Per sognare ancora…

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Una mazzata. Una mazzata tremenda per tutti: per la famiglia, ovviamente, per chi conosceva Joe Barone di persona, per chi ci lavorava fianco a fianco quotidianamente, per chi semplicemente tifava Fiorentina. Una scomparsa di cui nel breve/lungo periodo potrebbe risentire soprattutto la squadra. Non perché il Direttore generale fosse impeccabile nel suo operato, anzi, ma perché ricopriva la quasi totalità delle funzioni dirigenziali: dalla comunicazione con il Palazzo del calcio italiano al dialogo con le istituzioni cittadine, dal mercato alle gestione di ordinaria amministrazione di tutti i giorni. Un vero factotum, un accentratore. La Fiorentina è quindi, con la sua drammatica e sconcertante scomparsa, un po’ più debole. Dovranno essere bravi Pradé e Burdisso, Ferrari e Commisso a supplire il vuoto lasciato da Joe Barone. Se a questo ci si aggiungono le voci – più che voci sono quasi certezze, nell’ambiente – che vogliono Italiano lontano da Firenze a fine stagione, è facile comprendere che momento stia attraversando la Viola. Con il campionato che vede la squadra ormai lontana da traguardi ambiziosi – nel momento in cui scriviamo la classifica relega Bonaventura e compagni al decimo posto –, non rimangono che le coppe. Due percorsi molto diversi, soprattutto per le avversarie che potrebbero porsi davanti, e che possono e devono vedere la Fiorentina protagonista. Per salvare la stagione. Il mese di aprile è ancora una volta cruciale: la doppia sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta e quella di Conference League con il Viktoria Plzen. Due avversari decisamente diversi, basti guardare le ultime gare della Dea in campionato, ma che devono necessariamente dare risposte forti. La Fiorentina può arrivare in fondo alle due competizioni? Può finalmente alzare una coppa al cielo, anche in memoria di Joe Barone? Difficile dirlo adesso, così come difficile è guardare i prossimi appuntamenti con ottimismo: la squadra vista con il Milan nell’ultimo turno di campionato è apparsa sì volenterosa – e anche un po’ sfortunata, se pensiamo alle parate di Maignan – ma come sempre impregnata dei vizi che si porta dietro ormai da tre anni: difficoltà nel concretizzare le azioni da gol e grande fragilità difensiva. Due difetti che appena un anno fa sono costati almeno una finale e che, ancora oggi, sembrano affliggerla. Nelle prossime quattro gare sopra citate, dunque, servirà la miglior Fiorentina perché se è vero che non parte battuta contro nessuno, è altrettanto vero che occorre ritrovare quella lucidità, fisica e psicologica, che nella prima parte di stagione ha portato i ragazzi di Italiano in alto. Occorreranno anche i migliori interpreti perché, ormai lo sappiamo, questa squadra non può prescindere da Nico, Bonaventura e Arthur.

Quattro gare, quindi, per continuare a sognare. Sognare anche in nome di Joe Barone…

Un pensiero, affettuoso e doveroso, va oggi a Giuseppe “Beppe” Urso, storico consigliere e presidente onorario dell’ACCVC, venuto a mancare lo scorso 30 marzo. Uomo di rara generosità e sconfinato amore per la nostra Fiorentina. Riposa in pace, caro Beppe.

Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina

Foto di quotidianosportivo.net

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