Citterio, Cabaini, Pagni, De Manzano, Calzolai, Crola, Longhi, Cattaneo, Sichel.
ARBITRO: Tonnetti.
FIRENZE, 23 ottobre 1938 – FIORENTINA – SPAL 2 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, Celoria, Paoletti, Vecchi.
SPAL: Gazzenelli, Pasti, D’Agostini, Lomi, Boniforti, Dallagina, Poggipollini, Svageli, Vitali, Jacchini, Villotti.
ARBITRO: Pirovano.
GOALS: Celoria (F.), Vecchi (F.), Svageli (S.).
FIRENZE, 30 ottobre 1938 – FIORENTINA – PRO VERCELLI 3 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
PRO VERCELLI: Donati, Lanino, Degrandi, Bovoli, Vannucci, Sodini, Bussolo, Salati, Quario, Alberico, Biraghi.
ARBITRO: Mazza.
GOALS: Celoria (F.), Menti II (F.), Quario (P.V.), Di Benedetti (F.).
VIGEVANO, 6 novembre 1938 – VIGEVANO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
VIGEVANO: Gori, Zanello, Gragnetti, Cavogliani, Calzolari, Bolla, Sudati, Zecchi, Porcelli, Ussello, Kossovel.
ARBITRO: Rosso.
GOAL: Porcelli (V.).
FIRENZE, 13 novembre 1938 – FIORENTINA – PISA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Magli, Cuffersin, Benelli, Michelini, Menti, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
PISA: Traverso, Strobbe, Verga, Freschi, Tonali, Moupero, Nicolini, Ponzinibio, Cioni, Ciferri, Faccenda.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Di Benedetti 2 (F.).
PALERMO, 27 novembre 1938 – PALERMO – FIORENTINA 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Piccardi, Cuffersin, Celoria, Michelini, Grolli, Di Benedetti, Vecchi, Tagliasacchi.
PALERMO: Roggero, Rigotti, Bedendo, De Rosalia, Costenaro, Santillo, Celant, Ferrara, Baldinotti, Schiavetti, Pacini.
ARBITRO: Tonnetti.
GOALS: Menti (F.), Santillo rig. (P.), Pacini (P.).
SALERNO, 11 dicembre 1938 – SALERNITANA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Benelli, Poggi II, Michelini, Tagliasacchi, Grolli, Bortolini, Celoria, Vecchi.
SALERNITANA: Narducci, Zaramella, Bonfanti, Cenci, Trotter, Casagrande, Carella, Varese, Sallustro, Jacovacci, Bergonzini.
ARBITRO: Dellarole.
GOALS: Celoria (F.), Varese (S.).
FIRENZE, 18 dicembre 1938 – FIORENTINA – VENEZIA 2 – 2 (1-2)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Tagliasacchi, Grolli, Bortolini, Celoria, Vecchi.
VENEZIA: Valinasso, Signoretto, Tortora, Pondrano, Stefanini, Andrich, Alberti, Bisigato, Pernigo, Corbelli, Baldi.
ARBITRO: Zelocchi di Modena.
GOALS: Alberti 2 (V.), Vecchi 2 (F.).
BERGAMO, 1gennaio 1939 – ATALANTA – FIORENTINA 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Pini, Parigi, Menti, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
ATALANTA: Borgioli, Morzenti, Ciancamerla, Pastorino, Perrucci, Bonilauri, Amadei, Cominelli, Ravasi, Salvi, Nicolosi.
ARBITRO: Soliani.
GOALS: Menti (F.), Cominelli (A.).
SIENA, 8 gennaio 1939 – SIENA – FIORENTINA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Pini, Parigi, Menti, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
SIENA: Erbinovi, Manni, Passalacqua, Blasotto, Casalini, Pellagatta, Macchi, Lenzi, Bandini, Dapas, Gambini.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Dapas (S.), Gambini (S.), Bandini (S.).
FIRENZE, 15 gennaio 1939 – FIORENTINA – SANREMESE 0 – 0
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
SANREMESE: Lanfranco, Simontacchi, Gilardoni, Bertolo, Finelli, Coletti, Ghiglione, Acquarone, Luberti, Mantero, Manna.
