Storia dell’A.C. Fiorentina

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di LORENZO MAGINI – 12° puntata

tratto dall’originale stampato nel n° 2 Anno II di Alé Fiorentina dell’Ottobre 1966

Comincia il declino

Classificandosi al terzo posto dietro Juventus e Ambrosiana la Fiorentina conquistava il diritto di disputare, insieme alle due squadre suddette e al Bologna giunto quarto, la Coppa Europa alla quale prendevano parte le prime quattro squadre classificate nei campionati italiano, ungherese, austriaco e cecoslovacco. Per il primo turno di coppa alla Fiorentina toccava in sorte l’Ujpest di Budapest.

Ridolfi, alle prese con una situazione economica nient’affatto bella, inseriva nella formazione che doveva partecipare alla Coppa i giovani Piccini, Negro, Mannelli, Querci e Fasanelli allo scopo si rendersi conto sia del loro valore in potenza sia delle loro possibilità agonistiche in vista del futuro campionato. Diversi giocatori dalla prima squadra erano particolarmente appetiti dagli squadroni del nord e con la cessione di questi si poteva in qualche modo rinsanguare le ormai esauste casse viola: di tenute Ridolfi non ne aveva all’infinito … e nessuno d’altra parte pensava a dargli una mano.

Coppa d’Europa 1935 – Fiorentina-Ujpest – Una delle tre reti di Fasanelli nell’incontro vittorioso al Berta.

Il comportamento della squadra viola in Coppa Europa non fu né più né meno che di normale amministrazione. Sconfitto a Budapest l’Ujpest per 2 a 0 si ripeteva a Firenze battendolo ancora per 4 a 3 e passando così il turno. In quello successivo però la Fiorentina si vedeva opposta ad una specialista di Coppa: lo Spartak di Praga. Questa, nella partita disputata a Praga infliggeva alla Fiorentina uno dei passivi più clamorosi della sua storia: 7 a 1. Impossibile rimontare lo svantaggio di tanti gol nella partita di ritorno al Berta: infatti la Fiorentina, pur vincendo per 3 a 1 si vedeva eliminata dal torneo per il quoziente reti. Dovranno passare ben 21 anni perché la Fiorentina si riaffacci in campo internazionale: 21 anni inframezzati da tre guerre la prima delle quali bussava ormai alle porte.

La politica dei giovani e Ridolfi

Che Ridolfi guardasse ai giovani con occchi particolarmente attenti lo dimostra il fatto dei tornei giovanili organizzati, primo fra tutti quello dei “Primi calci”. In questo campionato però decideva di portare questa nuova linfa nella competizione che sarebbe cominciata a settembre.

Pur rimanendo sostanzialmente la stessa per nove undicesimi, la squadra viola si avvarrà in questo campionato di giovani come Querci, Romagnol, Borsetti, Fasanelli, Mannelli, Negro, Piccini, alcuni dei quali riusciranno a farsi strada come Romagnoli e Borsetti, altri pur raggiungendo una valutazione immediatamente superiore (la maglia azzurra olimpica) come Piccini e Negro, passeranno come meteore. Della formazione che tanto brillantemente si era battuta nel campionato precedente venivano a mancare Prendato e Viani: il primo passato alla Juventus, che aveva fatto di tutto per assicurarsi anche Scagliotti, il secondo alla Lucchese. Allenatore della squadra restava anche per il 1935-36 Guido Ara.

Nella prima partita di precampionato opposta alla Pro Vercelli, la Fiorentina ancora a corto di preparazione rimaneva sconfitta per 2 a 1. La nota lieta era data però dalla prestazione di Romagnoli un centravanti dotato di una classe olimpica ed anche purtroppo … di un caratterino difficile. Pareggio (1 a 1) la domenica successiva contro la Roma che allineava ancora Scopelli (Guaita, sebbene presente a Firenze non scendeva in campo) e il 22 settembre il nuovo campionato prendeva il via, mentre da un momento all’altro si aspettava la dichiarazione di guerra all’Abissinia.

Gli oriundi … coraggiosi.

