La Fiorentina è un’altalena. Di risultati, ma soprattutto di emozioni. Belle e brutte. Quando buona parte della tifoseria era in preda a un legittimo scoramento dopo quasi due mesi di pochi alti e tanti bassi, ecco che il Franchi si regala una serata da Oscar. Di fronte alla bestia nera Lazio, di fronte al “maestro” Sarri, la squadra e l’allenatore hanno compiuto una impresa rendendola apparentemente un qualcosa di semplice. Un dominio, una vittoria strameritata. La perfezione. È da qui che riparte la nostra analisi – dopo che il mese scorso avevamo chiesto all’ambiente tutto di continuare a crederci, nonostante le difficoltà – perché la Fiorentina ammirata contro i biancocelesti è squadra vera, è gruppo vero e, con un po’ di continuità, può proseguire il fantastico cammino interrotto subito dopo Natale. Senza lanciarsi in inutili e folli ambizioni da Champions, è innegabile che quanto visto può e deve lasciare un velo di ottimismo. Perché Kayode è il 16esimo marcatore gigliato (record in Serie A), perché Belotti è forse il centravanti che mancava, perché questa squadra ha 7 punti in più di un anno fa.
Ottimismo misto a rimpianto, perché per tante, troppe settimane quella Viola lì non si è vista. Ed è un vero peccato, perché di punti per strada, recentemente, ne sono stati lasciati parecchi. Complice anche, dobbiamo sottolinearlo, la condizione precaria di alcuni punti fermi di Italiano: quando Arthur, Bonaventura e Gonzalez giocano, e giocano come sanno, be’, è tutta un’altra Fiorentina. Così come accaduto con la Lazio.
La speranza è che la squadra abbia svoltato, abbia ritrovato certezze che parevano smarrite, idee divenute confuse, coraggio che in alcune occasioni era mancato. È presto per dire che la Fiorentina si è ritrovata, serviranno delle conferme, occorrerà la tante volte invocata continuità. Saranno le prossime partite a dire se il vento in riva all’Arno è veramente cambiato: Torino, Roma, Atalanta, Milan e Juventus. Un mese (poco più) ci dirà chi siamo e a cosa puntiamo veramente. Le prossime gare ci diranno se le belle speranze erano soltanto fragili illusioni oppure possibilità da poter concretizzare. Diranno se mister e giocatori hanno ritrovato se stessi, dopo settimane di sbandamento. Diranno se Firenze ha finalmente ritrovato la sua Fiorentina. Quella vera, quella che può cullare grandi ambizioni. Quella che ci piace e che il popolo viola merita.
Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina
(Foto di Ansa)