La Fiorentina incontra gli scacchi

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La Fiorentina incontra il mondo degli scacchi

Cosa c’entra la Fiorentina con gli scacchi?

Qualcosa c’entra, specialmente se parliamo del fiorentino Sergio Mariotti, che a tanti di voi sarà sconosciuto, ma che oltre ad essere un grande tifoso della Fiorentina è anche uno degli scacchisti più forte di tutti i tempi.

 

In questo breve viaggio con lui scoprirete che hanno in comune tante analogie.

Sergio Mariotti è nato a Firenze il 10 agosto del 1946, quindi è uno di quei tifosi che ha avuto la fortuna di vedere vincere entrambi i due scudetti dei Viola.

Il primo nel lontano 1956, comportò uno dei tanti record che la Fiorentina può vantare. In quel caso con la vittoria del campionato e la successiva partecipazione alla (allora) Coppa dei Campioni – il nome deriva dal fatto che ci potevano partecipare solo le squadre che avevano vinto il proprio campionato, quindi il livello era molto alto – è stata la prima squadra a raggiungere la finale.  La sfortuna volle che in quella finale i gigliati incontrarono una delle squadre più forti di sempre, il mitico Real Madrid di Di Stefano, Kopa, Gento, altrimenti avrebbero potuto anche vincerla. Un particolare di quella finale è che la partita si disputò alle 17,30 invece che alle 20,00 su richiesta della Fiorentina, non abituata all’epoca a giocare le partite in notturna.

Mentre questa è la classifica del campionato di serie A.

Mariotti comincia a giocare a scacchi nel 1961, proprio nell’anno in cui i Viola ottengono un altro record da prima volta: è la prima squadra italiana a vincere la coppa delle Coppe. Otto anni dopo nel 1969 a S. Benedetto del Tronto si aggiudica il primo titolo di Campione d’Italia, proprio nello stesso anno in cui la sua amata Fiorentina vinceva il secondo scudetto. Potete immaginare la gioia del tifoso Mariotti, come diceva una pubblicità tutto il resto è…

Mentre la classifica finale del Campionato 1968/69

Nel 1971 Mariotti concede il bis, e sempre a S. Benedetto del Tronto vince il suo secondo titolo di campione d’Italia. Anche qui un’altra analogia, Mariotti come la sua Fiorentina si è fermato a due titoli di campioni d’Italia.

Nel 1974 Mariotti partecipa con la squadra italiana alle olimpiadi di Nizza, vincendo la medaglia di bronzo, e conquistando il titolo di Grande Maestro, diventando il primo scacchista italiano ad ottenere questo titolo, anche qui altra prima volta. Questo titolo che è la massima categoria che può raggiungere uno scacchista, fu introdotto dalla FIDE, federazione internazionale degli scacchi nel 1950 per distinguere i giocatori di classe superiore. L’impresa di Mariotti fu veramente epica: basti pensare che arrivò a ben 24 anni dall’introduzione del titolo, e per trovare un altro scacchista italiano bisognerà aspettare altri 22 anni, quando il trevigiano Michele Godena diventò il secondo a fregiarsi di questo titolo. La cosa che vorrei mettere in risalto è che Sergio Mariotti non era uno scacchista professionista, quindi giocava a scacchi solo quando riusciva a trovare un po’ di tempo tra i vari impegni di lavoro, famiglia etc, e riuscì in questa impresa solo grazie al suo immenso talento.

Un’altra cosa che molto probabilmente molti tifosi viola non conoscono, è che in quel periodo Mariotti cominciò a frequentare uno dei grandi protagonisti del primo scudetto viola, Montuori, grande appassionato del gioco degli scacchi, e per Sergio fu una grande soddisfazione poter insegnare la materia ad un suo idolo d’infanzia. Ogni tanto quando con Sergio parliamo di questa cosa mi rammenta sempre il grande disagio del grave incidente con cui conviveva Montuori. (Lo cito per i più giovani: nella primavera del 1961, in un incontro amichevole a Perugia, Montuori fu colpito da una pallonata che gli causò il distacco della retina con conseguenti disturbi visivi e ne causò il prematuro abbandono della carriera calcistica a soli 31 anni).

Alla fine del 1974 Mariotti per motivi di lavoro dovette abbandonare la sua amata Firenze per trasferirsi a Roma, dove riesce a continuare a mietere successi nel mondo scacchistico. Nel 1975, primo italiano a riuscire nell’impresa, vince lo Zonale e si qualifica per il successivo Interzonale. Per fare capire a chi non conosce il mondo degli scacchi, è come una squadra di calcio che accede agli spareggi dei preliminari di Champion League, li vince e si qualifica ai gironi di qualificazione per gli ottavi di finale. Nonostante i nuovi impegni di lavoro, Mariotti riesce a trovare il tempo per continuare a giocare vincendo tra l’altro 9 titoli di campione italiano a Squadre, più altri vari tornei tra cui quello più prestigioso nel 1977, la Rilton Cup in Svezia a Stoccolma. Altra impresa fu quella del 1982 dove, primo italiano della storia, riuscì a battere l’allora vicecampione del mondo in carica l’ex sovietico Korchinoj in partita pensata. Poi con gli anni la sua carriera scacchistica si è diradata, ma ciò non gli ha impedito di collezionare altri trofei.

Questo è stato l’ultimo, tra i più prestigiosi. La medaglia d’argento ai Campionati Mondiali Seniores a squadre del 2019. Mariotti è il secondo da sinistra con la coppa in mano. Mentre purtroppo, per parlare dell’ultimo trofeo viola bisogna risalire ahi noi al 2001, con la conquista della coppa Italia. Voglio chiudere questo articolo con una delle più grandi gioie che il mondo degli scacchi ha dato al popolo viola.  Correva l’anno 1983, e già qui credo che i più esperti sanno già dove voglio andare a parare.

Questo signore della foto non è altro che il Mitico Felix Maghat il quale, oltre ad essere un grande appassionato di scacchi, è stato un giocatore di calcio importante, e come tale proprio il 25 maggio del 1983 grazie al suo gol, lo sfavorito Amburgo stese la super favorita Juventus che schierava ben 6 campioni del mondo e i due più forti giocatori stranieri europei dell’epoca. Ricordo i Campioni del Mondo: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea; Tardelli e Rossi. Mentre i due stranieri erano Platini e Boniek.

Attualmente Sergio Mariotti vive nel comune di Nettuno, deliziosa località di mare, ma appena può torna a visitare la sua amata Firenze. E come tutti i tifosi viola coltiva la speranza che quest’anno termini il lungo digiuno di titoli conquistati.

Antonio Felice

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