L’inizio del campionato fu preceduto dalla fuga di tre giocatori della Roma; Guaita, Scopelli e Stagnaro il giorno precedente avevano lasciato Roma e l’Italia per timore di essere richiamati alle armi. Prima di loro, era ripartito per l’America anche il bianconero Cesarini il quale si faceva richiamare in patria da un telegramma annunciante la prossima fine di sua madre; tanto era il dolore che opprimeva l’estroso giocatore, che per consolarsi si portava dietro una meravigliosa biondissima amica francese …

Una grandinata di gol nella rete di Amoretti, cinque per la cronaca, costituivano il bilancio della prima partita giocata al Valmaura contro la Triestina anche se l’infortunio di Neri al 20’ del primo tempo lo rendevano meno pesante in linea tecnica. Però la causa principale era da riscontrarsi nel crollo completo della squadra dopo appena 30’ di gioco e nella assoluta inconcludenza della linea d’attacco che di riflesso aveva mandato completamente in barca anche la difesa. Con una mediana priva di Bigogno e Neri sostituiti da Piccini e Querci e una linea d’attacco in cui rientrava Scagliotti, sebbene ancora priva di Morselli che dopo il noto infortunio del campionato precedente ancora tardava a rimettersi in sesto, la Fiorentina affrontava al Berta il Bologna. La sconfitta sia pure per un solo gol di scarto ad opera dei felsinei dimostrava chiaramente come la mancanza di un centravanti costituisse per la squadra viola una lacuna sostanziale. “La ruga più sensibile è quella del centravanti. E’ un posto quello del condottiero che deve dare seri grattacapi a tutte le squadre. Ma per la Fiorentina il caso diventa ossessionante. Nata per giocare sul centravanti e messe insieme due mezzali fatte apposta per creare corridoi utili all’uomo del ‘Centro’, la Fiorentina non può avere la gioia di disporre dell’atleta adatto” (Centauro). Infatti mentre Morselli ancora non riusciva a riprender confidenza col pallone sempre ossessionato dal ricordo della gamba rotta, per colmo della sfortuna la Fiorentina aveva malati sia Romagnoli che Negro.

Ancora una sconfitta questa volta a Milano col Milan, nella domenica successiva nonostante il ritorno nella mediana di Bigogno e Neri. Sul banco degli imputati ancora una volta la linea d’attacco: in 270 minuti di gioco finora svolti dall’inizio del campionato, un solo gol!

La formazione tipo della Fiorentina 1935-36. Da sinistra: Amoretti, Gazzari, Pizziolo, Bigogno, Romagnoli, Neri, Gringa, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Magli.

Neppure contro la Sampierdarena nell’incontro casalingo del 13 ottobre la Fiorentina riusciva a raggiungere il risultato pieno. Ancora altalena di nomi nella formazione; l’infortunato di turno impossibilitato a scendere in campo era questa volta Pizziolo, mentre al centro della prima linea giocava per la prima volta in questo campionato Negro “con intraprendenza, con intelligenza e con disinvoltura”. Uno striminzito pareggio raggiunto dai liguri proprio al 90’, sull’unico calcio d’angolo ottenuto in tutta la partita rimandava il primo appuntamento della squadra con la vittoria a data da destinarsi e faceva uscire dallo stadio inferociti i non molti in verità spettatori fiorentini, che cominciavano a vedere addirittura in pericolo le sorti della squadra: ultima in classifica con un solo punto, 8 gol subiti e due segnati.

Ma anche la domenica successiva per i tifosi amarezza, sconforto e delusione! Da Napoli giungeva infatti per radio la notizia di una nuova cocente sconfitta: altri quattro gol erano finiti nella rete di Amoretti. Filosoficamente i fiorentini si consolavano per il primo titolo di campione d’Italia conquistato da Bartali dopo il giro di Lombardia disputato lo stesso giorno nel quale, pur giungendo soltanto terzo dietro Mollo e Bini, sopravanzava quest’ultimo nella classifica a punti e rivestiva la maglia tricolore a soli 21 anni.

La sospensione del campionato in occasione del duplice confronto con la Cecoslovacchia (a Praga i moschettieri: sconfitta per 2 a 1; a Sampierdarena i cadetti: vittoria per 3 a 1), permetteva alla Fiorentina di prepararsi con meticolosità all’incontro con la Juventus che sarebbe scesa al Berta il 3 novembre forte della sua nuova coppia di terzini Foni e Rava e con Prendato all’ala destra.

