Così vengono pomposamente definite le regale del nostro amato calcio, sul sito ufficiale dello IFAB. Forse non tutti sanno che dietro questo acronimo si nasconde l’International Football Association Board, l’organismo che da 160 anni determina le regole alle quali si devono attenere giocatori, allenatori e giudici di campo. Si tratta di qualcosa che è letteralmente vecchio quanto il calcio che conosciamo.
La leggenda vuole che dopo una certa diffusione in Inghilterra del football, soprattutto nelle scuole, undici dirigenti di club si riunirono nella Free Masons Tavern, un pub situato nella Great Queen Street di Londra. L’obiettivo era quello di dare una maggiore organizzazione allo sport che stava nascendo, e fu così fondata la Football Association. Era il 26 ottobre 1863 e quella che nacque fu la più antica federazione calcistica del mondo.
Un’incisone dell’epoca raffigura la riunione alla “Freemason Tavern” durante la quale nacque la più vecchia federazione calcistica del mondo.
Furono abbozzate anche le prime regole, con lo scopo di rendere meno caotica la disputa degli incontri, e nei venti anni successivi si andarono formando anche le altre federazioni britanniche, quella scozzese, gallese e nordirlandese. Il 6 dicembre 1882 i rappresentanti delle quattro federazioni si riunirono a Manchester e durante quell’incontro fu istituito un Torneo che vedeva partecipare le rappresentative nazionali proprio delle quattro federazioni. Era nato il Torneo Interbritannico ma era emersa anche la necessità di avere regole condivise. Fu perciò istituito l’International Football Association Board, la cui prima riunione si tenne a Londra il 2 giugno 1886.
Pochi anni dopo, nel 1904, nacque a Parigi la “Federation Internationale de Football Association,” la poi famosa (e famigerata!) FIFA, che adottò il regolamento messo a punto dall’IFAB. Il gioco si stava diffondendo rapidamente a livello mondiale e fu così che membri della sempre più potente FIFA furono ammessi nell’IFAB.
Per non risultare più noiosi della “costruzione dal basso” veniamo ai giorni nostri e vediamo brevemente come e’ costituito e come opera uno dei più importanti organismi del calcio moderno.
IFAB: STRUTTURA E FUNZIONAMENTO.
A torto o a ragione gli inglesi si reputano gli inventori del calcio moderno, ed hanno perciò mantenuto una certa preminenza all’interno del Board. Anche se sarebbe più giusto definirla una prevalenza britannica: oggi l’organismo è composto da otto membri, quattro appartenenti alla FIFA e quattro rappresentanti delle federazioni calcistiche di Scozia, Galles, Inghilterra e Irlanda del Nord. C’è comunque un certo equilibrio di potere tra i due “blocchi” perché ogni decisione in merito ad aggiunte o modifiche al regolamento prevede una maggioranza di 3/4. Non sono perciò possibili modiche senza il contributo della Federazione mondiale, e senza quello di almeno due federazioni britanniche. Certo, se si pensa alla diffusione ormai planetaria del calcio e perciò di quanto sia in questo senso rappresentativa la FIFA, appare evidente che le federazioni d’oltremanica abbiano un peso decisionale sproporzionato, ma tant’è…
Al di là dei meccanismi è importante sottolineare che tutte, ma veramente tutte le regole, sono decise a Zurigo nella sede del Board.
Chi voglia approfondire il tema può farlo consultando sito www.theifab.com, molto ben fatto ed esaustivo.
A noi basterà sapere che l’organismo si riunisce due volte all’anno. Mentre un meeting riguarda aspetti di organizzazione interna, l’altra riunione, che si tiene in genere nei mesi di febbraio e marzo, è dedicata all’esame di nuove regole e alle modifiche di quelle già esistenti.
Ogni singola federazione può proporre modifiche o aggiustamenti, tramite la propria segreteria che deve far pervenire al l’IFAB i relativi documenti entro il mese precedente la riunione annuale del board (in pratica entro gennaio).
La descrizione della composizione e dei meccanismi di funzionamento del board, potrebbero dare l’idea di un’entità astratta che poco incide sulla nostra vita di tifosi, ma è invece vero esattamente il contrario: le decisioni sul regolamento hanno cambiato (e continuano a cambiare) lo spettacolo offerto dalle partite.
Sempre nel tentativo (chissà quanto riuscito!) di non risultare noiosi, non faremo il lunghissimo elenco delle modifiche apportate negli anni, ma accenneremo solo ad alcune delle più significative.
Nel 1966 furono rese possibili le sostituzioni tattiche (non solo quella causate da un infortunio) nel numero massimo di due. Nel 1970 si abbandonò il crudele lancio della monetina, sostituendolo con i supplementari e i rigori, per decide la vincitrice di un incontro ad eliminazione diretta. Nel 1993 le sostituzioni furono porta a due più il portiere, nel 1997 tre indipendentemente dal ruolo. E’ del 2012 l’introduzione della Goal line technology e del 2018 quella del famigerato Video Assistant Referee (il VAR!)
E’ difficile fare un classifica di importanza tra le nuove regole, ma personalmente penso che quando nel 1992 fu vietato al portiere di raccogliere con le mani il pallone passato intenzionalmente da un compagno, la partita di calcio cambiò definitivamente. Maggiore velocità, minori perdite di tempo, portieri sempre più bravi col gioco di piede. Ma anche la “santificazione” del pressing alto, dato che il portatore di palla non poteva rifugiarsi nel comodo passaggio tra le mani amiche del proprio portiere. Eccola la famosa “costruzione dal basso” a dire il vero di una noia mortale, a meno che il livello tecnico dei protagonisti non sia eccelso.
Se qualcuno di voi non fosse contento, di questa regola, ora sa come fare: proposta a Joe Barone che, se la ritiene congrua, la invia alla Federcalcio. Quest’ultima la esamina, e se la considera meritevole, la affida al proprio Segretario Generale, il quale (entro gennaio) la propone all’IFAB. Durante la riunione il board esamina e vota. Forse più semplice tenersi la “costruzione dal basso”!
Alessandro Coppini – Viola Club Franco Nannotti