ARBITRO: Cardinali.
ALESSANDRIA, 22 gennaio 1939 – ALESSANDRIA – FIORENTINA 2 – 2 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, Chiarenza, Celoria, Tagliasacchi.
ALESSANDRIA: Cassetti, Vitto, Peterman, Ghidini, Bigaudo, Calegari, Massiglia, Fibbi, Cattaneo, Cresta, Ghezzi.
ARBITRO: Ciamberlini.
GOALS: Cattaneo, Cresta (A.), Menti 2, 1 rig. (F.).
FIRENZE, 29 gennaio 1939 – FIORENTINA – VERONA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Poggi I, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Tagliasacchi, Grolli, Menti, Celoria, Vecchi.
VERONA: Micreloni, Ferrari, Felini, Zamberini, Bernardi, Sabatini, Conti, Romanini, Icardi, Di Prisco, Biagini.
ARBITRO: Ronzio.
GOALS: Menti 2, 1 rig. (F.), Celoria (F.).
CASALE, 5 febbraio 1939 – FIORENTINA – CASALE 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Tagliasacchi, Grolli, Menti, Celoria, Vecchi.
CASALE: Goffi, Roggero, Poggi, Ferrero, Migliaccio, Marchisio, Garbarino, Meneghetti, Rossi, Garavelli, Rovida.
ARBITRO: Mazza.
GOALS: Vecchi, Grolli (F.).
PADOVA, 12 febbraio 1939 – FIORENTINA – PADOVA 3 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Vecchi.
PADOVA: Cavasin, Pedretti, Grassetto, Demarchi, Rossi, Bettini, Degli Esposti, Sanero, Orzan, Chinol, Menti I.
ARBITRO: Moretti.
GOALS: Menti II (F.), Di Benedetti (F.), Orzan rig. (P.), Di Benedetti (F.).
FIRENZE, 19 febbraio 1939 – FIORENTINA – ANCONITANA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, DI Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
ANCONITANA: Garbo, Fattorini, Pincelli, Finotto, Baruzzi, Bonazzi, Liguera, Fiorini, Torti, Zuccotti, Cristina.
ARBITRO: Pirovano.
GOALS: Grolli, Menti rig. (F.).
SPEZIA, 26 febbraio 1939 – FIORENTINA –SPEZIA 3 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, DI Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
SPEZIA: Caselli, Ceserino, Santillo, Curotti, Borini, Morosi, Rallo, Rossetti, Diotallevi, Ferrari, Zuliani.
ARBITRO: Galeati.
GOALS: Di Benedetti 2 (F.), Menti (F.).
FIRENZE, 5 marzo 1939 – FIORENTINA – FANFULLA 4 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, DI Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
FANFULLA: Barbieri, Acerbi, Citterio, Sabbini, Pagni, Mattai, Calzolai, Crola, Longhi, Vanzini, De Manzano.
ARBITRO: Gamba.
GOALS: Grolli (F.), Tagliasacchi (F.), Menti rig. (F), Di Benedetti (F.).
FERRARA, 12 marzo 1939 – SPAL – FIORENTINA 1 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, DI Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
SPAL: Bonamartini, Lomi, D’Agostino, Bergonzoni, Boniforti, Dalla Fina, Poggipollini, Svageli, Villotti, Rossi, Belardini.
ARBITRO: Moretti.
GOALS: Menti II rig. (F.), Poggipollini (S.).
VERCELLI, 19 marzo 1939 –PRO VERCELLI – FIORENTINA 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Parigi, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, DI Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
PRO VERCELLI: Donati, Lanino, De Grandi, Bovoli, Vannucci, Sodini, Pozzo, Salati, Quario, Alberico, Biraghi.
ARBITRO: Tonnetti.
GOALS: Quario (P.V.), Menti II (F.).
FIRENZE, 2 aprile 1939 – FIORENTINA – VIGEVANO 1 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Parigi, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Bortolini, Celoria, Tagliasacchi.
