La delusione di un’altra finale persa, dopo le due dello scorso anno, e le perplessità per un futuro prossimo che sembra tutt’altro che scintillante. Abbiamo parlato di questo con il grande ex viola Luciano Chiarugi, intervistato in esclusiva da Alé Fiorentina all’indomani della bruttissima prestazione di Atene.
Chiarugi, cosa è successo ad Atene?
«Bella domanda, ce lo chiediamo tutti. Le finali sono un inedito, per cui può capitare di incappare in qualche difficoltà. Ho avuto l’impressione che l’esperienza maturata la scorsa stagione non sia servita a molto. Fa male, fa male perdere così… Non credo sia una coincidenza il fatto di giocar male: ha visto le facce dei giocatori in campo? Non avevano il sangue negli occhi, non avevano quella voglia di “vendicare” la finale dello scorso anno. Le motivazioni sembravano averle soltanto i greci. E’ un colpo duro da accettare…».
Le responsabilità per questa sconfitta secondo lei come sono suddivisibili?
«Le colpe sono sempre di tutti, così come i meriti. Se perdi una finale contro una squadra alla portata, giocando così male, è giusto dare responsabilità ai giocatori ma anche ad allenatore e società».
Come si riparte adesso? Cosa si aspetta dal Presidente Commisso?
«Non è facile ripartire, c’è da rimboccarsi le maniche e capire cosa si è sbagliato. Perché è indubbio che degli errori sono stati commessi. Cosa mi aspetto dal Presidente? Che si renda conto di cos’è la Fiorentina. Che prenda consapevolezza del fatto che il settimo/ottavo posto in campionato, così come la Conference League, sono un punto di partenza e non di arrivo: non sono traguardi che possono soddisfare una piazza esigente e ambiziosa come quella fiorentina. Firenze vuole e merita di più».
Nel momento in cui scriviamo, il futuro è un’incognita anche dal punto di vista dell’allenatore. Vorrebbe che Italiano restasse in riva all’Arno? E, nel caso di una sua partenza, chi vorrebbe vedere sulla panchina viola?
«A proposito di Italiano, vorrei sottolineare il fatto che a mio avviso è stato commesso un errore: non è stato fatto quadrato intorno all’allenatore per preparare al meglio questo finale di stagione. Troppe voci sul suo futuro, troppi titoli di giornale… Al tecnico avrà fatto piacere essere lodato dai giornalisti, ma temo questo abbia fatto perdere concentrazione a tutto l’ambiente. Il suo futuro doveva essere trattato con altre tempistiche e modalità. Detto tutto ciò, Italiano è un buon allenatore che, lavorando, farà una bella carriera. Se resta, convinto e sereno, sono contento. Se va via, verrà qualcun altro. Non so chi potrebbe essere, nel caso, il suo sostituto. Immagino possa essere veramente Aquilani, perché, da quel che si legge, la squadra in estate potrebbe essere smantellata per cui è verosimile che si punti a fare un gruppo giovane con un allenatore emergente. Chi vorrei io? Sarri sarebbe ottimale! Farebbe giocar bene la Fiorentina e garantirebbe esperienza e spessore. Magari…».
Intervista di Giacomo Cialdi