Dal passaggio del turno in Conference al “buttalo di sotto”

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La Fiorentina centra uno degli obiettivi della stagione e si qualifica per il turno successivo in Conference League battendo al Franchi i turchi del Basaksehir di due vecchie conoscenze del calcio italiano, Okaka e Biglia.

Il punteggio lascia ancora indefinita la posizione del girone (ma solo uno stop dei turchi con il Riga potrebbe consentire alla squadra viola di passare come prima, saltando lo spareggio con una delle terze retrocesse dall’Europa League) in quanto, per avere una maggiore possibilità di passaggio del turno come prima classificata del girone occorrevano almeno 3 gol di scarto, ed il risultato è stato solo di 2-1.

Il passaggio comunque del turno interrompe una serpeggiante insoddisfazione per l’altro obiettivo della stagione, il Campionato, nel quale la Fiorentina è molto al di sotto delle aspettative, anche per sconsiderate scelte arbitrali, che nuoce fortemente alla serenità e alla lucidità dei vari protagonisti in campo.

Vedi le reazioni polemiche di Jovic dopo il gol con l’Inter e soprattutto la doppietta in Coppa, la cui esultanza ha non poco irritato i tifosi, dimostrando ancora una volta una spiccata rigidità nei confronti delle critiche da parte di tutti i soggetti interessati (giocatori, allenatore, dirigenti) che mal accolgono tutto ciò che non sia elogio e aprioristica accettazione delle scelte fin qui compiute dalla Società.

Ma se questa reazione scomposta alle critiche, peraltro più che legittime visti i risultati sportivi sul piatto (delle scelte economiche e aziendali di cui si parla esclusivamente, interessa davvero il giusto ai tifosi) può ancora essere riassorbita e dimenticata al più presto, lo si dovrà senza dubbio al passaggio del turno ed al risultato sportivo centrato con successo, pur con la conferma delle difficoltà evidenziate in Campionato, dalla scarsa tenuta difensiva, dai troppi errori individuali, alle occasioni da gol sprecate con costanza e ripetitività dagli attaccanti viola.

La Fiorentina ha le caratteristiche per risalire anche in Campionato, ritrovando fiducia e autostima e lo farà non appena anche il fattore “C”, fondamentale in tutti gli aspetti della vita, si affaccerà sullo scenario viola indirizzando le partite ed i gesti dei singoli con maggiore benevolenza di quanto fatto finora.

Certo è che anche sul versante tifosi si è abbattuta l’ennesima campagna di aggressione e delegittimazione, con i provvedimenti disposti dalla DIGOS in occasione della scaramuccia in Maratona con alcuni tifosi dell’Inter.

Premesso che il sottoscritto e tutti i tifosi viola, quando vanno in trasferta, optano per due soluzioni possibili: prendere il biglietto riservato al Settore Ospiti, nel quale esprimere con libertà il proprio tifo, garantiti dalla zona franca che il Settore Ospiti attribuisce loro. Oppure acquistare il biglietto in altro settore dello stadio, nel qual caso è obbligatorio rispettare i tifosi avversari, in casa loro, e riconoscere (RESPECT è anche questo) la loro passione e il loro coinvolgimento nell’andamento della partita. Il che non significa rinunciare a tifare per la Fiorentina: ma si può tifare evitando provocazioni, esultanze scomposte, comportamenti maleducati o irriverenti verso la squadra avversaria. Non è solo una questione di educazione, ma di rispetto dei tifosi nel loro stadio e nei loro settori.

Non mi pare che il giovane tifoso dell’Inter, peraltro per sua stessa ammissione, abbia tenuto tale comportamento ed in ogni caso quanto accaduto non è andato oltre una semplice scaramuccia verbale che non giustifica il clamore mediatico riservato all’evento.

Che poi la DIGOS sia impegnata a ricercare l’altro tifoso che al grido di “Buttalo di sotto” ha interpretato lo stato d’animo dei tifosi della Maratona e non solo, la dice lunga sulla distrazione di risorse importanti nella battaglia contro la criminalità operata delle forze dell’ordine al servizio del clamore mediatico sollevato sul fatto in sé, indubbiamente più rilevante di altri e ben più importanti problemi di sicurezza.

Da un lato quindi una squadra in difficoltà che con il passaggio del turno offre un briciolo di ottimismo per la completa rinascita del gioco e delle soddisfazioni che nella scorsa stagione hanno entusiasmato i tifosi, dall’altro un atteggiamento dichiaratamente ostile verso i tifosi ed i loro comportamenti “aggressivi, incivili, intollerabili, ecc.”, bersagliati da tutti e non difesi da nessuno.

E’ un registro pericoloso che deve essere interrotto: il passaggio del turno in Conference deve essere di buon auspicio anche in questa direzione, ricostruendo quella fiducia che i tifosi non hanno fatto mai, sottolineo MAI, mancare alla squadra e che, inversamente, rischia di produrre danni insanabili.

Fabio Fallai – Vice Presidente ACCVC

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