Febbraio… per sapere cosa siamo!

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La Fiorentina, spesso, è così: quando pensi abbia finalmente imboccato la strada giusta, è pronta a deragliare e rimettere tutto in discussione. E così è anche stavolta. Ci eravamo illusi, con le ultime gare prima del Mondiale in Qatar – ovvero Spezia, Samp, Salernitana e Milan – che la squadra fosse uscita dal pantano, si fosse lasciata alle spalle l’inizio di stagione tutt’altro che soddisfacente e fosse pronta a riprendere quella rincorsa all’Europa che i tifosi legittimamente chiedevano. Ma era un’illusione, appunto, perché la Fiorentina presentatasi dopo la lunga sosta aveva (ri)perso quel fuoco e quelle idee di calcio viste a cavallo tra ottobre e novembre. Stessi problemi, stessi dilemmi. E soprattutto stessi risultati, più o meno.

Anche il calciomercato, invocato dai più come panacea, almeno parziale, dei mali viola, si è dimostrato, così come la trasformazione della squadra, una mera illusione. Ci si è trovati di fronte all’evidenza del fatto che la società – ma sarebbe forse più giusto dire “proprietà” – anziché intervenire, avendo avuto modo di programmare per tempo qualche investimento per colmare la carenza che, da un anno a questa parte ormai, è sotto gli occhi di tutti, ha scelto di fare altro. A questa Fiorentina mancano i gol, e chi li fa, ma per qualche motivo che sfugge ostinatamente alla ragione (se non altro alla ragione del cuore, i conti sono altra roba) si è deciso di affidarsi alla buona sorte. Con il rischio, concreto purtroppo, che la stagione naufraghi di fronte all’incapacità degli attaccanti di concretizzare quel che di buono si è capaci di creare.

E sarebbe un peccato, perché in qualche modo la fortuna ha pure sorriso alla Fiorentina. In Coppa Italia alcune big sono uscite, e il tabellone è oltremodo interessante; in campionato la penalizzazione della Juventus riapre, almeno potenzialmente, il discorso settimo posto. Nel momento in cui scriviamo, quindi, è tutto alla portata dei ragazzi di Italiano. Soprattutto dopo il ritorno di Nico Gonzalez, imprescindibile per questa squadra. E soprattutto dopo il bagno di consapevolezza (positiva) dell’Olimpico contro la Lazio. È quella vista a Roma la Fiorentina che conosciamo, che i tifosi vogliono. È quella che speriamo di vedere nelle tre partite che, nel bene o nel male, diranno tanto sulla stagione. È ancora tutto alla portata dei viola, e febbraio ci dirà chi siamo. Nei prossimi ventitré giorni sapremo se aprire processi per quel che non è stato fatto oppure gioire con e per una squadra che è riuscita, con i suoi limiti e difetti, a superare gli ostacoli Torino e Sporting Braga. Speriamo bene.

Certo è che saremmo stati un po’ più tranquilli, con un bel centravanti.

Articolo di Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina

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