VIGEVANO: Gori, Zanelli, Grugnetti, Barale, Calzolari, Caviglani, Sudati, Corbetta, Porcelli, Ussello, Coccia.
ARBITRO: Forni.
GOALS: Ussello (V.), Bortolini (F.).
PISA, 10 aprile 1939 – FIORENTINA – PISA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, Chiarenza, Celoria, Tagliasacchi.
PISA: Traversa, Strobbe, Verga, Freschi, Tonali, Mongero, Niccolini, Ponzinibio, Bertoni II, Ciferri, Faccenda.
ARBITRO: Galeati.
GOAL: Menti (F.).
FIRENZE, 16 aprile 1939 – FIORENTINA – PALERMO 7 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Innocenti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti, Grolli, Chiarenza, Celoria, Tagliasacchi.
PALERMO: Roggero, Rigotti, Bedendo, De Rosalia, Costenaro, Santillo, Ziroli, Rier, Di Falco, Schiavetti, Ferrara.
ARBITRO: Ronzio.
GOALS: Ferrara (P.), Tagliasacchi 3 (F.), Michelini (F.), Grolli 2 (F.), Celoria (F.).
FIRENZE, 21 aprile 1939 – FIORENTINA – SALERNITANA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Chiarenza, Celoria, Tagliasacchi.
SALERNITANA: Narducci, Carraro, Bonfanti, Cenci, Trotter, Casagrande, Jacoponi, Presselli, Valese, Jacovazzi, Bergonzini.
ARBITRO: Rosso.
GOALS: Menti (F.), Grolli (F.).
VENEZIA, 30 aprile 1939 – VENEZIA – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
VENEZIA: Bcigalupo, Tortora, Gattoronchieri, Famea, Stefanini, Schinardi, Alberti, Corbelli, Pernigo.
ARBITRO: Bertollo.
GOALS: Pernigo (V.), Tagliasacchi (F.).
FIRENZE, 7 maggio 1939 – ATALANTA – FIORENTINA 3 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Mannelli, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
ATALANTA: Borgioli, Ciancamerla, Simonetti, Pastorino, Bonilauri, Schiavi, Amadei, Cominelli, Fornasaris, Scategni, Nicolosi.
ARBITRO: Mattea.
GOALS: Scategni (A.), Nicolosi (A.), Cominelli (A.).
FIRENZE, 14 maggio 1939 – FIORENTINA – SIENA 4 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Mannelli, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
SIENA: Erbinovi, Manni, Passalacqua, Biasotto, Casalini, Macchi, Lenzi, Dapas, Bandini, Pellagatta.
ARBITRO: Galeati.
GOALS: Tagliasacchi, Celoria, Mannelli 2 (F.).
SANREMO, 21 maggio 1939 – SANREMESE – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Mannelli, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
SANREMESE: Lanfranchi, Simontacchi, Bertolotto, Bertolo II, Pisani, Finelli, Ghiglione, Acquarone, Imberti, Mantero, Bertolo I.
ARBITRO: Salvadori.
GOALS: Simontacchi (S.), Grolli (F.).
FIRENZE, 28 maggio 1939 – FIORENTINA – ALESSANDRIA 4 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Cuffersin, Poggi II, Michelini, Menti II, Grolli, Di Benedetti, Celoria, Tagliasacchi.
ALESSANDRIA: Bigando, Peterman, Ghidini, Parodi, Calligaris, Massiglia, Robotti, Petrucci, Varona, Taverna.
ARBITRO: Marsciani.
GOALS: Tagliasacchi (F.), Menti 2 (1 su rig.) (F.), Celoria (F.), Calligaris (A.).
VERONA, 4 giugno 1939 – VERONA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Griffanti, Magli, Piccardi, Benelli, Pini, Michelini, Mannelli, Grolli, Tagliasacchi, Poggi II, Vecchi.
VERONA: Micheloni, Gorretta, Felini, Procura, Bernardi, Saboini, Conti, Bonesini, Icardi, Andreis, Biagini.
ARBITRO: Scotto.
GOAL: Bonesini (V.).
continua nel prossimo numero