“Kean talento raro. Viola tra le prime…”

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Un avvio di stagione contrassegnato dalle difficoltà, nel produrre gioco e nel fare risultati, poi, d’un tratto, una Fiorentina sorprendente. Battute Lazio, Milan e Roma, quest’ultima con un risultato del tutto inedito, e classifica che adesso sorride ai tifosi viola, che già sognano in grande. Per analizzare il momento della squadra di Palladino e capire cosa aspettarci dal prosieguo della stagione, Alé Fiorentina ha intervistato in esclusiva Francesco Ciccio Baiano, grande ex attaccante gigliato.

Baiano, come ha visto la Fiorentina in questo avvio di nuova stagione?

«L’ho vista bene, dopo un primo momento di difficoltà. E’ cambiato l’allenatore, sono arrivati molti giocatori nuovi, per cui era prevedibile un periodo inziale di conoscenza, di assestamento. Superato questo momento, la Fiorentina ha cominciato a trovare forma, gioco e continuità. Nelle ultime settimane sono arrivati risultati positivi, risultati importanti che certificano l’ottimo lavoro di questo gruppo».

La svolta è forse stata nell’intervallo della gara casalinga contro la Lazio…

«Palladino è stato molto bravo e intelligente a capire, dopo qualche settimana di lavoro, che c’era l’esigenza di cambiare qualcosa. Ciò che in estate aveva creduto di poter mettere in atto, di poter sistemare, si è reso a un certo punto inattuabile: in quel momento, con il cambio di modulo, la Fiorentina si è trasformata».

Come ritiene sia cambiata la Viola rispetto allo scorso anno?

«E’ presto per dirlo, per tirare delle linee nette. Certamente la squadra di quest’anno trova il gol con maggiore facilità, riesce a giocare con più verticalità e cinismo. Ma questo dipende anche dai calciatori: i nuovi arrivati stanno facendo molto bene!».

Uno di quelli che sta facendo meglio è sicuramente Moise Kean…

«E’ partito alla grande! Il ragazzo però non è una sorpresa: sono sei/sette anni che si parla di lui, se si esordisce giovanissimi nella Juventus non può essere un caso. Aveva soltanto bisogno di trovare la piazza giusta, la fiducia dell’ambiente e la continuità. E’ maturato molto, ha lavorato, è cresciuto… Probabilmente si è reso conto che rischiava di gettar via un talento fuori dal comune. A Firenze sta facendo molto bene, non soltanto come realizzazione ma anche in termini di manovra. E’ in una condizione ottimale, fisicamente e psicologicamente… La sensazione è che oggi gli riesca tutto ciò che prova».

(foto di ACF Fiorentina)

Guardando le sue caratteristiche, chi le viene in mente del passato? E dove può arrivare, considerando la giovane età?

«E’ sempre difficile fare paralleli tra giocatori diversi, figurarsi tra epoche diverse. Kean è semplicemente Kean: un calciatore molto forte che può fare veramente benissimo con la maglia viola. Dove può arrivare? Se continua così, molto in alto. Può diventare un punto fermo della Nazionale».

Spostandoci qualche metro più indietro, cosa ne pensa del centrocampo della Fiorentina?

«E’ un centrocampo molto dinamico, in grado di unire qualità e quantità. Bove, ad esempio, sta facendo benissimo: si butta dentro con frequenza ma riesce a fare entrambi le fasi; il ragazzo è stato bravo a non portare con sé a Firenze la delusione della fine della storia con la Roma… Stesso discorso per Cataldi, un giocatore che ha lasciato la Lazio ma che si è subito imposto in viola con ottime prestazioni…».

E Adli?

«Ha grande qualità. E’ meno di corsa rispetto ai due precedentemente citati ma più pensiero. Del resto, in questo giochino non si può correre e basta… Adli è perfetto se abbinato a giocatori con le caratteristiche di Cataldi e Bove».

Alla luce di tutto questo, e del fatto che la difesa, con il passaggio a quattro, sembra si sia un po’ registrata, dove può arrivare a suo avviso la Fiorentina?

«Sì, la difesa va molto meglio rispetto alle prime giornate, complice il cambio di modulo e la crescita di alcuni singoli, vedi Comuzzo: il ragazzo sta dimostrando grande personalità, affidabilità e forza fisica. Aspettiamo altre sette/otto partite ma, se si confermasse su questi livelli, meriterebbe la convocazione in Nazionale. Dove può arrivare? Questo gruppo ha tutto, veramente tutto, per stare tra le prime 6. Dove arriverà di preciso lo vedremo strada facendo…».

Intervista di Giacomo Cialdi

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