Cominciava la riscossa dei viola. Sebbene la partita si fosse chiusa sull’1 a 1, i gigliati avevano messo alle corde i campioni d’Italia e solo per un soffio avevano mancato la vittoria, in più di una occasione, e solo per pochi centimetri altri palloni non erano andati a far compagnia a quello scagliato nella rete di Valinasso da Scagliotti. Con questo pareggio la Fiorentina lasciava il fanalino di coda. Consolazione da poco: i punti dopo sei giornate erano soltanto due; solo il Bari rimaneva fermo ancora a quota uno.

I sintomi di ripresa dimostrati contro la Juventus trovarono la loro conferma sul terreno del Testaccio dove i viola ottenevano la prima vittoria del campionato. Morselli che fin dalla partita di Napoli aveva ripreso il suo posto in prima linea ricominciava, sia pur con comprensibile titubanza, a riprender quota e della sua classe pregevolissima ne risentivano i benefici effetti tutti i compagni di prima linea che divenuta sbrigativa e sempre pronta all’appuntamento con la palla alleggeriva in maniera vistosa la fatica e la tensione della difesa che aveva in tal modo possibilità di emergere come nei campionati precedenti.

Sullo slancio della vittoria di Roma la squadra riusciva a cogliere anche la sua prima vittoria interna battendo la domenica successiva il Brescia con un gol di Morselli.

L’entusiasmo ricominciava a serpeggiare nelle file dei tifosi viola.

Archiviata la partita internazionale con l’Ungheria a Milano il cui risultato (2 a 2) permetteva all’Italia di conquistare la I Coppa internazionale, il campionato chiamava la Fiorentina a dare ulteriore conferma dei suoi progressi sul campo della Favorita a Palermo. E questa conferma veniva chiara e perentoria con un secco 3 a 1: artefice principale del risultato quello Scagliotti che dopo due campionati giocati un po’ in sordina esplodeva finalmente come una delle mezzali migliori del campionato.

L’ascesa della squadra subiva però un arresto col pareggio interno imposto dai galletti baresi e sembrava esaurita del tutto dopo la sconfitta successiva subita ad Alessandria. Senonchè, dono di Natale graditissimo, giungeva per i tifosi viola la stupefacente notizia della vittoria all’Arena di Milano sui nerazzurri dell’Ambrosiana. Partita magistrale e viola in cattedra. “La prima linea della Fiorentina ci ha fatto finalmente vedere cose ottime che sfatano quanto è stato scritto circa il gioco d’attacco di questo campionato. Per vincere e lottare contro le difficoltà del momento, questa prima linea è tornata alla fonte del gioco: la semplicità, la naturalezza. Ha abbandonato quanto sapeva di astruso o di complicato e si è dedicata a quanto può dare rendimento col minimo dispendio di forze. Quello che i giocatori viola seppero compiere su un terreno davvero infelice è veramente notevole: buona padronanza della palla, ottimo stile di corsa, precisione di passaggi, prontezza nello sfruttare gli errori dell’avversario, rapidità di intuizione nel trovare il compagno smarcato. In difesa come in attacco la squadra è salda. Ogni suo uomo è in forma, tanto che desta sorpresa la posizione che l’unità occupa in classifica. Sulla prova odierna la Fiorentina merita esser piazzata ben in alto nella scala dei valori calcistici nazionali. E’ una Fiorentina più forte e più matura dell’anno scorso: una squadra che porta un tono tecnicamente alto nell’ambiente” (Vittorio Pozzo).

L’anno 1935 si concludeva con i tifosi fiduciosi e pieni di speranze per il futuro: anche il Genoa nella partita del 29 dicembre veniva battuto al Berta e tutto sembrava presagire una rimonta definitiva della squadra viola verso le posizioni alte della classifica. Ma queste speranze naufragavano del tutto sul campo del Torino dove i viola incassavano per la seconda volta in questo campionato cinque reti. E se anche nell’ultima partita del girone di andata riusciva a superare la Lazio al Berta, pure nella mente dei tifosi si era ormai radicata la convinzione di avere una squadra imprevedibile sì ma anche incostante e volubile come una bella donna. Neppure il brillante debutto di Romagnoli al centro della prima linea riusciva a fugare questa convinzione: troppi erano stati gli alti e bassi e non molto chiare ne apparivano le cause.

12 gennaio 1936 – Fiorentina-Lazio 2-1 – Amoretti devia in angolo un bolide di Piola.

Il ritorno della Coppa Italia.

