“Sono preoccupato e perplesso. A centrocampo…”

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Un avvio di stagione come peggio non si poteva immaginare: mancanza di gioco, scarsa aggressività, due punti nelle prime cinque giornate. La Fiorentina di Pioli ancora non c’è e ottobre si preannuncia un mese complicatissimo viste le squadre che troverà sul suo cammino. Per parlare del momento dei gigliati, cercare di capire quali potrebbero essere le cause di questo avvio così deludente e provare a immaginare quale potrebbe essere il proseguo della stagione, Alé Fiorentina ha intervistato in esclusiva Fabrizio Berni, ex difensore viola dal 1969 al 1971.

 

Berni, cosa non sta funzionando nella Fiorentina?

«Facciamo prima a dire cosa sta funzionando! (sospira, ndr) Al momento, e ci tengo a sottolineare in questo momento, la Fiorentina non c’è, non l’abbiamo mai vista. È una squadra che corre meno e più lentamente degli altri, palleggia meno degli altri, ha meno idee e impianto di gioco degli altri. Non so spiegarmi il motivo, onestamente, ma ad oggi sono molto, molto preoccupato!».

 

Come dividerebbe le responsabilità di questo avvio shock?

«Be’, le responsabilità sono ovviamente del tecnico e dei giocatori: sono corresponsabili di questa brutta partenza. Esenterei del tutto Rocco Commisso: in estate ha speso, ha speso tanto, e tutti noi eravamo concordi nel dire che la società si era mossa bene sul mercato. Il problema è la resa in campo… Fagioli, giocatore per il quale tutti stravediamo perché intravediamo in lui grande qualità, da gennaio a oggi ha fatto una partita e mezzo al livello che ci aspettiamo; Kean ancora non ha timbrato il cartellino, Gudmundsson non è né carne né pesce per ora e potrei continuare…».

 

Quale ritiene sia il problema principale di questa Fiorentina?

«Non ho dubbi: il centrocampo. Questa squadra ha una mediana che non gioca al calcio, non fa filtro, non impone il proprio gioco, non pressa e va a due all’ora. Nicolussi Caviglia, che speravo fosse un buon giocatore, non si sta rivelando granché, Sohm non si sa che giocatore sia, di Fagioli abbiamo già detto poco fa… Con un centrocampo così non puoi vincere le gare di Serie A. Come purtroppo abbiamo ampiamente visto in questo avvio di stagione…».

 

Quindi è un problema tecnico e fisico?

«Al momento ci sono entrambe le componenti, sì. E francamente, se questi sono i giocatori che compongono il centrocampo, non vedo come Pioli possa migliorarlo».

 

Prima ha citato il rendimento di Kean. Si aspettava una partenza così dopo la bella stagione passata? Ritiene sia in ritardo di condizione o possa esserci un problema tattico?

«Non credo al problema tattico dei due attaccanti: in nazionale ha giocato con un compagno di reparto e ha fatto bene; in questo avvio ha giocato anche da solo, con dietro i trequartisti. Non è questo. Escludo anche un problema fisico: il ragazzo corre, lotta e sgomita come un leone, non pecca di scarsa condizione fisica. Il problema è che gli attaccanti, anche i più forti, passano momenti così, in cui la porta diventa piccola piccola e il pallone non vuole entrare. È solo questione di tempo, si sbloccherà. E comunque, fidatevi, il problema della Fiorentina non è Kean, né l’attacco, né la difesa: è il centrocampo il grande problema della Viola e di Pioli».

 

Roma, Milan, Bologna, Inter. Sono queste le quattro avversarie, in campionato, della Fiorentina nel mese di ottobre. Gliela dico male: come se ne esce?

(ride, ndr) «Se ne esce male, se continuiamo a essere questi. L’ho detto e lo ripeto, sono davvero molto preoccupato: le giornate passano, i punti non arrivano, il gioco non si vede… Le quattro squadre da lei citate sono al momento più forti e più in forma della Fiorentina, sulla carta non c’è trippa per gatti se non riusciamo a uscire dalle nostre criticità. Dobbiamo confidare in due fattori, a mio avviso: un impeto di orgoglio dei calciatori viola e la buona sorte. Gigi Radice parlava di “colpaccio”: la squadra è messa male, in difficoltà, trova una vittoria insperata, anche con l’aiuto della fortuna, e cambia la sua stagione. Ecco, la Fiorentina ha bisogno di un colpaccio nel mese di ottobre. Un vero colpaccio che dia una svolta a questa annata».

Intervista di Giacomo Cialdi
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