In morte di Joe

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L’ho visto l’ultima volta a Bologna, due file dietro di me con i suoi collaboratori. Silenzioso alla fine della partita ha attraversato con passo deciso l’ospitalità del Dall’Ara probabilmente per raggiungere la squadra negli spogliatoi. I tifosi felsinei festeggiavano con una generosa grassa cena il vento in poppa. Joe non era il tipo d’uomo che si perde in inutili convenevoli o in falsi fair play, il calcio è sempre stato business e soft power, un carattere che l’ha portato talvolta a scontrarsi con quella parte di Firenze che ha fatto della venustà la sua rendita. Una postura che ci piaceva perché è successo anche a noi, a noi tifosi d’antan che sanno di non sapere e non credono all’onestà intellettuale dello spettacolo mediatico. A Firenze ci è arrivato via Brooklyn e non direttamente da Pozzallo tramite il diritto romano come il suo famoso conterraneo Giorgio La Pira e forse per questo gli epigoni della città sul monte non hanno dimostrato di apprezzare quell’emigrante vero che non faceva tendenza. Ha sempre lavorato duro, l’istantanea che coglie la disperazione senza conforto della moglie e la tristezza che taglia il volto pieno di dignità della figlia, le lacrime di Commisso che, ne siamo certi, non abbandonerà mai la famiglia dell’amico, parlano di un uomo che si è costruito nella fatica e nei valori affettivi ed a cui la vita non ha fatto sconti fino alla tragedia finale. È così che Joe ci ha lasciato. Il vuoto aziendale sarà comunque colmato, i viola celebreranno i cent’anni senza di lui, vedremo i riflessi della sua assenza in Lega, se si indebolirà o meno la partita dei diritti televisivi e quella sui procuratori, non si ferma se non per un attimo il giuoco più bello del mondo.

Benedetto XVI ha promesso che niente di ciò che amiamo andrà perduto, è la fede che ha cambiato il mondo. Nel piccolo mondo viola la sua storia fatta di onore del lavoro non si smarrirà e troverà un posto speciale in questa magnifica avventura umana ed identitaria che è stata e vuole continuare ad essere la Fiorentina.

Gianni Bonini –Viola Club Franco Nannotti

Si ringrazia Fiorentina.it per l’uso della foto da cui è stata estrapolata l’immagine

Foto di copertina tratta da firenzedintorni.it

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