Il campionato 1935-36 rivedeva dopo 15 anni ritornare in auge la Coppa Italia. Dal lontano 1921, anno in cui la prima edizione era stata appannaggio del Vado la competizione non era stata più effettuata. Per il primo turno di Coppa la Fiorentina si vedeva opposta il 19 gennaio alla squadra rossoblu del Genoa. Ara faceva scendere in campo diversi giovani (Del Torchio, Querci, Piccini, Mannelli) i quali per niente intimoriti dai vari Vojack, Agosteo, Libonatti rispondevano alla fiducia in loro riposta con una gagliarda partita conclusasi con un risultato eloquente: 3 a 0.

Passato il turno di Coppa Italia la Fiorentina riprendeva a camminare speditamente cancellando il passivo clamoroso della prima giornata di andata al Valmaura con una chiara vittoria sulla Triestina al Berta. In una partita agonisticamente valida e tecnicamente pregevole la recluta Romagnoli infilava per ben tre volte in modo imparabile il portiere rosso alabardato Tricarico. Da tener presente che nelle file dei giuliani giocavano alle ali due uomini che rispondevano ai nomi di Pasinati e Colaussi e come mezzali Chisso e Nereo Rocco, l’attuale allenatore del Torino.

Pieni di fiducia e di speranza cinquemila tifosi viola varcavano l’appennino la domenica successiva per assistere allo scontro tra petroniani e fiorentini. Purtroppo, nonostante le prodezze di Amoretti, che nel primo tempo riusciva a respingere un calcio di rigore tirato da Andreolo, i viola dovevano uscire sconfitti dal Littoriale da un gol di Sansone.

Gringa, che nelle precedenti due partite era rimasto assente dalla formazione per infortunio, spianava il successo dei viola contro il Milan con un gol simile in tutto e per tutto a quello segnato da Mortensen nella partita Italia Inghilterra del 1947 a Torino, al quale facevano seguito quelli segnati da Scagliotti e dal solito Romagnoli.

Nuova trasferta a Genova contro la Sampierdarena e nuova sconfitta. L’altalena continuava con monotonia esasperante. Contro il Napoli il 23 febbraio, la Fiorentina tornava alla vittoria: sarà la penultima del campionato che da quel momento sta assumendo per la squadra viola un volto funereo.

23 febbraio 1936 – Fiorentina-Napoli 2-0 – Il gol di Scagliotti. Mosele seduto in mezzo alla porta sembra invocare dall’arbitro il fuorigioco.

Al pareggio conseguito contro la Juventus a Torino, faceva seguito infatti la sconfitta interna con la Roma e quella esterna col Brescia.

8 marzo 1936 – Fiorentina-Roma 2-1 – Masetti respinge di pugno su Morselli (coperto) mentre Scagliotti segue attentamente l’azione.

La vittoria sul Palermo del 22 marzo era l’ultima vittoria interna e di tutto il restante campionato della squadra viola. Infatti al pareggio esterno di Bari, che in linea di massima era più che accettabile, faceva seguito quello interno con i grigi alessandrini. Il campionato era ormai agli sgoccioli: alla squadra viola ed ai suoi tifosi non rimaneva che sperare in due partite d’orgoglio: quella con l’Ambrosiana, avversaria sempre di rango anche se il suo campionato quest’anno non era stato brillante come quello passato, e quella col Torino, che a quattro giornate dal termine guidava la classifica precedendo il Bologna di un punto, la Juventus e la Roma di tre.

Ma quella che doveva essere la partita dell’orgoglio, tale da giustificare la passione di tutto un campionato si concretava in una nuova sconfitta: tre gol finivano nella rete di Amoretti ad opera dei nerazzurri. Ognuno di quei gol portava in sé tutta la carica di rabbia, di rancore, di rivincita accumulata in tre anni dalla squadra milanese nei confronti dei viola per colpa dei quali avevano perso il campionato 33-34 e quello 34-35 e dai quali in quello stesso campionato nel girone di andata erano stati battuti all’Arena; ognuno di quei gol era l’espressione della volontà di vittoria dei compagni di Meazza.

