Le stagioni calcistiche, a Firenze, iniziano spesso con gli stessi ritornelli: “Speriamo sia l’anno giusto” e “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!” dopo una manciata di minuti dall’avvio della stagione.
La Fiorentina è partita a rilento, su questo nessuno può dubitare, come risultati (in campionato) e come prestazioni, e tanto è bastato per scatenare nell’etere i primi malumori. Se è vero che ci sono parziali alibi, ad esempio quello di aver giocato sempre in trasferta a causa dei lavori al Franchi, le quattro prestazioni ufficiali fin qui sfoderate hanno destato più di una perplessità in buona parte del tifo viola. Questo anche perché le aspettative, come sempre, erano e sono molto alte… Giustamente! Per la prima volta nell’era Commisso, la società ha trattenuto tutti i big (nel momento in cui scriviamo, a poche ore dal termine del calciomercato): un segnale forte, fortissimo alla piazza e alle squadre avversarie. De Gea, Comuzzo, Gosens, Fagioli, Gudmundsson e Kean sono l’ossatura sulla quale Stefano Pioli è chiamato a impostare la Fiorentina in questa stagione. Un’ossatura competitiva, di livello, alla quale sono stati aggiunti buoni elementi. La sensazione diffusa, però, è che manchi ancora qualcosa per fare un deciso salto in avanti, soprattutto in mezzo al campo. Le gare fin qui disputate hanno evidenziato lacune pesanti in termini di personalità, di idee offensive, di fluidità di gioco. Con un Fagioli che, per adesso, si limita a fare il compitino e un Sohm che ha fatto vedere poco, la mediana viola è parsa lenta e prevedibile, incapace quindi di supportare un reparto offensivo che, sulla carta, dovrebbe dare belle soddisfazioni. Del resto, è pressoché inutile avere attaccanti forti se il centrocampo non riesce a innescarli, a servirli a dovere. Per questo ci aspettiamo che al fotofinish arrivi un bel colpo proprio in mezzo al campo: Pioli e la squadra hanno bisogno di un giocatore capace di dare un altro passo, di verticalizzare spesso. Un Pizarro, ad esempio, o un Torreira, per restare a epoche più recenti. Nonostante la società abbia fatto sapere che il mercato in entrata è chiuso, ci auguriamo che qualcosa succeda.
Al di là del mercato, comunque, la Fiorentina di quest’anno è una buona squadra, per certi versi superiore a quella dello scorso anno, ma deve ancora amalgamarsi, trovare una sinfonia comune sulla quale creare il proprio gioco. L’impressione è che ci sia tanto, tanto da lavorare per Stefano Pioli, ma guai a cadere nel trappolone, tipicamente fiorentino, di pensare che sia tutto sbagliato: questo gruppo e questo allenatore necessitano di un po’ di tempo e di pazienza per collaudare una macchina che, in teoria, potrebbe viaggiare piuttosto bene. Alcuni calciatori necessitano di tempo e minuti di gioco per trovare o ritrovare la miglior condizione psico-fisica (un nome su tutti Kean, apparso piuttosto sottotono). In tal senso la sosta per le Nazionali cade a pennello: la squadra avrà a disposizione due settimane per capire cosa non ha funzionato, per lavorarci sopra, per preparare una sfida tosta e importantissima contro il Napoli. Una gara che avrà già il potere di sedare, esaltare o esacerbare gli animi del popolo viola. Un primo esamino per la Fiorentina di Pioli, chiamata a cambiare passo, a giocare un altro calcio (oltre al risultato, di per sé in salita contro i campioni d’Italia, sarà centrale l’atteggiamento, la prestazione), sia come collettivo che come singoli.
Allora non possiamo che augurarti buon lavoro, Fiorentina! E buona stagione, tifosi viola!