Crediamoci… nonostante tutto

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Un gennaio da dimenticare. E’ questa la sintesi più efficace del mese appena vissuto dalla Fiorentina. Una sintesi che racconta bene le difficoltà incontrate dalla squadra di Italiano, chiamata a difendere una classifica che, seppur non fosse minimamente preventivata in estate, ha alimentato grandi aspettative e sogni nella tifoseria. Se il campionato, nel mese concluso, ha regalato la miseria di due pareggi e due sconfitte, con due gol segnati e quattro subiti, anche la Supercoppa d’Arab… pardon, italiana non ha portato soddisfazioni al popolo viola. In tutte queste partite, al di là di qualche reazione estemporanea, si è notato, palese, un passo indietro. Sul piano fisico ma anche e soprattutto tecnico, di gioco, di idee. Più di ogni altra cosa, la Fiorentina vista nell’ultimo mese – in parte anche nelle ultime settimane del 2023, che però hanno portato punti pesanti – è sembrata una squadra scarica di testa, che faticasse a trovare quelle geometrie e quegli spunti che, spesso, hanno fatto battere le mani agli spettatori. Spunti che, ad onor del vero, sono sempre venuti soprattutto da un uomo: Nico Gonzalez. L’argentino, fuori dal campo per infortunio da inizio dicembre, è mancato terribilmente ai suoi compagni, trattandosi, di questo non può esserci il minimo dubbio, del calciatore più forte attualmente in rosa. Senza di lui, e con un Bonaventura sottotono, la Fiorentina si è appiattita su un gioco e un ritmo che, di fronte ad avversarie ben organizzate, difficilmente poteva dare grosse soddisfazioni. E così è stato, purtroppo. La buona notizia, insieme a quella del ritorno di Nico, è che, nonostante questo mese horribilis, la Viola è ancora lì. In piena corsa per tutto, anche se la razionalità e l’oggettività devono necessariamente farci focalizzare sull’Europa League e non oltre. La classifica è corta, cortissima, le big – Atalanta, Lazio, Roma e Napoli – sono tornate o stanno tornando sotto, com’era ovvio che fosse, ma la Fiorentina, se ritrova la condizione fisica e quelle geometrie che l’hanno contraddistinta nelle ultime due stagioni, può provare a stare lassù. Può provare a credere, fino alla fine, all’Europa League.

Avrebbe avuto ampiamente le carte in regola, a parere di chi scrive, se il calciomercato, e quindi la società, avesse fatto la sua parte. Era l’anno per sognare in grande, per credere con forza in un vero salto di qualità. Con una squadra che, in modo miracoloso, chiude l’anno solare quarta in classifica, era lecito e legittimo aspettarsi una risposta da parte della proprietà. Risposta che, nel momento in cui scriviamo – a distanza, quindi, di meno di 24h dal termine del mercato -, è arrivata solo in parte, e in grande ritardo, con il prestito del Gallo Belotti (e Faraoni). Un rinforzo che non può far luccicare gli occhi, dati gli ultimi anni dell’ex Torino, ma che difficilmente potrà far peggio di quanto fatto fino ad ora da Nzola. Basta questo per guardare con fiducia al prosieguo del campionato? Assolutamente no, perché di lacune, in questi mesi, ne abbiamo viste diverse e non sono state colmate. Basterà questo per aggrapparsi al treno che porta al quinto/sesto posto? Speriamo di sì, auguriamoci che la squadra sappia crederci, nonostante tutto, nonostante un mercato non del tutto all’altezza. A Italiano e ai suoi uomini il compito, adesso, di supplire le carenze, di qualità e di gol, continuando nel migliore dei modi un’annata che, ad oggi, è inaspettata. Crediamoci, anche se avremmo preferito smettere di sperare e gioire invece del fatto (concreto) che le ambizioni della tifoseria, per una volta, fossero coincise con quelle della proprietà di turno. Così non è stato, purtroppo, ed è un vero peccato…

Giacomo Cialdi – Direttore Alé Fiorentina

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