A questa sconfitta faceva seguito il pareggio conseguito a Genova contro il Genoa e la nuova sconfitta interna col Torino che raggiunto due domeniche prima dal Bologna ne era stato scavalcato la domenica successiva a causa della sconfitta subita all’Arena ad opera dell’Ambrosiana. Questa, proprio nelle ultimissime partite, tentava il forcing disperato per raggiungere il Bologna e la Roma impegnate fino allo spasimo nella conquista del titolo divise come erano da un solo punto in classifica. Nonostante tutto l’impegno della Roma, che a Palermo vinceva nettamente, il Bologna battendo al Littoriale la Triestina, si consacrava campione d’Italia. La Fiorentina chiudeva il campionato con una sconfitta ad opera della Lazio al Flaminio e terminava al 12° posto in classifica con 27 punti.

Il campionato aveva fine il 10 maggio. Il giorno prima dal balcone di Palazzo Venezia ci veniva dato un impero: Cesare ed Augusto nell’ombra dei Fori vicini, ammiccando, sorridevano roman(esca)mente!

(Foto dall’album di Aldo Polidori)

Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale

TRIESTE, 22 settembre 1935 – TRIESTINA – FIORENTINA 5 – 1 (2–1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Comini, Perazzolo, Fasanelli, Borsetti, Gringa.

TRIESTINA: Umer, Gaigerle, Niccoli, Cuffersin, Castello, Spanghero, Mian, Budisoni, Rocco, Colaussi.

ARBITRO: Gianoli di Genova.

GOALS: Gringa (F.), Mian (T.), Colaussi (T.), Busidono 2 (T.), Rocco (T.).

FIRENZE, 29 settembre 1935 – BOLOGNA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Piccini, Quercii, Comini, Perazzolo, Fasanelli, Scagliotti, Gringa.

BOLOGNA: Gianni, Fiorini, Gasperi, Montesanto, Andreolo, Corsi, Maini, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni.

ARBITRO: Dattilo di Roma.

GOAL: Fedullo (B.).

MILANO, 6ottobre 1935 – MILAN – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Fasanelli, Scagliotti, Gringa.

MILAN: Zorzan, Perversi, Bonizzoni, Rigotti, Bertoletti, Cresta, Arcari, Moretti, Gabardo, Zidarich, Arnoni.

ARBITRO: Bertolio di Torino.

GOAL: Arnoni (M.).

FIRENZE, 13 ottobre 1935 – FIORENTINA – SAMPIERDARENA 1 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Querci, Bigogno, Neri, Perazzolo, Fasanelli, Negro, Scagliotti, Gringa.

SAMPIERDARENESE: Profumo, Ciancamerla, Bodini, Malatesta, Poggi, Callegari, Cerrutti, Busini III, Cappellini, Bertini.

ARBITRO: Gondola di Fiume.

GOALS: Gringa (F.), Poggi (S.).

NAPOLI, 20 ottobre 1935 – NAPOLI – FIORENTINA 4 – 0 (4-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Querci, Piccini, Neri, Nekadoma, Perazzolo, Morselli, Negro, Borsetti.

NAPOLI: Sentimenti, Fenoglio, Buscaglia, Clombari, Uslenghi, Rivolta, Sallustro I, Sallustro II, Busani, Rossetti, Venditto.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

GOALS: Rossetti (N.), Sallustro I (N.), Busani 2 (N.).

FIRENZE, 3 novembre 1935 – FIORENTINA – JUVENTUS 1 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Fasanelli, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Borsetti.

JUVENTUS: Valinasso, Foni, Rava, Varglien II, Monti, Bertolini, Prendato, Depetrin, Borel II, Varglien II, Menti.

ARBITRO: Scotto di Savona.

GOALS: Vrglien II (J.), Scagliotti (F.).

ROMA, 10 novembre 1935 – FIORENTINA – ROMA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

ROMA: Masetti, Monzeglio, Gadaldi, Frisoni, Bernardini, Fusco, Cattaneo, Tommasi, Valentini, Scaramelli, D’Alberto.

ARBITRO: Mattea di Casale.

GOAL: Gringa (F.).

FIEENZE, 17 novembre 1935 – FIORENTINA – BRESCIA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Borsetti.

BRESCIA: Parrucchetti, Tamietti, Calligaris, Gasperini, Valenti, Provaglio, Schiavetta, Chiecchi, Locatelli, Bianchi, Tiberi.

ARBITRO: Barlassina di Roma.

GOAL: Morselli (F.).

PALERMO, 1 dicembre 1935 – FIORENTINA – PALERMO 3 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

PALERMO: Provera, Faotto, Ziroli, Riccardi, Saltillo, Capitanio, De Manzano, Bonesini, Palumbo, De Rosalia, Bazan.

