Quattro indizi e una prova

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Basterebbero tre indizi, a un grande investigatore come Hercule Poirot, per decretare la sussistenza di una prova e chiudere, con feroce precisione, l’intricato caso. Nel calcio non è proprio così, perché spesso gli indizi sono fragili, dettati da più fattori, e non lo è soprattutto quando si parla di Fiorentina, sempre pronta, nel recente passato, a inciampare quando le è stata richiesta una conferma. Stavolta, però, gli indizi sono addirittura quattro (cinque, se volessimo contare la trasferta di Conference). Milan, Lecce, Roma e Genoa. Quattro vittorie, quattro squilli che hanno folgorato il cuore dei tifosi viola. Un netto cambio di passo, con 16 punti conquistati in 6 gare, un gioco finalmente trovato e gol a catinelle. E quando qualcuno era già pronto a parlare di “dopo Palladino”, la Fiorentina ha cominciato a volare.

Volare è il termine più giusto, perché quando nel giro di poche settimane batti Lazio, Milan e Roma, squadre che sulla carta viaggiano per gli stessi obiettivi o addirittura superiori, non si può non negare una crescita esponenziale, anche e soprattutto nella personalità. Quando vinci largamente a Lecce e, seppur soffrendo, a Genova, trasferte nelle quali spesso e volentieri la Fiorentina si è fatta male, non si può non evidenziare, finalmente, uno scatto di maturità. Frutto di un buon lavoro dell’allenatore, indubbiamente, che nell’intervallo contro la Lazio ha ribaltato le sue convinzioni tattiche, comprendendo quelli che erano i limiti dei giocatori a sua disposizione; merito della campagna acquisti portata avanti dai dirigenti viola, che hanno saputo portare a Firenze, su indicazione anche dello stesso Palladino, calciatori di qualità, tre su tutti Kean, Adli e De Gea; merito, ovviamente, degli stessi giocatori che, pian piano, stanno crescendo di condizione e convinzione, dimostrando di avere tutto per fare bene, molto bene in riva all’Arno.

A proposito di fare bene, come non citare il centravanti ritrovato?! Dopo anni di delusioni, la Fiorentina oggi ha finalmente il suo numero 9. Trova con frequenza la via del gol, tiene palla e fa giocare bene la squadra, è potente e veloce. Un giocatore perfetto per i sogni dei tifosi, troppe volte illusi da scommesse perse. Con questo Kean, con l’ulteriore crescita di alcuni singoli e, in generale, del gruppo, è lecito chiedersi dove possa arrivare questa Viola. Cosa è lecito sognare? Nessuno può saperlo, ma in questo momento, nel quale la ragione direbbe di mantenere un certo equilibrio, è tremendamente facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo. L’entusiasmo di una squadra ritrovata, di un vero centravanti, di una classifica fantastica (nel momento in cui scriviamo, la Viola è terza a pari merito con l’Atalanta). L’entusiasmo di una Fiorentina che, attraverso indizi e prove, ha voglia di divenire certezza e fare una grande, grandissima stagione.

 

Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina

(Foto in copertina di ACF Fiorentina)

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