Sono giorni di grande amarezza, in casa Fiorentina, dopo i due k.o. rimediati con Empoli e Lazio. Due sconfitte consecutive arrivate in partite molto diverse tra loro e che, allo stesso modo, rischiano di minare l’autostima di un gruppo che fino a due settimane fa veleggiava sulle onde di un giustificato entusiasmo. Come spesso accade in tempi più o meno recenti, quando la Fiorentina è chiamata al cosiddetto salto di qualità ha la brutta abitudine di tradire le aspettative. Sbagliare anche le partite, sulla carta, più semplici. Ci riferiamo ovviamente alla gara casalinga contro l’Empoli, nella quale i ragazzi di Italiano potevano (e dovevano) sfruttare l’occasione di portarsi avanti in classifica e mettere fieno in cascina in vista di sfide ben più probanti – vedi Lazio prima, Juventus e Milan poi –, invece è mancata. È mancata la mentalità, la grinta. La maturità, soprattutto. Quella maturità necessaria per non uscire dall’Olimpico sconfitto, dopo una partita giocata quantomeno alla pari con la Lazio – una delle più brutte Lazio degli ultimi dieci anni.
Alla vigilia della gara che da sempre scandisce la stagione viola, la Fiorentina è dunque una convalescente, in lenta ripresa psicologica dopo due brutti incidenti di percorso. E quindi, come affrontare la Juventus? Da dove ripartire per questo mese di novembre impegnativo e significativo?
Italiano e i suoi dovranno esser bravi a buttarsi dietro le spalle le ultime due gare, a riproporsi con quello spirito leggero e quella voglia di stupire che ha contraddistinto la Viola, in questo primo scorcio di campionato, in diverse occasioni: pensiamo alla vittoria sull’Atalanta, all’incredibile prestazione di Napoli…
Niente, ad oggi, è perduto. Anche e soprattutto perché permangono tutti quegli aspetti positivi che in tanti, tifosi e addetti ai lavori, hanno elencato per settimane. Dalla coesione del gruppo, all’alto rendimento di alcuni singoli (Nico Gonzalez, Bonaventura, Quarta…), dal bel gioco mostrato più volte, ai molti giovani che stanno pian piano crescendo. Inoltre, e questa è una novità dell’ultima settimana, il centravanti: per la prima volta dopo tanto tempo, a Firenze si ha la sensazione di aver trovato un vero numero 9. Un futuro grande numero 9. Lucas Beltrán sta conquistando il cuore dei tifosi con belle giocate e gol – due, di pregevole fattura, in Conference League e uno, straordinario, purtroppo annullato contro la Lazio. Rispetto a Nzola, l’argentino sembra avere una marcia in più ed è giusto dargli fiducia dopo un primo momento di ambientamento e di staffetta con il collega di reparto. Merita la maglia da titolare, con continuità. Ripartiamo da lui. E chissà, magari tra qualche settimana racconteremo le gesta di un grande numero 9 venuto dall’Argentina.
Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina
(Foto di Violanews.com)