ARBITRO: Gianoli di Genova.

GOALS: Morselli (F.), Borsetti (F.), Bonesini (P.), Scagliotti (F.).

FIRENZE,8 dicembre 1935 – FIORENTINA – BARI 2 – 2 (2-2)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

BARI: Cubi, Marini, Setti, Braga, Battistoni, Loetti, Costantino, Marchionneschi, Rossi, Rossini, Ferrero.

ARBITRO: Mastellari di Bologna.

GOALS: Scagliotti (F.), Rossini (B.), Borsetti (F.), Ferrero (B.).

ALESSANDRIA, 15 dicembre 1935 – ALESSANDRIA – FIORENTINA 2 – 1 (2-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

ALESSANDRIA: Cerasa, Lombardo, Borelli, Barale, Parodi, Milano, Busoni, Riccardi, Notti, Celoria, Gastaldi.

ARBITRO: Gonani di Ravenna.

GOALS: Gastaldi (A.), Borsetti (F.), Notti (A.).

MILANO, 22 dicembre 1935 – FIORENTINA – AMBROSIANA 2 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

AMBROSIANA: Degani, Vincenzi, Mascheroni, Ghidini, Faccio, Sala, Porta, De Vincenzi, Meazza, Ferrari, Vecchi.

ARBITRO: Scarpi di Dolo.

GOALS: Gringa (F.), Scagliotti (F.).

FIRENZE, 29 dicembre 1935 – FIORENTINA – GENOVA 2 – 1 (0-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Pizziolo II, Pizziolo I, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

GENOA: Capuano, Agosteo, Pratoo, Bonillauri, Figliola, Orlandini, Gobbi, Genta, Esposto, Ciferri, Evaristo.

ARBITRO: Caironi di Milano.

GOALS: Evaristo (G.), Borsetti (F.), Scagliotti (F.).

TORINO, 5 gennaio 1936 – TORINO – FIORENTINA 5 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

TORINO: Maina, Zanello, Ferrini, Prato, Janni, Ellena, Bo, Baldi, Galli, Buscaglia, Silano.

ARBITRO: Turbiani di Ferrara.

GOALS: Buscagla (T.), Galli (T.), Buscaglia (T.), Bo (T.), Prato (T.).

FIRENZE, 12 gennaio 1936 – FIORENTINA – LAZIO 2 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Negro, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

LAZIO: Blason, Zaccone, Monza, Baldo, Turchi, Viani, Guarisi, Uneddu, Piola, Camolese, Levratto.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

GOALS: Piola (L.), Negro (F.), Romagnoli (F.).

FIRENZE, 26 gennaio 1936 – FIORENTINA – TRIESTINA 3 – 1 (3-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Nekadoma.

TRIESTINA: Tricarico, Villini, Loschi, Cuffersini, Castello, Spanghero, Pasinati, Chizzo, Mian, Rocco, Colaussi.

ARBITRO: Mazza di Napoli.

GOALS: Rocco (T.), Romagnoli 3 (F.).

BOLOGNA, 2 febbraio 1936 – BOLOGNA – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

BOLOGNA: Gianni, Fiorini, Gasperi, Montesanto, Andreolo, Corsi, Ottani, Sansone, Schiavio, Maini, Reguzzoni.

ARBITRO: Barlassina di Novara.

GOAL: Sansone (B.).

FIRENZE, 9 febbraio 1936 – FIORENTINA – MILAN 3 – 1 (1-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

MILAN: Zorzan, Perversi, Bonizzoni, Rigotti, Bortoletti, Bertolotti, Arcari, Moretti, Romani, Zidarich, Arnoni.

ARBITRO: Mattea di Casale.

GOALS: Gringa (F.), Romani (M.), Scagliotti (F.), Romagnoli (F.).

GENOVA, 16febbraio 1936 – SAMPIERDARENESE – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

SAMPIERDARENESE: Profumo, Ciancamerla, Rigotti, Bertini, Poggi, Lancioni, Peretti, Busoni, Cornara, Malatesta, Silvestri.

ARBITRO: Gonani di Ravenna.

GOAL: Ciancamerla (S.).

FIRENZE, 23 febbraio 1936 – FIORENTINA – NAPOLI 2 – 0 (2-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

NAPOLI: Mosele, Fenoglio, Castello, Colombari, Buscaglia, Rivolta, Sallustro II, Slavi, Busoni, Rossetti, Venditto.

ARBITRO: Scarpi di Dolo.

GOALS: Scagliotti (F.), Morselli (F.).

TORINO, 1 marzo 1936 – JUVENTUS – FIORENTINA 0 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

JUVENTUS: Valinasso, Rosetta, Foni, Depetrini, Monti, Varglien I, Varglien II, Serantoni, Gabetto, Borel II, MentiI.

ARBITRO: Scorzoni di Bologna.

FIRENZE, 8 marzo 1936 – ROMA – FIORENTINA 2 – 1 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

ROMA: Masetti, Monzeglio, Gadaldi, Frisoni, Bernardini, Cerroni, Cattaneo, Subinaghi, De Benedetti, Scaramelli, Tomasi.

ARBITRO: Turbiani di Ferrara.

GOALS: Cattaneo (R.), Scaramelli (R.), Perazzolo (F.).

BRESCIA, 16marzo 1936 – BRESCIA – FIORENTINA 2 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

BRESCIA: Magri, Tamietti, Galigaris, Gasperini, Valenti, Provaglio, Schiavetta, Boltri, Chiecchi, Locatelli, Bianchi.

ARBITRO: Cironi di Milano.

GOALS: Boltri (B.), Schiavetti (B.).

FIRENZE, 22 marzo 1936 – FIORENTINA – PALERMO 2 – 1 (0-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Morselli, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

PALERMO: Provera, Faotto, Ziroli, Santillo, Riccardi, Capitanio, Balzarini, Bonesini, Icardi, Demanzano, Piccaluga.

ARBITRO: Galeati di Bologna.

GOALS: Gringa (F.), Morselli (F.), Piccaluga (P.).

BARI, 29 marzo 1936 – BARI – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

BARI: Cubi, Antonelli, Marini, Braga, Battistoni, Loetti, Costantino, Rossini, Brossi, Marchionneschi, Ferrero.

ARBITRO: Bertolio di Torino

FIRENZE, 12 aprile 1936 – ALESSANDRIA – FIORENTINA 0 – 0

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

ALESSANDRIA: Ceresa, Lombardi, Turno, Barella, Parodi, Milano, Busani, Riccardi, Notti, Celoria, Castaldi.

FIRENZE, 19 aprile 1936 – AMBROSIANA – FIORENTINA 3 – 2 (1-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa.

Ambrosiana: Degani, Vincenzi, Mascheroni, Ghidini, Faccio, Sala, Porta, De Maria, Meazza, Ferrari, De Vincenzi.

ARBITRO: Mastellari di Bologna.

GOALS: Meazza (A.), Ferrari (A.), De Vincenzi (A.), Scagliotti rig. (F.), Bigogno (f.).

GENOVA, 26 aprile 1936 – GENOVA – FIORENTINA 2 – 2 (1-1)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Morselli, Borsetti, Perazzolo, Romagnoli, Scagliotti, Gringa.

GENOVA: Bacigalupo, Agosteo, Vignolini, Figliola, Genta, Vojak, Gobbi, Esposito, Libonatti, Cifferi, Ferrari.

ARBITRO: Mauri di Roma.

GOALS: Borsetti 2 (F.), Libonatti (G.), Esposito (G.).

FIRENZE, 3 maggio 1936 – TORINO – FIORENTINA 2 – 0 (0-0)

FIORENTINA: Amoretti, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Morselli, Borsetti, Romagnoli, Perazzolo, Scagliotti, Gringa.

TORINO: Maina, Brunella, Ferrini, Janni, Allasio, Prato, Bo, Azzimonti, Ussello, Buscaglia, Silano.

ARBITRO: Scotto di Savona.

GOALS: Buscaglia (t.), Ussello (T.).

ROMA, 10 maggio 1936 – LAZIO – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)

FIORENTINA: Baggiani, Gazzari, Magli, Pizziolo, Bigogno, Neri, Comini, Perazzolo, Romagnoli, Morselli, Gringa.

LAZIO: Blason, Zaccone, Monza, Baldo, Ferraris IV, Viani, Guarisi, Bisigato, Pardini, Gabriotti, Levratto.

ARBITRO: Bertolio di Torino.

GOAL: Gabriotti (L.).

continua nel prossimo numero

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